Salieri D'Amato ha scritto: ↑13/07/2025, 0:49
Sulla spettacolarità posso sostanzialente concordare, sul fascino delle tante soluzioni ni, ma questo esula dal discorso iniziale sui confronti per vedere chi è il più forte. E appare anche chiaro che è più facile confrontare atelti di sport individuali, soprattutto su corsia e senza possibile utilizzo di strategie. Comunque sul dirimere chi sia stato il più forte solo analizzando la corsa avrei molti dubbi, magari si può stabilire con vari parametri chi abbia ottenuto in assoluto la miglior prestazione atletica, ma sul resto io tornerei sulle vittorie e sul loro peso. Per dire, dal tuo confronto di 2 che correvano i 100 metri come dannati, Lewis e Bolt, cosa viene fuori? Chi è il migliore?
Non conosco l'atletica leggera per poter dare giudizi, ma noto che sono riuscito a farmi capire. Più aumenta la complessità di uno sport, più i confronti si fanno difficili/impossibili.
Inoltre vi sono i cambiamenti delle regole a complicare le cose e di regole ve ne sono ovviamente di più quanto maggiore è la complessità dei giochi.
Il calcio ha cambiato molte regole, prima tra tutte i tre punti per la vittoria e questo ha modificato radicalmente tutto il gioco, facendo sparire la tattica di andare a pareggiare, gli stessi difensori e quel ruolo geniale che era il libero. Il bilancio è però positivo perché le mutazioni in senso offensivo premiano lo spettacolo e soprattutto non lo impoveriscono.
Nel basket invece non c'è stato un cambio regolamentare di tale portata, ma il fatto che una vecchia regola (vecchissima negli States) è stata sfruttata per incrementare i bottini a scapito dello spettacolo. Ci sono fior di analisi scientifiche sulle due sponde dall'Atlantico in proposito e visto che non si può allontanare (come è stato già fatto) l'arco dei tre punti senza rifare tutti gli stadi, una buona soluzione sarebbe abbassare il valore di quel tiro a 2,5 punti, in modo da riportare il gioco nello spazio che va dall'arco al canestro, spazio che oggi è semiabbandonato, e come per incanto ritornerebbero i pivot, i playmaker e persino i post alti e bassi, con grande felicità di Ivan Bisson e mia, ma soprattutto del grosso pubblico che vedrebbe o rivedrebbe in tutta la sua magnificenza il gioco di Naismith.
Detto questo mi preparo alla grande finale che vedrò a casa di una signora di 88 anni che conosco dal 1979, tifosa pazza di Alcaraz e anche odiatrice di Sinner.
E la Forza sia col roscetto tedesco dagli occhi fritti, come lo chiama lei.
