[O.T.] La questione ebraica

Scatta il fluido erotico...

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nik978
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#31 Messaggio da nik978 »

confermo..
il disegno nazista e' concepito in una cerchia "culturale" ristretta
che poi ci abbiano messo in mezzo esoterismi, culture proprie loro e orientali, una buona dose di "bordeline droga/sesso" tipico di certi gruppi ristretti e' ovvio

ma chi gestiva (come e' sempre e ovunque..) era tutt'altro che ignorante...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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#32 Messaggio da nik978 »

Il_Crociato ha scritto:Beh caro bellavista, dimostri, come al solito di essere un populista di basso livello. Cito persone di livello culturale esteso: la cultura ebraica è una cultura basata sul libro. Ció implica il saper leggere, cosa riservata a pochi nei tempi andati. E con il saper leggere si impara a far di conto. Ai nazistelli gnorantelli ció dava un bel po' di fastidio.

PS: caro bella (censured censured censured...)
se magari argomenti la cosa ci capiamo un po meglio...

piu' che dire che la bibbia all'epoca era un libro innovativo che pochi leggevano (e quindi si elevavano)...

lo sappiamo tutti...
anche i cristiani che leggevano lo erano

non a caso gli studiosi e i filosofi nei temi pantichi erano spesso uomini di chiesa...
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#33 Messaggio da balkan wolf »

verissimo mongoxxx

l'abnegazione come unico cardine direzionale la fedeltà  assoluta erano la sola morale

il mio onore si chiama fedeltà 

una scelta pedagogica imho vincente dato che riduce a uno i termini...

prendiamo la casta delle SS in cambio della fedeltà  venivano svincolati da ogni altra morale da ogni incombenza umana da ogni problema interiore

in quest'ottica lo stesso hitler veniva disumanizzato la stessa politica veniva strumentalizzata e sminuita ... erano solo dei punti astratti per non perdersi nel chaos

da questo punto di vista il nazismo ( per la casta superiore ovv. per il popolino pane ordine e pedalare ) fu laboratorio incredibile di libertà  individuale

un ufficiale delle SS era quanto di più vicino a un anarchico applicativo si possa immaginare no?

ovv. è questo l'aspetto che va sottolineato e non le avventure storiche di una banda di despoti ... il tentativo non ortodosso sperimentale e decisamente inquietante di liberare l'uomo da ogni vincolo...

L'ONNIPOTENZA TERRENA

HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
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#34 Messaggio da The Mongoxxx »

balkan wolf ha scritto:verissimo mongoxxx

l'abnegazione come unico cardine direzionale la fedeltà  assoluta erano la sola morale

il mio onore si chiama fedeltà 

una scelta pedagogica imho vincente dato che riduce a uno i termini...

prendiamo la casta delle SS in cambio della fedeltà  venivano svincolati da ogni altra morale da ogni incombenza umana da ogni problema interiore

Esatto.

E' qui che sta la "forza" del pensiero nazista e il successo di un regime totalitario: la sostituzione di ció che potrebbe apparire un semplice diktat politico con un vero e proprio atto di fede.

So che puó suonare brutale, ma esiste un parallelismo ideologico coi martiri cristiani: ci si sacrifica in nome della propria fede (la differenza è che il martire sacrifica se stesso nel corpo, il nazista sacrifica il proprio Io interiore mettendolo a tacere, ed entrambi sono fermamente convinti di stare facendo la cosa giusta, se non addirittura la sola possibile)
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#35 Messaggio da balkan wolf »

postilla

siamo OT a bestia ma non sembra vero???

e poi me pijate per il culo quando dico che i savi hanno fatto il lavaggio del cervello all'occidente :-) :-)

ebrei.... TAAAK nazismo automatico

i nazy sono stati antisemiti quanto altri soggetti ma

ebreo

TAAAK

nazismo

buffo vero?

bon tornando IT

la questione ebraica oggi è su due piani

politico storico

israele

scannatevi pure io sono filo israeliano per meritocrazia anticomunismo antiislamismo e puro amore dei fatti ( cazzo han ragione gli ebrei c'è poco da fare :-) ) ma la questone è complessa e venata di ideologia sinistrorsa a palla

argomento in definitiva poco stimolante

simbolico direzionale

ora nessuno sano di mente crede davvero che 4 rabbini si incontrino nel cimitero di praga e decidano i destini del mondo ma se non si hanno le fettone di salamone sugli occhi è evidente a tutti che questo ordine mondiale ( dirigismo di poteri extrapolitici non democratici e autoimposti ) sembra schizzato fuori direttamente dai protocolli

che poi molti vertici di potentati economici o mediatici extragovernativi in occidente siano di fatto giudei non è così importante... è il modello di controllo che è tipicamente giudaico

poteri influenti ma non controllabili dal popolo e dai regnanti ( chi cazzo lo ha votato il presidente monteco??? ma poi la sua merda la respiro anche io no?? )

denaro come unico e solo parametro di valore imposto per tutti ( io posso cantarmela con la spiritualità  ma poi le cose che compero le pago in cash :-) )

omologazione lenta e inesorabile verso un umanità  unica fragile e confusa ( operazione torre di babele )

questa è roba da protocolli dei savi di sion pochi cazzi

quindi un antisemitismo concettuale oggi mi sembra una posizione più che legittima e quantomai attuale
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#36 Messaggio da nik978 »

il famoso livello superiore...

osservando gli spettacoli di arte figurative nordcoreani
http://www.youtube.com/watch?v=VBWOEdy_-qM

e osservando la visivamente STRAORDINARIA (seppur opposta nella sua staticita') camminata in questo video
http://www.youtube.com/watch?v=Q1LFWONlP_k
(lo so..la musica e' di guerre stellari...)

si nota come il comune denominatore sia l'annullamento del singolo..lo slancio verso l'annullamento
ma contemporanetamente basta un singolo messo male e tutto il disegno si interrompe..


antropologicamente sono due eventi a cui avrei volute presenziare dal vivo...per me ti si spegne il cervello.sei travolto dalla cosa
e per infatti per la nord corea ci sto lavorando (ottobre 2008 se riesco..)
(mi raccomando atraiamoci da considerazioni sociali, politiche.etc...qua siamo piu' sull'aspetto antorpologico e sociale..)
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#37 Messaggio da balkan wolf »

bravo nikkone

un altro grandissimo rivoluzionario dell'uomo in questo senso fu mao

il maoismo non è komunismo è praticità  sociale del marxismo europeo cogniugato con l'ordine interiore confucianesimo cinese

si annulla e si mette in ordine non tanto perchè funziona ma per creare armonia e alla fine fare bene all'uomo

solo che cazzo io so europeo e l'annullamento orientale mi spaventa un pó... meglio l'edonismo feroce e il superindividualismo delle SS ... questione di indole personale ovv.
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#38 Messaggio da wolf.55 »

Squirto ha scritto:wolf, gli abitanti del ghetto di roma venivano trattati malissimo (come in tanti altri posti). quella delle pietre è una storia che mi è stata raccontata da diverse persone di una certa età  qui a roma (ci vivo da 12 anni)
...
Dottó, io a Roma ci sono nato alla fine degli anni cinquanta, a Roma sono sempre vissuto, in famiglia conosciamo da generazioni tantissimi ebrei romani di tutte le tendenze politiche, conosciamo esponenti della Comunità  Ebraica, ho ex compagni di scuola ebrei, la persona che mi è vicino è di origine ebraica...
Non divaghiamo, se parli di alcuni decenni (cioè di venti/trenta/quaranta/cinquanta...anni fà ) e se non ti riferisci a minoranze politicizzate, ti hanno riferito, e hai postato, emerite fesserie.

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#39 Messaggio da nik978 »

per me mao come mussolini sopravvlauto il suo popolo

non puoi creare uno stato di soldati (in senso non solo militare) in 20 anni se per 400 o 500 han preso botte da tutti. invasioni..depredazioni..vessazioni..conflitti interni
(l-italia e la cina hanno storie comuni da questo punto di vista)

e infatti il grando balzo di mao e' stato un sacrificio di milioni di persone.
a mussolini e' andata un pelo meglio perche' il popolo italiano fondamentalmente e' cialtrone e ancora oggi ci sono persone che lo rimpiangono

ma mao in cina lo rimpiangono in pochi.....e cnesi sono orgogliossissimo e stanno combattendo una guerra economica contro il mondo convinti di vincerla....senza esclusione..soldati si..adesso..ma il loro padre e' il piccolo timoniere Deng..non mao. deng e' stato non so se un genio o fortunato, ma e' solo grazie alla sua gestione dell'89 che ora sono quel che sono.
sempre astraendoci, la gestione di tienanmen e del post tienanmen e stata una opera di realpolitik pazzesca.
e io continuo a dire che alla fine e' la piazza che ha vinto, ma lo stato ha fatto capire che alla fine e' stato lui a uscirne in piedi, ma non e' cosi...e dneg lo sapeva benissimo..

per me la questione ebraica e' sempre stata piu' economica..le coperte idelogiche religiose razziali sono state messe li per convincere la gente a dargli addosso..(regole che funzionano sempre..basta vedere coi cinesi in italia...dalgi al cinese cosi non ti accorgi che e' la tua economia che e' una merda..non loro che ti fanno un danno..)
forse nei tempi antichi c;era veramente un odio religioso (il deicidio)
ma dopo no
la stttura culturale ebraica e' solidissima anche perche' sono sempre stati messi da parte e si sono dovuto costruire un sistema funzionale

motivo per cui a me piacciono molto(da questo punto di vista)
...i cinesi sono gli ebrei del nuovo millennio...seppur debbano ancora dimostrarlo..(ma basta andarsi a vedere i pinai in africa attivi da 20anni, ad esempio, e la capillare distribuzione della cina a livello politico ed economico in tutto il mondo....)

il problema mediorientale e' cmq figlio di cazzate anche "nostre".
il diritto all'autodifesa di israele e' sacrosanto..
l'ortdossia violenta israeliana nasce dagli immigrati russi o ex russi, piu' che da quelli "storici" (dall'exodus ad andare indietro..)
Ultima modifica di nik978 il 20/01/2008, 16:49, modificato 1 volta in totale.
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#40 Messaggio da balkan wolf »

male nick

senza mao stavano ancora nel medoevo altro che prima potenza economica mondiale :-)

ovvio che fu un despota freddissimo e inquietante ( altro che i nazi il maoismo fu ordine e organizzazione totale e assoluta ) ovvio che trattava il popolo come formiche ma lo teorizzava apertamente senza pudori o moralismi

mai forse fu l'unico dittatore che si permise il lusso di non usare mai la demagogia...

si fa cosi e stop non perchè è bene o e giusto ma perchè porterà  al bene e alla giustizia

affianco al mao politico ovv. va considerato il mao filosofo ( nel senso più serio del termine ) altrimenti non se ne viene a capo

come sopra un armonizzatore un direttore perchè solo un ordine chiaro e riposante alla fine fa bene all'uomo

vederlo come un banale rivoluzionario o peggio come un comune dittatore è riduttivo

p.s.

minkia sto scivolando nel nazimaoismo anni 70 .... AIUTOOOO!!!!!! :-)
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#41 Messaggio da giano »

balkan wolf ha scritto:postilla


ora nessuno sano di mente crede davvero che 4 rabbini si incontrino nel cimitero di praga e decidano i destini del mondo ma se non si hanno le fettone di salamone sugli occhi è evidente a tutti che questo ordine mondiale ( dirigismo di poteri extrapolitici non democratici e autoimposti ) sembra schizzato fuori direttamente dai protocolli

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omologazione lenta e inesorabile verso un umanità  unica fragile e confusa ( operazione torre di babele )

questa è roba da protocolli dei savi di sion pochi cazzi

quindi un antisemitismo concettuale oggi mi sembra una posizione più che legittima e quantomai attuale
L'argomento non mi entusiasma in modo particolare, ma quoto in toto le tue considerazioni qui sopra.

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#42 Messaggio da nik978 »

beh oddio, un po di demagogia la usava pur elui..:D

mao si sta cercando di "ripulirlo molto"
la rivoluzione culturale ad esempio, nelle scuole si tedne a non insegnare..
la base di partenza di hitler era decisamente migliore..mezzo mondo contro e ha tenuto botta con un sacco di popolazione a favore
le guerr fattte da mao son sempre state un nulla d fatto.con morti e ben pochi successi..(milioni di morti in corea,taiwan mai toccata o quasi..)

per me la classe politica cinese vincente e' stata dopo di lui.
ora vedremo se sara' amtura abbastanza..perche' ora hanno di fronte un rischio di culata per terra che in confronto l'89 e' stata una scaramuccia

sarebbe curioso vedere come si muove la comunita' ebraica all'interno della cina
potrebbe essere l'ultimo posto dove fare uno studio sui meccanismi di cui parliamo qua...

(anche se credo che i cinesi son piu' furbi e con gli ebrei ci fanno affari...cosa che fecero anche i nazi, ma di nascosto. i cinesi lo farebbero alla luce del sole..)
adesso vedo un po se ci sono dei dati..
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#43 Messaggio da nik978 »

Jerusalem Post, 23 settembre 2004

Un rifugio sicuro

Harbin, un capitolo dimenticato nella storia degli ebrei di Cina

di Jon Campbell

Amram Olmert ama intrattenere con una battuta particolare i cinesi che ha incontrato in qualità  di addetto alla scienza e alla tecnologia presso l'ambasciata israeliana del Beijing.

"Gli dico che sono un vero capitalista", dice il fratello di Ehud Olmert (Ministro dell'Industria, del Commercio e del Lavoro), che ha svolto il suo mandato di quattro anni nel Beijing. Nessun dubbio che questa frase ottenga immediatamente l'attenzione dei cittadini di un Paese che sta soffrendo di una massiccia crisi d'identità  economica, dove il socialismo centralmente controllato e il capitalismo del selvaggio occidente sono entrambi al termine del più intenso gioco mondiale del braccio di ferro.

"Gli dico: posseggo terreni in tutto il paese, uno a Tianjian, uno ad Harbin e uno a Shanghai".

I terreni a cui [Amram Olmert] si riferisce sono i luoghi di sepoltura dei membri della sua famiglia, che furono alcuni delle centinaia di migliaia di persone che lasciarono la Russia nei primi tre decenni del ventesimo secolo, per insediarsi originariamente in quello che sembra essere il luogo meno attraente: Harbin, Cina.

All'epoca in cui il nonno di Olmert giunse con la sua famiglia ad Harbin, nel 1917, la città  era già  diventata una "Piccola Mosca": la popolazione russa era di circa 200'000 persone.

"In un certo modo era il luogo più conveniente in cui andare", spiega Olmert. Da Harbin, la sua famiglia si è poi sparsa in Cina e, più tardi, in Europa, Russia e Israele.

Più di venti anni dopo, Harbin era diventata un insieme di piccoli villaggi di pescatori in un angolo freddo, desolato e amaro della Cina nord-orientale, poi nota come Manciuria, casa della dinastia Qing, che fu detronizzata nel 1911. Ma quando i russi decisero di espandere la linea ferroviaria transiberiana in Cina , via Harbin, l'insieme dei villaggi cominció a prendere la forma di una città . La popolazione cominció a crescere e a diversificarsi. L'invasione giapponese della Manciuria nel 1932 condusse molti residenti stranieri ad Harbin, dove si trovavano i consolati di 16 Paesi e che era composta da residenti provenienti da 30 nazioni. Vi abitavano anche circa 20'000 ebrei.

Le notizie relative agli ebrei in Cina si concentrano essenzialmente su due città : Kaifeng e Shanghai. A Kaifeng, una città  centrale regolarmente colpita dall'inondazione del Fiume Giallo, i commercianti ebrei che seguivano la Via della Seta insediarono e costruirono una piccola comunità  già  più di 1000 anni fa.

Nel principale sobborgo finanziario, Shanghai, le eredità  di famiglie quali i Sassoon e i Kadourie rimangono nell'architettura della città , e le storie di migliaia di ebrei europei in fuga dall'Olocausto sono state recentemente portate alla ribalta con la pubblicazione di un libro e con l'impegno della municipalità  a restaurare l'antico quartiere cinese.

Ma in qualche modo Harbin è generalmente rimasta ai margini della scena. Il Prof. Li Shuxiao, vice-direttore del Centro di Ricerca Ebraica di Harbin, sta lavorando per cambiare questo stato di cose.

Parte del problema, ha detto il professore, sta nella mancanza di personale, ma più significativa è la mancanza di interesse.

"Gli intellettuali sono interessanti al tema, ma la gente comune no, anche se conosce la storia. Non abbiamo studenti in questo dipartimento, e non so come attrarli. Ritengo che il soggetto stesso dovrebbe intrigare".

Una nuova leva di accademici cinesi sta lavorando ad educare il pubblico sull'ebraismo, e dal 1992 l'interesse in Cina per gli studi ebraici è aumentato. Accademici come Pan Giang e Xu Xin, provenienti rispettivamente da Nanjing e Shanghai, hanno diffuso programmi di studi ebraici e hanno ottenuto una fama di livello internazionale discutendo di vita ebraica in Cina.

Li sta compiendo la sua parte ad Harbin, dove il Centro di Ricerca Ebraica, assieme all'Associazione degli Anziani Residenti Ebrei di Cina [per Anziani si intende coloro che un tempo hanno risieduto in Cina, ndt] e della Società  d'Amicizia Israele-Cina, ha ospitato lo scorso agosto una conferenza a cui hanno partecipato non solo accademici cinesi, ma anche speaker dagli USA, da Israele, dall'Australia, dalla Francia, dalla Russia e dal Regno Unito.

Ma la consapevolezza di un ebraismo cinese rimane tenue, ed è invariabilmente limitata ai sentimenti espressi da Fu Youduo, 84 anni, residente ad Harbin, che è stato citato dal China Daily, il giornale ufficiale cinese in lingua inglese. Invitato a ricordare i suoi "molti amici ebrei" di molti decenni fa e la comunità  in generale, egli ha detto: "Gli ebrei erano molto intelligenti e bravi negli affari".

àˆ stato spesso detto che i cinesi hanno un grande rispetto per gli ebrei, ma il rispetto sembra essere basato sull'asserto che tutti gli ebrei sono svegli e benedetti con acume affaristico. Questi stereotipi non sono necessariamente negativi, o, per questo argomento, limitati all'epoca della dinastia Qing. Ma un cosiddetto rispetto nazionale basato su questi stereotipi è sconcertante.

A complicare questo rapporto è il fatto che, sebbene Israele sia stato uno dei primi Paesi non-comunisti a riconoscere la Repubblica Popolare Cinese nel 1950, la Cina ha scelto il campo arabo, e le relazioni diplomatiche [tra Cina e Israele] sono state allacciate solo nel 1992.

Nel frattempo, la stampa cinese si è concentrata sull'epoca dell'Olocausto: "Quando le porte del mondo si sono chiuse ai rifugiati ebrei che scappavano dall'Europa alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, Shanghai li ha accettati senza richiedere un visa", ha scritto l'agenzia ufficiale Xinhua.

Ció che non è detto è che, a quel tempo, per una combinazione tra l'imminente guerra civile, la lotta in corso contro i giapponesi, l'influenza della comunità  internazionale sulla città  e la presenza generale dei signori della guerra, non vi era un'inadempienza ufficiale di cui parlare a Shanghai. E c'era una scarsa interazione tra stranieri e cinesi.

"Pochissime persone hanno sentito parlare di Harbin", dice Li, frustrato dalla mancanza di consapevolezza della storia della propria città . "Eppure è stata la prima moderna città  internazionale di Cina, il primo luogo in cui la Cina ha incontrato il resto del mondo".

Li ha trascorso la sua carriera accademica compiendo ricerche sulla storia di Harbin, che è culminata in resoconto annuo della città  dal 1763 al 1949, pubblicato nel 2000.

Durante il lavoro di ricerca, Li ha ristretto il suo obiettivo dalla comunità  internazionale a quella russa ed ebraica.

"Non si puó compiere una ricerca sulla popolazione straniera di Harbin senza osservare la popolazione ebraica", ha affermato Li. Non è stato il numero degli ebrei a condurre Li a concentrare il suo lavoro sugli ebrei della sua città , quanto piuttosto la loro rilevanza in tutti gli aspetti della vita di Harbin.

"Sebbene fossero una minoranza, essi includevano il grosso dei membri influenti della città ".

Il Centro di Ricerca Ebraica di Harbin è stato aperto nel 2000, e ha un'imponente esposizione di oltre 400 fotografie che descrivono in dettaglio la storia dell'ebraismo di Harbin. Il centro si trova attualmente in un locale disponibile nell'Accademia delle Scienze Sociali della Provincia di Heilongjiang. Gli ebrei di Harbin, un libro in edizione di lusso che include molte delle fotografie dell'esposizione, è stato pubblicato in sordina nell'ottobre 2003. Senza un canale distributivo internazionale, ne sono state vendute poche copie: Li stima che 1000 copie siano state vendute in Cina e 400 all'estero. Egli spera in una seconda edizione e che, con l'aggiunta di nuovo materiale fotografico acquisito in Israele durante alcuni viaggi, il libro possa avere una maggiore distribuzione all'estero.

Lo scorso inverno, quando ho parlato con Li, questi era ottimista sulla possibilità  di trovare una nuova collocazione all'esposizione in una delle antiche sinagoghe della città  che sperava sarebbe stata trasformata in un museo permanente. I fondi per il progetto, aveva detto, avrebbero dovuto arrivare da un insieme di donazioni e di allocazioni governative, e sia il governo locale che quello provinciale erano favorevoli a questo passo. Purtroppo l'eccitazione è stata mitigata da problemi finanziari, ed è sembrato improbabile che la provincia e la città  pensassero a chi avrebbe pagato la fattura: il centro si trova in un istituto provinciale, la sinagoga è un edificio della città .

A giugno, comunque, il governo cittadino ha fatto la sua parte allocando quasi 2.5 milioni di dollari per il restauro di tre edifici che sono legati alla comunità  ebraica: la Vecchia Sinagoga, la Nuova Sinagoga e la scuola ebraica. La Nuova Sinagoga, costruita nel 1921, sarà  trasformata in un museo della storia e della cultura ebraica.

I lavori di restauro significano che, infine, i tre edifici che meglio testimoniano dell'eredità  architettonica della comunità  ebraica di Harbin saranno messi in risalto. L'architettura europea (colori pastello, edifici stucchevoli come quelli allineati lungo la via principale di Harbin, la Zhongyang Lu) è sparsa in tutta la città  ma c'è poca testimonianza, quasi nessuna, sulla storia delle grandi e sorprendentemente ben conservate strutture dei primi anni del Novecento.

Un osservatore attento che passasse al numero 2 della scuola coreana o all'ostello del vicino deposito dei treni guarderà  con aria facilmente imbarazzata al fatto che non ci siano edifici cinesi come uno se li immagina. Guardando più a lungo, uno potrebbe notare che le finestre degli edifici, le cui sommità  terminano con una curva, espongono uno stile non propriamente russo e una grata a forma di stella di Davide. Ma senza una guida o un album di cartoline (che sono disponibili in centro città ), uno potrebbe anche non scoprire mai che l'ostello era, di fatto, la prima sinagoga della comunità  ebraica, completata nel 1909. Anche se si chiede ai passanti qualcosa sugli edifici, essi risponderanno che si tratta della "Vecchia Chiesa". E la porta accanto, dove la numerosa comunità  coreana della città  attualmente manda a scuola i propri figli, è la scuola in cui l'allora importante comunità  ebraica della città  mandava a scuola i propri figli.

Come molti degli ebrei di Harbin che furono costretti ad andarsene all'arrivo dei giapponesi, e più tardi all'arrivo dei comunisti cinesi, il cammino della famiglia Olmert fu determinato in Cina. Insoddisfatto con l'Hashomer Hatzair [il movimento sionista giovanile di orientamento socialista, ndt], l'unico movimento sionista attivo ad Harbin a quel tempo, Mordechai Olmert, padre di Ehud e Amram, fondó nel 1928 un capitolo locale del Betar [ il movimento giovanile sionista fondato nel 1923 da Ze'ev Jabotinsky, della destra ebraica revisionista, ndr].

Dopo la laurea presso il locale Politecnico, Mordechai decise di partire per Israele. Suo padre era contrario al viaggio e rifiutó di aiutarlo finanziariamente, così egli trascorse due anni ad insegnare russo per raccogliere il denaro necessario. Dopo aver realizzato che la sua educazione tecnica non lo avrebbe aiutato molto in un Paese che aveva bisogno di competenze agricole, Mordechai si fermó in Olanda per compiere studi agricoli. 65 anni dopo, suo figlio Amram fu mandato nel Beijing come ministro della scienza e dell'agricoltura.

"Una delle prime cose che ho fatto arrivando in Cina è stata quella di visitare Harbin", ha detto Olmert, aggiungendo che ha trovato la tomba del nonno in quello che è indicato come il più grande e meglio conservato cimitero ebraico nell'Estremo Oriente [...]. Lo scorso giugno, è tornato al cimitero alla periferia di Harbin (contiene 677 tombe) con il fratello Ehud, che stava guidando attraverso la Cina una delegazione commerciale israeliana di 200 persone.

Amram Olmert considera il suo incarico, che è appena terminato, come un fatto che rappresenta molto di più di una semplice diplomazia bilaterale.

"Mi era stato offerto un posto a Washington, ma l'ho rifiutato", ha detto. "Mi sto avvicinando alla mia storia familiare. Sono tornato nel luogo in cui i miei genitori hanno cominciato la loro vita. Hanno portato in Israele le capacità  apprese in Cina. Ora io sto portando in Cina la tecnologia e il know-how israeliano".

Ultimamente il suo dipartimento è stato molto occupato, con parecchie dozzine di progetti in corso in tutto il Paese, inclusi gli scambi tecnologici e l'attivazione di centri di addestramento e di fattorie modello. Recentemente ha compiuto il suo ventesimo viaggio nella provincia nord-orientale di Xinjiang, dove sono in corso diversi progetti agricoli israeliani.

Sebbene alcuni membri della famiglia Olmert si siano stabiliti in Israele e in Russia, egli esemplificano la certezza di Li secondo cui per molti Harbin fu molto di più di un semplice punto di transito.

"Se i giapponesi non avessero invaso la Cina, molti ebrei sarebbero rimasti più a lungo. Lì avevano costruito le loro case".

Gli Olmert hanno anche provato di essere l'eccezione al fatto che i residenti cinesi e stranieri raramente interagissero tra loro. Li ha spiegato che era raro per gli stranieri riuscire a parlare cinese [...]. ". Ma i genitori dei fratelli Olmert parlavano cinese e, pur crescendo in Israele, i loro figli hanno familiarizzato con quella lingua, così come molti altri ebrei sperimentano oggi la lingua yiddish.

"Quando i miei genitori non volevano farci sapere di cosa stessero parlando, usavano la lingua mandarina", dice Olmert.

"Prima di morire, mio padre parló cinese per una giornata intera. Penso fosse nel momento in cui stava tornando ai momenti più felici della sua vita", ricorda Olmert.




vi chiedo di risparmiare battutine ad minchiam su nik e la cina (stavolta mi incazzerei..)
vi ricordo che la cina ancora non accettta vescovi eletti dal papa e discrimina se non peggio i musulmani (con l'acccordo di usa e russia..tra l'altro..)
quindi mi sembra un buona terreno di analisi per la questione sollevata dal topic.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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nik978
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#44 Messaggio da nik978 »

cmq per stare in casa nostra, mio zio mi diceva a natale che a livorno non c'e' il ghetto (nonostante la comunita; ebraica fosse molto numerosa..)
il discorso era nato da una mia domanda dove gli chiedevo perche' i livornesi stanno sulle balle a tutti in toscana e non solo...(gli ebrei non c'entravano..)
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#45 Messaggio da balkan wolf »

vabbuó nickkone ma se la metti sui successi militari echecazzo non vale...

i cinesini so delle pippe mentre i krukki dei duri :-)

la classe politica post mao non la conosco bene sinceramente ma mi puzzano di paraculi... certo la cina moderna va forte ma dove va??? una copia gialla dell'occidente?? degli ebrei d'oriente???

mao come tutti i grandi "padri del popolo" cercava di costruire qualcosa di veramente alternativo ... il paese che funziona è robetta da democratici anglo sassoni ( controllati dagli ebrei ovv. :-) ) ...

noi vogliamo il paese che sta bene dentro
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke

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