OT:Che gli importava della vita di un altro o della propria?

Scatta il fluido erotico...

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tetsuya31
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OT:Che gli importava della vita di un altro o della propria?

#1 Messaggio da tetsuya31 »

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Che gli importava della vita di un altro o della propria?
O la vita bisognava metterla in gioco soltanto per dovere, per spirito di sacrificio, e mai per capriccio, per passione o semplicemente per misurarsi col destino?
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Questa frase l'ho appena letta sul libro "doppio sogno" dal quale hanno tratto eyes wide shut....

Mi ha fatto pensare molto, e benche il libro è del 1925 mi sembra attualissima.

Viviamo in un mondo dove ci è permesso rischiare la vita solo per doveri (lavori pericolosi, correre per strada dietro a cartellini e appuntamenti, trascurare la salute e il benessere per il lavoro, riempirsi di caffe per lavorare di piu ecc ecc, imbottirsi di psicofarmaci per mantenere un vita "normale" nonostante lo stress da lavoro ecc ecc)
Insomma ci è permesso rischiare la propria vita solo se il fine è "il bene comune" e quindi i soldi e la produttività . Lo stress alla lunga uccide, come uccide fare 120 mila chilometri l'anno per lavoro o lavorare in ambienti inquinati o pericolosi.

Ma se provo a rischiare la vita per un motivo che non sia dovere (fumare, drogarmi, andare a puttane, correre in auto in orario extra lavoro,) vengo additato come pazzo da internare, come uno che non ha rispetto della vita propria e altrui.
E mi obbligano a cinture di sicurezza, a caschi, a non fumare, a non andare a puttane, a non toccare nessuna sostanza che non sia legale.

Insomma ho il dovere di rischiare la vita "per il lavoro" ma non ho il diritto di rischiarla per gli affari miei, anche se magari questo rischiarla mi porta a grandi "piaceri" o semplicmente a viverla la vita, non solo lasciarla scorrere.

Mi sento incazzato. MAH.
I prudenti durano solo lo stretto necessario per morire tranquilli

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Lor_Bastard
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Re: OT:Che gli importava della vita di un altro o della prop

#2 Messaggio da Lor_Bastard »

tetsuya31 ha scritto:----------------------------------------
Che gli importava della vita di un altro o della propria?
O la vita bisognava metterla in gioco soltanto per dovere, per spirito di sacrificio, e mai per capriccio, per passione o semplicemente per misurarsi col destino?
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Ho imparato ad essere egoista.
Dei problemi degli altri, non sono cose che mi tangono. Della loro amicizia, delle loro preoccupazioni, dei loro dispiaceri.

Ho i miei amici, con la A maiuscola, e me li tengo stretti. Amiche non ne ho. Nel senso lato del termine. Quelle che ho, sono "conoscenti" con cui scambiare due chiacchere ogni tanto. Se conosco una ragazza, ci esco insieme, e vedo come va. Se si conclude qualcosa bene, altrimenti addio. Non la rivedo/risento più.

L'egoismo è il profumo della vita!!!!!! :DDD

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Lemmy
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Re: OT:Che gli importava della vita di un altro o della prop

#3 Messaggio da Lemmy »

tetsuya31 ha scritto:
Ma se provo a rischiare la vita per un motivo che non sia dovere (fumare, drogarmi, andare a puttane, correre in auto in orario extra lavoro,) vengo additato come pazzo da internare, come uno che non ha rispetto della vita propria e altrui.
Fumare: le sigarette le trovi dovunque, te le vende lo Stato.
Drogarti: praticamente idem, non s'è mai fatta un'opera seria per debellarle (la mia teoria è che finchè c'è domanda c'è offerta, ergo meglio liberalizzare a sto punto ma vabbè...) anzi in ogni città  o paese tutti sanno dove trovarle, e il fatto che ce le trovi ancora significa solo che chi di dovere chiude un occhio senza troppi patemi (in fondo è quello che il popolo vuole)
Andare a puttane: idem come sopra, per una che ingabbiano ce ne sono tre che la sostituiscono, cosa risaputa anche dalle frze dell'ordine e dagli alti vertici. Vale anche qui il discorso che sarebbe megli olegalizzare anche la prostituzione, per evitare situazioni a la "tratta delle bianche" o per riscuotere un po' da un lavoro finora in nero ed esentasse (e molto lucrativo)
Correre in auto: qui, se permetti, esuli dal tuo piccolo recinto di libertà  individuale. Vuoi correre con la macchina? Paghi e ti affitti una pista.
Per strada non farebbe piacere a nessuno, neanche a te suppongo, essere spalmato in nome di un diritto al divertimento altrui.
tetsuya31 ha scritto: E mi obbligano a cinture di sicurezza, a caschi, a non fumare, a non andare a puttane, a non toccare nessuna sostanza che non sia legale.
Cinture di sicurezza: il mondo è sovrappopolato. Le cinture in molti casi salvano vite. Sono d'accordo che sia un errore renderle obbligatorie, va lasciato spazio alla selezione naturale.
Non fumare nei locali pubblici o negli uffici: io fumo e sono di parte, ma trovo che, come il correre in auto, sia giusto che chi non vuole avvelenarsi o puzzare di sigaretta possa avere il diritto di non subìre i vizi altrui.
Non andare a puttane: chi vuole andarci ci va. Non meniamola su. :)
tetsuya31 ha scritto: Insomma ho il dovere di rischiare la vita "per il lavoro" ma non ho il diritto di rischiarla per gli affari miei, anche se magari questo rischiarla mi porta a grandi "piaceri" o semplicmente a viverla la vita, non solo lasciarla scorrere.

Mi sento incazzato. MAH.
Incazzato non lo so.
Penso che sia un mix di demagogia spicciola citare gli incidenti sul lavoro per rispolverare quel gusto del proibito che, ahite, ad oggi nonostante quello che scrivi non esiste praticamente più.

P.S.
Ora esco e mi compro una palla d'erba. :-D
''Maró lemmy che cazzone che era!!!''
CianBellano

Errato: Lemmy E'

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V4V
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#4 Messaggio da V4V »

Vallo a dire al Berty che morire per il lavoro è giustificato ;)
Personalmente ritengo che una persona possa fare ció che vuole della propria vita, ma non puó decidere per quella degli altri.
Ti vuoi schiantare contro un muro ? Fai pure, basta che non ammazzi qualcun altro peró !
Ti vuoi drogare, vuoi sprecare la tua vita ? Fatti tuoi. Vuoi morire di troppo lavoro ? Scelta personale.
Ma non andare a dar fastidio a qualcun altro. Il mio è lo stesso atteggiamento che ho nei confronti degli omosessuali: nulla contro di loro, in assoluto, basta che non vogliano mettermelo nel di dietro a me o a qualcun altro che non vuole o che non sa bene a cosa va incontro. Come in un divorzio: finchè la cosa coinvolge solo due adulti, che si faccia quallo che si vuole, ma se ci sono di mezzo dei figli, loro non ne hanno colpa, quindi agire cum grano salis.
E poi mi fermo perchè è dalle 5.30 che sono in piedi ;)
Quella cosa li' è come la precedenza: nel dubbio bisogna sempre darla.

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Mavco Pizellonio
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#5 Messaggio da Mavco Pizellonio »

V4V ha scritto:. Il mio è lo stesso atteggiamento che ho nei confronti degli omosessuali: nulla contro di loro, in assoluto, basta che non vogliano mettermelo nel di dietro a me o a qualcun altro che non vuole
Già , è una vera piaga.
Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore

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The Mongoxxx
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#6 Messaggio da The Mongoxxx »

Mavco Pizellonio ha scritto:
V4V ha scritto:. Il mio è lo stesso atteggiamento che ho nei confronti degli omosessuali: nulla contro di loro, in assoluto, basta che non vogliano mettermelo nel di dietro a me o a qualcun altro che non vuole
Già , è una vera piaga.

Soprattutto a cose fatte.
La verità  non si pulisce i piedi prima di entrare in salotto. (Derek Raymond)

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CanellaBruneri
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#7 Messaggio da CanellaBruneri »

The Mongoxxx ha scritto:
Mavco Pizellonio ha scritto:
V4V ha scritto:. Il mio è lo stesso atteggiamento che ho nei confronti degli omosessuali: nulla contro di loro, in assoluto, basta che non vogliano mettermelo nel di dietro a me o a qualcun altro che non vuole
Già , è una vera piaga.

Soprattutto a cose fatte.
Già ...immagino si avverta un certo prurito....
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie

Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)

"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)

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#8 Messaggio da The Mongoxxx »

CanellaBruneri ha scritto:
The Mongoxxx ha scritto:
Mavco Pizellonio ha scritto:
V4V ha scritto:. Il mio è lo stesso atteggiamento che ho nei confronti degli omosessuali: nulla contro di loro, in assoluto, basta che non vogliano mettermelo nel di dietro a me o a qualcun altro che non vuole
Già , è una vera piaga.

Soprattutto a cose fatte.
Già ...immagino si avverta un certo prurito....
OT: passa in salotto. Ti offro da bere.

Bentornato,socio.

FINE OT
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Re: OT:Che gli importava della vita di un altro o della prop

#9 Messaggio da danny »

tetsuya31 ha scritto:
Viviamo in un mondo dove ci è permesso rischiare la vita solo per doveri (lavori pericolosi, correre per strada dietro a cartellini e appuntamenti, trascurare la salute e il benessere per il lavoro, riempirsi di caffe per lavorare di piu ecc ecc, imbottirsi di psicofarmaci per mantenere un vita "normale" nonostante lo stress da lavoro ecc ecc)
Insomma ci è permesso rischiare la propria vita solo se il fine è "il bene comune" e quindi i soldi e la produttività . Lo stress alla lunga uccide, come uccide fare 120 mila chilometri l'anno per lavoro o lavorare in ambienti inquinati o pericolosi.
tetsuya mi trovi perfettamente d'accordo.

la vita di corsa l'ho fatta in passato, a volte la faccio ancora.

l'ho fatta perchè quello era il modello da seguire, lo schema introiettato:

"era un gran lavoratore, uno che ha fatto un sacco di sacrifici" l'ho sentito dire troppe volte e con troppa enfasi da persone di cui ho sempre avuto fiducia.

balle.

vivere per lavorare è una follia e ho rifiutato contratti vantaggiosi per onorare questa convinzione.

mi rendo conto che per alcuni è una scelta obbligata, in tal caso esserne consapevoli è già  molto.

SLOW LIFE :wink:
Sono un forumista-immagine.

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CanellaBruneri
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#10 Messaggio da CanellaBruneri »

Lavorare con lentezza...
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Re: OT:Che gli importava della vita di un altro o della prop

#11 Messaggio da Victor »

tetsuya31 ha scritto: Viviamo in un mondo dove ci è permesso rischiare la vita solo per doveri
Permesso da chi, se non da te stesso? L'unico padrone della tua vita, sei tu. Se hai le palle per esserne padrone piuttosto che schiavo.

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