Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

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cicciuzzo
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#6271 Messaggio da cicciuzzo »

GeishaBalls ha scritto:
28/11/2025, 15:10
cicciuzzo ha scritto:
28/11/2025, 9:27
GeishaBalls ha scritto:
28/11/2025, 8:55
cicciuzzo ha scritto:
28/11/2025, 0:05
Quando ci chiedono un consenso, che so io, sulla privacy come lo esprimiamo? Con una firma, con un flag, con una spunta, con un tasto del telefono. In modo formale, esplicito, chiaro, inoppugnabile. Con questa legge, che per fortuna ancora legge non è, si basa sull'assenza di un pronunciamento formale e può essere ritrattato senza tanti mal di pancia a distanza di tempo

Ma non vi sovviene che siamo di fronte ad una porcheria giuridica immonda?
chi ha detto che il pronunciamento del consenso non sia informale, o anche amicale? Cioè ad una che si spoglia di fronte a te e ti slaccia la patta dei pantaloni pensi di dover far firmare un consenso scritto? O poveri no, se è così, signora mia, dove andremo a finire
Ho detto che giuridicamente non sta in piedi che la parola di una donna sia già prova. Lo ripetiamo da giorni. Nel dubbio l'uomo si astenga ha detto il più importante magistrato di milano. Stai in campana se c'è qualche problema con la tua compagna, attrezzati, salva messaggi, fai video. Oppure ammazzati di pugnette. Ti è chiaro o devo farti un disegno?
Ah, beh, credo ci sia da qualche parte nel codice penale: “quando la testimonianza è rilasciata da un soggetto di sesso femminile l’elemento non costituisce prova”. Mamma mia, che pena
Guarda che sto dicendo il contrario
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

giorgiograndi
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#6272 Messaggio da giorgiograndi »

GeishaBalls ha scritto:
28/11/2025, 15:14
giorgiograndi ha scritto:
28/11/2025, 10:35
Una che dice:

“uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, apposto, venite con me”

non sta solo dando il consenso, è una scena da film porno ed è evidentemente abbastanza lucida da contare e scegliere. Che poi dopo succeda qualcosa che non è gradito alla signorina e non voglia più continuare con la gang bang è una cosa più che ragionevole ma che andrebbe vista come tale (cioè il consenso c’è ma poi qualcosa è cambiato)
Esatto, il concetto di libero e “attuale” va incontro anche a quei casi in cui c’è consenso per qualcosa ma non per altro

Ma nell’industria cosa succede, capitano i casi che succede qualcosa di non gradito e la ragazza non vuole continuare. Tu cosa fai? Dici di continuare o fermi in attesa di capire se puoi procedere?
Certo che capita. Si prende una pausa e si ragiona, eventualmente si smette: tutti a casa.

Ma una cosa sono dei professionisti o presunti tali e una cosa sono dei ragazzini arrapati. Sono cose diverse che non possono essere viste nella stessa ottica o con la stessa ottica. A quel punto subentra la stupidità, che è una cosa diversa dall’intenzione di fare del male a una persona.
Se mi inviti in camera tua e poi non ti fai tirare giù la gonna è una cosa, ma se mi inviti in camera tua e poi hai male perché ho il cazzo grosso è nel mezzo del coito mi spingi via, per la LEGGE è stupro se io do ancora 4 botte per sborrare?
È una domanda seria

non può essere lo Stato a decidere cosa è stupro e cosa non lo è, è la figa che ha l’ultima parola, ma quell’ultima parola non è legge, va confutata, contestualizzata partendo dal presupposto che l’imputato è innocente
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#6273 Messaggio da GeishaBalls »

giorgiograndi ha scritto:
28/11/2025, 15:24
GeishaBalls ha scritto:
28/11/2025, 15:14
giorgiograndi ha scritto:
28/11/2025, 10:35
Una che dice:

“uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, apposto, venite con me”

non sta solo dando il consenso, è una scena da film porno ed è evidentemente abbastanza lucida da contare e scegliere. Che poi dopo succeda qualcosa che non è gradito alla signorina e non voglia più continuare con la gang bang è una cosa più che ragionevole ma che andrebbe vista come tale (cioè il consenso c’è ma poi qualcosa è cambiato)
Esatto, il concetto di libero e “attuale” va incontro anche a quei casi in cui c’è consenso per qualcosa ma non per altro

Ma nell’industria cosa succede, capitano i casi che succede qualcosa di non gradito e la ragazza non vuole continuare. Tu cosa fai? Dici di continuare o fermi in attesa di capire se puoi procedere?
Certo che capita. Si prende una pausa e si ragiona, eventualmente si smette: tutti a casa.

Ma una cosa sono dei professionisti o presunti tali e una cosa sono dei ragazzini arrapati. Sono cose diverse che non possono essere viste nella stessa ottica o con la stessa ottica. A quel punto subentra la stupidità, che è una cosa diversa dall’intenzione di fare del male a una persona.
Se mi inviti in camera tua e poi non ti fai tirare giù la gonna è una cosa, ma se mi inviti in camera tua e poi hai male perché ho il cazzo grosso è nel mezzo del coito mi spingi via, per la LEGGE è stupro se io do ancora 4 botte per sborrare?
È una domanda seria

non può essere lo Stato a decidere cosa è stupro e cosa non lo è, è la figa che ha l’ultima parola, ma quell’ultima parola non è legge, va confutata, contestualizzata partendo dal presupposto che l’imputato è innocente
Ah, saperlo, non lo so ma aggiungo altri esempi

Se lei vuole trombare e tu glie lo metti nel culo è stupro? E se ti ha detto che vuole usare il preservativo e dopo un po’ tu te lo sfili, ma perché senti meglio e vuoi sborrare, è caso di mancato consenso? E se voleva essere schizzata tra le tette e invece glie lo metti in faccia?

Se vuoi possiamo continuare con casi simili per tutta la sera ma credo che siano casi in cui sarebbe un giudice a dover decidere dove era consenso, dove no, come poteva fare l’imputato a realizzare il cambio di disponibilità della donna, ecc.

Certo che se ti dico “mi fai male, smetti!” e tu non smetti mi sa che sia violenza

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#6274 Messaggio da GeishaBalls »

cicciuzzo ha scritto:
28/11/2025, 15:22
GeishaBalls ha scritto:
28/11/2025, 15:10
cicciuzzo ha scritto:
28/11/2025, 9:27
GeishaBalls ha scritto:
28/11/2025, 8:55
chi ha detto che il pronunciamento del consenso non sia informale, o anche amicale? Cioè ad una che si spoglia di fronte a te e ti slaccia la patta dei pantaloni pensi di dover far firmare un consenso scritto? O poveri no, se è così, signora mia, dove andremo a finire
Ho detto che giuridicamente non sta in piedi che la parola di una donna sia già prova. Lo ripetiamo da giorni. Nel dubbio l'uomo si astenga ha detto il più importante magistrato di milano. Stai in campana se c'è qualche problema con la tua compagna, attrezzati, salva messaggi, fai video. Oppure ammazzati di pugnette. Ti è chiaro o devo farti un disegno?
Ah, beh, credo ci sia da qualche parte nel codice penale: “quando la testimonianza è rilasciata da un soggetto di sesso femminile l’elemento non costituisce prova”. Mamma mia, che pena
Guarda che sto dicendo il contrario
hai ragione, stavi dicendo che ci vorrebbe una norma come quella sopra: le testimonianze delle donne non dovrebbero essere prove, ma purtroppo lo sono.

Faccio ironia ma capisco il tuo punto: essendo la testimonianza una prova sufficiente ad avviare un processo si può essere esposti almeno ad un processo. Ma non vedo che si possano ignorare le denunce senza altre prove che le dichiarazioni

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