[O.T.] The next U.S.A. President

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GaiusBaltar
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#1651 Messaggio da GaiusBaltar »

Ne ho già parlato nel topic dei telefilm di questa serie tv, qui se ne parla sotto un altro, interessante, punto di vista:

SI SCRIVE "VISITORS" SI LEGGE OBAMA-MANIA - IL REMAKE DELLA MITICA SERIE TV DEGLI ANNI '80 è UN'ALLEGORIA DELL'ASCESA AL POTERE DEL PRESIDENTE USA: GLI ALIENI SONO SEXY, LA LORO LEADER TELEGENICA E CARISMATICA (MA SI RIVELERà€ UN RETTILE MANGIAUMANI) FA INNAMORARE I MEDIA CON PAROLE D'ORDINE COME "HOPE", "CHANGE" E "SANITà€ PER TUTTI"...

Da "Il Foglio"
Il 3 novembre, nel giorno del primo anniversario della storica elezione di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti, è andata in onda sulla rete Abc una nuova serie televisiva. Il titolo è "V", come Visitors, ed è una rivisitazione moderna e ben fatta di un telefilm di successo degli anni Ottanta. La serie racconta l'arrivo sulla Terra di alieni extraterrestri apparentemente buoni, belli e meravigliosi, soprattutto capaci di parlare agli umani di speranza ("hope"), cambiamento ("change") e sanità per tutti ("universal health care"). La gente della Terra, dopo un primo momento di paura e stupore, si innamora dei Visitors. I giovani, in particolare, diventano fan dei nuovi arrivati, cominciano a idolatrarli, a vestire come loro a graffitare di V i muri delle città . I Visitors sono molto cool, sexy e fighissimi. Nel mondo sconquassato dalla crisi economica, riescono a riaccendere improvvisamente l'ottimismo per il futuro. La V-mania ha tratti religiosi, profetici, messianici. Intorno alla leader dei Visitors, Anna, nasce un nuovo culto. E' bella, elegante, intelligente. suoi discorsi sono splendidi e i suoi collaboratori sono geni della comunicazione e dalla manipolazione del messaggio. Il messaggio in realtà è semplice: "Spreading hope", diffondere la speranza. La stampa terrestre si sdraia di fronte allo sguardo magnetico di Anna e quei pochi cronisti che osano avanzare qualche critica, o anche solo porre domande, vengono trattati come mentecatti dagli stessi colleghi. "Mostratele rispetto" urla uno dei giornalisti, subito dopo scelto da Anna come intervistatore ufficiale. C'è qualcuno, però, che mette in dubbio l'origine e le intenzioni dei V. Ma la leader è telegenica, suadente, irresistibile e ripete agli umani che il cambiamento non arriva mai facilmente, perché le forze della reazione sono sempre pronte a fermare il progresso e la pace. Si scopre, però, che sia Anna sia i Visitors sono mostruosi lucertoloni spaziali, giunti sulla Terra per distruggere con l'inganno l'umanità . La serie originale era vagamente ispirata al romanzo di Sinclair Lewis "It can't happen here" del 1935 che raccontava la trasformazione di un presidente populista in dittatore fascista, sbriciolando la diffusa certezza dell'epoca che il nazismo non potesse mai arrivare in America. La nuova serie Abc, invece, è accusata da giornali e blogger di non essere soltanto uno "show di astronavi" come molti altri, ma una precisa ed efficace allegoria dell'ascesa alla presidenza di Barack Obama. Non c'è solo la coincidenza del debutto televisivo con l'anniversario dell'elezione di Obama. I giornali hanno notato come il documentario della Hbo sull'entusiasmo per la vittoria di Obama, dal titolo "By the People", trasmesso in contemporanea con la prima puntata di "V", non sembrava molto diverso dalla V-mania raccontata dalla serie televisiva. La leader dei Visitor è carismatica e parla come Obama, usa le stesse parole ad effetto e promette speranza, cambiamento e sanità per tutti. La passione scatenata tra i terrestri è simile a quella che ha consentito a Obama - un politico extraterrestre rispetto ai colleghi di Washington - di vincere contro tutto e tutti le primarie e poi le elezioni generali. Il ruolo della stampa al tempo dei Visitors è identico alla copertura da cheerleader riservata al neo presidente americano durante la campagna elettorale e la presa del potere.

Chi nella serie tv perde la testa per l'avvento dei Visitors ricorda l'irrazionale infatuazione dell'esercito degli obama-maniaci, così come gli oppositori clandestini degli alieni sembrano ispirati a quei gruppi che contestano legittimità , luogo di nascita e religione del presidente. E' questo il punto più controverso di "V".

I gruppi estremi dell'antiobamismo sostengono che dietro la maschera amichevole del presidente si nasconda un preciso piano di sovvertimento dei principi fondamentali della rivoluzione americana. Credono che Obama stia cercando di introdurre il socialismo o il nazismo in America e provano a svegliare tutti coloro convinti che "it can't happen here", che una cosa del genere non possa accadere in America. Il produttore di "V" nega che questo sia l'obiettivo del suo show, ma le coincidenze sono troppe ed evidenti.
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#1652 Messaggio da dostum »

[quote:2d370ecaa8="GaiusBaltar"]Ne ho già parlato nel topic dei telefilm di questa serie tv, qui se ne parla sotto un altro, interessante, punto di vista:

SI SCRIVE "VISITORS" SI LEGGE OBAMA-MANIA - IL REMAKE DELLA MITICA SERIE TV DEGLI ANNI '80 è UN'ALLEGORIA DELL'ASCESA AL POTERE DEL PRESIDENTE USA: GLI ALIENI SONO SEXY, LA LORO LEADER TELEGENICA E CARISMATICA (MA SI RIVELERà€ UN RETTILE MANGIAUMANI) FA INNAMORARE I MEDIA CON PAROLE D'ORDINE COME "HOPE", "CHANGE" E "SANITà€ PER TUTTI"...

Da "Il Foglio"
Il 3 novembre, nel giorno del primo anniversario della storica elezione di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti, è andata in onda sulla rete Abc una nuova serie televisiva. Il titolo è "V", come Visitors, ed è una rivisitazione moderna e ben fatta di un telefilm di successo degli anni Ottanta. La serie racconta l'arrivo sulla Terra di alieni extraterrestri apparentemente buoni, belli e meravigliosi, soprattutto capaci di parlare agli umani di speranza ("hope"), cambiamento ("change") e sanità per tutti ("universal health care"). La gente della Terra, dopo un primo momento di paura e stupore, si innamora dei Visitors. I giovani, in particolare, diventano fan dei nuovi arrivati, cominciano a idolatrarli, a vestire come loro a graffitare di V i muri delle città . I Visitors sono molto cool, sexy e fighissimi. Nel mondo sconquassato dalla crisi economica, riescono a riaccendere improvvisamente l'ottimismo per il futuro. La V-mania ha tratti religiosi, profetici, messianici. Intorno alla leader dei Visitors, Anna, nasce un nuovo culto. E' bella, elegante, intelligente. suoi discorsi sono splendidi e i suoi collaboratori sono geni della comunicazione e dalla manipolazione del messaggio. Il messaggio in realtà è semplice: "Spreading hope", diffondere la speranza. La stampa terrestre si sdraia di fronte allo sguardo magnetico di Anna e quei pochi cronisti che osano avanzare qualche critica, o anche solo porre domande, vengono trattati come mentecatti dagli stessi colleghi. "Mostratele rispetto" urla uno dei giornalisti, subito dopo scelto da Anna come intervistatore ufficiale. C'è qualcuno, però, che mette in dubbio l'origine e le intenzioni dei V. Ma la leader è telegenica, suadente, irresistibile e ripete agli umani che il cambiamento non arriva mai facilmente, perché le forze della reazione sono sempre pronte a fermare il progresso e la pace. Si scopre, però, che sia Anna sia i Visitors sono mostruosi lucertoloni spaziali, giunti sulla Terra per distruggere con l'inganno l'umanità . La serie originale era vagamente ispirata al romanzo di Sinclair Lewis "It can't happen here" del 1935 che raccontava la trasformazione di un presidente populista in dittatore fascista, sbriciolando la diffusa certezza dell'epoca che il nazismo non potesse mai arrivare in America. La nuova serie Abc, invece, è accusata da giornali e blogger di non essere soltanto uno "show di astronavi" come molti altri, ma una precisa ed efficace allegoria dell'ascesa alla presidenza di Barack Obama. Non c'è solo la coincidenza del debutto televisivo con l'anniversario dell'elezione di Obama. I giornali hanno notato come il documentario della Hbo sull'entusiasmo per la vittoria di Obama, dal titolo "By the People", trasmesso in contemporanea con la prima puntata di "V", non sembrava molto diverso dalla V-mania raccontata dalla serie televisiva. La leader dei Visitor è carismatica e parla come Obama, usa le stesse parole ad effetto e promette speranza, cambiamento e sanità per tutti. La passione scatenata tra i terrestri è simile a quella che ha consentito a Obama - un politico extraterrestre rispetto ai colleghi di Washington - di vincere contro tutto e tutti le primarie e poi le elezioni generali. Il ruolo della stampa al tempo dei Visitors è identico alla copertura da cheerleader riservata al neo presidente americano durante la campagna elettorale e la presa del potere.

Chi nella serie tv perde la testa per l'avvento dei Visitors ricorda l'irrazionale infatuazione dell'esercito degli obama-maniaci, così come gli oppositori clandestini degli alieni sembrano ispirati a quei gruppi che contestano legittimità , luogo di nascita e religione del presidente. E' questo il punto più controverso di "V".

I gruppi estremi dell'antiobamismo sostengono che dietro la maschera amichevole del presidente si nasconda un preciso piano di sovvertimento dei principi fondamentali della rivoluzione americana. Credono che Obama stia cercando di introdurre il socialismo o il nazismo in America e provano a svegliare tutti coloro convinti che "it can't happen here", che una cosa del genere non possa accadere in America. Il produttore di "V" nega che questo sia l'obiettivo del suo show, ma le coincidenze sono troppe ed evidenti.[/quote:2d370ecaa8]

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#1653 Messaggio da DiscoBall »

Riunione urgente al vertice Apec di Singapore. A sorpersa il vertice danese
è stato declassato. "Tempi troppo stretti per arrivare alle decisioni"


Clima, accordo al ribasso tra Stati Uniti e Cina
A Copenaghen non ci sarà  intesa sui tagli alla CO2


Prevalgono gli interessi e i freni interni dei due colossi

SINGAPORE - Non ci sarà  nessun accordo sui tagli alle emissioni di CO2 al vertice di Copenaghen il mese prossimo. Il brutale declassamento di quel summit, molto atteso per la lotta al cambiamento climatico, è stato annunciato ieri in seguito a un accordo tra Stati Uniti e Cina. Tutto è accaduto a Singapore, ai margini del vertice delle nazioni dell'Asia-Pacifico (Apec).

Fuori programma, nel primo mattino di domenica qui a Singapore è stato organizzato un breakfast di lavoro tra i leader presenti per discutere dell'ambiente. E' stato convocato d'urgenza il premier danese Lars Rasmussen, padrone di casa del summit sul clima che si terrà  a Copenaghen dal 7 al 18 dicembre. Rasmussen è dovuto volare nottetempo qui in Asia per presentarsi nel ruolo di spettatore, e prendere atto che in Danimarca non sarà  presa alcuna decisione. Anche l'obiettivo di ridurre del 50% le emissioni di anidride carbonica entro il 2050 è scomparso dal documento finale del vertice Apec, dove figurava inizialmente.

A diffondere la notizia per primo è stato un uomo della Casa Bianca. Michael Froman, esperto di economia internazionale al National Security Council e consigliere al seguito di Barack Obama, è emerso dal breakfast con l'annuncio. "C'è stata la constatazione da parte dei leader - ha detto Froman - che è irrealistico attendersi un accordo entro 22 giorni. Lo stato dei negoziati ha portato a escludere la possibilità  di un'intesa in tempi così ravvicinati. Ma è importante che la conferenza di Copenaghen si tenga, sarà  comunque un passo avanti". Nei commenti trapelati a Singapore il summit di dicembre è già  stato sminuito da alcuni capi di Stato come "un punto di partenza, non un punto di arrivo".

Le difficoltà  a raggiungere decisioni vincolanti entro dicembre erano già  note, ma la bocciatura ufficiale è comunque un colpo duro. E' stata cruciale l'intesa che si è formata lungo l'asse Washington-Pechino, e ha relegato in un ruolo marginale l'Unione europea. E' sintomatico che l'annuncio sia venuto da una riunione dell'Asia-Pacifico, dalla quale ovviamente gli europei sono esclusi, e che Rasmussen sia stato costretto all'umiliante viaggio solo per "ricevere" la notizia confezionata da altri.

Fra Barack Obama e Hu Jintao la convergenza d'interessi in questo caso ha giocato al ribasso. Negli Stati Uniti il progetto di legge per imporre un tetto alle emissioni carboniche procede molto lentamente al Congresso. Da una parte la Camera e il Senato Usa hanno dovuto dare la priorità  all'iter della riforma sanitaria. D'altra parte si sono scatenate le lobby industriali americane contrarie alla riforma sull'ambiente.

La Cina da parte sua ha sempre mantenuto una distanza dagli obiettivi di Kyoto che avrebbero dovuto essere aggiornati ed estesi a Copenaghen. La posizione ufficiale di Pechino, è che la riduzione delle emissioni carboniche spetta anzitutto ai paesi di più vecchia industrializzazione che hanno una responsabilità  prevalente nel cambiamento climatico.

Anche se Pechino ha lanciato massicci investimenti nelle energie rinnovabili, i suoi dirigenti vogliono tenersi le mani libere su questo terreno, senza aderire ad accordi vincolanti. Anche perchè temono che dalle nuove norme sulle emissioni di CO2 possa nascere il pretesto, negli Stati Uniti, per introdurre dei "dazi verdi" contro le importazioni da paesi che inquinano di più, dunque una forma di protezionismo ambientale contro il made in China.



http://www.repubblica.it/2009/11/sezion ... aghen.html
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dostum
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#1654 Messaggio da dostum »

Un Presidente molto Extra poco Terrestre

Siamo alla vigilia di una clamorosa rivelazione sugli Ufo? Pare proprio di sì. Da fonti ben informate, infatti, sembra che il Presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama, avrebbe già deciso la data di una conferenza stampa mondiale per affrontare pubblicamente e forse "definitivamente" il caso Unidentified Flying Object il 27 novembre 2009.

Avevano detto che era spiato. Che gli alieni lo tenevano sotto controllo.
Avevano giurato che un "occhio" extraterrestre era alle sue spalle ad Henderson, nel Nevada, mentre lui si giocava le sue ultime carte prima del grande giorno. E che lo stesso "occhio" era alto nel cielo nell'attimo in cui giurava solennemente fedeltà agli Stati Uniti d'America e gridava "vi batteremo" in faccia al terrorismo mondiale. Avevano anche ricordato che uno strano oggetto era passato sulle teste di milioni di americani mentre Bruce "The Boss" lanciava la sua "The Promised Land" in suo onore.

[img:e30de5d47f]http://www.haterhouston.com/wp-content/ ... /Obama.jpg[/img:e30de5d47f]
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#1655 Messaggio da GaiusBaltar »

Se Obama mio, okkio alla gufata toccatevi pure vi autorizzo, vuole rivelare al mondo l'esistenza di contatti/accordi con gli alieni si è firmato da solo la sua esecuzione.
Mi spiace per lui ma apparati statali come Cia/Fbi/MJ12 perdonano poco certe uscite, sono strutture che vivono nell'ombra, dove girano tanti soldini, uscire allo scoperto imporrebbe di rendere trasparenti una cosa banalissima come i bilanci, la gente si incazzerebbe per l'essere stata tenuta all'oscuro, i funzionari coinvolti si incazzerebbero perchè non possono più fare i maneggioni, insomma si incazzerebbero un pó tutti.
Da non sottovalutare il punto di vista alieno, pure questi potrebbero preferire restare nell'ombra. Continuo a gufare: prepariamoci alla presidenza Biden, con un bel governo di unità  nazionale coinvolgendo personaggi dei repubblicani non troppo spinti come Colin Powel e McCain, uniti contro i terrorismo! Beh a qualcuno la colpa bisognerà  pur darla no? Una guerra in corso c'è già  no? Tanto vale trovarsi un motivo per cercare di vincerla, con la benedizione degli alieni!

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#1656 Messaggio da dostum »

GaiusBaltar ha scritto:Se Obama mio, okkio alla gufata toccatevi pure vi autorizzo, vuole rivelare al mondo l'esistenza di contatti/accordi con gli alieni si è firmato da solo la sua esecuzione.
Mi spiace per lui ma apparati statali come Cia/Fbi/MJ12 perdonano poco certe uscite, sono strutture che vivono nell'ombra, dove girano tanti soldini, uscire allo scoperto imporrebbe di rendere trasparenti una cosa banalissima come i bilanci, la gente si incazzerebbe per l'essere stata tenuta all'oscuro, i funzionari coinvolti si incazzerebbero perchè non possono più fare i maneggioni, insomma si incazzerebbero un pó tutti.
Da non sottovalutare il punto di vista alieno, pure questi potrebbero preferire restare nell'ombra. Continuo a gufare: prepariamoci alla presidenza Biden, con un bel governo di unità  nazionale coinvolgendo personaggi dei repubblicani non troppo spinti come Colin Powel e McCain, uniti contro i terrorismo! Beh a qualcuno la colpa bisognerà  pur darla no? Una guerra in corso c'è già  no? Tanto vale trovarsi un motivo per cercare di vincerla, con la benedizione degli alieni!

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#1657 Messaggio da GaiusBaltar »

Oramai sto topic sta diventando un privè caro Dostum, fattene una ragione.......:)
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1658 Messaggio da Drogato_ di_porno »

obama e le sue figlie si accingono a massacrare il tacchino nel giorno del ringraziamento. altro che rivoluzione ecologista. obbbama non è bbbono, come non lo è uolter (dostum)

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“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1659 Messaggio da hellover »

A New York, caccia grossa ai tacchini.
Lo Stato ha infatti revocato i limiti a tale attività, in vigore dall'800 e successivamente rafforzati. I primi provvedimenti contro l'estinzione di tale volatile risalgono infatti al Diciannovesimo Secolo e furono successivamente rinforzati dal Federal Aid in Wildlife Restoration Act (1937), che stabilì nuove tasse su armi e attrezzature da caccia da destinare al ripopolamento e alla riqualificazione dell'habitat dei tacchini selvatici.
L'odierno cambio di mentalità dei legislatori USA è dovuto principalmente a questioni di riequilibrio ambientale.
Spiega Bryan Swift, portavoce del New York State Department of Environmental Conservation: " A New York siamo partiti da 75 tacchini selvatici per arrivare agli attuali 300.000, tutti discendenti degli originali 75. Ora i tacchini selvatici sono troppi e i contadini si lamentano per i danni da loro provocati alle colture e al territorio. Ecco perché riaprire la caccia ha senso, soprattutto dal punto di vista ambientale". Ma niente maniaci del fucile: "Ogni cacciatore può uccidere un limite di due tacchini per stagione, quattro all'anno. I trasgressori sono puniti con multe salatissime e la revoca della licenza di caccia".
Inoltre, anche la tradizione ha il suo peso. Tra pochi giorni (per l'esattezza, il 26 novembre) gli Stati Uniti festeggeranno il Giorno del ringraziamento (Thanksgiving Day). Ed in tale festività, introdotta dai Padri Pellegrini, il tacchino ha un ruolo alimentare fondamentale.
Ma, tradizione o meno, sembra che i volatili non siano disposti a recitare il ruolo di vittima predestinata.
Ecco infatti il resoconto del primo giorno di caccia. Dal "New York Times": "Dopo un'interminabile battuta tra i campi e i boschi, 190 cacciatori sono tornati a casa con un bottino a dir poco magro: 4 esemplari in tutto".
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1660 Messaggio da dostum »

I feel very confident that when the American people hear a clear rationale for what we're doing there, and how we will achieve our goals, they will be supportive," Obama said Tuesday during a news conference with Indian Prime Minister Manmohan Singh.

However, a Defense Department official told CNN Pentagon planners have been told to prepare for sending about 34,000 troops to Afghanistan.

The Pentagon planning includes sending three U.S. Army brigades totaling 15,000 troops, a Marine brigade of 8,000 troops, a headquarters element of 7,000 and 4,000 to 5,000 support troops, the official told CNN.

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Re:

#1661 Messaggio da Drogato_ di_porno »

dostum ha scritto:Differenza tra amministrazione Bush ed Obbama
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dostum ha scritto:Straccia anche Sarcozzi

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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1662 Messaggio da GaiusBaltar »

Mancano poche ore all'annuncio sugli Ufo? Incrociamo le dita ragazzi e prepariamoci al loro arrivo:

http://www.youtube.com/watch?v=HqE5q1Et0CU
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1663 Messaggio da dostum »

Lettera di Natale

Cosa c'è dietro una lettera di Obama agli ayatollah iraniani.
Alla vigilia della commemorazione della presa dell’ambasciata americana, il presidente Barack Obama avrebbe inviato un’ennesima missiva a Khamenei. La giornalista Masih Alinejad ne ha dato conto in una lettera aperta alla Casa Bianca: “Signor presidente – scrive Alinejad – Se non è con noi, almeno non si schieri con loro. Per la seconda volta in cinque mesi lei ha scelto di schierarsi dalla parte delle Guardie rivoluzionarie, dei bassiji e delle forze conservatrici che hanno rubato i voti degli iraniani. Il 4 novembre ha scritto una lettera all’ayatollah Khamenei. Questa lettera che è stata tenuta nascosta ha incoraggiato l’apparato di sicurezza di Mahmoud Ahmadinejad a reprimere con ancora maggiore brutalità le forze antigovernative”.

I colloqui diretti con l’Iran non sono un tabù, Obama lo ha detto ancor prima di buttarsi nella campagna elettorale e dopo l’elezione i suoi consiglieri si sono messi all’opera. La strategia della mano tesa ha avuto un inizio eclatante a marzo con il discorso di Nowruz ed è approdata agli incontri di Ginevra sul programma nucleare. Tra marzo e ottobre però tra Washington e Teheran c’è stato anche un primo scambio epistolare. Secondo il Washington Times, a maggio Barack Obama ha scritto all’ayatollah Khamenei. L’Amministrazione democratica non ha smentito e il portavoce della Casa Bianca ha concesso: “Abbiamo indicato da tempo che esiste una volontà di dialogo e cerchiamo di comunicare con gli iraniani con diverse modalità”. Teheran non soltanto ha ammesso di aver ricevuto questa lettera, ma ha lasciato intendere di avere ricevuto anche l’altra. Il 4 novembre la stessa Guida Suprema ha ribadito: “Il nuovo presidente americano ci ha mandato molti messaggi scritti dicendo giriamo pagina, cooperiamo”. In altre occasioni funzionari iraniani hanno confermato l’esistenza di almeno due missive di Obama indirizzate a Khamenei, ma le lettere in questione – una o due – apparivano antecedenti alle elezioni, alle manifestazioni e alla massiccia repressione che le ha seguite.

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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1664 Messaggio da GaiusBaltar »

Ma non doveva ritirare le truppe dall'irak?
Ma non doveva ritirare le truppe dall'Afghanistan?
Rimango basito, provate ad immaginare la stessa situazione se fosse stato presidente George W..
I giornalisti liberal, itaglioti e d'oltre oceano dove sono finiti? La loro critica selvaggia alla politica tutta bombe che fine ha fatto?
Esaurita?
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Re: [O.T.] The next U.S.A. President

#1665 Messaggio da dostum »

GaiusBaltar ha scritto:Ma non doveva ritirare le truppe dall'irak?
Ma non doveva ritirare le truppe dall'Afghanistan?
Rimango basito, provate ad immaginare la stessa situazione se fosse stato presidente George W..
I giornalisti liberal, itaglioti e d'oltre oceano dove sono finiti? La loro critica selvaggia alla politica tutta bombe che fine ha fatto?
Esaurita?
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Indonesia erige statua di Obama
"Servirà di ispirazione ai bambini"
Il municipio di Giacarta ha inaugurato una statua dedicata al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che dal 1967 al 1971 abitò in Indonesia con la madre Ann Durham. Il simulacro, posto in un parco che Obama era solito frequentare, lo ritrae all'età di 10 anni, in t-shirt e pantaloncini corti e con una farfalla posata sul pollice: il sindaco della capitale indonesiana, Sylviana Munri, ha spiegato che servirà di ispirazione ai bambini.

A grandezza quasi naturale, la statua bronzea è costata 10mila dollari ed è stata donata da un'associazione formata da otto imprenditori indonesiani, un'emittente televisiva e un'organizzazione umanitaria. Quanto al fatto che l'inaugurazione sia avvenuta nel giorno in cui Obama riceverà il Premio Nobel per la Pace a Oslo, si tratta di una "pura coincidenza", secondo un portavoce dell'associazione, Ron Mullers.

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