Horror e Porno sacrilego

Scatta il fluido erotico...

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GaiusBaltar
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#151 Messaggio da GaiusBaltar »

Steiner74 ha scritto:Ebbene si, esiste perfino un cinema arabo, pensate un po'.
E quanto è libero e creativo un cinema in un paese in cui se affronti certi temi ti sgozzano? Se non c'è libertà  di regia e sceneggiatura si ridute il tutto a poco più di cinegiornali di regime.
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#152 Messaggio da Steiner74 »

Len801 ha scritto:
GaiusBaltar ha scritto:Comunque succede anche che un tipo per aver girato un film sulla condizione delle donne musulmane sia stato ucciso.
Ucciso Van Gogh, il regista anti Islam
Non ho visto il film in questione e non posso tanto commentare sul contenuto. Ma credo che si sta parlando di cose culturali e sociali, e non cose sessuali o religiosi, o che si ha mischiato questo due cose nel film. Non so veramente cosa Van Gogh ha detto della religone islamica e se queste critiche sono state ripetute nel film (o se c'e stato uno sfondo sessuale/erotico).
http://it.wikipedia.org/wiki/Submission_%28film%29
"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
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#153 Messaggio da Steiner74 »

GaiusBaltar ha scritto:
Steiner74 ha scritto:Ebbene si, esiste perfino un cinema arabo, pensate un po'.
E quanto è libero e creativo un cinema in un paese in cui se affronti certi temi ti sgozzano? Se non c'è libertà  di regia e sceneggiatura si ridute il tutto a poco più di cinegiornali di regime.
Esistono fior di esempi di cinema autentico.
"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
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#154 Messaggio da GaiusBaltar »

Lo ammetto conosco poco la cinematografia araba, ma da quello che vedo via satellite e quello che mi dicono le persone arabe con cui interagisco, non mi pare una produzione significativa, soprattutto non mi pare una produzione libera da vincoli.
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#155 Messaggio da Steiner74 »

GaiusBaltar ha scritto:Lo ammetto conosco poco la cinematografia araba, ma da quello che vedo via satellite e quello che mi dicono le persone arabe con cui interagisco, non mi pare una produzione significativa, soprattutto non mi pare una produzione libera da vincoli.
Esistono i compromessi come nel resto del panorama cinematografico.

Questo non significa che il prodotto in questione non possa veicolare messaggi significativi.
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#156 Messaggio da Len801 »

GaiusBaltar ha scritto:Lo ammetto conosco poco la cinematografia araba, ma da quello che vedo via satellite e quello che mi dicono le persone arabe con cui interagisco, non mi pare una produzione significativa, soprattutto non mi pare una produzione libera da vincoli.
Se tu credi che l'Italia ha molto da insegnare ai paesi arabi la liberta' (assoluta) di mettere su un film cosa si vuole non conosci la stoira del cinema italiano (o degli altri paesi).

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#157 Messaggio da Il Fede »

GaiusBaltar ha scritto:
Steiner74 ha scritto:Ebbene si, esiste perfino un cinema arabo, pensate un po'.
E quanto è libero e creativo un cinema in un paese in cui se affronti certi temi ti sgozzano? Se non c'è libertà  di regia e sceneggiatura si ridute il tutto a poco più di cinegiornali di regime.
Non è così. Guarda il cinema spagnolo ai tempi della dittatura del Caudillo, oppure il cinema turco degli anni passati.
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).

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#158 Messaggio da pan »

Certo che non è così, miei cari. L'idea che ad un grado di permissività  maggiore corrisponda una maggiore produzione artistica in senso qualitatitivo e quantitativo, è, a dir poco, illusoria.

Molte pagine addietro avevo citato (riportandone anche un passo) Torquato Tasso che costruì il suo capolavoro - La Gerusalemme liberata - ultima vera opera della letteratura italiana, proprio sul conflitto tra religione e sessualità  in piena Controriforma, quando il rischio di andare al rogo lo correvano opera e autore.

Ma mi viene in mente l'esempio della cinematografia sovietica. Ricordo perfettamente che, nell'enfasi della caduta del muro, molti analisti e critici profetizzarono la proliferazione di opere straordinarie partendo dal presupposto che se con la dittatura erano fioriti autori del calibro di Andrej Tarkovsky, ora i capolavori sarebbero fluiti a iosa. Invece nulla di tutto ció - a parte qualche eccezione- avvenne.

E non dimentichiamo un Abbas Kiarostami nell'Iran khomeinista.

La spiegazione più suggestiva di questo fenomeno la sentii in un'intervista di Maurice Bèjart sul finire degli anni 80.

L'idea che a un maggiore grado di libertà  espressiva corrisponda un maggiore spazio creativo è infondata - sosteneva il mai abbastanza compianto genio della coreografia - anzi, è vero il contrario.

E aggiungeva: - Io esigo dai miei ballerini il rispetto assoluto delle mie indicazioni che già  provengono da quello che chiamiamo Essere visionario, che è la mia parte creatrice di Arte. A loro rimane un piccolissimo grado di discrezionalità  su cui si gioca la differenza tra il Grande Interprete e il Genio della Danza.

Non so... qui nel forum abbiamo molti che si cimentano o si sono cimentati con l'Arte e sarebbe interessante leggere un loro specifico contributo su questo tema ormai diventato molto O.T. e nondimeno oltremodo interessante.
Ultima modifica di pan il 27/08/2009, 16:30, modificato 1 volta in totale.

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#159 Messaggio da pan »

L'intero Corano è pervaso di erotismo
Sessuofobica è la cultura araba tribale


Il sociologo tunisino Bouhidba legge i testi sacri della religione islamica come una sintesi di spirito ascetico e passione fisica. L'eros è stato demonizzato per esorcizzare la crisi sociale e culturale che attraversa il mondo della mezzaluna

FRANCESCA PACI

CHI conosce le contraddittorie capitali arabe è abituato alla scena di una ragazza musulmana coperta dalla testa ai piedi dal nikab, il velo integrale, che entra in un bazar e senza neppure sfilarsi i guanti neri acquista dall'imperturbabile commesso ridottissimi slip e corsetti da copertina di Penthouse. Repressione e amplificazione del desiderio ovviamente, vanno a braccetto. Ma c'è chi dice no, non è vero che la sessuofobia è un effetto della religione. Gli orientalisti Hassouna Mosbahi ed Heller Erdmute per esempio, sostengono da tempo un'altra teoria: è la cultura tribale araba, non certo l'islam, ad aver introdotto misoginia e bigottismo.

Nel saggio La sessualità  nell'Islam, il sociologo tunisino Abdelwahab Bouhidba legge il Corano e le hadith, i detti del profeta Maometto, come una sintesi di spirito ascetico e passione fisica. «Il paradiso nell'islam è un luogo di piaceri sessuali», scrive Bouhidba. Le pagine dedicate al regno dei cieli descrivono un giardino di delizie dove «tutti gli appetiti sono centuplicati. Ogni Eletto mangia e beve a volontà  e dispone di settanta alcove con settanta vergini dal corpo così diafano e trasparente che si possono vedere le ossa». Una promessa di virilità  eterna tragicamente distorta dal testamento dei kamikaze di New York, Madrid, Londra, che s'immolano disseminando stragi, sicuri di guadagnarsi così il sommo premio per la jihad, la guerra santa contro l'occidente empio.

L'interpretazione delle sacre scritture è fondamentale perchè fornisce indicazioni sul rapporti tra fede, società  e politica. Come la parola jihad non indica affatto lo scontro in senso fisico ma una lotta interiore ed etica, anche l'eros, secondo Bouhidba, è stato demonizzato per esorcizzare la crisi sociale e culturale che attraversa il mondo arabo contemporaneo.

«La sessualità  nel Corano rappresenta il diverso unificato, maschio e femmina, ed ha una valenza purificatrice che distingue l'islam dalle altre religioni», nota lo studioso. Un esempio? «Il cristiano arriva asessuato in Paradiso mentre il musulmano conosce lì l'orgasmo infinito. Nella prospettiva islamica infatti, la redenzione dell'uomo passa anche attraverso l'eros. Adamo ed Eva hanno disobbedito, ma la colpa è stata ampiamente scontata con l'espulsione dall'Eden». Certo, il recinto del piacere fisico è esclusivamente il matrimonio: «Ogni rapporto sessuale extraconiugale è punibile e coloro che vivono da celibi sono considerati della specie più ignobile». E il matrimonio auspicato dal Corano, nonostante le restrizioni imposte recentemente dal nuovo codice di famiglia marocchino, il moudawana, resta sinonimo di poligamia in molti paesi arabi, forti dell'autorizzazione del profeta Maometto («... se temete di essere ingiusti nei confronti degli orfani, sposate allora due o tre o quattro fra le donne che vi piacciono...» Corano An-nisa'e 4,3). Ma, sia pur all'ombra del certificato di nozze, l'edonismo e il piacere fisico vengono incoraggiati con enfasi. Figurarsi che moglie e marito sono severamente diffidati da un'astinenza superiore a centoventi giorni.

Difficile associare l'immagine libertina del profeta Maometto che ordina ai suoi seguaci, maschi e femmine, «Godete e riproducetevi» con quelle di donne segregate e battute che ogni giorno arrivano dall'Arabia Saudita, dal Medio Oriente, dalle periferie delle nostre metropoli dove gli immigrati rivoltano contro le loro compagne l'insoddisfazione per la mancata integrazione. Come si concilia questo Corano quasi femminista con la storica misoginia dei paesi islamici, se già  nel 1300 lo studioso egiziano Mas'oud al Quanawi teorizzava che «le donne costituiscono il fondamento di ogni fitna (rivolta contro Dio), esse sono il principale strumento di Satana...»? Di quale parità  parliamo quando la nuova costituzione irachena, al vaglio in questi giorni, prevede sì l'uguaglianza tra uomini e donne ma a condizione che non violi la sharia, la legge islamica, che impone per esempio il consenso della famiglia ad una ragazza che desideri sposarsi?

Una risposta si trova nell'antologia di autrici arabe contemporanee Parola di donna, corpo di donna, curata da Valentina Colombo, dove la sicurezza femminile nell'affrontare gli argomenti più scabrosi come l'eros o l'apostasia svela parte del cortocircuito tra tradizione e modernità  che sta mandando in tilt il mondo arabo-musulmano: lo scontro tra i sessi. Sentite la curatrice: «Ci sono al mondo 140 milioni di donne arabe, 140 milioni di corpi semplicemente da descrivere o da occultare. Ma quando le donne s'impossessano della parola diventano spregiudicate, disinibite, trasgressive». Narrano passioni selvagge e liberatorie ma anche storie di ordinaria sopraffazione del gruppo sull'individuo. Nel Diario di un agente di assicurazione per esempio, l'egiziana Mayy Khalid viola il supremo tabù e si fa maschio descrivendo in prima persona il dramma di un giovane pittore costretto dai genitori ad una professione «regolare» che odia e un matrimonio combinato. Preferirà  la fuga e la rottura con la famiglia ad un futuro non suo. Anche Aziz, protagonista del racconto della marocchina Laila Abu Zaid Lo straniero, sconta con l'emarginazione totale la conversione al cattolicesimo. Calandosi nei panni di uomini borderline rispetto alla società  musulmana ortodossa queste autrici emancipano la questione femminile dalla categoria di genere e ne fanno una battaglia per i diritti universali.

Il sesso diventa così la metafora di quello che non si puó dire e la sessuofobia, assente dalle sacre scritture, il sintomo della malattia dell'islam contemporaneo. Una deriva anticoranica, a detta di Abdelwahab Bouhidba: «La crisi sessuale è una crisi dei rapporti interpersonali, così come quella della fede è una rottura del dialogo con Dio». Già  negli anni sessanta il sociologo russo-francese Georges Gurvitch aveva definito «effervescenti» le società  arabo-musulmane post-coloniali, scosse da una raffica di terremoti politici, culturali, economici. Oggi, l'emigrazione verso l'Europa e gli Stati Uniti ha completato quel processo disgregante tanto da far concludere a Bouhidba che «i musulmani in situazioni di vita sempre più precarie si sono concentrati sugli aspetti esteriori dell'eros anzichè sullo spirito che avrebbe dovuto animarlo, producendo un'ostilità  aberrante nei confronti del sesso».

Forse ha ragione l'islamologo francese Antoine Sfeir, è attraverso la dinamica tra i sessi che va letta l'escalation fondamentalista in Europa e il nichilismo terrorista che s'insinua nelle seconde generazioni d'immigrati, come nel caso dei quattro kamikaze di Londra: «Le ragazze sono più brave ad integrarsi nelle società  ospiti, sono migliori a scuola e nel lavoro. I ragazzi, surclassati, finiscono per rimpiangere il vecchio ordine patriarcale al punto da voler distruggere il presente». Una distruzione che puó perfino arrivare da lontano, dai divieti sessuali di una clan pre-islamico del deserto.


La Stampa 6 agosto 2005
http://www.lastampa.it


E per concludere: un rabbino che scopa è la regola assoluta in quanto, da che esiste la religione di Mosè, l'unico Rabbino non sposato è stato Gesù.

Se, quindi, tutti i rabbini devono essere sposati e possibilmente con figli, non ci sarebbe alcuna trasgressione a raffigurarli nell'esercizio delle loro funzioni.

L'esuberanza del filone pornocristiano si attacca dunque alla sessuofobia di quella religione che non ha eguali. E' chiaro che si gioca, anche a scopo commerciale, su una religione in cui oltre la metà  dei codici penitenziali riguarda la sfera sessuale. Con questo non dico che sia giusto, ma ovvio.

Che scandalo ci sarebbe a fare un film porno sul filone religioso che diede origine alle decorazioni dei templi di Khajuraho?

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#160 Messaggio da GaiusBaltar »

Beh allora vi attendo numerosi alla prima proiezione di un film arabo, fatemi fare una cultura, illuminatemi con autori, titoli, informazioni.
Niente copia ed incolla da altri siti please, quanti film arabi avete visto? Quanti ne avete visti al cinema pagandoci il biglietto? Quandi Dvd arabi avete noleggiato?
Esperienze dirette ragazzi, chiedo il vostro aiuto.

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#161 Messaggio da duck65 »

Len801 ha scritto:
Satana in autobus ha scritto:Ok ho capito.
è un punto di vista interessante e complesso. Cercheró di rispondere domani perchè ora sono un po' stanco e sto cercando di vedere un film (Below). C'è qualcosa nelle tue osservazioni che ancora mi sfugge, ma ci devo riflettere su.

Unica osservazione che posso fare subito: i terroristi islamici sono dei criminali e non seguono affatto la parola di allah, anche se lo invocano a ogni terza parola come giustamente ricordi. Sono un insulto per gli uomini "di buona volontà " musulmani che ti assicuro sono la maggioranza anche se poco conosciuti visto che fanno la loro vita comune senza mettere bombe, minacciare e urlare. Sono certo che concorderai.
Poi è vero che i musulmani,tutti sono culturalemente conservatori per i loro simboli. è un attaccamento all'identità  e alle tradizioni che a volte puó essere positivo e molto spesso negativo, perchè ti frena. Ma questo è un problema soprattutto loro che prima o poi esploderà  in tutto il mondo arabo.
Commenta quando e come puoi/vuoi.
Sto cercando di fare un analisi su simboli religiosi cristiani che sono usati per creare scandali e per denigrare una certa religione, e per rendere certi simboli in modo erotico. Se mi dici che ti piace vedere o pensare a un prete che si scopa una suora va bene, e' una tua ossessione. C'e qualche cosa di 'insolito" vedere due persone che hanno giurato di vivere una vita casta. Ci sono stati casi veri in cui dei preti hanno avuto relazioni con delle donne e hanno anche avuto dei figli. Succede.
Ma al punto di vedere una donna che si infila poi il croci... nella sua fica, o che e' dipinta con una swastika, non ci vedo tanto di erotico. In questo caso e' per creare scandalo e denigrare certi simboli religiosi. Il caso di Madonna, di Ken Russell, Abel Ferrara, e molti altri (anche se in certe scene non c'e proprio nessun contenuto sessuale). L'altro punto che ho cercato di fare, e' che simili simboli religiosi di altre religioni non vengono usati nel medesimo modo da cantanti, registi, pittori, ecc. La ragione e' quale? Nessuno mi sa rispondere? Se Madonna sale su una grande croce illuminata, e' per creare un atmosfera piena di 'eroticismo' o per 'scandalizzare'? Non credo per il primo, allora devo concludere che e' per il secondo. Allora perche' non ci prova con qualche simbolo della sua religione, quella giudea, quella islamica, buddista?
...Len, mi sono letto quas tutto il post e, veramente, non sono riuscito a cogliere il punto di fondo del tuo rifiuto su delle banalissime immagini pornografiche che riprendono attrici vestiti da suore che, in quanto tali, invece che vibratori di gomma usano cio' che hanno a disposizione in convento per masturbarsi e/o penetrarsi...

...il problema e' la simbologia...?!?!?!?

...ma non scherziamo...allora la MLB dovrebbe essere in rivolta da anni da quando Belladonna si e' infilata la famosa mazza nel culo...i contadini di tutto il mondo dovrebbero sentirsi offesi a morte per tutte le banane, zucchine, cetrioli che vengono usati normalmente per penetrazioni di tutti i tipi...

...il problema e' la relgione cattolica, o i simboli nazisti...?!?!?!?

...ma non scherziamo anche qui...cosa dovrebbero dire le infermiere di tutto il mondo che vengono rappresentate come succhiacazzi di professione mentre per 2 lire accudiscono milioni di persone in tutto il mondo...cosa dovrebbero dire i carcerati di tutto il mondo che nella pornografia vengono rappresentati intenti a scoparsi le piu' belle carceriere del mondo...

...il problema e' la disparita' tra rligione cattolica e altre religioni...?!?!?

...ma non scherziamo anche qui...in SUPERSEX (30 anni fa piu' o meno) il servo negro che si voleva scopare Cicciolina era musulmano...esiste un episodio di Gang Bang Girl (non mi ricordo il nome) in cui la attrice di turno e' una odalisca araba che viene scopata da un bel numero di "presunti" eunuchi...

...la pornografia vive di simboli, ovviamente estremizzati...tutta la pornografia e' estremizzazione della realta'...o e' normale che se io sono in casa con mia moglie ed entra il mio migliore amico io dica a mia moglie di andargli a succhiare il cazzo mentre io mi faccio una sega...?!?

...riguardo alla ipocrisia della religione/societa' arabo-islamica rispetto alle altre (citi l'esempio degli sceicchi che vanno all'estero e spendono in alcool e escort)...qui ti rispondo in modo molto cattolico...chi e' senza peccato scagli la prima pietra...

...gli USA sono il primo mercato al mondo per consumo di pornografia, e il primo mercato al mondo per la produzione di pornografia...pero' si scandalizzano perche' Michelle Obama, in privato, porta a passeggio il cane in shorts...ma per favore...!!!

ad maiora
TORY FOREVER!!!

A VOLTE PARI ESSERE IL TAORMINA DI DI PIETRO (CanellaBruneri su Sigile) cit.

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#162 Messaggio da Steiner74 »

GaiusBaltar ha scritto:Beh allora vi attendo numerosi alla prima proiezione di un film arabo, fatemi fare una cultura, illuminatemi con autori, titoli, informazioni.
Niente copia ed incolla da altri siti please, quanti film arabi avete visto? Quanti ne avete visti al cinema pagandoci il biglietto? Quandi Dvd arabi avete noleggiato?
Esperienze dirette ragazzi, chiedo il vostro aiuto.

Peró niente copia ed incolla!!!!! Non vale!
Francamente non ho mica capito dove vuoi andare a parare.

Cosa c'entra quanti film arabi abbiamo visto? un determinato tipo di cinema esiste a prescindere dalla sua immissione nel mercato occidentale, o forse sbaglio?

Il cinema arabo esiste ed è lì, con le sue caratteristiche esattamente come quello orientale ed europeo. Il fatto che non siamo (almeno io) esperti di cinema arabo non significa che questa particolare forma di arte ed intrattenimento non abbia un suo valore o una sua dignità .

Se vuoi ''farti una cultura'' ci sono parecchi siti dove reperire informazioni (sul cinema egiziano, ad esempio) oppure potresti allargare il tuo campo di interesse fino a comprendere il cinema persiano (lì me la cavo un pochino meglio).
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#163 Messaggio da cinico »

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#164 Messaggio da GaiusBaltar »

Steiner74 ha scritto:
GaiusBaltar ha scritto:
Steiner74 ha scritto:Ebbene si, esiste perfino un cinema arabo, pensate un po'.
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Scusa ma sulla base di questa tua citazione pensavo avessi un certo tipo di background.
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#165 Messaggio da Steiner74 »

GaiusBaltar ha scritto:
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Steiner74 ha scritto:Ebbene si, esiste perfino un cinema arabo, pensate un po'.
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Scusa ma sulla base di questa tua citazione pensavo avessi un certo tipo di background.
Conoscere registi e film non significa essere esperti.
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