Su richiesta dei giudici per indagini
I clienti dei club privè stiano attenti. Magari nascoste dietro un quadro o una pianta, potrebbero esserci le telecamere a spiare i loro incontri particolari. Non si tratta di manie da guardoni. Quelle telecamere potrebbero stare lì perchè richieste dai giudici. A stabilirlo è la Cassazione: le zone "riservate" dei locali possono essere riprese a fini di indagini perchè non equiparabili alle abitazioni private, ma occorrono autorizzazioni speciali.
La Cassazione ha accordato solo una parziale tutela della privacy a questi luoghi di intrattenimento. I giudici possono infatti far installare le telecamere per spiare che cosa succede nelle zone riservate dei locali. Le cosiddette aree privè, infatti, non possono essere tutelate dagli occhi elettronici degli inquirenti come se fossero private abitazioni, anche se fanno da sfondo a "comportamenti molto intimi". Tuttavia nel dare il via libera alle videoriprese nei 'camerini' piu' appartati la Cassazione avverte i giudici delle procure che i filmati devono essere autorizzati con apposito decreto, diverso da quello per le intercettazioni telefoniche.
Il provvedimento - pena la inutilizzabilità delle riprese ottenute - deve anche indicare che tipo di prova si intende cercare con questa "ingerenza". Il privè, secondo la Cassazione, se non puó essere equiparato a un domicilio, è comunque un luogo che dovrebbe tutelare l'intimità e la riservatezza delle persone, e che quindi ai fini delle riprese visive non puó essere trattato come un luogo pubblico o esposto al pubblico .
Sulla scorta di queste ragioni, la Cassazione ha dichiarato la nullità delle riprese effettuate, senza decreti autorizzativi, in un locale di lap-dance di Bastia Umbra, dove i clienti erano stati filmati in effusione con aclune ballerine. I filmati avevano portato all'emissione di una custodia cautelare, per sfruttamento della prostituzione, nei confronti del titolare del locale. Adesso se non verranno prodotte altre prove contro di lui, l'uomo tornerà libero.
Cassazione, sè telecamere nei privè
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Dopo l'inchiesta "Pappa Reale" non credete ci stiamo avvicinando a questo? (daltronde le riprese a cosa servono se non al ricatto sistematico?)
Nel 1975 Tinto Brass accetta di realizzare il film Salon Kitty. Lo fa dopo un'esitazione iniziale. Il soggetto è impegnativo e chiede di smascherare il nazismo mettendone a nudo uno degli aspetti fondamentali: le perversioni e le devianze sessuali che ne intridono molte azioni. Un film politico ed erotico allo stesso tempo, poichè non si puó parlare di nazismo con onestà omettendo la forte connotazione erotica che lo permeava. Spiega il regista veneziano: «Polizia e casino sono le strutture portanti di Salon Kitty. I due universi convivono in quanto momenti e strumenti di un'esperienza globale: quella totalitaria del potere nazista».
La trama si basa su fatti storici: Salon Kitty, il più lussuoso bordello della Berlino nazista, viene boicottato da Wallemberg, un ufficiale delle SS (il nome richiama quello reale di Walter Schellemberg), che vuole farne un lupanare del potere, una centrale d'ascolto dalla quale spiare le forze stesse del regime, scoprirne le debolezze e i doppi giochi. Per far questo obbliga Kitty, proprietaria del salon, ad assumere come prostitute belle ragazze di razza ariana, completamente asservite alla causa nazista. Per svolgere il proprio dovere in modo adeguato le ragazze devono, peró, superare una dura selezione e ricevere un apposito e feroce addestramento.

Nel 1975 Tinto Brass accetta di realizzare il film Salon Kitty. Lo fa dopo un'esitazione iniziale. Il soggetto è impegnativo e chiede di smascherare il nazismo mettendone a nudo uno degli aspetti fondamentali: le perversioni e le devianze sessuali che ne intridono molte azioni. Un film politico ed erotico allo stesso tempo, poichè non si puó parlare di nazismo con onestà omettendo la forte connotazione erotica che lo permeava. Spiega il regista veneziano: «Polizia e casino sono le strutture portanti di Salon Kitty. I due universi convivono in quanto momenti e strumenti di un'esperienza globale: quella totalitaria del potere nazista».
La trama si basa su fatti storici: Salon Kitty, il più lussuoso bordello della Berlino nazista, viene boicottato da Wallemberg, un ufficiale delle SS (il nome richiama quello reale di Walter Schellemberg), che vuole farne un lupanare del potere, una centrale d'ascolto dalla quale spiare le forze stesse del regime, scoprirne le debolezze e i doppi giochi. Per far questo obbliga Kitty, proprietaria del salon, ad assumere come prostitute belle ragazze di razza ariana, completamente asservite alla causa nazista. Per svolgere il proprio dovere in modo adeguato le ragazze devono, peró, superare una dura selezione e ricevere un apposito e feroce addestramento.

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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