E sempre lettura interessante sia quando ci informa sulle geniali gesta dei due crociati Bush/Rice sia sulle arteriosclerotiche foie del bavarese...
LA democrazia non s'e' fermata ad hamas
Nei seggi affollati di Ramallah ragazze con tacchi alti e capelli sciolti dicono: "Hamas? No, grazie"
--------------------------------------------------------------------------------
Ramallah. A Ramallah, le automobili sono ricoperte di manifesti elettorali; dai finestrini spuntano bandiere di diversi movimenti; dai muri sorridono le facce dei candidati. Davanti ai seggi, i sostenitori dei diversi partiti distribuiscono ordinatamente i gadget elettorali: foto e volantini con il numero delle liste. "Siamo così contenti del festival delle elezioni", ha sorriso il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen. L'atmosfera, ieri, era quella della festa, dell'evento storico, del cambiamento: sono le prime elezioni parlamentari in dieci anni; le prime realmente multipartitiche. "Oggi è il giorno della democrazia palestinese", titola il quotidiano al Quds; "Palestina alle urne nel giorno delle elezioni decisive", rilancia al Ayyam. Nel 1996 - quando a sedere alla Muqata era ancora il rais Arafat - il partito al potere, Fatah, non aveva antagonisti, se non fittizi. Oggi, partecipano alle elezioni undici partiti: tutte le forze palestinesi, con l'esclusione del gruppo terroristico del Jihad islamico, che ha compiuto gli ultimi attentati contro i civili israeliani.
Secondo il capo degli osservatori europei, Edward McMillan-Scott, il voto si è svolto "in piena trasparenza, senza incidenti". "Sembra la Francia", ha aggiunto. Il tempo, che minacciava pioggia, non ha scoraggiato gli elettori: l'affluenza è stata del 77 per cento. Da giorni l'attenzione dei mass media è distratta da Hamas: è la prima volta che il gruppo partecipa al voto e i sondaggi lo danno a poca distanza da Fatah. La campagna dell'organizzazione è ben visibile: davanti ai seggi i suoi sostenitori indossano cappellini verdi con lo slogan "al islam hua al hal", l'islam è la soluzione; giovani ragazze con il velo distribuiscono volantini della "lista del cambiamento e delle riforme", il nome con il quale si è presentata Hamas.
Abu Mazen ha detto ieri che è pronto a parlare di Israele con "l'organizzazione per la resistenza islamica", anche all'interno del futuro esecutivo. Un buon risultato del gruppo - gli exit poll si sono fermati al 32 per cento - obbligherebbe Fatah a formare una coalizione per governare. Il rais ha insistito affinché il movimento potesse presentarsi alle urne, contro le pressioni americane e israeliane. E' vero, in molti, ai seggi, ammettono di aver votato Hamas perché stanchi del resto, per punire l'Anp giudicata corrotta, perché alla ricerca di un cambiamento. E' vero anche che Hamas è forte nella Striscia di Gaza del dopo ritiro, dove la situazione della sicurezza è sempre più difficile; ed è vero, infine, che alle recenti municipali di dicembre il gruppo ha ottenuto successi in città della Cisgiordania come Hebron, Nablus e Jenin. Ma a Ramallah, capitale amministrativa, non c'è soltanto Hamas: è più facile incontrare sostenitori degli altri partiti. L'aspetto della città non è quello conservatore di Gaza o di altri luoghi della West Bank. Donne velate camminano accanto a ragazze dai lunghi capelli sciolti, truccate, strette nei jeans arrotolati al polpaccio per mostrare gli alti tacchi degli stivali a punta.
In alcuni caffè in stile Beirut, gruppi di adolescenti si trovano a fumare pipe ad acqua, senza staccare le dita dalla tastiera dell'ultimo modello della Motorola. E molte di loro aspettano gli elettori davanti ai seggi, per distribuire i volantini dei loro candidati, accanto ai veli di Hamas. Tre ventenni chiacchierano davanti a una scuola, a pochi passi da piazza al Manara, in centro. Sono in jeans e scarpe da ginnastica, i capelli sciolti, il mascara sulle ciglia nere. "Siamo fatahwiyeh", sostenitrici di Fatah, dice una delle tre, mostrando con un sorriso il suo apparecchio per i denti. Quando si chiede loro perché non hanno votato Hamas, hanno una reazione spaventata; si girano a guardare le due giovani sostenitrici del gruppo, velate, alle loro spalle. "No, grazie".
"Il primo voto realmente multipartitico"
Una famiglia è appena uscita da una scuola davanti al ministero degli Esteri, sono padre, madre e figlia. La signora, pesantemente truccata, dice al Foglio che ha votato per Hamas, perché "la ilah illa Allah", non c'è altro dio all'infuori di Allah, come vuole il Corano. Ali Jabal è un signore distinto. E' stato un alto funzionario del ministero dei Trasporti. Sulla via del seggio racconta al Foglio che voterà Fatah, a livello nazionale. Sul piano locale, sceglierà in base alle persone che conosce sulle liste. Se si tratta di un uomo di Hamas, che reputa fidato, non avrà remore a dargli il suo voto. Mustafa Barghouti, rivale di Abu Mazen alla presidenza nel gennaio scorso, fratello di Marwan, leader ergastolano dell'Intifada, chiacchiera davanti al seggio in cui si appresta a votare. E' candidato per la lista "Palestina indipendente". Spiega al Foglio che l'attenzione dell'opinione pubblica si è concentrata su Hamas e non sul cuore di queste elezioni: "Questa è una rivoluzione democratica, sono fiero che a farla siamo noi palestinesi". E' la prima volta che il voto è multipartitico, dice, chiuso in un lungo cappotto nero. "Abbiamo voluto noi che Hamas partecipasse", spiega, ma non è il punto centrale, anche se avrà un po' di successo. Il punto centrale è che questo "è l'inizio di un nuovo processo".
(26/01/2006)
OT IL Foglio si che ci azzecca
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
OT IL Foglio si che ci azzecca
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Se democrazia vuol dire scegliere fra: ragazze dai lunghi capelli sciolti, truccate, strette nei jeans arrotolati al polpaccio per mostrare gli alti tacchi degli stivali a punta che fumano pipe ad acqua, senza staccare le dita dalla tastiera dell’ultimo modello della Motorola e donne velate dalla testa ai piedi forse è meglio una bella dittatura.
Ma la motorola non è americana vero?
Ma la motorola non è americana vero?
- camminatore
- Impulsi superiori
- Messaggi: 2251
- Iscritto il: 08/09/2001, 2:00
avete appena ascoltato il parere di uno che denigra con tutte le sue forze la C.S.Imemory ha scritto:Se democrazia vuol dire scegliere fra: ragazze dai lunghi capelli sciolti, truccate, strette nei jeans arrotolati al polpaccio per mostrare gli alti tacchi degli stivali a punta che fumano pipe ad acqua, senza staccare le dita dalla tastiera dell’ultimo modello della Motorola e donne velate dalla testa ai piedi forse è meglio una bella dittatura.
Ma la motorola non è americana vero?

"signori: tenete a mente le parole di un profeta !! lo scudetto 2006 è del milan "
camminatore (aut.)
http://www.superzeta.it/viewtopic.php?t=16189&postdays=0&postorder=asc&&start=0
camminatore (aut.)
http://www.superzeta.it/viewtopic.php?t=16189&postdays=0&postorder=asc&&start=0
Non esageriamo, non proprio con tutte le forze.camminatore ha scritto:avete appena ascoltato il parere di uno che denigra con tutte le sue forze la C.S.Imemory ha scritto:Se democrazia vuol dire scegliere fra: ragazze dai lunghi capelli sciolti, truccate, strette nei jeans arrotolati al polpaccio per mostrare gli alti tacchi degli stivali a punta che fumano pipe ad acqua, senza staccare le dita dalla tastiera dell’ultimo modello della Motorola e donne velate dalla testa ai piedi forse è meglio una bella dittatura.
Ma la motorola non è americana vero?

- radek66
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 7907
- Iscritto il: 15/06/2005, 13:12
- Località: Il buco nero dell'Occidente democratico
- Contatta:
SuSEr ha scritto:Quanto al Foglio... lasciamo stare, il superliberista Ferrara incassa milioni di euro dallo stato per il suo giornaletto da 2-4 pagine.




Ti stupisci? Cosa vuoi aspettarti da uno che in trent'anni si è fatto tutto l'arco costituzionale?




Viva il mecdonald e nonna Rolanda (sic, su un muro a Piombino)
E' una persona così perbene che mangia le noccioline con coltello e forchetta (Recount)
E' una persona così perbene che mangia le noccioline con coltello e forchetta (Recount)