Se stiamo parlando dell'interpretazione del passato (in questo caso il processo a Galileo) non è certo la rete la salvezza. E' la scienza. Scienza storica, in questo caso. L'incompatibilità è solo tra ció che è scientifico e ció che non lo è.
Proprio recentemente mi sono preso un'incazzatura - la qual cosa mi dispiace - affrontando la questione Galileo. Mi sono incazzato solo perchè a parlare era una mia parente stretta. Ha cominciato lei, io neanche ci pensavo. "Sai niente di Galilei? sai com'è morto?" ed io - "non ricordo di che malattia è morto... sicuramente era quasi cieco, perchè?" Insomma, era convinta che le avrei detto che era morto sul rogo. Era convinta - e lo è ancora - che Galileo fu criticato perchè le sue teorie non erano scientifiche, difatti si rivelarono errate. Se lo fossero state non ci sarebbero stati problemi. La discussione non è durata molto. Dopo un po' è andata a prendere la fonte delle sue certezze, questa:
Come prima cosa ho voltato il libro per vedere chi fosse questo Messori, che studi aveva fatto, cosa aveva pubblicato, dove insegnava. Non c'era niente di tutto questo. In compenso mi si informava che "dopo aver studiato a Torino con i maestri del laicismo" il campione in questione aveva trovato la fede. Bene. La parte che riguardavo Galileo (ho letto solo qualche brano prima di scoppiare dalla rabbia) era semplicemente scandalosa. Fra le altre cose, Galileo avrebbe addirittura ringraziato i suoi giudici per la loro magnanimità ... grazie Messori, brillante verifica delle fonti (anche il mio cane sa come vanno trattati i verbali dei processi, specie se l'imputato è minacciato di tortura o di morte).
Il tg2 deve aver ripreso queste "teorie".
DISCLAIMER
La linea che divide il metodo scientifico dal metodo dog's cock style non coincide con quella che separa atei e credenti. Esistono eccellenti storici cattolici, com'è ovvio. Semplicemente il problema non si pone. Paolo Prodi è uno dei più grandi storici della chiesa nel XVI sec., e i suoi libri sono letti in tutto il mondo. Il suo profilo scientifico ci informa sui suoi studi e sulle sue pubblicazioni, non sul suo cammino di fede.