[O.T.] Elezione 2008

Scatta il fluido erotico...

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superflowerpunkdiscopop
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#31 Messaggio da superflowerpunkdiscopop »

Pimpipessa ha scritto:no troppo datata e dal titolo poco comprensibile
chi nadir?
:DDD
dici che è una gilf che si spaccia per giovane ingegnera?
l'avevo detto io!
Siam del popolo gli arditi contadini ed operai non c'è sbirro non c'è fascio che ci possa piegar mai.

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Super Zeta
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#32 Messaggio da Super Zeta »

Pimpipessa ha scritto:No dico ma avete visto i manifesti elettorali della Lega?????






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indubbiamente d'effetto
Per l'elettore medio della lega le riserve sono quelli che siedono in panchina mentre i titolari giocano... 8)

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Kronos
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#33 Messaggio da Kronos »

Pimpipessa ha scritto:No dico ma avete visto i manifesti elettorali della Lega?????
indubbiamente d'effetto
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vuoi mettere come sfotto' ai leghisti? :DDD
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995

nedo
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ode a giuliano ferrara

#34 Messaggio da nedo »

Giuliano l'aprostata

--Bologna, il due aprile del 2008(*)--

"Ferrara è un grasso signore dai fianchi un po' molli
col seno sul piano padano ed il culo sui colli
Ferrara arrogante e papale Ferrara il rosso e fetale
Ferrara con il Vaticano già  un po' comunista
e in odor americano

Ferrara picchiator in valle Giulia estremista minore
lottatore di sumo infangatore di giudici
Il suo Craxi non ancor latitante cantava
Rimbalzavano le filosofie oh quanto era
marxista ma senza pudore e paura
e i socialdemocratici sembravano la letteratura
oh quanto era così forzitalico
schiavo di potere e denaro
privo di rossore e vergogna cullato
fra i portici cosce di Testa d'Asfalto
Una bohème confortevole giocata
fra finanziamenti del Foglio e pubblicità  Mondadori

Ferrara è un romano di stomaco forte
Ferrara diffamatore cortese Ferrara contro l'aborto
che sa quel che conta e che vale
che sa cos'è la CIA e il suo sale
che calcola il giusto la vita e che sa
dove sta il portafoglio e una tavola sempre imbandita
Ferrara è un ricco signore che fu comunista
benessere ville gioielli e piduisti in vetrina
che sa che l'odor di giustizia
da mandare giù è cosa seria
e vuole sentirsi sicuro con la tiara che porta

Li sprechi i tuoi voltagabbana peró
con lo strano binomio di preti e di feti
davanti al santo Petronio e ai bolognesi di piazza Maggiore
sono migliaia diversi da te
oh quante parole ti cantano
di fronte a una faccia paonazza
al tuo stupore volgare
Bologna bambina per bene Bologna busona
Bologna ombelico di tutto
che spingi Ferrara
a un singhiozzo e ad un rutto
grazie per quel che m'hai dato
quell'otto settembre
un dolce ricordo, un futuro e un passato" Beppe Grillo

(*) Testo liberamente tratto da "Bologna" di Francesco Guccini


--http://www.beppegrillo.it/

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teostrato
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#35 Messaggio da teostrato »

quindi?
Non vorrei andare fuori topic dando un significato a questo 3d.

lustriniesevizie

Il tempo vola come una freccia, la frutta vola come una banana (G.Marx)

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duck65
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#36 Messaggio da duck65 »

Guccini e Grillo: due per un paio

ad majora
TORY FOREVER!!!

A VOLTE PARI ESSERE IL TAORMINA DI DI PIETRO (CanellaBruneri su Sigile) cit.

tiffany rayne
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#37 Messaggio da tiffany rayne »

[b:f128a9e384]Calderoli: "La legge elettorale?
L'ho scritta io, ma è una porcata"[/b:f128a9e384]

[b:f128a9e384]Il Pdl vincerà le elezioni, ma l'attuale legge elettorale non renderà "sicura al Senato una larga maggioranza". Silvio Berlusconi [/b:f128a9e384]

dopo due anni si vota con la stessa legge.......complimenti

gli italiani che votano PDL sono degni di questi personaggi

damjan
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#38 Messaggio da damjan »

ma il suo partito si, e poi mi serviva per la battutina no ? :DDD
Super Zeta ha scritto:
damjan ha scritto:chi vince non importa, tra berlusca e prodi è tutta una marmaglia.....Berluscalien vs Prodator....whoever wins we lose
nessuno vuole più lavorare la terra
la palla e rotonda

p.s.
non ti hanno detto che Prodi non c'è più? :wink:

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radek66
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#39 Messaggio da radek66 »

:roll: :roll: :roll: :roll:
Mah, per la prima volta da parecchi anni mi avvicino alle elezioni in modo molto soft... sarà  che ho parecchie rogne di varia natura, ma 'sta tornata elettorale proprio non mi appassioona. Sarà  la campagna elettorale mesta, ma francamente in due anni i toni sono cambiati di molto... nel 206 la radicalizzazione dello scontro giovó al cavaliere, quest'anno ho paura possano invece giovargli questi atteggiamenti blandi...
Certo, con la legge elettorale vigente, una maggioranza netta al Senato è difficilissima da conquistare; ho tentato tra l'altro di capire il complicatissimo gioco dei resti da dare ai perdenti, per cui il PD potrebbe essere avvantaggiato in teoria da sconfitte nette (ma non nettissime) in alcune regioni....
L'impressione tuttavia è che questi ultimi giorni di siffatta campagna elettorale possano cambiare ben poco...
:wink: :wink: :wink: :blankstare:
Viva il mecdonald e nonna Rolanda (sic, su un muro a Piombino)

E' una persona così perbene che mangia le noccioline con coltello e forchetta (Recount)

ternanod
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#40 Messaggio da ternanod »

Super Zeta ha scritto:

p.s.
non ti hanno detto che Prodi non c'è più? :wink:
il problema per me (che voto Pd), è che s'è sbagliato a candidarlo, se già  2 anni fa si metteva Veltroni, il governo c'era ancora e non s'andava a votare per fare vincere Berlusconi.... :( :(

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CianBellano
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#41 Messaggio da CianBellano »

damjan ha scritto:ma il suo partito si, e poi mi serviva per la battutina no ? :DDD
Quale partito damjan?!?

Sei informatissimo!!!


p.s. i giovani non sanno cos'è la guerra, i neri hanno il ritmo nel sangue, bevi bevi l'importante è non mischiare etc...
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)

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SCHALK
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Re: [O.T.] Elezione 2008

#42 Messaggio da SCHALK »

Antonchik ha scritto:
bellavista ha scritto: Il nano che si diverte come un bimbo sparando cifre a cazzo che sono sempre false, ma tanto chi se ne accorge? :)
più le spara grosse e più è difficile per il popolo non credergli, perchè solo un pirla da manicomio potrebbe spararle così grosse.
In effetti VELTRONI giocandosi il tutto x tutto fa proprio così... :roll:

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alex1jd1
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#43 Messaggio da alex1jd1 »

Secondo me, rimandendo probabile la vittoria del PDL, la situazione è in evoluzione. Soprattutto, e si sa il perchè, al Senato.
Se vince il PD, cosa che comunque spero, si puó dire che Veltroni ha fatto il miracolo. Ma anche se non vince, è sicuro che Berlusconi non trionfa. Ma intanto ha messo le basi per il futuro, per avere una forza politica che alle elezioni successive avrà  ampie probabilità  di vittoria. Per la serietà  con cui ci si è presentati, rompendo con la parte radicale dell'alleanza.
E poi anche perchè il prossimo eventuale governo Berlusconi nascerà  già  vecchio, una riproposizione di qualcosa di già  visto e provato. Avvantaggiato dallo spettacolo indecente offerto negli ultimi due anni da una coalizione di centrosinistra inguardabile.

nedo
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#44 Messaggio da nedo »

gianfranco la grassa speaks out!!!


"
Non c'è che dire
Gianfranco La Grassa 03 aprile 2008


Quando parlo di crisi, sia chiaro che mi riferisco solo in seconda battuta a quella che si preannuncia con il suo aspetto principale di carattere finanziario, e che si continua a dire scoppierà  apertamente verso la seconda metà  dell'anno.
La crisi decisamente più grave non è invece solo economica.
Se analizzassimo la politica estera della UE, dove è venuta meno anche la sempre più debole anomalia francese (eredità  del gollismo), constateremmo che è nel loro piegarsi supinamente agli interessi USA il senso di una vera decadenza (certo ancora aurea) che ormai attanaglia i nostri Paesi.

Buona certo, ma solo temporanea, la decisione di Germania e Francia di opporsi all'entrata di Georgia e Ukraina nella NATO patrocinata dagli Stati Uniti (ma vengono ammessi altri Paesi est-europei), contraccambiata comunque dalla spiacevole decisione russa di lasciar passare sul suo territorio aerei, convogli, rifornimenti dell'organizzazione militare atlantica (subordinata agli interessi strategici americani) verso l'Afghanistan.

Senza dubbio, nell'ambito del declino europeo, l'Italia è in prima fila; e la crescita zero, l'inflazione (ridicolmente sottovalutata dall'ISTAT) in aumento, ecc. sono il sintomo più superficiale di una vera deficienza culturale; e quando uso tale termine non mi riferisco esclusivamente a ció che i soliti «umanisti» intendono, bensì proprio al fatto che manca una cultura scientifica, moderna, poichè il Paese non sa affrontare nè i problemi della nuova rivoluzione industriale nè quelli
- connessi ma non derivati immediatamente dai primi - di una ormai irrisolvibile incapacità  di tenere il passo con i Paesi emergenti nel mondo in questa nuova epoca tendenzialmente (non ancora attualmente) policentrica.

Solo gli sclerotici avanzi del vecchio «comunismo» credono che chi inneggia allo sviluppo, lo pensi quale panacea di tutti i mali e innesco della «rivoluzione» (quella per antonomasia); chi sa ragionare, comprende invece molto bene che lo sviluppo non porta ad alcuna rivoluzione (di «quel tipo»), ma è decisivo per assolvere il compito oggi più urgente: indebolire la predominanza centrale degli USA.
Chi crede che questa finirà  per collassare a causa della crisi finanziaria (magari seguita da quella reale) è un superficiale ed un illuso.
Gli USA potrebbero divenire perfino più forti in seguito ad una crisi - se fosse soltanto economico-finanziaria - di intensità  anche superiore a quella di altri Paesi avanzati o in netta ascesa (quali nuove potenze, pur ancora in pectore); così come del resto accadde dopo la «grande depressione» (1929-33).
Di questo comunque in altra occasione.

Qui interessa rilevare la gravità  della situazione esistente oggi in Italia, scoppi o non scoppi, con maggiore o minore virulenza, la crisi (economica) incipiente.
Non sono in grado di fare il profeta su ció che accadrà  prossimamente, ma sento «a naso» che già  fra 2-3 d'anni, o pochissimo di più, ci troveremo in un panorama sociale e politico abbastanza diverso (non sono peró al momento prevedibili le caratteristiche del cambiamento, e i suoi sbocchi). Si «avverte qualcosa di nuovo» (non proprio piacevole) nell'aria, pur se è ancora largamente incerto quanto accadrà .
In tale panorama, sono convinto che la sinistra (soprattutto quella detta «radicale») giocherà  un ruolo ultranegativo se non ci si deciderà  a spazzarla via.
La sua mentalità  del «politicamente corretto» - lassismo, permissivismo, antimeritocrazia, assistenzialismo, egualitarismo livellatore di ogni merito e impegno (egualitarismo che non ha nulla a che vedere con l'eguaglianza degli individui in tema di possibilità ), ecc. - affonderà  del tutto il Paese.
Anche perchè esiste una mistura devastante.

Da una parte, abbiamo i vecchi piciisti (a partire dal capo dello Stato) che si sono convertiti alla globalizzazione liberista, e che temono la pretesa chiusura «egoistica» dei Paesi alla ricerca di una via per salvarsi dalle difficoltà  generali incombenti.
Gli stessi personaggi, o comunque quelli a loro politicamente connessi, sono peró nello stesso tempo favorevoli ad uno statalismo di piena inefficienza.
Non quello statalismo che implica un'azione decisamente contrastante con la globalizzazione, e dunque capace di incrementare la potenza del proprio sistema-Paese con allargamento della sua sfera di influenza; il che sarebbe, quanto meno oggettivamente, un colpo portato alla predominanza statunitense.

No, non questo statalismo; invece quello assistenziale che alimenta la finanza (succube di quella americana alla guisa di ció che accadde nell'infausta Repubblica di Weimar), l'industria più arretrata e meno competitiva (sul piano generale, appunto, del sistema-Paese) e una «nebulosa» sociale costituita dal lavoro dipendente del settore pubblico e da tutti quegli informi ceti che vivono, in qualche modo, sul «magna magna» generalizzato legato alla spesa statale, diramatasi in mille rivoli per mantenere, sempre più a stento, almeno un quarto della popolazione italiana a sbafo della rimanente.
E' evidente che questi gruppi politici e questi ceti parassitari dovrebbero essere spazzati via: i primi subito, i secondi con gradualità .

Tuttavia, a fronte di una sinistra sanguisuga (nelle sue varie sfumature e gradazioni), sembra esistere per il momento soltanto una destra che lo è altrettanto.
Non dico che i loro programmi siano esattamente eguali (pur non essendo troppo dissimili); tuttavia, eguale è l'incapacità  di un minimo di visione rivolta almeno al medio periodo.
Sulla crisi incipiente, non si sente proferire parola.
Sui responsabili primi della stessa - la globalizzazione liberistica e, nel nostro Paese, una finanza e una grande industria «da incubo» - non si alza il benchè minimo velo.
Si sente cianciare di un improbabile - perchè non pensato nei suoi strumenti dotati di qualche efficacia - controllo dell'inflazione, di aumento di salari e pensioni (giustissimo in sè, ma dovrebbe essere spiegato come non farlo restare un libro dei sogni), di un «non incremento» della pressione fiscale (quando almeno l'elettorato di destra si aspetta qualcosa di più incisivo), di sicurezza, di immigrazione, ecc.
Sulle misure strategiche decisive (da almeno suggerire), nessuno proferisce verbo.

L'unico meno inintelligente appare essere Tremonti, che tuttavia non mi sembra proporre gran che. Il richiamo ai valori è generico e di per sè non aumenta la torta da distribuire.
Più convincente la critica demistificante rivolta alla globalizzazione; critica tuttavia condotta non alla maniera di un List - che, all'epoca del predominio industriale inglese, proponeva politiche di difesa dell'industria nascente tedesca; cioè, in quel contesto storico, delle branche produttive più moderne e avanzate - bensì, al contrario, pensando alla protezione della nostra economia dai prodotti cinesi, ma quelli della prima «rivoluzione industriale» (tessili, forse macchine utensili, e poco più).
Abbastanza risibile appare poi l'enfasi posta sul «terzo settore» (finto no profit, settori dell'economia «etica», ecc.), quanto di più interstiziale e di meno incisivo ci sia in termini di sviluppo e di acquisizione di potenza (non esclusivamente economica) ai fini della competizione, di cui peró si fa il panegirico (solo a parole).

C'è da essere assai preoccupati; chiunque ci governerà  - e speriamo non siano tutti e due gli schieramenti insieme come in Germania - ha ottime probabilità  di condurci al dissesto, nel cui ambito una certa quota della popolazione si arricchirà  sfacciatamente, mentre quella stramaggioritaria sarà  «messa in mutande».
D'altra parte, siamo seri: non è che l'astensione cambi qualcosa.
Io mi astengo, ho firmato anche per l'astensione, peró resto sorpreso quando sento parlare di astensionismo «attivo».
Cerchiamo di essere seri: astenersi è giusto per non avallare questa carnevalata della «democrazia», ma non pone nemmeno le iniziali basi di una rivolta della popolazione che, per combinare qualcosa, dovrebbe trovare una direzione in gruppi dotati di precise e assai energiche strategie, con obiettivi prioritari, secondari, ecc.

Mettiamoci in testa che, questa volta, se dovesse esserci un qualche aumento dell'astensione, si tratterà  di elettorato tradizionalmente di destra, deluso dalla sciatteria e mancanza di idee di Berlusconi & C.
I «coglioni» di sinistra (moderata o estrema che sia) correranno a votare.
Intanto, perchè per alcuni vale un sedicente impegno puramente «identitario».
Il PD potrebbe proporre apertamente la redistribuzione dai salari ai profitti, e «questi» si recherebbero egualmente alle urne per scongiurare il «peggio»; se la sinistra perfino proponesse di metterli direttamente in una pentola a cuocere per offrire un saporito «bollito misto» ai Montezemolo, Bazoli, ecc., «questi» correrebbero a votare affinchè «non vinca Berlusconi».

Ci sono peró anche molti furbastri che non saprebbero vivere senza la spesa statale; e questa non si puó più alimentare senza effettuare un forte prelievo fiscale, che tolga a tutti per dare solo a quelli mantenuti - direttamente o tramite mediazioni - dallo Stato assistenziale.
Quindi, la sinistra conterà  sempre sul magazzino di voti dei nullafacenti, degli imprenditori decotti, dei finanzieri imbroglioni, ecc.
Conterà  sempre sull'indefesso appoggio dei vertici confindustriali e bancari, su quello dei sindacati e dei «magnoni» del settore pubblico.

Chi si astiene fa certamente la scelta giusta; deve tuttavia ricordarsi che si troverà  assieme ai delusi da una destra inetta e incapace di essere coerente con la sua ideologia.
Personalmente, questa «commistione» non mi preoccupa affatto; mi inquieta solo che certuni possano credere ad un (comunque decisamente improbabile) aumento consistente dell'astensione, in quanto sintomo di una svolta in grado di accumulare forze per quella che si pretende ancora di denominare «sinistra»: naturalmente definita alternativa o antisistema o anticapitalistica.
Mi dispiace, si va accumulando molto malcontento, ma non nel senso voluto da personaggi ancorati ad una visione molto novecentesca (e primonovecentesca) delle strutture capitalistiche.

Il panorama, come ho già  detto, muterà  probabilmente in periodi non troppo lunghi, ma attendiamoci molte sorprese; non le solite «bischerate» dei sinistri che si credono alternativi.
Occorrerebbero soluzioni assai diverse dalla farsa elettorale.
I tempi di crisi matureranno; tuttavia, e direi per fortuna tenendo conto di quale livello mentale essi dimostrano di avere, non se ne avvantaggeranno i «sinistri», tanto meno quelli che continuano a pestare acqua nel mortaio della loro vecchiezza dogmatica.
Questi «sinistri», come recitava uno slogan dei sessantottardi, «pagheranno caro, pagheranno tutto».
E sarà  il primo passo, indispensabile, verso «la riapertura di un futuro».
Gli sciocchi si sbracciano già  ora per vaticinare in quale direzione esso si aprirà .

Faranno una brutta fine; il futuro non si profetizza, si segue con spirito completamente nuovo.
Come in un racconto di Kafka, mentre si salgono i gradini di una scala, questi crescono di numero sotto i piedi e non si vede fin d'ora in quale «pianerottolo» condurranno.

Professor Gianfranco La Grassa
www.lagrassagianfranco.com

Prof.Fontecedro
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Re: [O.T.] Elezione 2008

#45 Messaggio da Prof.Fontecedro »

SCHALK ha scritto:
Antonchik ha scritto:
bellavista ha scritto: Il nano che si diverte come un bimbo sparando cifre a cazzo che sono sempre false, ma tanto chi se ne accorge? :)
più le spara grosse e più è difficile per il popolo non credergli, perchè solo un pirla da manicomio potrebbe spararle così grosse.
In effetti VELTRONI giocandosi il tutto x tutto fa proprio così... :roll:
Peró devo ammettere che veltroni sta giocando bene le sue carte...ci sa fare...

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