[O.T.] La peggiore sinistra del mondo

[Paperinik]

Toglierei il "potrebbe", per il resto mi pare un must have per il natale dei più piccoli

[Floppy Disk]

Ci sono anche libri tecnici ? Di solito sono editi solo da piccole case editrici

https://www.darioflaccovio.it/?srsltid= ... HMtjGsi4L-
cmq di questo passo avremo una fiera del libro di dx ed una di sx non mi pare un progresso

Ma no, sono solo starnazzamenti di chi ha troppo tempo libero e/o deve ringalluzzire ogni tanto i propri lettori o followers.

[GeishaBalls]

“Con i nazisti non c'è modo alcuno di patteggiare, ma solo un durissimo (si o) no…”
Sembra una cosa detta da Augias o similari, giusto?

Purtroppo no, la frase esatta era questa “Cogli ebrei non c'è modo alcuno di patteggiare, ma solo un durissimo si o no….”
Lo scrisse Adolf Hitler.

Augias è come hitler? Chiaramente no, ma l’intolleranza è la stessa

Paradosso della tolleranza di Popper. Con gli intolleranti tuttavia c’è modo di patteggiare, basta che diventino tolleranti, mentre ebreo uno lo nasce e lo rimane.

Il nazismo era contro quello che qualcuno è, nel paradosso della tolleranza di Popper si diventa intolleranti verso quelle posizioni che non accettano le regole della società

[giorgiograndi]

“Con i nazisti non c'è modo alcuno di patteggiare, ma solo un durissimo (si o) no…”
Sembra una cosa detta da Augias o similari, giusto?

Purtroppo no, la frase esatta era questa “Cogli ebrei non c'è modo alcuno di patteggiare, ma solo un durissimo si o no….”
Lo scrisse Adolf Hitler.

Augias è come hitler? Chiaramente no, ma l’intolleranza è la stessa

Paradosso della tolleranza di Popper. Con gli intolleranti tuttavia c’è modo di patteggiare, basta che diventino tolleranti, mentre ebreo uno lo nasce e lo rimane.

Il nazismo era contro quello che qualcuno è, nel paradosso della tolleranza di Popper si diventa intolleranti verso quelle posizioni che non accettano le regole della società

Chi e' l'intollerante tra:

- uno che si offende perche' il suo interlocutore usa il pronome sbagliato
- uno che non usa il pronome richiesto dall'intelocutore

[GeishaBalls]

“Con i nazisti non c'è modo alcuno di patteggiare, ma solo un durissimo (si o) no…”
Sembra una cosa detta da Augias o similari, giusto?

Purtroppo no, la frase esatta era questa “Cogli ebrei non c'è modo alcuno di patteggiare, ma solo un durissimo si o no….”
Lo scrisse Adolf Hitler.

Augias è come hitler? Chiaramente no, ma l’intolleranza è la stessa

Paradosso della tolleranza di Popper. Con gli intolleranti tuttavia c’è modo di patteggiare, basta che diventino tolleranti, mentre ebreo uno lo nasce e lo rimane.

Il nazismo era contro quello che qualcuno è, nel paradosso della tolleranza di Popper si diventa intolleranti verso quelle posizioni che non accettano le regole della società

Chi e' l'intollerante tra:

- uno che si offende perche' il suo interlocutore usa il pronome sbagliato
- uno che non usa il pronome richiesto dall'intelocutore

Direi entrambi, e due errori non fanno una cosa giusta.

Ma in questi casi di questioni di principio che sembrano assurde io simpatizzo per il più debole, che non è detto che abbia le migliori ragioni (e della mia simpatia se ne sbatte i coglioni). Ma una persona che appartiene all’1% della popolazione e vorrebbe essere rispettato dal restante 99% fa una vita difficile. Quello che tra i 99 gode nel non rispettare una così semplice richiesta mi sembra miserabile

[giorgiograndi]

“Con i nazisti non c'è modo alcuno di patteggiare, ma solo un durissimo (si o) no…”
Sembra una cosa detta da Augias o similari, giusto?

Purtroppo no, la frase esatta era questa “Cogli ebrei non c'è modo alcuno di patteggiare, ma solo un durissimo si o no….”
Lo scrisse Adolf Hitler.

Augias è come hitler? Chiaramente no, ma l’intolleranza è la stessa

Paradosso della tolleranza di Popper. Con gli intolleranti tuttavia c’è modo di patteggiare, basta che diventino tolleranti, mentre ebreo uno lo nasce e lo rimane.

Il nazismo era contro quello che qualcuno è, nel paradosso della tolleranza di Popper si diventa intolleranti verso quelle posizioni che non accettano le regole della società

Chi e' l'intollerante tra:

- uno che si offende perche' il suo interlocutore usa il pronome sbagliato
- uno che non usa il pronome richiesto dall'intelocutore

Direi entrambi, e due errori non fanno una cosa giusta.

Ma in questi casi di questioni di principio che sembrano assurde io simpatizzo per il più debole, che non è detto che abbia le migliori ragioni (e della mia simpatia se ne sbatte i coglioni). Ma una persona che appartiene all’1% della popolazione e vorrebbe essere rispettato dal restante 99% fa una vita difficile. Quello che tra i 99 gode nel non rispettare una così semplice richiesta mi sembra miserabile

Il rispetto si guadagna, non é un diritto. Se hai idee del cazzo, tipo che ti identifichi con un gatto o un furetto oppure con l’altro sesso quando hai la barba e le gambe pelose, non puoi pretendere che gli altri seguano la tua psicosi.
Il fatto che stai dalla parte della minoranza a priori é allarmante. Anche i pedofili sono una minoranza, ma non stai dalla loro parte. Anche i 50 enni eterosessuali con un patrimonio sopra il milione di euro sono una minoranza, ma non sei dalla loro parte (pur facendone parte). Non stai dalla parte nemmeno dei fasci nostalgici, ma non vedi nulla di male nei comunisti, entrambe minoranze.
Stai dalla parte delle minoranze che si stanno più simpatiche, quindi discrimini tu stesso tra una minoranza buona e una cattiva.
Io non sto né dalla parte delle minoranza che della Maggioranza, sto dalla parte delle persone che guadagnano il mio rispetto. Nessuno ha il diritto di essere rispettato a priori senza dimostrare che quel rispetto è meritato.

Ps: chi è il debole in quella situazione? Il debole é il professore, perché é lui che é stato allontanato da scuola, è lui che volendo continuare ad insegnare è poi stato arrestato.
É esattamente il paradosso della tolleranza di popper, solo che gli intolleranti sono lo studente e il preside, non il professore

[GeishaBalls]

Io ho rispetto anche per gli sconosciuti, non devono guadagnare niente per meritare rispetto. Non dico stima o ammirazione, semplicemente il rispetto.

Già non mi permetterei di paragonare chi è si sente donna pur avendo un pistolino ai pedofili che abusano di persone incapaci di difendersi o prestare un consenso consapevole. Chi non si sente a proprio agio nella propria sessualità assegnata non è uno con problemi come chi si identifica con un furetto.

[Drogato_ di_porno]

mancava l'antcomunismo dai tempi di Silvio

[Drogato_ di_porno]

[Drogato_ di_porno]

mi sa che Barbero dovrà ricredersi, quando diceva che il clima di oggi non è uguale a quello del 1914

[giorgiograndi]

Io ho rispetto anche per gli sconosciuti, non devono guadagnare niente per meritare rispetto. Non dico stima o ammirazione, semplicemente il rispetto.

Già non mi permetterei di paragonare chi è si sente donna pur avendo un pistolino ai pedofili che abusano di persone incapaci di difendersi o prestare un consenso consapevole. Chi non si sente a proprio agio nella propria sessualità assegnata non è uno con problemi come chi si identifica con un furetto.

Il rispetto riconosce il VALORE dell'altro e, in generale, la conseguenza e' la FIDUCIA. Rispetto e fiducia di alimentano l'un l'altro in un circolo virtuoso che crea la possibilita' di relazionarsi anche con diversi punti di vista.
In sintesi, il rispetto non puo' esistere senza fiducia.

Tu ti fidi del primo che incontri per strada tanto da dargli la carta di credito e il pin?

Essere educati non gli sconosciuti non significare rispettarli.

-

Hai scritto che tu stai dalla parte delle minoranze, giustamente solo quelle in cui trovi qualcosa da condividere. Non c'e' nulla di male, ma non stai dalla parte di tutte le minoranze in quanto minoranza.
-

Nessuno vieta a nessuno di tagliarsi il pistolino e nessuno vieta a nessuno di vestirsi in quella o quell'altra maniera. Nessuno vieta a est, 50enne con la panza, di vestirsi da donna e andare al supermercato o a un colloquio di lavoro.
E' chiaro che ogni atteggiamento e azione comporta una reazione nell'interlocutore, questo non vale solo per il trave con la barba ma per chiunque.
Per esempio, prova ad andare ad un colloquio di lavoro in banca con un completo fucsia e le infradito, non ti assumono come non assumerebbero un trave con la barba, ma assumerebbero tranquillamente una persona dichiaratamente gay, vestita in maniera normale

Non e' discriminazione, e' una REAZIONE. Tra chi si identifica come un furetto, e vuole la lettiera per pisciare e chi di identifica come donna, vestendosi come tale nonostante abbia la barba, non c'e' nessuna differenza sostanziale di fronte all'interlocutore. Sono entrambe persone "fuori dalla norma", per cui non adatte in determinati ambienti lavorativi e sosiali. E' come se un superdotato parlasse di discriminazione quando nessuna delle sue amichette se lo vuole prendere nel culo

[GeishaBalls]

Io ho rispetto anche per gli sconosciuti, non devono guadagnare niente per meritare rispetto. Non dico stima o ammirazione, semplicemente il rispetto.

Già non mi permetterei di paragonare chi è si sente donna pur avendo un pistolino ai pedofili che abusano di persone incapaci di difendersi o prestare un consenso consapevole. Chi non si sente a proprio agio nella propria sessualità assegnata non è uno con problemi come chi si identifica con un furetto.

Il rispetto riconosce il VALORE dell'altro e, in generale, la conseguenza e' la FIDUCIA. Rispetto e fiducia di alimentano l'un l'altro in un circolo virtuoso che crea la possibilita' di relazionarsi anche con diversi punti di vista.
In sintesi, il rispetto non puo' esistere senza fiducia.

Tu ti fidi del primo che incontri per strada tanto da dargli la carta di credito e il pin?

Essere educati non gli sconosciuti non significare rispettarli.

-

Hai scritto che tu stai dalla parte delle minoranze, giustamente solo quelle in cui trovi qualcosa da condividere. Non c'e' nulla di male, ma non stai dalla parte di tutte le minoranze in quanto minoranza.
-

Nessuno vieta a nessuno di tagliarsi il pistolino e nessuno vieta a nessuno di vestirsi in quella o quell'altra maniera. Nessuno vieta a est, 50enne con la panza, di vestirsi da donna e andare al supermercato o a un colloquio di lavoro.
E' chiaro che ogni atteggiamento e azione comporta una reazione nell'interlocutore, questo non vale solo per il trave con la barba ma per chiunque.
Per esempio, prova ad andare ad un colloquio di lavoro in banca con un completo fucsia e le infradito, non ti assumono come non assumerebbero un trave con la barba, ma assumerebbero tranquillamente una persona dichiaratamente gay, vestita in maniera normale

Non e' discriminazione, e' una REAZIONE. Tra chi si identifica come un furetto, e vuole la lettiera per pisciare e chi di identifica come donna, vestendosi come tale nonostante abbia la barba, non c'e' nessuna differenza sostanziale di fronte all'interlocutore. Sono entrambe persone "fuori dalla norma", per cui non adatte in determinati ambienti lavorativi e sosiali. E' come se un superdotato parlasse di discriminazione quando nessuna delle sue amichette se lo vuole prendere nel culo

Io rispetto gli sconosciuti di default. Non ho ragione a farlo, non sono più bravo di te perché lo faccio, non sovrappongo rispetto a fiducia, per me sono concetti separati. Ma forse hai ragione e li confondo anch’io perché per definizione assumo che non mi vogliano fregare, quindi mi fido e rispetto con lo stesso approccio.

Ho scritto che simpatizzo per il più debole, non che è necessariamente una minoranza. Tra un professore e tanti studenti il potere ce l’ha il primo che è anche minoranza (tra dirigente e impiegati ecc.).

Il più debole però non ha sempre ragione e la simpatia iniziale può venir meno. Tra un professore in carica e uno studente teenager confuso sull’identità sessuale il potere ce l’hai il primo

[hermafroditos]

Abbiamo il ministro dell'istruzione che chiama 'falliti' e 'poveri comunisti' degli studenti che la contestano, ma giustamente è più importante parlar male dell'opposizione. Tutto benissimo.

[giorgiograndi]

Io ho rispetto anche per gli sconosciuti, non devono guadagnare niente per meritare rispetto. Non dico stima o ammirazione, semplicemente il rispetto.

Già non mi permetterei di paragonare chi è si sente donna pur avendo un pistolino ai pedofili che abusano di persone incapaci di difendersi o prestare un consenso consapevole. Chi non si sente a proprio agio nella propria sessualità assegnata non è uno con problemi come chi si identifica con un furetto.

Il rispetto riconosce il VALORE dell'altro e, in generale, la conseguenza e' la FIDUCIA. Rispetto e fiducia di alimentano l'un l'altro in un circolo virtuoso che crea la possibilita' di relazionarsi anche con diversi punti di vista.
In sintesi, il rispetto non puo' esistere senza fiducia.

Tu ti fidi del primo che incontri per strada tanto da dargli la carta di credito e il pin?

Essere educati non gli sconosciuti non significare rispettarli.

-

Hai scritto che tu stai dalla parte delle minoranze, giustamente solo quelle in cui trovi qualcosa da condividere. Non c'e' nulla di male, ma non stai dalla parte di tutte le minoranze in quanto minoranza.
-

Nessuno vieta a nessuno di tagliarsi il pistolino e nessuno vieta a nessuno di vestirsi in quella o quell'altra maniera. Nessuno vieta a est, 50enne con la panza, di vestirsi da donna e andare al supermercato o a un colloquio di lavoro.
E' chiaro che ogni atteggiamento e azione comporta una reazione nell'interlocutore, questo non vale solo per il trave con la barba ma per chiunque.
Per esempio, prova ad andare ad un colloquio di lavoro in banca con un completo fucsia e le infradito, non ti assumono come non assumerebbero un trave con la barba, ma assumerebbero tranquillamente una persona dichiaratamente gay, vestita in maniera normale

Non e' discriminazione, e' una REAZIONE. Tra chi si identifica come un furetto, e vuole la lettiera per pisciare e chi di identifica come donna, vestendosi come tale nonostante abbia la barba, non c'e' nessuna differenza sostanziale di fronte all'interlocutore. Sono entrambe persone "fuori dalla norma", per cui non adatte in determinati ambienti lavorativi e sosiali. E' come se un superdotato parlasse di discriminazione quando nessuna delle sue amichette se lo vuole prendere nel culo

Io rispetto gli sconosciuti di default. Non ho ragione a farlo, non sono più bravo di te perché lo faccio, non sovrappongo rispetto a fiducia, per me sono concetti separati. Ma forse hai ragione e li confondo anch’io perché per definizione assumo che non mi vogliano fregare, quindi mi fido e rispetto con lo stesso approccio.

Ho scritto che simpatizzo per il più debole, non che è necessariamente una minoranza. Tra un professore e tanti studenti il potere ce l’ha il primo che è anche minoranza (tra dirigente e impiegati ecc.).

Il più debole però non ha sempre ragione e la simpatia iniziale può venir meno. Tra un professore in carica e uno studente teenager confuso sull’identità sessuale il potere ce l’hai il primo

Sei sicuro?
Non mi pare che lo studente sia stato allontanato, e' stato allontanato il professore.

E comunque lo stesso ragionamento puo' essere applicato al professore che invece INCITA gli studenti a combattere per ottenere l'uso del pronome che credono consono. Anche questo tipo di professore ha il potere, ma non mi pare che venga allontanato, anzi eventualmente viene identificato come omofobico uno studente che non accetta la conclusioni del professore.

Il politicamente corretto e' una follia, come l'idea di schierarsi dalla parte del piu' "debole" per principio. Non c'e' un debole o un forte, ci sono due visioni differenti della societa', entrambe altrettanto valide, il fatto che ci si schieri a priori per il povero studente offeso, altro non fa che creare generazioni di mammolette... mammolette che non accettano idee differenti. Le stesse mammolette che poi non sono abbastanza uomini per poi magari accettare di essere scaricati dal partner.

I ragazzini devono essere messi sotto pressione, torchiati, masticati e sputati un giorno si e uno no, solo in questo modo puoi creare generazioni di persone forti e resilienti, pronte a combattere per le loro idee.
Invece, nel momento in cui devono scontrarsi, subito entriamo a difenderli, pretendendo che il loro essere "la parte debole", presupponga la necessita' di simpatizzare.... per poi magari cambiare idea e abbandonarli DOPO piu' tardi.

Questa cosa e;' un cancro. L'ho vista in un certo senso con le mie figlie a ginnastica. Altri genitori che, se la figlia riporta che l'allenatrice ha alzato la voce, la vanno a redarguirla. Noi invece le diciamo che alle nostre figlie puo' tranquillamente dare dei calci nel culo se e' il caso.

Sono sostanzialmente due visioni opposte dell'educazione sociale dei figli. C'e' chi fa crescere i figli in un mondo ovattato e protetto e chi invece cerca di prepararli per vivere nella savana. Il mondo degli adulti e una savana, tra leoni e sciacalli. chi non se ne rende conto, allora non ha ancora realizzato di essere nel menu'.

[Drogato_ di_porno]

Abbiamo il ministro dell'istruzione che chiama 'falliti' e 'poveri comunisti' degli studenti che la contestano, ma giustamente è più importante parlar male dell'opposizione. Tutto benissimo.

ho dato un'occhiata a questi test e sembrano abbastanza facili (sembrano un compito in classe di liceo), anche chi ha fatto il linguistico o lo psicopedagogico poteva prepararsi usando quei manualetti appositi (ce ne sono in vendita). inoltre al solito molti hanno copiato perchè c'erano screenshot sui social e non ti controllavano il cellulare. e la ministra ha già fatto marcia indietro. consueta baracconata italiana.