Se ricordo bene la storia, un permesso fu dato dal parroco, ma lui non aveva accertato che si trattava di un film porno, e non aveva sorvegliato bene cosa faceva la troupe del film...Soltanto dopo quando il film fu distribuito qualcuno si accorse di quale chiesa si trattava e aveva avvertito le autorita'. Non ricordo se ci furono accuse o no contro il regista/produttore. C'era stato un topic aperto anni fa su questa faccenda.tiffany rayne ha scritto:Per girare Il Confessionale mi sa che non hanno chiesto dei permessi. Le Castel aka Joe Calzone ha davvero la faccia da prete, insospettabile.
Porno permessi
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come detto da altri, un altro titolo di topic spiazzante è "Pornostar suicide", che è facile confondere con "Pornostra sudice"Len801 ha scritto:E' ora di fare un appuntamento con l'oculistaParakarro ha scritto:scusate L' OT ma... ogni volta che leggo il titolo mi sembra di leggere: "Porno Pimpessa" e mi viene un tuffo al cuore...
Scusate ancora![]()
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Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è una delle migliori. (W. Allen)
E io avevo capito posti/luoghi dove era permesso fare porno.Alexander Supertramp ha scritto:come detto da altri, un altro titolo di topic spiazzante è "Pornostar suicide", che è facile confondere con "Pornostra sudice"Len801 ha scritto:E' ora di fare un appuntamento con l'oculistaParakarro ha scritto:scusate L' OT ma... ogni volta che leggo il titolo mi sembra di leggere: "Porno Pimpessa" e mi viene un tuffo al cuore...
Scusate ancora![]()
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Per essere più precisi :
Il Contratto d'Albergo non è regolato dalla legge, in Italia ha una interpretazione tutta " italiana ".
Il cliente ha l'obbligo di utilizzare la struttura ( in questo caso la camera affittata ) con diligenza nel rispetto dei regolamenti interni imposti dall'albergatore.
Se l'albergatore è d'accordo possono girare tutti i videos che vogliono.
Dietro naturalmente tacito compenso extra ( molte volte in natura )
Il Contratto d'Albergo non è regolato dalla legge, in Italia ha una interpretazione tutta " italiana ".
Il cliente ha l'obbligo di utilizzare la struttura ( in questo caso la camera affittata ) con diligenza nel rispetto dei regolamenti interni imposti dall'albergatore.
Se l'albergatore è d'accordo possono girare tutti i videos che vogliono.
Dietro naturalmente tacito compenso extra ( molte volte in natura )

Qui siamo come fratelli che dividono lo stesso spazio dopo aver vissuto lo stesso tempo. Non dimenticare mai da dove sei venuto, nè i tuoi vecchi compagni di viaggio. Bentornato nel tuo passato.
Nessuno puó sentirsi sicuro di vincere, al momento di partire. Non si puó star certi nemmeno di arrivare fino in fondo. La maratona è l'unica gara che si puó perdere anche correndo da soli.
Nessuno puó sentirsi sicuro di vincere, al momento di partire. Non si puó star certi nemmeno di arrivare fino in fondo. La maratona è l'unica gara che si puó perdere anche correndo da soli.
E che dire della serie extreme public piss o http://www.publicdisgracetgp.com/!
- cimmeno
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- Località: milano
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tempo fa una trasmissione della televisione svizzera italiana si occupó degli alberghi romagnoli.presero dele stanze in diversi alberghi e le sottoposero a esami chimico-batteriologici, esami di esperti di alberghi, e mandarono tutto in onda. gli alberghi fecero una vera figura di merda ( sul muro di un albergo a tre stelle vennero trovati colibatteri fecali e igiene pulizia strutture e arredamento erano molto carenti). una troupe televisiva con operatori tecnici di laboratorio ed esperti del settore alberghiero difficilmente saranno passati inosservati, e se gl albergator avessero avuto anche un solo appiglio legale per proibire le riprese e la messa in onda lo avrebbero fatto di sicuro.
credo che se si utilizza la stanza per non fare niente di illegale e che non comprometta la quiete ed il corretto utilizzo delle stanze dagli altri clienti, gli alberghi non possano dire niente . al massimo forse possono chiedere di cancellare le parti i cui compaiono cose o persone troppo riconducibili ad una particolare struttura o marchio registrato.
credo che se si utilizza la stanza per non fare niente di illegale e che non comprometta la quiete ed il corretto utilizzo delle stanze dagli altri clienti, gli alberghi non possano dire niente . al massimo forse possono chiedere di cancellare le parti i cui compaiono cose o persone troppo riconducibili ad una particolare struttura o marchio registrato.
donne italiane!
se sentite il bisogno di azioni concrete...
FATE POMPINI!!!!
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FATE POMPINI!!!!
Lasciando il porno:
Se le Iene fanno un servizio sull'igene negli hotel trasmettendo immagini che potrebbero essere riconosciute dall'albergatore cosa rischiano?
Lo scopo di lucro c'è.Non si gira porno non si fanno schiamazzi ma è sempre l'utilizzo per fini commerciali di una location senza autorizzazione.
Oppure:
Se si fanno foto di moda in un attico di un albergo?Stesso fine di lucro ma senza schiamazzi o porcate.
C'è troppa disinvoltura in tutti i settori..
Se le Iene fanno un servizio sull'igene negli hotel trasmettendo immagini che potrebbero essere riconosciute dall'albergatore cosa rischiano?
Lo scopo di lucro c'è.Non si gira porno non si fanno schiamazzi ma è sempre l'utilizzo per fini commerciali di una location senza autorizzazione.
Oppure:
Se si fanno foto di moda in un attico di un albergo?Stesso fine di lucro ma senza schiamazzi o porcate.
C'è troppa disinvoltura in tutti i settori..
Hai intenzione di girare un film in un albergo?andrew ha scritto:Lasciando il porno:
Se le Iene fanno un servizio sull'igene negli hotel trasmettendo immagini che potrebbero essere riconosciute dall'albergatore cosa rischiano?
Lo scopo di lucro c'è.Non si gira porno non si fanno schiamazzi ma è sempre l'utilizzo per fini commerciali di una location senza autorizzazione.
Oppure:
Se si fanno foto di moda in un attico di un albergo?Stesso fine di lucro ma senza schiamazzi o porcate.
C'è troppa disinvoltura in tutti i settori..
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.
- lone wolf
- Veterano dell'impulso
- Messaggi: 3931
- Iscritto il: 16/04/2008, 9:08
- Località: dove nacque la Pia
Quando la legge non descrive le varie situazioni in modo rigoroso (e in linea di massima non puó farlo perchè una delle caratteristiche della norma è proprio l'astrattezza) si aprono diversi spiragli per l'interpretazione del giudice; e a volte le sentenze sono decisamente sorprendenti, come nel caso descritto in quest'articolo de La Repubblica online:
"GROSSETO - Il film porno le costa il licenziamento dal posto di lavoro. Ma il giudice dà ragione alla ragazza e condanna i suoi datori.
La vicenda ha come protagonista una commessa di Grosseto, colpevole, secondo i suoi datori di lavoro, di aver dato corpo alle sue fantasie, diventando protagonista di una pellicola hard. E tutto a loro insaputa.
Al momento non è dato sapere come possano aver saputo della seconda attività della loro commessa. Ma una volta accertata l'identità dell'attrice protagonista del filmino a luci rosse, hanno costretto la loro dipendente a rassegnare le dimissioni per il buon nome del negozio.
La ragazza, peró, non si è data per vinta e ha intrapreso un'intensa battaglia legale contro i suoi principali un po' troppo "bigotti", sfociata anche in sede penale. Il giudice dopo un attento esame della vicenda, non ci ha pensato due volte a dare ragione alla ragazza. Così ha condannato i titolari del negozio al pagamento di una multa salatissima, in attesa che venga quantificato il risarcimento danni, che sarà fissato attraverso un'altra causa intentata dalla giovane."
(18 aprile 2009)
"GROSSETO - Il film porno le costa il licenziamento dal posto di lavoro. Ma il giudice dà ragione alla ragazza e condanna i suoi datori.
La vicenda ha come protagonista una commessa di Grosseto, colpevole, secondo i suoi datori di lavoro, di aver dato corpo alle sue fantasie, diventando protagonista di una pellicola hard. E tutto a loro insaputa.
Al momento non è dato sapere come possano aver saputo della seconda attività della loro commessa. Ma una volta accertata l'identità dell'attrice protagonista del filmino a luci rosse, hanno costretto la loro dipendente a rassegnare le dimissioni per il buon nome del negozio.
La ragazza, peró, non si è data per vinta e ha intrapreso un'intensa battaglia legale contro i suoi principali un po' troppo "bigotti", sfociata anche in sede penale. Il giudice dopo un attento esame della vicenda, non ci ha pensato due volte a dare ragione alla ragazza. Così ha condannato i titolari del negozio al pagamento di una multa salatissima, in attesa che venga quantificato il risarcimento danni, che sarà fissato attraverso un'altra causa intentata dalla giovane."
(18 aprile 2009)
"Dentro un grande uomo c'è sempre un bambino che vuole giocare"
"Non darmi del Voi prima di tutto. Quando parli con un interlocutore rivolgiti a lui e non generalizzare" (Il Fede)
"Non darmi del Voi prima di tutto. Quando parli con un interlocutore rivolgiti a lui e non generalizzare" (Il Fede)