[O.T.] La cannabis - droga leggera?

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mr. brownstone
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#346 Messaggio da mr. brownstone »

Ce ne eravamo accorti, pur non sapendo com'eri in passato
gli unici che non se ne sono accorti sono i miei genitori..... al massimo mi vedono un pó stanco :lol:

docu
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#347 Messaggio da docu »

kisho ha scritto:
non per insistere ma... preferirei non rendere pubbliche cose fatte da ragazzino che ora non faccio più. quindi... ti dovrai fidare... se vuoi. :DDD
ma non crederai mica che ti tolgano la patente per cose affermate - in modo anonimo - sul Web riferite oltretutto al passato?

:DDD :DDD :DDD

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al giorno ...
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Voi date poca cosa dando cio' che possedete. E'quando donate voi stessi che donate veramente.
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kisho
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#348 Messaggio da kisho »

preferisco non specificare, ma ció non toglie che non si possono avere allucinazioni con sostanze psicoattive come la cannabis, ma solo con gli allucinogeni!
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DiscoBall
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Re:

#349 Messaggio da DiscoBall »

San Francisco, Richard Lee è il promotore di un referendum sulla liberalizzazione
Lo Stato ha un deficit di oltre 20 miliardi di dollari


La California in bancarotta
la salva una tassa sulla marijuana




SAN FRANCISCO - Questa è l'unica città al mondo dove è vietato fumare all'aperto in molti parchi, nei quartieri attorno a scuole e ospedali, ma se vai a un concerto funky al Fillmore il fumo dello spinello, attivo o passivo, è obbligatorio. Non poteva che partire da qui la più curiosa delle rivoluzioni fiscali: risanare il deficit pubblico con le canne. Il profeta di questa battaglia è Richard Lee, 47 anni, il guru della liberalizzazione della marijuana a San Francisco. Per i suoi seguaci lui è la prova vivente che lo spinello libero è un ottimo business, privato e collettivo. All'altra estremità del Bay Bridge, sulla sponda dirimpetto a San Francisco, Lee ha scelto il porto di Oakland per creare un centro di formazione dei futuri imprenditori della marijuana. "Pot-repreneurs" li chiamano, un gioco di parole che si potrebbe tradurre liberamente "imprenditori in erba". Perché se passa il referendum sulla liberalizzazione in tutta la California, questo diventerà un business.

Dalla coltivazione alla distribuzione, il mercato che oggi è artigianale e semi-sommerso diventerà rispettabile e alla luce del sole. Lee ha visto lontano creando la sua università di Oaksterdam ("Oakland più Amsterdam") e gli effetti sono visibili. Città portuale stremata da recessione e disoccupazione, con dei ghetti neri in preda alla violenza delle gang, Oakland sta vivendo una mini-rinascita economica proprio nel quartiere del centro storico che Lee ha scelto come la culla della sua industria. Ai vecchi dispensari di erba "per scopi medici" ancora impregnati di nostalgia hippy, come il Bulldog Café dove risuonano a tutte le ore le note di "The Dark Side of the Moon", sono venuti ad aggiungersi nuovi negozi che puntano a un pubblico sempre più variegato, rispettabile, salutista e igienista.

E' con questa filosofia pragmatica che Lee ha lanciato la raccolta di firme per il referendum, conclusa con successo mercoledì: superata la soglia di 434.000 cittadini, la consultazione popolare è convalidata. Si voterà a novembre insieme con le legislative nazionali e l'elezione del nuovo governatore della California. Ma è sul referendum per la marijuana che la campagna è partita per prima. Da lunedì le radio e tv locali di San Francisco manderanno in onda i primi spot pubblicitari. Quello scelto da Lee è il più sorprendente. Il guru del movimento per la liberalizzazione ha scelto come testimonial un vicesceriffo in carne ed ossa, che ammette il fallimento della politica di criminalizzazione e conclude: "E' ora di controllare la marijuana. E di tassarla".

L'élite liberal e trasgressiva di San Francisco ha studiato la lezione della sconfitta precedente, un referendum analogo bocciato dagli elettori nel 1972. Basta coi messaggi troppo radicali, ora si punta sul concreto. Lee ha commissionato uno studio all'economista Jeffrey Miron di Harvard, che stima a 13 miliardi di dollari il costo complessivo del proibizionismo, più altri 7 miliardi di potenziale gettito fiscale perduto. Proprio questo sta diventano l'argomento martellante della campagna pro-cannabis. "La stessa authority che certifica i conti dello Stato - spiega Lee - ha calcolato che la California guadagnerà 1,4 miliardi l'anno di tasse sulla marijuana se viene legalizzata la vendita. Con 20 miliardi di deficit, questa nuova entrata sarà una manna dal cielo". Secondo i sondaggi la maggioranza dei californiani è d'accordo: il 56% propende per il sì. Dall'attuale vendita controllata per soli scopi medici, si passerebbe a una liberalizzazione totale, anche per il consumo ricreativo. Unico limite, la dose singola in vendita: un'oncia, circa 30 grammi. Se vince Lee, il dilemma finirà sulla scrivania di Barack Obama. La liberalizzazione totale violerebbe la legge federale. Ma se l'alternativa è la bancarotta della California?


http://www.repubblica.it/esteri/2010/03 ... a-2932546/

:)
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Bonaventura
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Re: [O.T.] La cannabis - droga leggera?

#350 Messaggio da Bonaventura »

Disco, ti dico solo questo: l'estate scorsa a L.A. sembrava di stare ad Amsterdam (non solo a Venice Beach....) e su tutti i giornali che ho preso in California c'erano almeno 10 pagine di ads dei vari Dr. Greenthumb locali che ti invitavano a recarti da loro per fare test sull'insonnia, sullo stress etc. e prescriverti la tanto agoniata medicina..

.. mai stato tanto filo-americano come in questo periodo... ;)

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Il Fede
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Re: [O.T.] La cannabis - droga leggera?

#351 Messaggio da Il Fede »

Cannabis terapeutica

La ricerca scientifica ha dimostrato in maniera evidente che la cannabis contiene principi efficaci contro la sofferenza provocata da numerose patologie.
Le principali associazioni mediche mondiali e la quasi totalità dei Governi occidentali, tra cui gli Stati Uniti, lo hanno riconosciuto. Decine di migliaia di italiani affetti da Aids, cancro, sclerosi multipla ed altre malattie potrebbero vedere un netto miglioramento della qualità della vita se solo i farmaci cannabinoidi fossero disponibili in Italia. Fino ad oggi lo sono stati solo per alcuni fortunati. Le Asl che rimborsano i farmaci cannabinoidi importati dall'estero, dopo lunghe procedure burocratiche, si contano sulle dita di una mano. Gli altri pazienti sono costretti a pagare parecchio denaro per acquistare farmaci prodotti da compagnie farmaceutiche all'estero. Altri ancora sono costretti a rischiare il carcere con autocoltivazioni di fortuna. Il tutto per farmaci che potrebbero essere prodotti dallo Stato italiano a costi di produzione per restituire a migliaia di pazienti una chance di vivere senza dolore.
Dal 2007 il principio attivo presente nella cannabis Delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) é stato inserito nella Tabella I, sezione B, del testo unico sugli stupefacenti (390/90), é stata quindi attestata la sua attività farmacologia, che con il ddl all’esame del Senato trova ulteriore riconoscimento con l’inserimento nella stessa tabella anche del Delta-8-tetraidrocannabinolo. Lo stesso principio attivo resta però compreso anche nella Tabella I, tra le sostanze stupefacenti e psicotrope.
In Italia é possibile importare farmaci a base di cannabinoidi per contrastare il dolore e gli spasmi muscolari nella sclerosi multipla, la nausea durante la chemioterapia e il deperimento fisico nella sindrome da Hiv, ma anche le convulsioni epilettiche, l’artrite reumatoide e il glioblastoma.
L’iter burocratico per l’ottenimento di questi farmaci è però lungo e costoso, e il servizio sanitario li fornisce solo in day hospital e solo se i fondi regionali lo prevedono.
Il costo medio, per un mese di trattamento a base di cannabinoidi è stato stimato intorno ai 600 euro, che comprendono le tasse di importazione e le spese di spedizione (circa metà del costo complessivo). I tempi di attesa variano da qualche settimana a diversi mesi.
Quanti sono i pazienti che ricorrono ai cannabinoidi? Secondo i dati dell’Ufficio Centrale Stupefacenti del ministero della Sanità nei primi quattro mesi del 2008, gli ordini sono stati solo un centinaio. Costi elevati e trafila burocratica produco l’effetto di indurre i pazienti a rivolgersi invece che al medico e al farmacista, allo spacciatore e al mercato nero, alimentando i profitti della criminalità organizzata, e rischiando di avere problemi giudiziari, essendo un illecito il possesso di stupefacenti e un reato la coltivazione.
Le soluzioni prospettate prevedono la produzione del principio attivo negli istituti statali (come l’Istituto Sperimentale per le Colture Industriali di Rovigo, o l’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze) o autorizzare le case farmaceutiche a farlo, senza contare l’ipotesi estremamente contestata di permettere l’auto-coltivazione terapeutica.
A tal proposito vogliamo segnalare il caso di Avezzano, dove il tribunale ha autorizzato emporaneamente l'uso di marijuana a scopo terapeutico.
Il principio è affermato in un’ordinanza del 2 febbraio scorso del giudice Elisabetta Pierazzi. La pronuncia è stata emessa in un procedimento cautelare e urgente promosso da un malato di sclerosi multipla allo stadio avanzato. Essa afferma il diritto alla somministrazione gratuita di cannabinoidi al malato in questione.
La decisione si basa sull’ interpretazione dell’articolo 32 della Costituzione, che afferma il diritto del cittadino alla salute. L’ordinanza considera questo diritto prevalente rispetto a norme a fondamento etico che pure di fatto ne limitano l’efficacia. In pratica la pronuncia stabilisce una diretta applicabilità della norma costituzionale (l’articolo 32) davanti alla domanda presentata dal malato, in via urgente (in base all’articolo 700 del codice di procedura civile) volta a ottenere la somministrazione gratuita di farmaci cannabinoidi di efficacia e necessità comprovate su base scientifica.
La procedura d’urgenza per ottenere il farmaco è stato accolta perché optando per il giudizio ordinario sarebbe esistito il rischio di un pregiudizio imminente e irreparabile alla salute del paziente (il cosiddetto periculum in mora). Il pericolo di una danno grave e irreparabile consiste, secondo il giudice, anche nel fatto che la spesa necessaria per l’acquisto degli unici medicinali efficaci (in relazione alla cronicità della patologia) potrebbe compromettere la possibilità di soddisfare con il proprio reddito le altre minime esigenze di vita del malato: il farmaco in questione costerebbe troppo rispetto al reddito della persona che ha presentato il ricorso.
Al di là del caso singolo ciò che ora serve è la volontà politica, di restituire a migliaia di pazienti una possibilità di vivere senza dolore.

La cannabis potrebbe essere un trattamento efficace contro la colite ulcerosa e il morbo di Crohn, due malattie intestinali molto diffuse.E' la scoperta di Karen Wright della Lancaster University, grazie a una ricerca presentata al Meeting della British Pharmacological Society oggi a Londra. I principi attivi della pianta con cui si produce hashish e marjiuana, i cannabinoidi THC e cannabidiolo, sono risultati efficaci regolatori della funzione intestinale.

fonti: http://www.disabili.com/medicina/20423- ... -in-italia
http://www.ansa.it/

Sappiamo, inoltre, da numerosissime testimonianze che i cannabinoidi sono, al momento, l'unica TERAPIA valida contro la sclerosi multipla.

Qualche anno fa, l'ex ministro Umberto Veronesi, aveva altresì dichiarato che uno dei principi attivi di questa pianta facesse buon gioco nella cura di Linfomi non- hodgkin refrattari alle consuete terapie di protocollo e che intervenisse attivamente nella remissione di carcinomi polmonari.

In generale, è comunque un potente antiemetico, valido come supporto di coloro che sono costretti a somministarzioni di chemioterapici e interferone.
Gli antiemetici, è stato riscontrato in vari trials e lo confermano addirittura i loro stessi bugiardini, sono teratogeni.
L'uso dei cannabinoidi continua comunque a venire ostacolato. Almeno in Italia. Terra di poeti, santi, navigatori e beceri.

Caterina Di Mitri
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).

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Antonchik
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Re: [O.T.] La cannabis - droga leggera?

#352 Messaggio da Antonchik »

"L'uso dei cannabinoidi continua comunque a venire ostacolato. Almeno in Italia. Terra di poeti, santi, navigatori e beceri."


Sennò la mafia come fa a mangiare? ;)
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.

Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.

crackpot
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Re: [O.T.] La cannabis - droga leggera?

#353 Messaggio da crackpot »

Arrivano nuove conferme: la marijuana combatte il cancro

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Con nuovi studi a confermarne l'efficacia, aumenta tra i ricercatori la convinzione che il cannabidiolo (Cbd) presente nella maijuana rallenta la crescita delle cellule tumorali e inibisce la formazione di cellule che nutrono i tumori, contribuendo così a combattere il cancro e le metastasi.

Già note, poi, le capacità di queste sostanze di ridurre il dolore, la nausea e altri effetti correlati alla malattia e alla chemioterapia.

Come riporta il Newsweek, già nel 2007 uno studio del California Pacific Medical Center mostrava come il cannabidiolo uccida le cellule tumorali nei pazienti con cancro al seno, distruggendo i tumori maligni e "spegnendo" il gene ID-1, una proteina che gioca un ruolo chiave nel diffondere il male alle altre cellule.

Questo gene, nei soggetti sani, è attivo solo durante lo sviluppo embrionale. Ma nei malati di tumore al seno, e di molti altri tumori maligni in stato avanzato, si è visto che questo gene è attivo e provoca le metastasi, favorendo il passaggio della malattia alle cellule sane. "Ci sono dozzine di tumori aggressivi che attivano questo gene", hanno spiegato i ricercatori, e il cannabidiolo riesce a fermarlo, presentandosi quindi come una cura potenzialmente senza precedenti: ferma il male come la chemioterapia ma, a differenza di quest'ultima, che uccide ogni genere di cellula che incontra e devasta il corpo e lo spirito dei malati, riesce a bloccare solo "quella" particolare cellula maligna.

"Il cannabidiolo offre la speranza di una cura non tossica per migliaia di pazienti", ha detto lo studioso McAllister, a capo del gruppo di ricerca. Da allora però non sono ancora stati condotti test clinici, indispensabili per confermare nell'uomo l'effetto visto in laboratorio. McAllister insomma sta ancora cercando fondi per testare sui malati di tumore l'effetto di questa cura. Nel frattempo, il suo gruppo di studio sta analizzando in laboratorio se è possibile e fruttuoso combinare una cura a base di Cbd con una blanda chemioterapia. Le sue ricerche hanno già mostrato che l'effetto del cannabidiolo viene in questo modo potenziato: i chemioterapici diventano allo stesso più potenti e meno tossici, perché è possibile ridurli drasticamente.

La scoperta dell'efficacia di queste sostanze si deve a Cristina Sanchez, una giovane biologa della Complutense University di Madrid. Stava studiando il metabolismo cellulare, analizzando le cellule tumorali del cervello, che crescono molto più velocemente delle cellule normali. Per caso, notò che queste morivano ogni volta che erano esposte ai tetracannabinoidi, il famoso Thc che provoca gli effetti psicoattivi della marijuana. Proseguì le sue ricerche e nel 1998 pubblicò i suoi studi, dimostrando che il Thc induce l'apoptosi, ovvero la morte delle cellule di una forma particolarmente aggressiva di tumore cerebrale. Successivamente furono molte le conferme, condotte in diversi Paesi, che il Thc e altri derivati della marijuana — i cannabinoidi — hanno effetti direttamente antitumorali (eccone un esempio riguardo al tumore al polmone).

Il primo test clinico sull'uomo fu condotto in Spagna nel 2006. I ricercatori somministrarono THC a nove malati di tumore al cervello, che non avevano avuto benefici dalle terapie tradizionali, inserendolo direttamente nelle cellule malate con un catetere. Tutti e nove videro la proliferazione del tumore ridursi significativamente, e i risultati furono pubblicati su Nature. Nel frattempo gli studiosi della Harvard University trovarono gli stessi effetti per i tumori al polmone. La cosa più sorprendente che notarono fu il fatto che il Thc colpisce solo le cellule tumorali, lasciando indisturbate le cellule sane.

Recenti studi alla St. George's University di Londra hanno poi visto effetti simili sulla leucemia, con test pre-clinici. A fine luglio, l'ultimo congresso della International Cannabinoid Research Society ha messo intorno a un tavolo tutti i maggiori esperti sul tema a Friburgo, in Germania, con interessanti contributi anche da parte di studiosi italiani, che hanno parlato dei cannabinoidi come della "più potente arma a disposizione per l'eliminazione delle cellule tumorali nel cancro alla prostata", mentre ricercatori della Lancaster University hanno riportato simili conclusioni per quanto riguarda il tumore del colon.

Tutto questo apre nuovi e promettenti scenari nella lotta al tumore. Ma è bene specificare che le conseguenze farmacologiche e tossicologiche dell'uso "comune" di cannabis, inteso come droga psicoattiva, sono tuttavia legate non solo direttamente all'assunzione delle sostanze psicotrope, ma anche all'esposizione delle altre sostanze che si producono durante la pirolisi, ovvero il processo di combustione della sigaretta o, meglio, della "canna". I vapori che si producono fumando marijuana e hashish, infatti, contengono ossidi di azoto, monossido di carbonio, cianuri, nitrosammine. Il particolato contiene fenoli, cresoli e vari idrocarburi aromatici, tutti potenzialmente cancerogeni.

http://it.notizie.yahoo.com/blog/wired/ ... 52174.html
Tu lo sai che sei su SZ vero? [Parakarro]

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Re: [O.T.] La cannabis - droga leggera?

#354 Messaggio da Defender »

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Re: [O.T.] La cannabis - droga leggera?

#355 Messaggio da Plo Style »

I was having fish n chips with my dad this week. He had cod, I had plaice. He said: good cod! I said, space is the plaice! - Sun Ra

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Re: [O.T.] La cannabis - droga leggera?

#356 Messaggio da Plo Style »

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Re: [O.T.] La cannabis - droga leggera?

#357 Messaggio da Gambo192 »

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Re: [O.T.] La cannabis - droga leggera?

#358 Messaggio da manigliasferica »

Cannabis legale, il momento è arrivato
Presto si discuterà la proposta di legge firmata 
da 230 parlamentari. E il governo farebbe bene ad appoggiarla, nonostante il ministro Lorenzin

http://espresso.repubblica.it/opinioni/ ... ref=HRBZ-1

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Fred Connelly
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Re: [O.T.] La cannabis - droga leggera?

#359 Messaggio da Fred Connelly »

Tra l'altro in tante piazze d'Italia e in tantissimi uffici comunali in questi mesi si stanno raccogliendo firme per la campagna "Legalizziamo!": è una proposta di legge di iniziativa popolare che al contrario della bozza di legge che si discuterà a breve in Parlamento non prevede il monopolio dello Stato per quanto concerne la produzione e la distribuzione.

il sito della campagna: http://www.legalizziamo.it
la bozza di legge per cui si chiedono le firme ai cittadini: http://www.legalizziamo.it/lip/




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dboon
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Re: [O.T.] La cannabis - droga leggera?

#360 Messaggio da dboon »

25 luglio. Vediamo che succede
"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi

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