Lilith ha scritto:Figlia, immagino che hai poco più di vent' anni.
Fai bene a "fare le prove", sono gli anni giusti per farle.
Tra qualche, quando avrai capito, più o meno, cosa, come e dove ti piace o potrebbe piacerti, comincerai ad aprezzare la comodità .
Soprattutto la comodità .
Non voglio che pensi che sto facendo la saccente, lontano da me, credimi.
Semplicemente ho avuto anch'io i vent'anni.
è logico pensarlo.
ed io ovviamente non posso sapere cosa penseró a trent'anni dei miei ventiquattr'anni.
ma so che solo pochi anni fa la mia comodità sfociava nell'esagerazione di pregiudizi: tu non leggi libri? con te non so di cosa parlare.
non ti piace il mare? sei un cretino.
ti lavi le mani 10 volte al giorno? sei un maniaco, hai dei problemi, non ti ascolto..
non ti masturbi? O-MIO-DIOO!
ora ho imparato che le comodità sono una figata, che le abitudini ti fanno risparmiare molto tempo, ma devono avere un recinto, oltre il quale, per me, non devono andare.
e io gioco dentro al recinto che arriva appena prima delle relazioni.
mi spiego:
decido che ho delle comodità : bicicletta, scrivania enorme, vasca da bagno, internet; gioco con alcune cose: con i mobili, con i miei capelli, gioco con i viaggi; decido che non voglio delle comodità : cellulare.
tutto questo per me si ferma quando si parla di relazioni.
o meglio: avró sempre dei pregiudizi, lo so, ma se voglio crescere, guardare, imparare, ho bisogno di strade nuove, di meccanismi nuovi.
ecco, i meccanismi.
che siano gusti musicali o gusti del gelato me ne frego, mi interessa guardare come ci si arriva a quei gusti.
poi, probabilmente, quando arriveró a trent'anni ne avró visti molti, forse decideró che non ne voglio vedere più, e me ne staró su una poltrona mega morbida a fumare canne e a bere la morettona-birra dell'università .