tao ha scritto:appunto, la strada era il multilinguismo, parlare ognuno con la propria lingua e cercare di capirsi e confrontarci l'un l'altro, con tutte le nostre differenze ataviche che si riflettono nel parlato, solchi marcati ed inesorabili frutto di traversie storiche differenti, di un territorio morfologicamente impervio e discontinuo che ha favorito l'isolamento delle varie comunita...................isolamento dal quale hanno preso spunto idiomi differenti e quasi incompatibili..........Squirto ha scritto:tao ha scritto:il progetto della lingua in provetta è una porcata squirto..decreterà il colpo di grazia finale per le nostre parlate........Squirto ha scritto: non sono d'accordo. il futuro si costruisce, non si pesca nel passato "romanticizzato".
il progetto de sa limba de mesania va proprio in questa direzione...
è una lingua trasgenica che tradisce il principio stesso che la parola rappresenta, vanificando per sempre la comunicazione.........
illogudorese e la mia prima lingua, quella dei miei genitori e dei miei nonni, esprime un vissuto che affonda le radici nel passato più lontano ed inimmaginabile........ vederla sottoposta agli esperimenti ed ai tagliuzzamenti di gente che il suono aspro di quelle parole l'ha ricostruito dai libri di fonetica mi fa rabbrividire..........
io ci tengo a queste cose.........
tutti futurologi qui? inutile stare appresso al romanticismo, o si fa qualcosa oppure si è condannati. capisco che ci possano essere dubbi sul progetto della limba, peró intanto in altri paesi il bilinguismo è accettato, e tutti i documenti, le indicazioni, le cose pubbliche sono in doppia lingua.
il problema dei sardi sono i sardi vuole anche dire questo: "io sono gallurese e voglio il gallurese", "io sono campidanese e voglio il campidanese", etc...
e allora è come dicevano gli spagnoli qualche secolo fa...
la parola è storia, il suono stesso rabbioso strozzato della parlata barbaricina per esempio testimonia di un carattere e di un eredità storica che si distingue da quella di altre realtà realtà .......
la parola il suo senso ed il suo suono non sono entità ideali,ferme distaccate od eteree........ sono il vortice del tempo che si sedimenta secondo dopo secondo, sussurro dopo sussurro, urlo su urlo e che da forma a ció che in un determinato momento esprimiamo con essa.......
la parola nasce dall'archetipo ed è essa stessa archetipo........
è la maglia di una catena inscindibile dal passato e dal futuro.........
tao, scusa... ma prima dici: "la parola il suo senso ed il suo suono non sono entità ideali,ferme distaccate od eteree"
e poi: "la parola nasce dall'archetipo ed è essa stessa archetipo...".
a questo punto mi viene spontaneo chiederti: ma sai cosa è un archetipo?