Silente ha scritto:Sei su una spiaggia.
E' notte.
C'è un fuoco acceso.
Ti guardi in giro e scopri che sta arrivando...
...E' un giovane uomo, quello che arriva.
Ha il mio stesso sorriso, ed è l'unica cosa che ci accomuni.
Lui ha occhi grandi, verde-marroni, la pelle che si abbronza facilmente e le efelidi sul naso.
Si chiama Francesco, ma è da tanto tempo che non pronuncio il suo nome.
Si siede accanto a me, e non parla, come non parlo io.
Eppure sono tante, le cose che vorrei dirgli.
Raccontargli della mia stupida mania, dalla quale ancora non sono guarita del tutto, di cercarlo negli altri.
Dirgli che le sue poesie sono sempre fisicamente con me, perchè sono l'ultima cosa di lui rimastami.
Vorrei parlargli di Paolo, dirgli che brav'uomo sia, e poi mi rendo conto: non importa. Le sa già tutte, queste cose.
E allora smetto di parlare a me stessa, e lo osservo.
Mio fratello getta piccoli rami nel fuoco e non mi guarda.
Ovunque egli sia, io non ci sono.
Viviamo in dimensioni diverse, ormai. Non puó sentirmi, come io non posso sentire lui, e sarebbe inutile parlargli, temo, perchè forse mi percepirebbe come vento...
Poi gira la testa, e mi guarda e pare vedermi, perchè d'improvviso sorride e io rivedo, in un lampo, come immagini in un caleidoscopio, i pomeriggi sulle rive della Livesa, le volte in cui andavo a prenderlo a scuola, quella volta che arrivó da me tutto bagnato di pioggia...
Si alza in piedi, e il sorriso è scomparso dal suo volto.
Sta per andarsene.
Sta per tornare in quella terra che io non ho visto ancora, laddove i morti sorridono e vivono liberi dal dolore.
Mi guarda negli occhi: se solo potesse, quante parole ancora avrebbe da dirmi...
Non oso avvicinarmi, anche se darei molto per abbracciarlo una volta ancora.
Un ultimo sguardo, e prima di incamminarsi verso il buio mi tende una mano, alla quale mi afferro e che mai più vorró lasciare...
Troveranno, domani, i resti di un fuoco.
Le orme di due ragazzi che camminarono verso il mare, e scomparvero.

SIL
