io sono anni che contesto l'antifascismo della nostra costituzione.Enrico Pallazzo ha scritto:Nulla di personale, permettimi di dissentire su alcuni punti:
perchè la ritieni inadeguata? quali sono i punti, a tuo avviso, "deboli"?OSCAR VENEZIA ha scritto:Che la costituzione sia la nostra Bibbia civile non lo trovo positivo, perchè la ritengo uno strumento inadeguato.
invece i politici hanno questo potere? se temi i magistrati ed i loro presunti interessi perchè non dovresti temere i politici ed i loro interessi? perchè ti fidi di più di quest'ultimi?OSCAR VENEZIA ha scritto: E le modifiche alla costituzione non le possono fare i magistrati
Non sono un costituzionalista, però sino a qualche anno fa la nostra costituzione era ritenuta da molti, in Italia come all'estero, un fiore all'occhiello ed un esempio da seguire.OSCAR VENEZIA ha scritto: Il fatto che sia una costituzione democratica e preveda l'impossibilità di fare distinzioni in base al sesso, alla religione, non ne fa un totem intoccabile ed un capolavoro di architettura costituizionale (ci mancherebbe che facesse distinzioni di questo tipo, questi sono dei requisiti minimi di una costituzione moderna).
Sul fatto che sia diventata complessa hai ragione, ma ti stai riferendo alla seconda parte della Costituzione, ovvero quella che è stata cambiata e ricambiata centinaia di volte negli ultimi 15 anni e siccome negli ultimi 15 anni la classe dirigente non è mai cambiata (opposizione e maggioranza sempre con le stesse persone) e siccome vediamo bene (almeno io, voi non so) a quale livello siamo arrivati, personalmente sarebbe meglio che tutta qusta classe politica sparisse dalla circolazione e la smettesse di modificare a proprio piacimento la nostra "ex carta di riferimento"
Oggi la classe dirigente mira in alto, alla modifica della prima parte della carta, quella dove si delineano i principi base. Visto l'andazzo e visti i risultati ottenuti in questi anni direi che se riuscissero a metter mano anche su quella poi saranno cazzi belli grossi per te e per me.
capisco le necessità del dopoguerra, ma oggi mi pare parecchio anacronistica.
e non si portino ad esempio la necessità di distinguersi dai gruppuscoli che ogni tanto fanno cenno di sè a qualche elezione o con qualche omosessuale. mi pare che ormai la distinzione sia fra la civiltà e i violenti. che poi si dichiarino fascisti o neoqualcosa mi pare assolutamente risibile. ho sempre affermato che quell'aggettivazione Anti- sia poco indicativa di chi vuole costruire una società civile moderna e contemporanea. almeno oggi.
il fatto poi che non si riesca a intervenire sulla prima parte e a rendere operativa una lettura contemporanea di alcuni concetti che forse oggi necessitano di una lettura diversa da quella del dopoguerra (la salvaguardia delle più alte cariche dello stato, appunto) mi pare sintomatico.
una nazione cristallizzata è una nazione debole.
mi pare che far volteggiare la costituzione a mò di verità ogni volta che fa comodo sia questione poco seria.
non parlo dell'opposizione in quanto tale, ma solo di certa opposizione.
a scanso di equivoci ripeto che la poca lungimiranza politica e culturale delle scelte dei ministri PDL è ad oggi un grosso limite.
ormai sono 15 anni che, con governi di alternanza, si compiono scelte per il giorno dopo infischiandosene di produrre leggi che possano prevedere scenari oltre. ci sono interi argomenti che necessitano di riforme a tutto campo: giustizia, istruzione, università e ricerca, sanità pubblica, fine vita.
occorre una larga condivisione per cambiare l'italia.
il berlusconismo e l'antiberlusconismo ha ormai compiuto le sue traettorie. le forzature come il processo breve sarebbero state evitate con una condivisione sulla salvaguardia delle alte cariche. non si è voluta per la necessità elettorale di avere consenso per l'alternativa.
e allora oggi occorre bersi questo provvedimento piuttosto avventato.
non c'è speranza.
berlusconi non cade.
le urgenze continueranno.
le opposizioni saranno ricattate dal corpo elettorale e dalle scadenze.
ogni legge si porterà con sè una buona percentuale di conflitto di interessi.