

L’orgoglio della “divisione” di giovani patrioti ucraini (lontani da casa e dal fronte) scuote la Polonia
Sabato pomeriggio. Mentre nelle trincee attorno a Pokrovsk, nel Donbass, gli operai di ieri, caricati a forza su un pulmino e abbandonati al fronte rischiano la loro vita, pur senza volerlo perché non ci sono alternative, tentando di tappare i buchi sulla linea del fronte per salvare Zelensky, qualcun altro a Odessa si dà disperatamente alla fuga per non farsi accalappiare come un cane dai reclutatori dell’esercito ucraino e non finire in trincea come migliaia di concittadini che non sono riusciti ad avere la meglio in questa corsa per la vita.
Nel frattempo, a migliaia di chilometri di distanza dal fronte, nello stadio PGE Narodowy di Varsavia, si trovava un’intera divisione di giovani patrioti ucraini che con orgoglio ha mostrato i simboli del proprio esercito e insultato Putin a squarciagola, con tutta la forza possibile. Circa 60 mila giovani, si sono riuniti in occasione del concerto del rapper bielorusso Max Korzh, noto per le sue critiche verso il governo di Lukashenko e contro il conflitto in Ucraina. I cancelli dello stadio sono stati letteralmente presi d’assalto, la maggior parte dei presenti erano appunto ucraini.
Il concerto ha rischiato di non iniziare per via del comportamento pericoloso per la sicurezza pubblica di un’importante parte dei presenti. Le forze di polizia hanno fatto fatica a contenere gli esagitati. Solo la minaccia degli organizzatori di sospendere l’evento ha fatto scemare le tensioni. La polizia di Varsavia ha arrestato 109 persone accusate di possesso di droga, resistenza a pubblico ufficiale e uso di materiale pirotecnico vietato.
A destare più scalpore tra la popolazione locale non sono state tanto le teste calde, quanto lo sventolio di diverse bandiere dell’Ucraina con riportati i simboli nazionalisti ed i vessilli rossoneri dell'Esercito insurrezionale ucraino (UPA) che tra il 1943 e il 1945, combattendo al fianco di Hitler, ha ucciso decine di migliaia di polacchi nella regione della Volinia.
Questo oltraggio, unito al comportamento non meno rispettoso verso il Paese che ospita circa un milione di profughi ucraini, ha scosso i social network polacchi. Non sono mancate le reazioni dei politici.
«Se avete la forza di urlare nello stadio polacco tenendo in mano la bandiera degli assassini di bambini, donne e anziani polacchi, allora sicuramente avrete la forza di combattere per la vostra Patria. Fuori dalla Polonia!» ha affermato il deputato polacco Dariusz Matecki, promettendo di presentare una denuncia contro gli ucraini che hanno esibito la bandiera dell'UPA.
Credo che non faccia male sottolineare per l’ennesima volta i paradossi che emergono quando si parla di identità Ucraina, che anche questa volta non sono mancati. Sapete in che lingua canta Korzh? Esatto, gli alfieri del patriottismo ucraino hanno allegramente cantato le canzoni in lingua russa, cosa che non avrebbero potuto fare a casa propria perché vietato.
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