Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Geisha santa pazienza. Rileggiti gli interventi di tutti tranne i tuoi e vedrai che sei la solita mosca bianca che deve per forza trovare una giustificazione a chi più o meno la pensa come te. Anche se da quello che veicolano sembrano degli invasati estremisti.
Lascia perdere lo straw man bias. Il manifesto è una cagata pazzesca. Quello NON è un messaggio di controllo travestito da complimento. Potevano scegliere un esempio più calzante ma da invasati hanno trasformato una frase innocua in un simbolo di dominazione. Perchè è quello che pensano di quella frase. Non è questione di non capirlo è una cazzata.
Prendine atto per Dio.
Lascia perdere lo straw man bias. Il manifesto è una cagata pazzesca. Quello NON è un messaggio di controllo travestito da complimento. Potevano scegliere un esempio più calzante ma da invasati hanno trasformato una frase innocua in un simbolo di dominazione. Perchè è quello che pensano di quella frase. Non è questione di non capirlo è una cazzata.
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Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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gurneyhalleck
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Nell'esempio che ho citato, per piccolo che sia, qualcuno ha confuso l'amore e una canzone d'amore con il controllo e la manipolazione, che non sono concetti così distanti. Non mi vergognerei di andare fuori tema, ma non mi pare sia questo il caso
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
“Mentana mi ha detto: ‘Lei fa le maratone del sesso'”: il post della consigliera Pd di Milano dopo la cerimonia dell’Ambrogino
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/1 ... i/8219981/
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Veramente, non capisco il senso di fare battute del genere in un contesto così formale e importante, soprattutto da parte di una figura pubblica come Mentana.Drogato_ di_porno ha scritto: ↑09/12/2025, 2:25“Mentana mi ha detto: ‘Lei fa le maratone del sesso'”: il post della consigliera Pd di Milano dopo la cerimonia dell’Ambrogino
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Che poi ormai ogni peto di mosca è sessismo è un altro paio di maniche.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Stamattina mi sono svegliato con la minchia particolarmente (e stranamente) dura e ho cercato chi di notte è sempre acxanto a me. Non aveva la benchè minima voglia ma di riffa e di raffa sono riuscito nel mio (modesto) intento. Siccome abbiamo passato il weekend nel maniero di amici nostri e ha tenuto banco il discorso sulla legge bloccata da Salvini alla fine le ho detto :"vedi, adesso potresti pure denunciarmi e troveresti un geisha che ti darà assolutamente ragione".
"E ma che c'entra. Sono venuta pure io"
"Non ha importanza, non ne avevi voglia e ho approfittato del tuo essere mezza rincoglionita:
Cazzo me ne frega, quando mi torna una minchia così?
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
In quel cesso che è diventata l'inghilterra succede questo
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Non male anche questo, vanno ad arrestare un prete perché non ha rispettato i pronomi verso un travello
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Sì, incomprensibile. Al di là della correttezza più o meno ipocrita, mi ricorda quelli che non si rendono conto che non sono al pub con gli amici mezzi ubriachi ma in un contesto pubblico e formale. Da Mentana non te lo aspetti. O forse è stato tradito dalla sua continua ricerca della battuta brillanteDjango ha scritto: ↑09/12/2025, 13:59Veramente, non capisco il senso di fare battute del genere in un contesto così formale e importante, soprattutto da parte di una figura pubblica come Mentana.Drogato_ di_porno ha scritto: ↑09/12/2025, 2:25“Mentana mi ha detto: ‘Lei fa le maratone del sesso'”: il post della consigliera Pd di Milano dopo la cerimonia dell’Ambrogino
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Mentana dal mio punto di vista si sente un intoccabile, una persona preparata ed empatica che generalmente mette all'indice i "cattivi". Quest'impostazione generalmente produce chiusura anziché apertura.gurneyhalleck ha scritto: ↑09/12/2025, 16:25Sì, incomprensibile. Al di là della correttezza più o meno ipocrita, mi ricorda quelli che non si rendono conto che non sono al pub con gli amici mezzi ubriachi ma in un contesto pubblico e formale. Da Mentana non te lo aspetti. O forse è stato tradito dalla sua continua ricerca della battuta brillanteDjango ha scritto: ↑09/12/2025, 13:59Veramente, non capisco il senso di fare battute del genere in un contesto così formale e importante, soprattutto da parte di una figura pubblica come Mentana.Drogato_ di_porno ha scritto: ↑09/12/2025, 2:25“Mentana mi ha detto: ‘Lei fa le maratone del sesso'”: il post della consigliera Pd di Milano dopo la cerimonia dell’Ambrogino
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Che poi ormai ogni peto di mosca è sessismo è un altro paio di maniche.
Potrei aggiungere altro, ma a che servirebbe?
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
La Fifa aveva pensato di designare ai prossimi mondiali un "Pride Match" cioè un incontro pensato per promuovere i diritti della comunità Lgbtq+
La scelta era caduta sulla partita che si sarebbe poi giocata il 26 giugno a Seattle.
Dopo il sorteggio dei gironi quella partita sarà Egitto-Iran.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/1 ... e/8221578/
La scelta era caduta sulla partita che si sarebbe poi giocata il 26 giugno a Seattle.
Dopo il sorteggio dei gironi quella partita sarà Egitto-Iran.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Concordo sull’opportunità di astenersi da battute da caserma, mentre non capisco perché usino il termine sessismo. Solo le donne potrebbero fare maratone del sesso? Possiamo dire che è stato maleducato o inopportuno ma non ci vedo discriminazioni di genereDjango ha scritto: ↑09/12/2025, 13:59Veramente, non capisco il senso di fare battute del genere in un contesto così formale e importante, soprattutto da parte di una figura pubblica come Mentana.Drogato_ di_porno ha scritto: ↑09/12/2025, 2:25“Mentana mi ha detto: ‘Lei fa le maratone del sesso'”: il post della consigliera Pd di Milano dopo la cerimonia dell’Ambrogino
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Che poi ormai ogni peto di mosca è sessismo è un altro paio di maniche.
Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Sta passando quasi sotto silenzio una questione enorme: l’esonero contributivo e il bonus mamme, così come sono scritti oggi, rischiano di creare una vera e propria discriminazione ai danni dei padri lavoratori.
Con il decreto legge 95/2025 lo Stato ha introdotto due misure per le madri:
un bonus di 40 euro al mese e uno sgravio sui contributi fino a 3.000 euro l’anno. Fin qui tutto bene. Il problema nasce dal fatto che queste agevolazioni sono legate solo all’essere madre, non a situazioni oggettive come le assenze dal lavoro, la maternità o l’interruzione della carriera.
In pratica succede questo: una donna e un uomo hanno entrambi tre figli, lo stesso contratto, lo stesso reddito. Oggi solo lei può avere lo sconto sui contributi. Lui paga tutto. Stessa famiglia, stessi figli, stessi doveri… ma diritti diversi.
Ed è qui che nasce il nodo giuridico. La direttiva europea sulla parità di trattamento in materia di previdenza vieta ogni discriminazione basata sul sesso, soprattutto quando si parla di contributi e pensioni. Le uniche eccezioni ammesse riguardano la tutela biologica della maternità e i periodi di assenza dal lavoro per crescere i figli. Ma queste nuove misure non sono legate né alla gravidanza né ai congedi: sono legate solo al numero dei figli.
Su una norma identica è già intervenuta la Corte di giustizia dell’Unione europea contro la Spagna, dichiarando illegittimo un bonus pensionistico riservato solo alle donne con figli. La Corte ha detto chiaramente che, se il beneficio dipende solo dall’essere genitore, escludere i padri è una discriminazione diretta.
E questo apre uno scenario molto concreto: ogni padre lavoratore con tre o più figli potrebbe presentare domanda all’Inps e chiedere lo stesso sgravio previsto per le madri. E, se l’Inps dice no, può intervenire il giudice.
Anche il bonus mamme, pur essendo una misura assistenziale e non previdenziale, resta a rischio per violazione del principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione: se il bisogno economico di una famiglia con figli è lo stesso, non può cambiare in base al sesso del genitore che lavora.
Con il decreto legge 95/2025 lo Stato ha introdotto due misure per le madri:
un bonus di 40 euro al mese e uno sgravio sui contributi fino a 3.000 euro l’anno. Fin qui tutto bene. Il problema nasce dal fatto che queste agevolazioni sono legate solo all’essere madre, non a situazioni oggettive come le assenze dal lavoro, la maternità o l’interruzione della carriera.
In pratica succede questo: una donna e un uomo hanno entrambi tre figli, lo stesso contratto, lo stesso reddito. Oggi solo lei può avere lo sconto sui contributi. Lui paga tutto. Stessa famiglia, stessi figli, stessi doveri… ma diritti diversi.
Ed è qui che nasce il nodo giuridico. La direttiva europea sulla parità di trattamento in materia di previdenza vieta ogni discriminazione basata sul sesso, soprattutto quando si parla di contributi e pensioni. Le uniche eccezioni ammesse riguardano la tutela biologica della maternità e i periodi di assenza dal lavoro per crescere i figli. Ma queste nuove misure non sono legate né alla gravidanza né ai congedi: sono legate solo al numero dei figli.
Su una norma identica è già intervenuta la Corte di giustizia dell’Unione europea contro la Spagna, dichiarando illegittimo un bonus pensionistico riservato solo alle donne con figli. La Corte ha detto chiaramente che, se il beneficio dipende solo dall’essere genitore, escludere i padri è una discriminazione diretta.
E questo apre uno scenario molto concreto: ogni padre lavoratore con tre o più figli potrebbe presentare domanda all’Inps e chiedere lo stesso sgravio previsto per le madri. E, se l’Inps dice no, può intervenire il giudice.
Anche il bonus mamme, pur essendo una misura assistenziale e non previdenziale, resta a rischio per violazione del principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione: se il bisogno economico di una famiglia con figli è lo stesso, non può cambiare in base al sesso del genitore che lavora.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
https://www.open.online/2025/12/10/sono ... ambe-bari/
domiciliari per un tentato omicidio..... se era un uomo sarebbe successo lo stesso ?
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Rage bait per allocchi, notizia di anni fa che è un sempreverde
Mi sembrava strano, ho fatto una verifica ed il soggetto, che era insegnante e non un prete, è stato arrestato per non aver rispettato l’ingiunzione che gli vietava di avvicinarsi a scuola da dove era stata
https://www.open.online/2024/09/10/prof ... gender-fc/#
Ma la cosa strabiliante è la giustificazione: è molto religioso. Questo crede che ci sia un’entità nell’alto dei cieli che guarda un pianetucolo che ruota intorno ad una tra le 100 miliardi di stelle della via lattea, che è una tra le 100 miliardi di galassie. Questa entità che lui chiama Dio si preoccupa se lui usa il pronome rispettoso dei desideri di un suo studente. Secondo questo insegnante è meglio non indispettire questa entità nei cieli, molto litigiosa e permalosa, piuttosto che rispettare un teen ager di fronte a lui. E si sente un eroe
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Bravo Cicciuzzo, non c’è abbastanza politically correct, si discriminano persone in base al generecicciuzzo ha scritto: ↑11/12/2025, 12:17Sta passando quasi sotto silenzio una questione enorme: l’esonero contributivo e il bonus mamme, così come sono scritti oggi, rischiano di creare una vera e propria discriminazione ai danni dei padri lavoratori.
Con il decreto legge 95/2025 lo Stato ha introdotto due misure per le madri:
un bonus di 40 euro al mese e uno sgravio sui contributi fino a 3.000 euro l’anno. Fin qui tutto bene. Il problema nasce dal fatto che queste agevolazioni sono legate solo all’essere madre, non a situazioni oggettive come le assenze dal lavoro, la maternità o l’interruzione della carriera.
In pratica succede questo: una donna e un uomo hanno entrambi tre figli, lo stesso contratto, lo stesso reddito. Oggi solo lei può avere lo sconto sui contributi. Lui paga tutto. Stessa famiglia, stessi figli, stessi doveri… ma diritti diversi.
Ed è qui che nasce il nodo giuridico. La direttiva europea sulla parità di trattamento in materia di previdenza vieta ogni discriminazione basata sul sesso, soprattutto quando si parla di contributi e pensioni. Le uniche eccezioni ammesse riguardano la tutela biologica della maternità e i periodi di assenza dal lavoro per crescere i figli. Ma queste nuove misure non sono legate né alla gravidanza né ai congedi: sono legate solo al numero dei figli.
Su una norma identica è già intervenuta la Corte di giustizia dell’Unione europea contro la Spagna, dichiarando illegittimo un bonus pensionistico riservato solo alle donne con figli. La Corte ha detto chiaramente che, se il beneficio dipende solo dall’essere genitore, escludere i padri è una discriminazione diretta.
E questo apre uno scenario molto concreto: ogni padre lavoratore con tre o più figli potrebbe presentare domanda all’Inps e chiedere lo stesso sgravio previsto per le madri. E, se l’Inps dice no, può intervenire il giudice.
Anche il bonus mamme, pur essendo una misura assistenziale e non previdenziale, resta a rischio per violazione del principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione: se il bisogno economico di una famiglia con figli è lo stesso, non può cambiare in base al sesso del genitore che lavora.

