Sìsì è uscito.nik978 ha scritto:e' gia' uscito "tropa de elite" in italia?
mannaggia che vorrei vederlo..
vedo se lo trovo qui...
http://www.youtube.com/watch?v=RoxrdMukQu0
[O.T.] Guida al Cinema
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
C'è, nelle cose umane, una marea che colta nel flusso conduce alla fortuna ma perduta, l'intero viaggio della nostra vita si arena su fondali di miseria. Ora noi navighiamo in un mare aperto dobbiamo dunque prendere la corrente finchè è a favore
oppure fallire l'impresa avanti a noi
oppure fallire l'impresa avanti a noi
urca..come e'?
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Rocky Balboa
L'operazione nostaglia continua, e devo ammettere che riserva belle sorprese. Il film non è affatto male, Sly, conscio delle sue limitate capacità da attore (espressione facciale limitate a qualche smorfia) si ritaglia un ruolo su misura, da buon padre di famiglia, senza risultare eccessivamente melenso (ma che non lo allontana da un certo clichè già visto in altri film).
Come detto, la sua limitata espressività è compensata da una gestualità del corpo un pó sopra le righe, ma che non stona eccessivamente nel personaggio, donandogli un'aria da omone bonaccione per cui è difficile provare antipatia.
Il film si dipana tra vaghi ricordi e battute (ti spiezzo in due) dei film precedenti, senza infarcirlo troppo di nostalgia, rendendo il film piuttosto incentrato sul personaggio di Rocky Balboa, sui suoi fantasmi, presenti e passati.
E' stranamente infarcito di dialoghi, a volte banali nel contenuto ma che non paiono inseriti a forza nell'intreccio narrativo, anzi, ne paiono essere punti cardinali, e che si riservano, com'è ovvio, di dare lezioni agli spettatori di vita vissuta.
Come detto, la figura principale brilla su tutte le altre, sia come spazio occupato all'interno del film, che come caratterizzazione: a perdere ci và il cosiddetto boss di fine livello, l'avversario contro cui rivolgerà tutti i suoi sforzi per tornare sul ring. Un personaggio delineato in poche immagini e battute, che non vuole essere tratto nè come cattivo assoluto (Ivan Drako) nè come buono orgoglioso (Apollo creed). Un semplice giovincello confuso che trova, come gli altri, in Rocky una figura che gli lascerà qualcosa di importante.
Il combattimento... è reso veloce ed avvincente grazie a frequenti fermi immagini e stacchi d'inquadratura, che la rendono dinamica e violenta, seppur concentrata nei minuti finali del film.
Un buon film.
L'operazione nostaglia continua, e devo ammettere che riserva belle sorprese. Il film non è affatto male, Sly, conscio delle sue limitate capacità da attore (espressione facciale limitate a qualche smorfia) si ritaglia un ruolo su misura, da buon padre di famiglia, senza risultare eccessivamente melenso (ma che non lo allontana da un certo clichè già visto in altri film).
Come detto, la sua limitata espressività è compensata da una gestualità del corpo un pó sopra le righe, ma che non stona eccessivamente nel personaggio, donandogli un'aria da omone bonaccione per cui è difficile provare antipatia.
Il film si dipana tra vaghi ricordi e battute (ti spiezzo in due) dei film precedenti, senza infarcirlo troppo di nostalgia, rendendo il film piuttosto incentrato sul personaggio di Rocky Balboa, sui suoi fantasmi, presenti e passati.
E' stranamente infarcito di dialoghi, a volte banali nel contenuto ma che non paiono inseriti a forza nell'intreccio narrativo, anzi, ne paiono essere punti cardinali, e che si riservano, com'è ovvio, di dare lezioni agli spettatori di vita vissuta.
Come detto, la figura principale brilla su tutte le altre, sia come spazio occupato all'interno del film, che come caratterizzazione: a perdere ci và il cosiddetto boss di fine livello, l'avversario contro cui rivolgerà tutti i suoi sforzi per tornare sul ring. Un personaggio delineato in poche immagini e battute, che non vuole essere tratto nè come cattivo assoluto (Ivan Drako) nè come buono orgoglioso (Apollo creed). Un semplice giovincello confuso che trova, come gli altri, in Rocky una figura che gli lascerà qualcosa di importante.
Il combattimento... è reso veloce ed avvincente grazie a frequenti fermi immagini e stacchi d'inquadratura, che la rendono dinamica e violenta, seppur concentrata nei minuti finali del film.
Un buon film.
C'è, nelle cose umane, una marea che colta nel flusso conduce alla fortuna ma perduta, l'intero viaggio della nostra vita si arena su fondali di miseria. Ora noi navighiamo in un mare aperto dobbiamo dunque prendere la corrente finchè è a favore
oppure fallire l'impresa avanti a noi
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MMMpppphfffff,ma come cazz...fai.....IL DIVO è un capolavoro assoluto.Chiaro??Sorrentino è un regista eccezionale,straordinario,DA SEMPRE(chiaro RADEK?).Helmut ha scritto:Carissimi Suser e radek, non si puó essere per forza d'accordo su tutto.
Per voi Il Divo è un bellissimo film, a me fa cagare.
Opinioni.
Il grande schermo mi piace, e ci vado spesso, in Italia e all'estero.
E ogni volta spero che il cinema italiano migliori.
Illusione.
De gustibus...andrea70 ha scritto:MMMpppphfffff,ma come cazz...fai.....IL DIVO è un capolavoro assoluto.Chiaro??Sorrentino è un regista eccezionale,straordinario,DA SEMPRE(chiaro RADEK?).Helmut ha scritto:Carissimi Suser e radek, non si puó essere per forza d'accordo su tutto.
Per voi Il Divo è un bellissimo film, a me fa cagare.
Opinioni.
Il grande schermo mi piace, e ci vado spesso, in Italia e all'estero.
E ogni volta spero che il cinema italiano migliori.
Illusione.

"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
- CanellaBruneri
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Son d'accordo con te. Anche io ne sono rimasto favorevolmente stupito.Tigerman ha scritto:Rocky Balboa
L'operazione nostaglia continua, e devo ammettere che riserva belle sorprese. Il film non è affatto male, Sly, conscio delle sue limitate capacità da attore (espressione facciale limitate a qualche smorfia) si ritaglia un ruolo su misura, da buon padre di famiglia, senza risultare eccessivamente melenso (ma che non lo allontana da un certo clichè già visto in altri film).
Come detto, la sua limitata espressività è compensata da una gestualità del corpo un pó sopra le righe, ma che non stona eccessivamente nel personaggio, donandogli un'aria da omone bonaccione per cui è difficile provare antipatia.
Il film si dipana tra vaghi ricordi e battute (ti spiezzo in due) dei film precedenti, senza infarcirlo troppo di nostalgia, rendendo il film piuttosto incentrato sul personaggio di Rocky Balboa, sui suoi fantasmi, presenti e passati.
E' stranamente infarcito di dialoghi, a volte banali nel contenuto ma che non paiono inseriti a forza nell'intreccio narrativo, anzi, ne paiono essere punti cardinali, e che si riservano, com'è ovvio, di dare lezioni agli spettatori di vita vissuta.
Come detto, la figura principale brilla su tutte le altre, sia come spazio occupato all'interno del film, che come caratterizzazione: a perdere ci và il cosiddetto boss di fine livello, l'avversario contro cui rivolgerà tutti i suoi sforzi per tornare sul ring. Un personaggio delineato in poche immagini e battute, che non vuole essere tratto nè come cattivo assoluto (Ivan Drako) nè come buono orgoglioso (Apollo creed). Un semplice giovincello confuso che trova, come gli altri, in Rocky una figura che gli lascerà qualcosa di importante.
Il combattimento... è reso veloce ed avvincente grazie a frequenti fermi immagini e stacchi d'inquadratura, che la rendono dinamica e violenta, seppur concentrata nei minuti finali del film.
Un buon film.
Mi è sembrato un film di Frank Capra.
E' stato troppo sottovalutato, per ovvi pregiudizi.
Invece è un consiglio di visione che faccio anche mio
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
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"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
confermo..per me e' ai livelli del primo
inoltre e' curata la parte "reale" del film (le riprese della tv..il battage ,mediatico..)
assolutamente una degna chiusura della serie ...(speriamo non lo rovinino con altre aggiunte o prequel..)
inoltre e' curata la parte "reale" del film (le riprese della tv..il battage ,mediatico..)
assolutamente una degna chiusura della serie ...(speriamo non lo rovinino con altre aggiunte o prequel..)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Visto 'E venne il giorno'. L'ho visto perchè diretto da Shyamalan de 'il sensto senso', 'the Village', 'Signs'. Film intrigante nella prima parte quando rimane avvolto nel mistero il vero motivo per cui la gente inspiegabilmente si suicida in massa. Atmosfera da epidemia apocalittica come nel libro 'L'ombra dello scorpione' di Stephen King. Scade parecchio nella seconda parte quando si cerca di riportare il tutto a una spiegazione pseudo-scientifica e cercarvi rimedio.
Comunque, bravo il regista nella difficile opera di descrivere un nemico impersonale attraverso i suoi effetti. Direi che questo è il tratto caratteristico di Shyamalan. Anche in 'Signs' e in 'The village' riesce a creare la suspance facendoci percepire la presenza oscura del male senza mostrarlo ricorrendo a effettacci splatter o esplosioni audio. I registi degli horror di serie b dovrebbero imparare.
http://video.google.it/videoplay?docid= ... 9194790051
Comunque, bravo il regista nella difficile opera di descrivere un nemico impersonale attraverso i suoi effetti. Direi che questo è il tratto caratteristico di Shyamalan. Anche in 'Signs' e in 'The village' riesce a creare la suspance facendoci percepire la presenza oscura del male senza mostrarlo ricorrendo a effettacci splatter o esplosioni audio. I registi degli horror di serie b dovrebbero imparare.
http://video.google.it/videoplay?docid= ... 9194790051
Ultima modifica di Giulio Tremonti il 16/06/2008, 12:17, modificato 2 volte in totale.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
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Son contento perchè mi sentivo un po' solo su sta storia di Rocky Balboanik978 ha scritto:confermo..per me e' ai livelli del primo
inoltre e' curata la parte "reale" del film (le riprese della tv..il battage ,mediatico..)
assolutamente una degna chiusura della serie ...(speriamo non lo rovinino con altre aggiunte o prequel..)
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
Beh, siamo in tre allora!
C'è, nelle cose umane, una marea che colta nel flusso conduce alla fortuna ma perduta, l'intero viaggio della nostra vita si arena su fondali di miseria. Ora noi navighiamo in un mare aperto dobbiamo dunque prendere la corrente finchè è a favore
oppure fallire l'impresa avanti a noi
oppure fallire l'impresa avanti a noi
Malcom X
Di Spike Lee ho visto gli ultimi "Inside man" e "La 25 ora", ritenendoli veramente ottimi film. Colta l'occasione dunque per vedere per la prima volta "Malcom X" su la7.
Ammettendo di aver perso i primi minuti del film, sono stato catapultato in un'altalena di scene veloci, frammenti della vita di Malcom prima di cadere e rinascere, frammenti che si susseguono come schegge impazzite per delineare il profilo di un uomo arrabbiato con la vita, ansioso di riprendersi tutto ció che gli è sempre stato negato, con le buone e con le cattive.
La rabbia è il tema portante della prima parte diciamo.
Segue poi la caduta, naturale conclusione di una vita al limite, uno scrigno frantumato che gli permette di vedere dentro di sè, o almeno così crede. Perchè Spike Lee ora delinea un uomo vittima del revisionismo storico di un fanatico religioso, che lo converte, o meglio lo illude. In questa parte emerge l'arroganza e la provocazione del personaggio, la cecità e il fondamentalismo, un intollerabile razzismo al contrario, che unisce la rabbia alla credenza.
Ben presto gli eventi conducono alla risoluzione finale, l'illuminazione. Risoluzione che lo porta ad allontanarsi dal fondamentalismo, cieco e sordo, che si alimenta del suo stesso odio e dell'ignoranza in cui si crogiola e prospera.
Illuminazione che lo allontana dal suo pastore, che lo rende autonomo nelle azioni e nei pensieri, fermo e sicuro di ció che pensa, senza ritenerlo aldisopra di tutto al resto, ma valevole di importanza perchè pensieri maturi e liberi.
E pericolosi, per lo stesso fondamentalismo in cui è cresciuto e poi ha allontanato.
Più che del film ho parlato dell'impressione che mi ha comunicato sul personaggio Spike Lee. Il film di per sè è buono, ma più di una volta sono stato tentato di cambiare canale perchè insofferente di fronte all'arroganza provocatoria che permea gran parte dello sviluppo: ma è nella terza parte, quella della rivelazione, in seguito al pellegrinaggio, che il film assume i giusti contorni per cui possa essere considerato come gran film.
Di Spike Lee ho visto gli ultimi "Inside man" e "La 25 ora", ritenendoli veramente ottimi film. Colta l'occasione dunque per vedere per la prima volta "Malcom X" su la7.
Ammettendo di aver perso i primi minuti del film, sono stato catapultato in un'altalena di scene veloci, frammenti della vita di Malcom prima di cadere e rinascere, frammenti che si susseguono come schegge impazzite per delineare il profilo di un uomo arrabbiato con la vita, ansioso di riprendersi tutto ció che gli è sempre stato negato, con le buone e con le cattive.
La rabbia è il tema portante della prima parte diciamo.
Segue poi la caduta, naturale conclusione di una vita al limite, uno scrigno frantumato che gli permette di vedere dentro di sè, o almeno così crede. Perchè Spike Lee ora delinea un uomo vittima del revisionismo storico di un fanatico religioso, che lo converte, o meglio lo illude. In questa parte emerge l'arroganza e la provocazione del personaggio, la cecità e il fondamentalismo, un intollerabile razzismo al contrario, che unisce la rabbia alla credenza.
Ben presto gli eventi conducono alla risoluzione finale, l'illuminazione. Risoluzione che lo porta ad allontanarsi dal fondamentalismo, cieco e sordo, che si alimenta del suo stesso odio e dell'ignoranza in cui si crogiola e prospera.
Illuminazione che lo allontana dal suo pastore, che lo rende autonomo nelle azioni e nei pensieri, fermo e sicuro di ció che pensa, senza ritenerlo aldisopra di tutto al resto, ma valevole di importanza perchè pensieri maturi e liberi.
E pericolosi, per lo stesso fondamentalismo in cui è cresciuto e poi ha allontanato.
Più che del film ho parlato dell'impressione che mi ha comunicato sul personaggio Spike Lee. Il film di per sè è buono, ma più di una volta sono stato tentato di cambiare canale perchè insofferente di fronte all'arroganza provocatoria che permea gran parte dello sviluppo: ma è nella terza parte, quella della rivelazione, in seguito al pellegrinaggio, che il film assume i giusti contorni per cui possa essere considerato come gran film.
C'è, nelle cose umane, una marea che colta nel flusso conduce alla fortuna ma perduta, l'intero viaggio della nostra vita si arena su fondali di miseria. Ora noi navighiamo in un mare aperto dobbiamo dunque prendere la corrente finchè è a favore
oppure fallire l'impresa avanti a noi
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Mi ha deluso,mi era molto piaciuto il sesto senso,abbastanza the village,gli altri no.Quest'ultimo,a mio avviso,pecca per la pessima recitazione,soprattutto della moglie del protagonista,ma anche di lui medesimo...da quella trama si potevano trarre altri spunti...Giulio Tremonti ha scritto:Visto 'E venne il giorno'. L'ho visto perchè diretto da Shyamalan de 'il sensto senso', 'the Village', 'Signs'. Film intrigante nella prima parte quando rimane avvolto nel mistero il vero motivo per cui la gente inspiegabilmente si suicida in massa. Atmosfera da epidemia apocalittica come nel libro 'L'ombra dello scorpione' di Stephen King. Scade parecchio nella seconda parte quando si cerca di riportare il tutto a una spiegazione pseudo-scientifica e cercarvi rimedio.
Comunque, bravo il regista nella difficile opera di descrivere un nemico impersonale attraverso i suoi effetti. Direi che questo è il tratto caratteristico di Shyamalan. Anche in 'Signs' e in 'The village' riesce a creare la suspance facendoci percepire la presenza oscura del male senza mostrarlo ricorrendo a effettacci splatter o esplosioni audio. I registi degli horror di serie b dovrebbero imparare.
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Pimpipessa ha scritto:a me Il divo è piaciuto, non riesco peró a considerarlo un capolavoro.
La colonna sonora cosi dissacrante è secondo me azzeccatissima!




Quotone per la Pimpi...




Viva il mecdonald e nonna Rolanda (sic, su un muro a Piombino)
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E' una persona così perbene che mangia le noccioline con coltello e forchetta (Recount)
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andrea70 ha scritto:Mi ha deluso,mi era molto piaciuto il sesto senso,abbastanza the village,gli altri no.Quest'ultimo,a mio avviso,pecca per la pessima recitazione,soprattutto della moglie del protagonista,ma anche di lui medesimo...da quella trama si potevano trarre altri spunti...Giulio Tremonti ha scritto:Visto 'E venne il giorno'. L'ho visto perchè diretto da Shyamalan de 'il sensto senso', 'the Village', 'Signs'. Film intrigante nella prima parte quando rimane avvolto nel mistero il vero motivo per cui la gente inspiegabilmente si suicida in massa. Atmosfera da epidemia apocalittica come nel libro 'L'ombra dello scorpione' di Stephen King. Scade parecchio nella seconda parte quando si cerca di riportare il tutto a una spiegazione pseudo-scientifica e cercarvi rimedio.
Comunque, bravo il regista nella difficile opera di descrivere un nemico impersonale attraverso i suoi effetti. Direi che questo è il tratto caratteristico di Shyamalan. Anche in 'Signs' e in 'The village' riesce a creare la suspance facendoci percepire la presenza oscura del male senza mostrarlo ricorrendo a effettacci splatter o esplosioni audio. I registi degli horror di serie b dovrebbero imparare.
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Alla moglie la pessima recitazione si perdona per ovvi motivi

Non so, è un film strano, comunque il cinema di Shyamalan offre sempre interessanti spunti di discussione... Di questo, più che altro, mi ha lasciato interdetto il finale, con l'insistenza su una spiegazione logica del tutto, ma in fondo forse fa parte della debloezza umana. In ogni caso, almeno un paio di sequenze, per quanto raggelanti, sono straordinarie (gli operai, il traffico bloccato...)




Viva il mecdonald e nonna Rolanda (sic, su un muro a Piombino)
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