giorgiograndi ha scritto: ↑09/08/2021, 15:40
Robespierre99 ha scritto: ↑08/08/2021, 22:53
Se è per questo, ci sono scrittori mediocri, che vendono un casino e scrittori bravi e raffinatissimi, che restano di nicchia o per i critici; minchiate piene di effetti speciali, che sbancano e film d'arte che hanno solo spazio tra i cinefili (come me, che pure ho fatto anche cose ultra-commerciali, per i soldi, che poi finiscono... ma non le paragonerei mai a certi film d'autore) o nei festival del cinema.
Cazzate assolute, che diventano virali sui social; gente modesta e ignorantissima, che riesce anche ad avere una folla immensa di followers-mosche e pure tanti soldi. Secondo voi, nel mondo, ci sono più coglioni e idioti, o più raffinati e intelligenti?
Cindy Shine è una «pornostar d'autore», altre sono più dozzinali... Non è certo l'unica a piacermi, tra l'altro. E non devo essere stato l'unico, se lei ha girato non poche scene in Lp.
Continuate a ragionare in termini quantitativi (piuttosto che qualitativi) e il mondo sarà sempre più di merda...
Quindi a tuo dire uno raffinato e intelligente sceglie Cindy Shine e uno coglione e idiota sceglie Emily Pink?
Ed in base a quale illuminante ragionamento sei in grado di dire che uno raffinato e intelligente sceglie Cindy Shine?
Non è strettamente "consequenziale", ma può anche essere. Piuttosto, marcavo la differenza tra la categoria del quantitativo (a cui si riferisce sempre il Mercato) e del qualitativo (che attiene, invece, alla verità delle cose). Baudelaire (un grande poeta francese) non credeva alla verità assoluta dei numeri; infatti, era contrario al suffragio universale e alla presunta "verità" della maggioranza.
Se un partito politico ottiene la maggioranza dei voti, non è detto che sia il migliore (come qualità degli uomini). Gli esempi, nella realtà, si sprecano.
Insomma, i numeri hanno un contenuto veritativo molto relativo e fanno parte della categoria del quantitativo, più che del qualitativo, come dicevo.
In un tuo commento precedente, hai tirato fuori numeri (nel confronto tra Cindy e la colombiana). Ora: io leggo, sul sito di Lp, ben 77 scene di Cindy; se non avesse venduto, non sarebbe arrivata nemmeno a 5. Per cui, anche da un punto di vista strettamente numerico-quantitativo, la ragazza (o giovane donna) non deve essere passata come un fantasma.
Capisco che tu, da imprenditore, sia costretto a ragionare soprattutto sui numeri; se una pornostar ti fa cagare, ma vende, tu ne prendi atto e continui a mettere le sue scene.
Io (e altri miei conoscenti) ragioniamo, in questo caso specifico che ti riguarda, da spettatori «collezionisti» (almeno io); e non abbiamo comprato l'ultima scena di Cindy, non perché abbia il viso un po'più gonfio del solito, ma per la presenza della colombiana che non ci piace.
Dovremmo essere costretti a visionare la scena con un occhio bendato (come il grande regista John Ford), ma non servirebbe comunque, perché le performer si spostano, nelle posizioni.
E qui entriamo però in un discorso complesso (anche in filosofia), che riguarda l'estetica: un fatto soggettivo o oggettivo?
Be', diciamo che Alain Delon giovane era oggettivamente più bello di te e di me (che pure non ero/sono male), ma forse qualche donna avrebbe anche preferito noi due, per motivi «soggettivi» insindacabili...
Immagino che la colombiana, più nuova e giovane, sia il tuo «cavallo buono» e che Cindy forse volete salutarla cordialmente (o, magari, è lei che si è rotta). Questo non lo so, di certo lo sai meglio tu.
Ma ti assicuro che, né io né alcuni miei conoscenti, compreremo mai scene della Pink (né della Pink, casa di produzione o distribuzione, chi se ne frega), con tutto il rispetto per quelli a cui lei piaccia.
Personalmente, non amo troppo le sudamericane ispaniche (mi piacciono, invece, le brasiliane), a parte qualche eccezione: per esempio, la ex moglie di Nacho, la colombiana Franceska Jaimes... ma lei era una bomba atomica... (Oggi, pare una tranquilla casalinga, credo felicemente sposata con un tale).