le coperture non sono mai indicate, sono vaghe e fumose
il numerino magico 9 euro non tiene conto del diverso costo della vita nelle regioni italiane, col rischio del ritorno alle famose gabbie salariali. i paragoni con l'estero non ci azzeccano, in Germania si esentavano le aziende che non potevano sostenerlo, in Italia si vuole sussidiarle (vedi coperture sopra). se il riferimento internazionale è il 60% di quello mediano in Italia saltano fuori 6-7 euro, non 9 euro. infine dai dati INPS risulta che Il 75% dei contratti sotto i 9 euro sono stati sottoscritti dalle principali organizzazioni sindacali (contratti nazionali).
il numerino magico "9" è solo uno slogan da sventolare in quest'anno di campagna elettorale nel disperato tentativo di coagulare l'accozzaglia che va da Calenda a Bonelli.Cosa fare, dunque? Ci sono almeno tre opzioni. La prima: adottare un unico salario minimo nazionale prendendo a riferimento le condizioni dei lavoratori in mercati del lavoro più svantaggiati del sud, e poi eventualmente permettere potenzialmente alle regioni di adottare salari minimi locali più alti, come avviene negli Stati Uniti. Seguendo i criteri internazionali secondo cui il salario minimo debba essere fissato intorno al 60 per cento di quello mediano, questa soluzione porterebbe ad adottare un salario minimo tra i 6 e i 7 euro l’ora. La seconda: adottare per legge salari minimi già differenziati a seconda delle zone geografiche. Una terza opzione, forse quella politicamente più fattibile, sarebbe quella di adottare un salario minimo parametrato sulla mediana nazionale, ma lasciare la possibilità di esentare aree economicamente svantaggiate, aziende o settori in crisi, dall’applicazione del salario minimo. E’ quest’ultima la soluzione scelta dalla Germania, che per i primi due anni esentò tutti i contratti collettivi con i minimi al di sotto del nuovo minimo nazionale, così da consentire un adeguamento graduale tra settori e aree, e tuttora esenta i contratti di lavoratori precedentemente disoccupati per i primi sei mesi. Sarebbe poi importante introdurre in parallelo meccanismi di forte decontribuzione per aziende che assumono lavoratori più deboli, come avviene in Francia. Questo avrebbe anche il lato positivo di incentivare l’emersione dal lavoro nero. Tutti gli scenari ovviamente comportano di venire incontro alla realtà, abbandonando facili slogan elettorali legati a un singolo numero.
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