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«Appena arrivati nel campo di Auschwitz, ci hanno divisi, uomini e donne. Mi stavo unendo al mio gruppo, ma mia mamma mi ha tirato per la giacca. "Nedo, Nedo, dove vai? Aspetta. Abbracciami forte, perché non ci vedremo mai più".»Gargarozzo ha scritto: ↑19/12/2020, 23:42A 'sto giro commemoro qualcuno che ho conosciuto personalmente.
Nedo Fiano, 95 anni, sopravvissuto dell'Orrore dei campi di concentramento.
Raccontò la propria terribile esperienza nell'aula magna della mia scuola superiore, molto nutrita e traboccante di capre come me ed altri. Ammutolì quasi tutti con la sua sobrietà e la secchezza, l'onestà, il non evitare molte cose scomode da dire.
Non cercava il sentimentalismo facile. Ci colpì, ci zittì. Che forza e che dignità.
Un brindisi a lui.

Lascia perdere, Drugat... Quella roba mi ucciso dentro. E mi ha fatto beneDrogato_ di_porno ha scritto: ↑22/12/2020, 17:59«Appena arrivati nel campo di Auschwitz, ci hanno divisi, uomini e donne. Mi stavo unendo al mio gruppo, ma mia mamma mi ha tirato per la giacca. "Nedo, Nedo, dove vai? Aspetta. Abbracciami forte, perché non ci vedremo mai più".»Gargarozzo ha scritto: ↑19/12/2020, 23:42A 'sto giro commemoro qualcuno che ho conosciuto personalmente.
Nedo Fiano, 95 anni, sopravvissuto dell'Orrore dei campi di concentramento.
Raccontò la propria terribile esperienza nell'aula magna della mia scuola superiore, molto nutrita e traboccante di capre come me ed altri. Ammutolì quasi tutti con la sua sobrietà e la secchezza, l'onestà, il non evitare molte cose scomode da dire.
Non cercava il sentimentalismo facile. Ci colpì, ci zittì. Che forza e che dignità.
Un brindisi a lui.


Venne a parlare anche alla nostra scuola superiore. Stessa scena, il classico chiacchiericcio inziale divenne subito silenzio. Mi rimase impressa la fatica che faceva per raccontare (e rivivere allo stesso tempo) quelle situazioni, ma la volontà ferrea che doveva essere fatto.Gargarozzo ha scritto: ↑19/12/2020, 23:42A 'sto giro commemoro qualcuno che ho conosciuto personalmente.
Nedo Fiano, 95 anni, sopravvissuto dell'Orrore dei campi di concentramento.
Raccontò la propria terribile esperienza nell'aula magna della mia scuola superiore, molto nutrita e traboccante di capre come me ed altri. Ammutolì quasi tutti con la sua sobrietà e la secchezza, l'onestà, il non evitare molte cose scomode da dire.
Non cercava il sentimentalismo facile. Ci colpì, ci zittì. Che forza e che dignità.
Un brindisi a lui.
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