[O.T.] il miglior cartone animato
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- jhonnybuccia
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c'entra in parte con il topic, ma ieri ho conosciuto questi 
http://it.youtube.com/watch?v=aCn9ejRd278
http://it.youtube.com/watch?v=iZoQzapfizk
questi si sono ispirati a me per il profilo dei pornografi...chiamo subito l'avvocato...
p.s. giusto per non smentirmi, la direttrice bionda con gli occhiali del secondo clip è da schianti

http://it.youtube.com/watch?v=aCn9ejRd278
http://it.youtube.com/watch?v=iZoQzapfizk
questi si sono ispirati a me per il profilo dei pornografi...chiamo subito l'avvocato...
p.s. giusto per non smentirmi, la direttrice bionda con gli occhiali del secondo clip è da schianti
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
☪️ancer of humanity
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
☪️ancer of humanity
scusate arrivo solo ora su questo argomento:
1) GUNDAM: cartone molto "profondo", che ha segnato una svolta nelle trame dei cartoni. Peter Rey (ora Amuro Rey) ha introdotto il concetto di superuomo di nietzsche all'interno del cartone.
Solo una serie in italia, in giappone credo 13 o 14.
La serie veniva trasmessa in piemonte su telecity, poi riproposta su italia uno qlq anno fa;
2) DAITARN3: bella come storia, ma anche molto umoristico ed autoironico
Reika e Beauty veramente notevoli
3) LUPIN III, prima serie, giacchetta verde: c'era Fujico ed il ns eroe guidava una fiat 500 taroccata (a quell'epoca le fiat erano ancora buone macchine). Consiglio il film sul segreto del castello di cagliostro (Lupin cagliostro no shiro, se non vado errato, era il titolo originale), dove clarissa è proprio dolce e si prende cura del "signor ladro".
Zenigata, in questa prima serie, non era proprio uno scemo, ma era considerato come un ottimo poliziotto, e Gaemon non era insensibile al fascino femminile.
4) LAMU' la ragazza dello spazio (a me piaceva l'infermiera Sakura).
E poi ce ne sarebbero tante tante altre....potremmo scrivere migliaia di pagine.
(scusate se magari ho ripetuto cose già dette)
Bye
1) GUNDAM: cartone molto "profondo", che ha segnato una svolta nelle trame dei cartoni. Peter Rey (ora Amuro Rey) ha introdotto il concetto di superuomo di nietzsche all'interno del cartone.
Solo una serie in italia, in giappone credo 13 o 14.
La serie veniva trasmessa in piemonte su telecity, poi riproposta su italia uno qlq anno fa;
2) DAITARN3: bella come storia, ma anche molto umoristico ed autoironico
Reika e Beauty veramente notevoli
3) LUPIN III, prima serie, giacchetta verde: c'era Fujico ed il ns eroe guidava una fiat 500 taroccata (a quell'epoca le fiat erano ancora buone macchine). Consiglio il film sul segreto del castello di cagliostro (Lupin cagliostro no shiro, se non vado errato, era il titolo originale), dove clarissa è proprio dolce e si prende cura del "signor ladro".
Zenigata, in questa prima serie, non era proprio uno scemo, ma era considerato come un ottimo poliziotto, e Gaemon non era insensibile al fascino femminile.
4) LAMU' la ragazza dello spazio (a me piaceva l'infermiera Sakura).
E poi ce ne sarebbero tante tante altre....potremmo scrivere migliaia di pagine.
(scusate se magari ho ripetuto cose già dette)
Bye
"Meglio una bionda oggi che una gallina domani".
da A Beautiful mind
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- GaiusBaltar
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Straordinario articolo su Goldrake!!!!!!
COMPAGNI, CHE TESTE DI ROBOT! - 30 ANNI FA LA VIOLENTA CAMPAGNA DELLA STAMPA DI SINISTRA (E DI ALCUNI PARLAMENTARI) CONTRO "GOLDRAKE": SERIE "FASCISTA", "MALE ASSOLUTO", AL "SERVIZIO DELLA DISTRUZIONE" - LA DIFESA DI RODARI...
Emanuele Mastrangelo per "il Giornale"
Ci può essere un piccolo Savonarola nelle persone più insospettabili. Ce lo ricorda uno spettacolo teatrale messo in scena in occasione del trentennale della prima messa in onda di Goldrake sulla tv italiana: un balzo indietro che Daniele Timpano, autore ed attore del monologo teatrale Ecce Robot.
Cronaca di un'invasione che in queste settimane sta girando l'Italia fa compiere alla platea riportandola a quel 4 aprile 1978 (e alle infinite polemiche che seguirono) quando, alle 18.45, sull'allora Rete 2, per la prima volta comparve una serie robotica giapponese a cartoni animati (anime, nella lingua del Sol Levante): si tratta di Atlas Ufo Robot, italianizzazione del serial di Go Nagai Grendizer, poi più noto da noi come Goldrake.
Fu un successo senza precedenti. Non era il primo anime giapponese a giungere in Italia: nel maggio 1976, il Primo Canale aveva già trasmesso la coproduzione austro-tedesco-nipponica Vicky il Vichingo. E due mesi prima di Atlas-Ufo Robot era stato trasmesso sempre sul secondo canale, Heidi, tratto dal romanzo omonimo di Johanna Spyri, e realizzato da Isao Takahata con la collaborazione di Hayao Miyazaki.
Ma Vicky e Heidi - dal soggetto, ambientazioni e temi molto europei - non ebbero il risalto mediatico che invece ottenne il più esplosivo Goldrake: innovativo ed entusiasmante, fu una vera e propria macchina per fare audience, tanto in Italia, quanto in Francia, dove venne trasmesso qualche mese più tardi. Fra i giovani esplose una vera Goldrake-mania: una impressionante produzione di merchandising, le sigle del programma divennero hit e perfino i giochi dei bambini ne furono modificati.
In Francia Antenne 2 raggiunse il fantascientifico share del 100% grazie a Goldorak (nome francese della serie, da cui Goldrake in italiano) e per il Natale del '78 i genitori furono costretti a ricorrere al mercato nero per assicurare ai figli giocattoli legati al robottone, poiché la domanda superò ogni aspettativa. I ragazzi si immedesimavano nel protagonista Duke Fleed (in italiano Actarus) e le ragazzine se ne innamoravano.
C'era qualcosa di male in tutto questo? Con tutta probabilità no, però qualcuno cercò di trovarcelo a tutti i costi. La paura del nuovo galvanizzò opinionisti e sociologi, pedagoghi e giornalisti, facendo in breve fioccare una pletora di articoli e studi «scientifici» che immancabilmente finivano per collegare questo programma per ragazzi a tutte le nefandezze del mondo d'allora, dalla droga alle Brigate Rosse.
Nel giro di pochi mesi fu nientemeno che un parlamentare indipendente di sinistra - Silverio Corvisieri - a dar fuoco alle polveri dalle pagine de La Repubblica. Corvisieri - classe 1938 - era allora militante dell'estrema sinistra. Comunista di Dp, ex Avanguardia Operaia, redattore de l'Unità , deputato e membro della Commissione di Vigilanza Rai.
Interpretando in maniera savonaroliana il suo ruolo nella Commissione, si era scagliato con un articolo dai toni apocalittici contro la «degenerazione» della tv italiana, di cui Goldrake era il prototipo. L'articolo, infatti, si intitolava «Un ministero per Goldrake» e apparve su La Repubblica il 7 gennaio 1979. Corvisieri aveva sfogato così la sua frustrazione per essere rimasto inascoltato in Commissione e alla Camera dai suoi colleghi, forse troppo occupati da altre questioni all'ordine del giorno in quell'inverno di piombo con le Brigate Rosse e la crisi del petrolio.
Il vulnus denunciato da Corvisieri era nel generico disimpegno qualunquista della nostra tv di Stato, ma che con un cartone come Goldrake aveva passato il segno. «Goldrake - scriveva il parlamentare - deve sempre affrontare qualche nemico spaziale estremamente malvagio... Si celebra dai teleschermi, con molta efficacia spettacolare, l'orgia della violenza annientatrice, il culto della delega al grande combattente, la religione delle macchine elettroniche, il rifiuto viscerale del "diverso". In quale modo un genitore può fronteggiare con i poveri mezzi delle sue parole la furia di Goldrake?».
Poco tempo dopo fu l'ex compagna di Palmiro Togliatti e futura Presidente della Camera, la deputata comunista Nilde Iotti (che già negli anni Cinquanta aveva visto il "Male assoluto" nei fumetti) a etichettare come «fascisti» i cartoni giapponesi, suggellando quello che Corvisieri aveva fatto solo intravedere fra le righe. Goldrake era «antidemocratico e violentissimo», come Corvisieri avrebbe pervicacemente confermato in un'intervista a Kappa Magazine vent'anni dopo.
Un'esagerazione? Senz'altro. Ma questa esagerazione all'epoca smosse tutta l'armata dei mai domi Savonarola italiani, che nel breve volgere di un anno riuscirono a sollevare un polverone. Terminata il 6 gennaio 1980 la trasmissione di Goldrake già il 21 dello stesso mese è l'ammiraglia Rai Uno a trasmettere un nuovo cartone robotico: si tratta di Mazinga Z, il prototipo e capostipite di tutte le serie robotiche e uno degli anime più amati in Giappone. La proiezione sul Primo Canale scatenò le ire di un gruppo di genitori di Imola che, nell'aprile 1980, lanciò una vera e propria crociata.
Si raccolsero seicento e rotte firme e si fece un esposto agli allora ministri delle Poste e Telecomunicazioni e della Pubblica Istruzione, alla Rai e all'Ansa, chiedendo l'interruzione delle trasmissioni dei cartoni giapponesi in tv. Il problema era non solo pedagogico, ma - ovviamente - politico: quei cartoni erano «guerrafondai», lanciavano un messaggio «diseducativo» nel quale la scienza era al «servizio della distruzione». Che il messaggio di fondo delle serie robotiche dell'epoca fosse esattamente l'opposto, poco importava.
E c'era chi ai benpensanti teneva bordone sulla stampa nazionale, principalmente (ma non solo) di sinistra (con la lodevole eccezione di Lotta Continua che invece titolò «Bambini tenete duro che arriva Goldrake contro i genitori babbalei»): Il Resto del Carlino titolava «Topolino è una lettura sana ma Goldrake è il Diavolo»; scandalizzata l'Unità del 13 aprile si domandava «Goldrake contro i bambini?» e Oggi soffiava sul fuoco con «Questo Mazinga robotizza i nostri ragazzi».
Anche lo scrittore Alberto Bevilacqua ne fece una questione politica: i cartoni giapponesi erano diseducativi perché davano allo spettatore «la giustificazione che soltanto i suoi divi siano in grado di liberare i grandi dal terrore di rapine e di Br», continuando poi con la «disumanizzazione» di Mazinga per finire al fatto che, per colpa dei robottoni giapponesi, i figli degli italiani si sarebbero inevitabilmente drogati...
La psicosi fu tale che cartoni apertamente pacifisti furono tacciati di essere guerrafondai e fascistoidi. L'apparente suddivisione elementare fra buoni e cattivi fu equivocata per «paura del diverso» e «razzismo», ignorando che in Goldrake c'era una visione adulta, complessa, tormentata.
Caso strano, nel 1980 fu proprio un intellettuale di sinistra - Gianni Rodari - che difese a spada tratta Goldrake: «Bisognerebbe vedere oggettivamente, liberandoci dai nostri pregiudizi personali, che cos'è per un bambino l'esperienza di Goldrake... Bisognerebbe chiedersi il perché del loro successo, studiare un sistema di domande da rivolgere ai bambini per sapere le loro opinioni vere, non per suggerire loro delle opinioni, dato che noi spesso facciamo delle inchieste per suggerire ai bambini le nostre risposte... Invece di polemizzare con Goldrake, cerchiamo di far parlare i bambini di Goldrake, questa specie di Ercole moderno».
Lo scrittore aveva colto nel segno. Con Rodari si schierarono Oreste del Buono, Nicoletta Artom e pochi altri. Intanto, in quei mesi, i giornali lanciarono una specie di sondaggio fra Mazinga e Pinocchio, dove il burattino perse con 35 mila preferenze contro 40 mila. Ciò però non impedì che due mannaie diverse colpissero i loro eroi dopo un decennio d'oro: la prima fu la censura imposta dalle associazioni genitori a Rai e Fininvest. Nella tv di Stato i cartoni giapponesi scomparvero, mentre nelle reti private finirono letteralmente trifolati per cancellare ogni pruderia.
Poi, nel 1990, arrivò la legge Mammì che vietava la pubblicità nei cartoni animati. Le serie giapponesi divennero economicamente non convenienti e furono sostituite dai telefilm adolescenziali made in Usa. Il vento cambiò solo a metà anni '90, quando i bambini del 1979, cresciuti e con qualche soldo in tasca, riuscirono lentamente a imporre al mercato di nuovo i propri gusti. Quello che non ebbero da piccoli come cittadini, lo ottennero da grandi come consumatori.
COMPAGNI, CHE TESTE DI ROBOT! - 30 ANNI FA LA VIOLENTA CAMPAGNA DELLA STAMPA DI SINISTRA (E DI ALCUNI PARLAMENTARI) CONTRO "GOLDRAKE": SERIE "FASCISTA", "MALE ASSOLUTO", AL "SERVIZIO DELLA DISTRUZIONE" - LA DIFESA DI RODARI...
Emanuele Mastrangelo per "il Giornale"
Ci può essere un piccolo Savonarola nelle persone più insospettabili. Ce lo ricorda uno spettacolo teatrale messo in scena in occasione del trentennale della prima messa in onda di Goldrake sulla tv italiana: un balzo indietro che Daniele Timpano, autore ed attore del monologo teatrale Ecce Robot.
Cronaca di un'invasione che in queste settimane sta girando l'Italia fa compiere alla platea riportandola a quel 4 aprile 1978 (e alle infinite polemiche che seguirono) quando, alle 18.45, sull'allora Rete 2, per la prima volta comparve una serie robotica giapponese a cartoni animati (anime, nella lingua del Sol Levante): si tratta di Atlas Ufo Robot, italianizzazione del serial di Go Nagai Grendizer, poi più noto da noi come Goldrake.
Fu un successo senza precedenti. Non era il primo anime giapponese a giungere in Italia: nel maggio 1976, il Primo Canale aveva già trasmesso la coproduzione austro-tedesco-nipponica Vicky il Vichingo. E due mesi prima di Atlas-Ufo Robot era stato trasmesso sempre sul secondo canale, Heidi, tratto dal romanzo omonimo di Johanna Spyri, e realizzato da Isao Takahata con la collaborazione di Hayao Miyazaki.
Ma Vicky e Heidi - dal soggetto, ambientazioni e temi molto europei - non ebbero il risalto mediatico che invece ottenne il più esplosivo Goldrake: innovativo ed entusiasmante, fu una vera e propria macchina per fare audience, tanto in Italia, quanto in Francia, dove venne trasmesso qualche mese più tardi. Fra i giovani esplose una vera Goldrake-mania: una impressionante produzione di merchandising, le sigle del programma divennero hit e perfino i giochi dei bambini ne furono modificati.
In Francia Antenne 2 raggiunse il fantascientifico share del 100% grazie a Goldorak (nome francese della serie, da cui Goldrake in italiano) e per il Natale del '78 i genitori furono costretti a ricorrere al mercato nero per assicurare ai figli giocattoli legati al robottone, poiché la domanda superò ogni aspettativa. I ragazzi si immedesimavano nel protagonista Duke Fleed (in italiano Actarus) e le ragazzine se ne innamoravano.
C'era qualcosa di male in tutto questo? Con tutta probabilità no, però qualcuno cercò di trovarcelo a tutti i costi. La paura del nuovo galvanizzò opinionisti e sociologi, pedagoghi e giornalisti, facendo in breve fioccare una pletora di articoli e studi «scientifici» che immancabilmente finivano per collegare questo programma per ragazzi a tutte le nefandezze del mondo d'allora, dalla droga alle Brigate Rosse.
Nel giro di pochi mesi fu nientemeno che un parlamentare indipendente di sinistra - Silverio Corvisieri - a dar fuoco alle polveri dalle pagine de La Repubblica. Corvisieri - classe 1938 - era allora militante dell'estrema sinistra. Comunista di Dp, ex Avanguardia Operaia, redattore de l'Unità , deputato e membro della Commissione di Vigilanza Rai.
Interpretando in maniera savonaroliana il suo ruolo nella Commissione, si era scagliato con un articolo dai toni apocalittici contro la «degenerazione» della tv italiana, di cui Goldrake era il prototipo. L'articolo, infatti, si intitolava «Un ministero per Goldrake» e apparve su La Repubblica il 7 gennaio 1979. Corvisieri aveva sfogato così la sua frustrazione per essere rimasto inascoltato in Commissione e alla Camera dai suoi colleghi, forse troppo occupati da altre questioni all'ordine del giorno in quell'inverno di piombo con le Brigate Rosse e la crisi del petrolio.
Il vulnus denunciato da Corvisieri era nel generico disimpegno qualunquista della nostra tv di Stato, ma che con un cartone come Goldrake aveva passato il segno. «Goldrake - scriveva il parlamentare - deve sempre affrontare qualche nemico spaziale estremamente malvagio... Si celebra dai teleschermi, con molta efficacia spettacolare, l'orgia della violenza annientatrice, il culto della delega al grande combattente, la religione delle macchine elettroniche, il rifiuto viscerale del "diverso". In quale modo un genitore può fronteggiare con i poveri mezzi delle sue parole la furia di Goldrake?».
Poco tempo dopo fu l'ex compagna di Palmiro Togliatti e futura Presidente della Camera, la deputata comunista Nilde Iotti (che già negli anni Cinquanta aveva visto il "Male assoluto" nei fumetti) a etichettare come «fascisti» i cartoni giapponesi, suggellando quello che Corvisieri aveva fatto solo intravedere fra le righe. Goldrake era «antidemocratico e violentissimo», come Corvisieri avrebbe pervicacemente confermato in un'intervista a Kappa Magazine vent'anni dopo.
Un'esagerazione? Senz'altro. Ma questa esagerazione all'epoca smosse tutta l'armata dei mai domi Savonarola italiani, che nel breve volgere di un anno riuscirono a sollevare un polverone. Terminata il 6 gennaio 1980 la trasmissione di Goldrake già il 21 dello stesso mese è l'ammiraglia Rai Uno a trasmettere un nuovo cartone robotico: si tratta di Mazinga Z, il prototipo e capostipite di tutte le serie robotiche e uno degli anime più amati in Giappone. La proiezione sul Primo Canale scatenò le ire di un gruppo di genitori di Imola che, nell'aprile 1980, lanciò una vera e propria crociata.
Si raccolsero seicento e rotte firme e si fece un esposto agli allora ministri delle Poste e Telecomunicazioni e della Pubblica Istruzione, alla Rai e all'Ansa, chiedendo l'interruzione delle trasmissioni dei cartoni giapponesi in tv. Il problema era non solo pedagogico, ma - ovviamente - politico: quei cartoni erano «guerrafondai», lanciavano un messaggio «diseducativo» nel quale la scienza era al «servizio della distruzione». Che il messaggio di fondo delle serie robotiche dell'epoca fosse esattamente l'opposto, poco importava.
E c'era chi ai benpensanti teneva bordone sulla stampa nazionale, principalmente (ma non solo) di sinistra (con la lodevole eccezione di Lotta Continua che invece titolò «Bambini tenete duro che arriva Goldrake contro i genitori babbalei»): Il Resto del Carlino titolava «Topolino è una lettura sana ma Goldrake è il Diavolo»; scandalizzata l'Unità del 13 aprile si domandava «Goldrake contro i bambini?» e Oggi soffiava sul fuoco con «Questo Mazinga robotizza i nostri ragazzi».
Anche lo scrittore Alberto Bevilacqua ne fece una questione politica: i cartoni giapponesi erano diseducativi perché davano allo spettatore «la giustificazione che soltanto i suoi divi siano in grado di liberare i grandi dal terrore di rapine e di Br», continuando poi con la «disumanizzazione» di Mazinga per finire al fatto che, per colpa dei robottoni giapponesi, i figli degli italiani si sarebbero inevitabilmente drogati...
La psicosi fu tale che cartoni apertamente pacifisti furono tacciati di essere guerrafondai e fascistoidi. L'apparente suddivisione elementare fra buoni e cattivi fu equivocata per «paura del diverso» e «razzismo», ignorando che in Goldrake c'era una visione adulta, complessa, tormentata.
Caso strano, nel 1980 fu proprio un intellettuale di sinistra - Gianni Rodari - che difese a spada tratta Goldrake: «Bisognerebbe vedere oggettivamente, liberandoci dai nostri pregiudizi personali, che cos'è per un bambino l'esperienza di Goldrake... Bisognerebbe chiedersi il perché del loro successo, studiare un sistema di domande da rivolgere ai bambini per sapere le loro opinioni vere, non per suggerire loro delle opinioni, dato che noi spesso facciamo delle inchieste per suggerire ai bambini le nostre risposte... Invece di polemizzare con Goldrake, cerchiamo di far parlare i bambini di Goldrake, questa specie di Ercole moderno».
Lo scrittore aveva colto nel segno. Con Rodari si schierarono Oreste del Buono, Nicoletta Artom e pochi altri. Intanto, in quei mesi, i giornali lanciarono una specie di sondaggio fra Mazinga e Pinocchio, dove il burattino perse con 35 mila preferenze contro 40 mila. Ciò però non impedì che due mannaie diverse colpissero i loro eroi dopo un decennio d'oro: la prima fu la censura imposta dalle associazioni genitori a Rai e Fininvest. Nella tv di Stato i cartoni giapponesi scomparvero, mentre nelle reti private finirono letteralmente trifolati per cancellare ogni pruderia.
Poi, nel 1990, arrivò la legge Mammì che vietava la pubblicità nei cartoni animati. Le serie giapponesi divennero economicamente non convenienti e furono sostituite dai telefilm adolescenziali made in Usa. Il vento cambiò solo a metà anni '90, quando i bambini del 1979, cresciuti e con qualche soldo in tasca, riuscirono lentamente a imporre al mercato di nuovo i propri gusti. Quello che non ebbero da piccoli come cittadini, lo ottennero da grandi come consumatori.
"Nel torbido si pesca meglio" Il Direttorino
"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti
http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE
"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti
http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE
Riesumo questo topic solo per elencare questo:
http://www.youtube.com/watch?v=oDxNkU45Jl4 la sigla iniziale
http://www.youtube.com/watch?v=L1nP2vYO24k la theme
http://www.youtube.com/watch?v=otawRa5OFx8 la sigla finale
E' una serie che non ho mai visto da piccolo... ma ho recuperato
Rileggendo il topic ho notato che solo Nik l'ha menzionato... Comunque è una serie che merita.
http://www.youtube.com/watch?v=oDxNkU45Jl4 la sigla iniziale
http://www.youtube.com/watch?v=L1nP2vYO24k la theme
http://www.youtube.com/watch?v=otawRa5OFx8 la sigla finale
E' una serie che non ho mai visto da piccolo... ma ho recuperato

Rileggendo il topic ho notato che solo Nik l'ha menzionato... Comunque è una serie che merita.
http://www.youtube.com/watch?v=RH6v2z6Bwmg
bellissimo
un cartone coi CONTROCAZZI..
i mostri..con l'animo giusto..la societa...
fine anni 60
sempre detto..saranno schizzati ma SONO TROPPO AVANTI..
poi ovvio..in europa (spero che questa cosa sia europea USA..non ho 5 minuti da dedicare alla ricerca adesso) noi partoriamo questo
http://www.youtube.com/watch?v=RvFYI8Tw ... re=related
ok
mi rimangio tutto
anche lro si umiliano un po
http://www.youtube.com/watch?v=Fg7VEAhT ... re=related
(pero hanno comunque piu stile perche' e' palese che e' una parodia..spero..)
bellissimo
un cartone coi CONTROCAZZI..
i mostri..con l'animo giusto..la societa...
fine anni 60
sempre detto..saranno schizzati ma SONO TROPPO AVANTI..
poi ovvio..in europa (spero che questa cosa sia europea USA..non ho 5 minuti da dedicare alla ricerca adesso) noi partoriamo questo
http://www.youtube.com/watch?v=RvFYI8Tw ... re=related
ok
mi rimangio tutto
anche lro si umiliano un po
http://www.youtube.com/watch?v=Fg7VEAhT ... re=related
(pero hanno comunque piu stile perche' e' palese che e' una parodia..spero..)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
-
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nik978 ha scritto:
poi ovvio..in europa (spero che questa cosa sia europea USA..non ho 5 minuti da dedicare alla ricerca adesso) noi partoriamo questo
http://www.youtube.com/watch?v=RvFYI8Tw ... re=related
Nick ti prego questa schifezza coreana e' un sottoprodotto asiatico della lavorazione del suino.
Ken il Guerriero - il film era un vecchio progetto degli anni 80 purtroppo mai andato in porto ad Hollywood.![]()
Il cast sarebbe stato stellare e potrei farti una lista dei personaggi-attori da qui a domani.
Ed e' il piu' grande rimpianto cinematografico di Stallone:
Da Wikipedia:
Sylvester Stallone
In una delle sue interviste, Stallone ha dichiarato di avere un piccolo rimpianto in ambito professionale: non aver girato un film sul manga ed anime giapponese Hokuto no Ken (in Italia Ken il guerriero). "Purtroppo ho conosciuto troppo tardi questo personaggio" ha detto, sembrando davvero dispiaciuto "la sua storia forte e drammatica e la sua onestà ed integrità mi hanno subito colpito, così come la sua determinazione ed il suo coraggio. Penso di avere molto in comune con lui".
E conclude: "Se avessi trent'anni di meno mi sentirei onorato di impersonarlo in un film, oltretutto gli somiglio anche fisicamente''; peraltro Sly era convinto che sarebbe stata una grande occasione per fare finalmente un film con il suo amico-rivale Arnold Schwarzenegger, che avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Raoul.
Arnold Schwarzenegger
Fra le sue ultime dichiarazioni rilasciate ad una emittente televisiva californiana ce n'è una che coinvolge l'amico-rivale Sylvester Stallone, pare infatti che durante una telefonata Stallone gli abbia parlato di un fumetto che lo ha molto colpito: si tratta del manga giapponese Hokuto no Ken. "Mi ha detto che ne avrebbe fatto un film, se solo lo avesse conosciuto prima. Ora pensa di essere troppo avanti con gli anni per interpretare Ken Shiro, il giovane protagonista" – ha commentato pensieroso e poi ha aggiunto – "ed ha detto di avere un ruolo anche per me: Raul, fratello di Ken. Sulle prime pensavo scherzasse... Credevo che un film tratto da un fumetto giapponese non fosse una cosa per due come noi. Ma in seguito, quando mi ha mostrato il materiale in suo possesso, mi sono dovuto ricredere. La storia... i personaggi... tutto così vivo! Un magnifico affresco, nella sua crudezza, della vita di un uomo con una grande forza di carattere alle prese con una realtà sofferente ed allo sfascio, Ken è costretto a lottare per colei che ama malgrado il suo cuore non brami altro che la pace. Somiglia un po' ad uno dei miei personaggi più cari: Conan, come lui infine perderà la sua donna. Quanto a Raul debbo dire che anche lui mi piace molto: ha un carattere risoluto come il mio e come me ha un fisico possente e poi è il più forte dei fratelli di Hokuto, almeno finchè non dona la sua anima a Julia... così facendo dimostra di avere, in fondo, un cuore capace di amare. Sarebbe stato bello impersonarlo ma come Stallone penso che non potrei più interpretare un personaggio così giovane, beninteso non che mi manchi la forza, e poi i miei impegni politici non mi danno certo il tempo di dedicarmi a molto altro. Un vero peccato comunque non aver conosciuto prima questa storia. Sarebbe stata l'occasione perfetta per fare finalmente un film insieme a Sly."
Sylvester Shiro
In effetti, lo stesso Tetsuo Hara, disegnatore del manga, aveva detto in un'intervista di essersi ispirato oltre che al mitico Bruce Lee, almeno nei primi volumi del fumetto, anche alla fisicità di Stallone. Basta sfogliare il manga, soprattutto i capitoli centrali della seconda serie, poco prima del viaggio di Ken verso la terra degli Shura, per trovare un Kenshiro con occhiali da sole e guanto chiodato che ricorda molto da vicino il protagonista di Cobra, interpretato da Stallone. D'altra parte, lo stesso generale Falco sembra la fotocopia di Dolph "Ti Spiezzo in due" Lundgren...





cazzoDark Side ha scritto:nik978 ha scritto:
poi ovvio..in europa (spero che questa cosa sia europea USA..non ho 5 minuti da dedicare alla ricerca adesso) noi partoriamo questo
http://www.youtube.com/watch?v=RvFYI8Tw ... re=related
Nick ti prego questa schifezza coreana e' un sottoprodotto asiatico della lavorazione del suino.
Ken il Guerriero - il film era un vecchio progetto degli anni 80 purtroppo mai andato in porto ad Hollywood.![]()
Il cast sarebbe stato stellare e potrei farti una lista dei personaggi-attori da qui a domani.
Ed e' il piu' grande rimpianto cinematografico di Stallone:
Da Wikipedia:
Sylvester Stallone
In una delle sue interviste, Stallone ha dichiarato di avere un piccolo rimpianto in ambito professionale: non aver girato un film sul manga ed anime giapponese Hokuto no Ken (in Italia Ken il guerriero). "Purtroppo ho conosciuto troppo tardi questo personaggio" ha detto, sembrando davvero dispiaciuto "la sua storia forte e drammatica e la sua onestà ed integrità mi hanno subito colpito, così come la sua determinazione ed il suo coraggio. Penso di avere molto in comune con lui".
E conclude: "Se avessi trent'anni di meno mi sentirei onorato di impersonarlo in un film, oltretutto gli somiglio anche fisicamente''; peraltro Sly era convinto che sarebbe stata una grande occasione per fare finalmente un film con il suo amico-rivale Arnold Schwarzenegger, che avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Raoul.
Arnold Schwarzenegger
Fra le sue ultime dichiarazioni rilasciate ad una emittente televisiva californiana ce n'è una che coinvolge l'amico-rivale Sylvester Stallone, pare infatti che durante una telefonata Stallone gli abbia parlato di un fumetto che lo ha molto colpito: si tratta del manga giapponese Hokuto no Ken. "Mi ha detto che ne avrebbe fatto un film, se solo lo avesse conosciuto prima. Ora pensa di essere troppo avanti con gli anni per interpretare Ken Shiro, il giovane protagonista" – ha commentato pensieroso e poi ha aggiunto – "ed ha detto di avere un ruolo anche per me: Raul, fratello di Ken. Sulle prime pensavo scherzasse... Credevo che un film tratto da un fumetto giapponese non fosse una cosa per due come noi. Ma in seguito, quando mi ha mostrato il materiale in suo possesso, mi sono dovuto ricredere. La storia... i personaggi... tutto così vivo! Un magnifico affresco, nella sua crudezza, della vita di un uomo con una grande forza di carattere alle prese con una realtà sofferente ed allo sfascio, Ken è costretto a lottare per colei che ama malgrado il suo cuore non brami altro che la pace. Somiglia un po' ad uno dei miei personaggi più cari: Conan, come lui infine perderà la sua donna. Quanto a Raul debbo dire che anche lui mi piace molto: ha un carattere risoluto come il mio e come me ha un fisico possente e poi è il più forte dei fratelli di Hokuto, almeno finchè non dona la sua anima a Julia... così facendo dimostra di avere, in fondo, un cuore capace di amare. Sarebbe stato bello impersonarlo ma come Stallone penso che non potrei più interpretare un personaggio così giovane, beninteso non che mi manchi la forza, e poi i miei impegni politici non mi danno certo il tempo di dedicarmi a molto altro. Un vero peccato comunque non aver conosciuto prima questa storia. Sarebbe stata l'occasione perfetta per fare finalmente un film insieme a Sly."
Sylvester Shiro
In effetti, lo stesso Tetsuo Hara, disegnatore del manga, aveva detto in un'intervista di essersi ispirato oltre che al mitico Bruce Lee, almeno nei primi volumi del fumetto, anche alla fisicità di Stallone. Basta sfogliare il manga, soprattutto i capitoli centrali della seconda serie, poco prima del viaggio di Ken verso la terra degli Shura, per trovare un Kenshiro con occhiali da sole e guanto chiodato che ricorda molto da vicino il protagonista di Cobra, interpretato da Stallone. D'altra parte, lo stesso generale Falco sembra la fotocopia di Dolph "Ti Spiezzo in due" Lundgren...
non la sapevo
arnold raoul e sly ken..
SPETTACOLARE.....
cazzo..
bellissimo..........
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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Wow...speriamo che oltreoceano ci sia qualcuno che appoggi il progetto....magari anche con attori diversi...
Ezechiele 25,17. "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dall'iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre perchè egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti e la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e distruggere i miei fratelli e tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farà calare la mia vendetta sopra di te."