rossa ha scritto:Pannelli fotovoltaici e termici...
cosa ne pensate?
i termici sono convenienti a patto di essere in una zona discretamente soleggiata, i fotovoltaici meno a causa di una bassa resa energetica dovuta all'attuale tecnologia utilizzata.
il problema e' che la superfice necessaria per arrivare ai 4-5 kw/h e' alta e le norme per l'installazione sono molto restrittive.
il costo poi per ora e' abbastanza alto e il tempo per ripagarli e' nell'ordine dei 20 anni circa.
faccio prima a farmi la casa ecologica stile holzmann (per intenderci quella prefabbricata in legno garantita 30 anni): 300 euro l'anno per scaldarla.
qualcuno a casa li ha? (se vivete in un condominio è dur alo so:DDD )
no perche' serve superfice che non si ha. e anche se hai giardino per legge non puo fare superfice.
secondo voi avranno un riscontro nel mercato italiano?
visto che le case nuove sono costruite a cazzo direi di no.
i termici ci son dagli anni '70 ma non son mai partiti quanto si pensava anche se si vocifera che (almeno a roma) il 30€ della popolazione sarà obbligato..
il risparmio in entrmabi i casi è sicuro ma..
non c'e' la cultura del risparmio energetico. in citta' come roma dove la maggioranza della popolazione vive in palazzine l'uso del termico misto al fotovoltaico ha senso solo all'interno di una razionalizzazione della palazzina stessa. nello specifico sfruttando entrambe le soluzioni si potrebbe:
1) generare corrente per le parti comuni dell'edificio (luci scale, luci esterne, lampioni dei gardini esterni, citofoni, ecc)
2) generare acqua calda per le lavatrici comuni (come accade nei paesi civili dove le lavatrici industriali sostituiscono tutte quelle in casa nella palazzina e sono ubicate negli spazi comuni del palazzo)
in ogni caso il fotovoltaico e il termico sono complementari alla normale corrente e dovrebbero essere accompagnate da una revisione completa delle abitudini di uso e di consumo dei principali elettrodomestici.
a vostro avviso partira realmente lo stato italiano dopo il trtatato di kyoto in questa iniziativa ecologica?
serve a una mazza da sola.
se volessero davvero fare le cose per bene dovrebbero:
1) vietare la produzione e la commercializzazione di elettrodomestici al di sotto della classe energetica A+/A++ (quindi frighi a bassissimo consumo, televisioni, stereo e lettori senza la funzione standby cosi' come e' adesso ecc)
2) eliminare il riscaldamento a gasolio per passare al gas metano o a fonti rinnovabili
3) limitare il traffico su gomma con reali interventi infrastrutturali sui mezzi pubblici
4) promuovere l'uso di carburanti alternativi da fonti rinnovabili come biodiesel e derivati del metanolo
5) obbligare i costruttori edili non solo a rendere la casa antisismica ma anche a massimo risparmio energetico
avevano stanziato dei fondi.. un contributo statale.. ma è fintiop in venti giorni..
sono almeno 8 anni che nelle regioni salta il finanziamento per mancata o limitata copertura. Non ci farei molto affidamento.
immaginate la svolta se ne stanziassero di piu?
ecologia e risparmio entrmabe ne gioverebbero..
siamo in italia e ci sarebe il solito magna magna.
piuttosto dei finaziamenti obbligherei per legge le aziende produttrici dei beni a consumare sempre meno energia attraverso l'innovazione dei processi produttivi e degli impianti ove possibile.
pensare piuttosto alla privatizzazione dell'acqua che e' il prossimo scandalo che si sta compiendo?
ah un' ultima nota: grillo scarica a terra la corrente ma anche se la vendesse all'enel la stessa probabilmente la comprerebbe (in quanto obbligata) e la farebbe finire lo stesso a terra, perche' tale corrente non si adatterebbe alla rete di trasporto e di distribuzione: c'e' infatti nella normativa un simpatico buco legislativo che non impone al piccolo produttore autonomo di standardizzare la qualita' della corrente che produce secondo le specifiche degli impianti di distribuzione del gestore della rete (enel) e questo ovviamente oltre che alzare i costi dell'impianto (non a causa dell'enel ma perche' e' una tecnologia di suo costosa) implicherebbe anche oneri di manutenzione non indifferenti.