[O.T.] The next U.S.A. President

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dostum
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1771 Messaggio da dostum »

Premio Nobel Per La Pace Eterna

AGI) Washington - Barack Obama tiene cosi' tanto al voto della comunita' ebraica l'anno prossimo - non piu' cosi' sicuro come lo fu nel 2008 - da aver venduto ad Israele almeno 55 super-bombe GBU-28 da oltre 2,2 tonnellate, capaci di sfondare i bunker sotterranei. Ordigni che erano stati negati nel 2005 dal suo predecessore, George W. Bush. E' quanto rivela il settimanale Newsweek sottolineando che la consegna e' stata autorizzata nel 2009 e che si tratta di ordigni speciali fatti apposta per condurre un attacco preventivo sulle installazione nucleari sotterranee dell'Iran

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Woyzeck
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1772 Messaggio da Woyzeck »

dostum ha scritto:Barack Obama....venduto ad Israele almeno 55 super-bombe GBU-28 da oltre 2,2 tonnellate, capaci di sfondare i bunker sotterranei
Servono per festeggiare la settimana della memoria 2012.

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dostum
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1773 Messaggio da dostum »

Iran/ Gb e Usa preparano attacco contro siti nucleari
Mercoledi, 2 Novembre 2011 - 20:38
Appena finito di soffiare in Libia, i venti di guerra si spostano sull'Iran. Le forze armate britanniche si preparano a sostenere un attacco degli Stati Uniti contro il territorio della Repubblica islamica, per colpire le infrastrutture che Teheran starebbe utilizzando per realizzare l'atomica soprattutto nell'area montagnosa attorno alla citta' santa di Qom. La finestra per un intervento, ha confidato una fonte militare britannica al Guardian, "e' di dodici mesi" ma "Obama dovra' prendere una decisione nei prossimi mesi perche' non vuole ordinare una cosa del genere appena prima delle elezioni negli Stati Uniti". Cosi', le sfere militari di Sua Maesta', continua il Guardian, hanno cominciato a preparare i piani per un dispiegamento di navi e sottomarini caricato con missili Tomahawk, che dovranno far la loro parte in un attacco per la maggior parte condotto via aria. Un'invasione di terra non e' programmata, ma "un piccolo numero di unita' delle forze speciali", ha confidato al quotidiano britannico un'altra fonte militare, potrebbe essere necessario sul terreno. L'attesa delle cancellerie occidentali, che in pubblico insistono per il negoziato con l'Iran, e' per l'8 novembre, quando arrivera' il rapporto sull'arricchimento dell'uranio stilato dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica, ma gia' di recente gli analisti e gli esperti militari americani e britannici hanno potuto constatare la "sorprendente resistenza" dell'Iran di fronte alla sanzioni. La Repubblica islamica, che nelle scorse settimane si e' mostrata "di nuovo aggressiva e senza una ragione apparente", riuscendo a organizzare una serie di omicidi all'estero, avrebbe pienamente recuperato il danno inferto alle proprie infrastrutture dal cyber-attacco innescato lo scorso anno da Israele e Stati Uniti utilizzando con successo il virus Stuxnet per mettere fuori uso almeno meta' delle centrifughe. Le piu' efficienti di queste sono state trasferite in una base tra le montagne attorno a Qom, e da qui al prossimo novembre gli iraniani potrebbero riuscire a nascondere del tutto "materiali e altro potenziale" bellico.
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Miro88
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1774 Messaggio da Miro88 »

Sì, figurati se qualcuno oserà alzare un dito contro Ahmadinejad.
Quello ha due coglioni di granito, e lo sanno bene gli angloamericani.
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1775 Messaggio da The Dark Knight »

ed hanno rotto il cazzo... scusate lo sfogo ma hanno rotto il cazzo... Saddam 2, quando si sa benissimo che l'Iran non è in grado di fare la famigerata bomba ma vuole nucleare per fonti energetiche.

Bombardiamo la Francia che intanto sono inutili.

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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1776 Messaggio da Miro88 »

The Dark Knight ha scritto:ed hanno rotto il cazzo... scusate lo sfogo ma hanno rotto il cazzo... Saddam 2, quando si sa benissimo che l'Iran non è in grado di fare la famigerata bomba ma vuole nucleare per fonti energetiche.

Bombardiamo la Francia che intanto sono inutili.
Per fonti energetiche... :DDD :DDD
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1777 Messaggio da The Dark Knight »

Miro88 ha scritto:
The Dark Knight ha scritto:ed hanno rotto il cazzo... scusate lo sfogo ma hanno rotto il cazzo... Saddam 2, quando si sa benissimo che l'Iran non è in grado di fare la famigerata bomba ma vuole nucleare per fonti energetiche.

Bombardiamo la Francia che intanto sono inutili.
Per fonti energetiche... :DDD :DDD
ma parliamoci chiaro, ma l'iran ma dove cazzo la tira fuori la bomba su... troppo tg5 hai visto :DDD

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Miro88
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1778 Messaggio da Miro88 »

Dark Knight, per fortuna Sky mi permette di evitare il tg5 da qualche anno..

Pensare che l'Iran costruisca impianti nucleari a fini esclusivamente pacifici è di un'ingenuità paurosa.
E' un po' come credere che Ruby sia davvero la nipote di Mubarak.

Per il resto vai sereno, non ci sarà un Saddam2, o almeno non sarà Obama l'invasore dell'Iran.
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1779 Messaggio da The Dark Knight »

per carità Miro, non escludo che lo scopo sia anche quello (visto che la bomba ce l'hanno tutti dall'altra parte...) ma ora come ora possono dire quello che vogliono gli ''alleati'' ma la bomba non esiste. Resta il fatto che l'Iran ha fatto tutte le cose in regola per aver il nucleare ;)

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Miro88
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1780 Messaggio da Miro88 »

The Dark Knight ha scritto:per carità Miro, non escludo che lo scopo sia anche quello (visto che la bomba ce l'hanno tutti dall'altra parte...) ma ora come ora possono dire quello che vogliono gli ''alleati'' ma la bomba non esiste. Resta il fatto che l'Iran ha fatto tutte le cose in regola per aver il nucleare ;)
Infatti ritengo che la bomba, quando verrà costruita, secondo il chiaro intento di Ahmadinejad, avrà funzione deterrente, giusto per equilibrare il rapporto di forze con gli altri stati che già la posseggono.
Il tutto sotto lo sguardo inerme degli ex guardiani del mondo.
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dostum
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1781 Messaggio da dostum »

Premio Nobel per la Guerra

Sono passati alcuni anni dall’attacco della 'Coalizione dei Volonterosi' all’Iraq e nel frattempo l’equilibrio geopolitico globale è profondamente cambiato. Così come sono cambiati gli espedienti da parte della superpotenza globale, gli Stati Uniti, per rendere più accettabile all’opinione pubblica uno sforzo bellico.

Se negli anni dell’amministrazione Bush si prediligeva l’azione militare in prima linea, motivata con l’esistenza di una missione quasi divina affidata agli Stati Uniti per redimere il mondo dal cancro del terrore, durante l’amministrazione Obama la tecnica si è affinata e la preparazione dell’opinione pubblica si basa su elementi più strutturati.

Dopo l’avventura libica, portata avanti sotto l’egida della NATO con una forte esposizione mediatica soprattutto per Francia e Regno Unito, gli Stati Uniti starebbero pensando a quello che in realtà negli ultimi decenni è diventato il vero nemico: la Repubblica islamica iraniana.

Un attacco diretto, sullo stile dell’occupazione dell’Iraq del 2003, attivata sulla base di controverse prove dell’esistenza di “armi di distruzione di massa”, nel 2011 non è pensabile. Sebbene da anni i media e diverse agenzie internazionali conclamino a gran voce come l’Iran stia tentando di dotarsi di armamenti nucleari, una tale motivazione, dopo il precedente iracheno, non è più sufficiente.

Anche perché, di fronte ad una regione mediorientale e centrasiatica in cui sono concentrate le armi nucleari di paesi come Israele, Pakistan, India e, a quanto sembra, a breve anche Bangladesh, eventuali bombe iraniane potrebbero diventare soltanto mezzo di deterrenza, e non di attacco.

Ed è proprio il raggiungimento della deterrenza il vero obiettivo di Tehran, nonché l’incubo dei suoi più acerrimi avversari: Israele, Stati Uniti e Arabi Saudita.

Così, una volta archiviata la pluridecennale pratica Gheddafi, ora sembra il turno del prossimo “Stato canaglia”, l’Iran. Tuttavia, la delicatezza e l’importanza strategica estrema di una tale pratica richiedono una preparazione, anche mediatica, minuziosa.

In quest’ottica, i disordini scoppiati in Siria, l'alleato strategico dell’Iran nella regione, sono un 'punto di partenza'. Dopo gli ultimi eventi, un attacco al regime siriano sta risultando, per ampi strati dell’opinione pubblica mondiale, quasi un dovere: su questo filone si stanno avventurando gli Stati Uniti e diverse monarchie del Golfo, mentre il vicino di casa israeliano sta mantenendo un atteggiamento defilato.

Da parte sua Israele sta però mostrando i muscoli a Tehran: negli ultimi dieci giorni ha condotto la simulazione di un attacco aereo a lunga distanza sui cieli della Sardegna, con l’aiuto dell’aeronautica italiana, ha poi testato quella che sembra essere una versione aggiornata del suo missile intercontinentale Jericho 3, e infine ha ospitato sul proprio territorio un’esercitazione frontale sullo scenario di un attacco con armi chimiche tramite missile. Una tale attività su obiettivi che richiamano i potenziali strumenti di minaccia in dotazione attualmente dall’Iran, e soprattutto la sua ampia pubblicizzazione mediatica, costituiscono una serie di avvertimenti per l'Iran.

In contemporanea, Usa e Arabia Saudita hanno iniziato una nuova campagna mediatica contro l’Iran: di una decina di giorni fa la notizia di un presunto piano iraniano per assassinare l’ambasciatore saudita negli Stati Uniti, così come la notizia secondo cui lo FBI ha scoperto un giro di traffici che da Singapore avrebbe contrabbandato in Iran, eludendo l’embargo internazionale, di moduli per radio frequenze che sarebbero stati successivamente ritrovati in ordigni inesplosi in Iraq indirizzati alle forze statunitensi.

Tutti questi elementi fanno pensare ad un’azione combinata da parte dei maggiori nemici dell’Iran, Israele, Stati Uniti e Arabia Saudita, attraverso il coinvolgimento nel conflitto, e l’eliminazione, della Siria.

Qualora gli Stati Uniti, o la NATO, ricevessero il via libera a livello internazionale contro il regime di Assad, similmente a quanto è accaduto nel caso libico, l’opinione pubblica potrebbe non essere così contrariata.

Tuttavia, un eventuale attacco alla Siria innescherebbe un meccanismo a catena distruttivo: l’Iran sarebbe immediatamente coinvolto e a questo proposito entrerebbero in azione le forze israeliane supportate da quelle statunitensi, piazzate già nel vicino Iraq, nel Golfo Persico e in Afghanistan. Se poi le provocazioni militari israeliane degli ultimi giorni spingessero l’Iran a fare un passo falso e ad attaccare per primo, la via verso la guerra per Stati Uniti e Israele sarebbe, anche nei confronti dell’opinione pubblica, ulteriormente 'legittimata'.

D’altra parte la storia insegna che la grande crisi economica del 1928 è stata superata, per certi versi, anche grazie alla ripresa dell’industria bellica da parte di alcuni paesi nel corso della Seconda Guerra Mondiale. In una tale prospettiva, uno scontro radicale in Medio Oriente e Asia Centrale aiuterebbe diversi attori.

L’Arabia Saudita, qualora la produzione di petrolio dell’Iran fosse controllata dagli Stati Uniti, analogamente al caso iracheno, vedrebbe uno dei suoi maggiori antagonisti economici e politici allo sbando (è già stato notato come il blocco della produzione libica abbia favorito, nel 2011, le casse delle monarchie del Golfo).

Israele estirperebbe una volta per tutte i suoi due più acerrimi avversari nell’area, Siria ed Iran, mentre gli Stati Uniti potrebbero riaffermare il proprio ruolo di super potenza mondiale, recuperando il prestigio perduto e dando nuovo vigore alla propria industria bellica, stabilendo così un controllo diretto sulle enormi risorse della regione.


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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1782 Messaggio da dostum »

Questo vabbene come premio altro che Nobel!

http://www.pasticciottoaobama.com/

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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1783 Messaggio da Capitanvideo »

…..The new law now requires military custody for any suspect who is a member of al-Qaida or “associated forces” and involved in planning or attempting to carry out an attack on the United States or its coalition partners. The president or a designated subordinate may waive the military custody requirement by certifying to Congress that such a move is in the interest of national security.

The administration also pushed Congress to change a provision that would have denied U.S. citizens suspected of terrorism the right to trial and could have subjected them to indefinite detention. Lawmakers eventually dropped the military custody requirement for U.S. citizens or lawful U.S. residents……

Se ho tradotto bene, da ieri si possono ingabbiare cittadini americani senza processo (ma il Nobel per la guerra Obama vorrebbe cambiare quel codicino) sulla base di un semplice sospetto di appartenere ad Al-Quaida. Ah, si possono anche torturare ovviamente (enhanced interrogation techniques)

Eh, ma farà chiudere Guantanamo..... :lol:
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”

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#1784 Messaggio da cicciuzzo »

ogni volta che vedo Santorum mi domando che razza di paese siano gli States
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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#1785 Messaggio da Helmut »

cicciuzzo ha scritto:ogni volta che vedo Santorum mi domando che razza di paese siano gli States
Invece io ogni volta che vedo Santoro (e Vauro e Travaglio) mi domando che cazzo di Paese sia l'Italia...!!! :DDD
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

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