Allora Balkan, intanto come primo dato direi che possiamo prendere i primi 100 siti italiani nella classifica fornita da Alexa
http://www.alexa.com/site/ds/top_sites? ... &lang=none
Breve analisi, direi che nel campo internet siamo ancora più provincia dell'impero di quanto lo siamo nella realtà , basta vedere i primi 10 tra i quali gli unici 2 italiani sono 2 fornitori di connettività : alice e libero.
Poi troviamo alcuni siti proprietà di grandi giornali, corriere, repubblica.
In generale, direi di poter dire che dipendiamo dai colossi americani: google, youtube, facebook (in grandissima crescita in questi mesi!), yahoo, ebay.
Direi quindi che i principali condizionamenti, ad esempio, al sistema informativo, possono venire da lì.
Ora note un po' condizionate dalla mia esperienza.
Ti faccio un esempio: myspace (ora in calo non solo in italia) ha iniziato a un certo punto a chiudere tutti gli spazi che potessero essere lontanamente percepiti come "fà ", gli antifà segnalavano, myspace chiudeva.
Dal gruppo ZZA (che vorrai censurà degli ZZA?che istigazione all'odio c'è?bohhh) all'ultima delle fan del gruppo, per farti capire il meccanismo a catena. Una mia amica ha dovuto riaprire lo space una quindicina di volte.
Ora ognuno puó avere le idee che vuole, ma questo è un esempio di come i contenuti in rete possano essere condizionati dall'orientamento del proprietario. Ovvio che se myspace è un sito che va, e tu non riesci a usarlo per veicolare i tuoi contenuti, hai un handicap forte di comunicazione.
La controinformazione del Blocco su Piazza Navona (anche qui, esperienze personali e soggettive, ma che possono essere lette in chiave generale) è passata tutta su facebook e youtube. FB è uno strumento potente perchè in crescita esponenziale e utilizzato da una grande massa di giornalisti, anche. Youtube, ovviamente per la forza delle immagini. Se le prime versioni dei fatti - molto schierate - di repubblica, delle agenzie, ecc hanno poi potuto avere un'informazione più oggettiva, è perchè è filtrata l'informazione in quei canali. E poi si è spostata, almeno in parte, anche nei media tradizionali, almeno in quelli non pregiudizialmente ostili.
Se domani Facebook chiude i profili degli attivisti del blocco ecc, la prossima volta l'informazione non passa.
Questo vale oggi per noi che possiamo anche essere antipatici a buona parte dei lettori di superzeta, ma domani puó valere per altri.
Funziona sempre così.
So che sono in parte OT, ma questo vale per spiegare che come scrivevo su l'italia in rete dipende dai colossi americani. Per certi versi, ti diró, è pure meglio...(chi conosce la costituzione americana e le legislazioni europee, sa perchè).
Per altri magari no.