[O.T.] Libri consigliati?

[samsara]

va bè grazie... ma è chiaro che l'orizzonte è sempre l'ontologia. E' ovvio che il pensiero appartiene all'essere, dai... qui si parlava di approccio. Il sein di Heidegger nega la metafisica. Poi che il modo comune di intendere rappresenti l'ente e il pensiero essenziale rappresenti l'essere non pensavo ci fosse bisogno di specificarlo, mica siamo sul topic di beppe grillo....

Per riferimenti (da 2.25 a 3.06):

fantastico bene qui!!!! eheheheheh l'avessi saputo anni fa quando stavo con un heideggeriano e mi toccavano i preliminari parlando di evento e quadrato del mondo...

[rico]

che sein und zeit s
detto ciò, francamente sono molto più sartriana che heideggeriana. però schiacciare heidegger sull'esistenzialismo come fa abbagnano è riduzionistico.

tralasciando il fatto che non solo una vaghissima idea su quello che state trattando..
cosa centra il riduzionismo?

[jhonnybuccia]

qui si parlava di approccio.

d'accordo l'approccio è fenomenologico.

h. sposta la fondazione delle scienze dello spirito dal piano epistemologico a quello ontologico, fa una scelta metodologica.

la conseguenza più naturale di un approccio del genere però non può che essere, alla kierkegaard, l'abbandono della filosofia.

non mi pare si possa risolvere positivamente il limite della circolarità della comprensione ontologica ma soprattutto quello del linguaggio.

[gibiser]

Che bellezza!
Dal livello della discussione sembra di leggere le pagine della critica del "Manifesto": nn ci capisco un cazzo ma mi sa di buono.
cmq un libro vorrei suggerirlo anch'io: Il potere del Cane di Don Winslow.
Non saprei dire se trattasi di poliziesco, noir, giallo ecc ecc: comunque Forte. Molto politico.

[Shirley]

Wish me luck.
Sto entrando nel suo mondo:


Quando (e se) lo finisco decido se consigliarvelo o no.

Libro S T R E P I T O S O.
Noir metafisico con sprazzi di Orwell.
Mamma mia.

[Bonaventura]

va bè grazie... ma è chiaro che l'orizzonte è sempre l'ontologia. E' ovvio che il pensiero appartiene all'essere, dai... qui si parlava di approccio. Il sein di Heidegger nega la metafisica. Poi che il modo comune di intendere rappresenti l'ente e il pensiero essenziale rappresenti l'essere non pensavo ci fosse bisogno di specificarlo, mica siamo sul topic di beppe grillo....

Per riferimenti (da 2.25 a 3.06):

fantastico bene qui!!!! eheheheheh l'avessi saputo anni fa quando stavo con un heideggeriano e mi toccavano i preliminari parlando di evento e quadrato del mondo...

... non tutti gli heideggeriani sono così ... personalmente nei dolci frangenti da te evocati, rivaluto assai celermente nonno Nietzsche e la wille zur macht prende il sopravvento...

...Martin va bene per il dopo -se è andato tutto per il verso giusto-... se qualcosa, invece, non è andato, si va di Gadamer...

[kisho]

da poco riscoperta la lettura... libri letti o riletti negli ultimi mesi...














...in corso di lettura... ancora non so se è da consigliare

[Bonaventura]

d'accordo l'approccio è fenomenologico.

h. sposta la fondazione delle scienze dello spirito dal piano epistemologico a quello ontologico, fa una scelta metodologica.

la conseguenza più naturale di un approccio del genere però non può che essere, alla kierkegaard, l'abbandono della filosofia.

Perfetto.

non mi pare si possa risolvere positivamente il limite della circolarità della comprensione ontologica ma soprattutto quello del linguaggio.

Qui ti rifai alla "Lettera sull'Umanesimo" già citata da Samsara. L'uomo è pastore dell'essere perchè l'esistenza umana non è più il luogo privilegiato in cui si esaurisce il sein, e quindi mi riapri sul metafisico (da cui la tua prima osservazione).

Certo, il ragionamento non fa una piega, e l'ultimo Heidegger ermeneuta in qualche modo si rifà ad una metafisica (svelamento/velamento e ricerca dei "tasselli mancanti").

Io però dico:quale metafisica?

Il dasein che mi pone questi interrogativi è nel mondo? Perchè pone questi interrogativi? Solo per rendersi ulteriormente conto della sua finitezza.

Il pensiero dell'essere si esplica ed esaurisce in questo, quindi la metafisica come tale me l'hai già tolta dall'orizzonte. Siamo già nel dasein che riflette su se stesso.

La Gelassenheit e la virata finale della sua riflessione sul mistico, per concludere, non è altro che uno dei possibili ovvi approdi della seinsfrage. Non a caso il Nostro approfondisce, fra gli altri, Hölderlin, (siamo sempre sul cultuale e sul simbolico, non sul metafisico... e non dirmi che l' Hyperion è una ricerca del divino sennò la prendo sul personale!) e non a caso il suo caro amico Paul Celan fa la fine che sappiamo. Più esistenzialista di così!

[samsara]

va bè grazie... ma è chiaro che l'orizzonte è sempre l'ontologia. E' ovvio che il pensiero appartiene all'essere, dai... qui si parlava di approccio. Il sein di Heidegger nega la metafisica. Poi che il modo comune di intendere rappresenti l'ente e il pensiero essenziale rappresenti l'essere non pensavo ci fosse bisogno di specificarlo, mica siamo sul topic di beppe grillo....

Per riferimenti (da 2.25 a 3.06):

fantastico bene qui!!!! eheheheheh l'avessi saputo anni fa quando stavo con un heideggeriano e mi toccavano i preliminari parlando di evento e quadrato del mondo...

... non tutti gli heideggeriani sono così ... personalmente nei dolci frangenti da te evocati, rivaluto assai celermente nonno Nietzsche e la wille zur macht prende il sopravvento...
...Martin va bene per il dopo -se è andato tutto per il verso giusto-... se qualcosa, invece, non è andato, si va di Gadamer...

l'ultima frase mi ha fatta piegare sulla sedia dalle risate!!! io preferisco il toccante-toccato merleau-pontiano... anche se a volte dopo si ha la sensazione dell'intruso di nancy, ma forse questa è una cosa più femminile
in ogni caso per me ¡que viva! il sang blanc-cent blancs e la différance!

[samsara]

Il pensiero dell'essere si esplica ed esaurisce in questo, quindi la metafisica come tale me l'hai già tolta dall'orizzonte. Siamo già nel dasein che riflette su se stesso.

siamo immer wieder nell'intenzionalità obliqua husserliana. o meglio siamo nel campo di quelle domande il cui limite si mostra solo dall'interno (sì, lo ammetto, sono wittgensteiniana... ). non ha senso uscire dal dasein perché noi siamo lì, ma il senso è qualcosa che si mostra solo nei gesti, non può essere detto, come non può essere posta dal dasein la seinsfrage. l'essenziare, il gesto, l'intenzionalità precategoriale hanno un che di simile: il lato pratico. (tra l'altro avevo letto un saggio di volpi sull'ermeneutica della fatticità illuminante).
"l'uomo è intelligente perché ha la mano".

[Bonaventura]

io preferisco il toccante-toccato merleau-pontiano... anche se a volte dopo si ha la sensazione dell'intruso di nancy

Tutte uguali voi femmine, non vi va mai bene niente!! Uno si impegna e voi subito lì a decostruire! Poi non vi lamentate se noi maschietti diventiamo ebeti ed iniziamo a ragionare come Leibniz!!!

[samsara]

io preferisco il toccante-toccato merleau-pontiano... anche se a volte dopo si ha la sensazione dell'intruso di nancy

Tutte uguali voi femmine, non vi va mai bene niente!! Uno si impegna e voi subito lì a decostruire! Poi non vi lamentate se noi maschietti diventiamo ebeti ed iniziamo a ragionare come Leibniz!!!

più che monadi leibniziane, solipsismo da coito ergo sum!

[Bonaventura]

siamo immer wieder nell'intenzionalità obliqua husserliana.o meglio siamo nel campo di quelle domande il cui limite si mostra solo dall'interno (sì, lo ammetto, sono wittgensteiniana... ).

Si, qui si va all'infinito. E non vergognarti di Wittengstein, il suo onesto contributo tecnico lo ha dato... è uno di quei trattori che rivoltano grossolanamente il terreno ma qualche buon solco che porta da qualche parte lo tracciano....e poi almeno un grande merito lo ha avuto: non si è mai mosso più di tanto da Cambridge!!

non ha senso uscire dal dasein perché noi siamo lì, ma il senso è qualcosa che si mostra solo nei gesti, non può essere detto, come non può essere posta dal dasein la seinsfrage. l'essenziare, il gesto, l'intenzionalità precategoriale hanno un che di simile: il lato pratico. (tra l'altro avevo letto un saggio di volpi sull'ermeneutica della fatticità illuminante).
"l'uomo è intelligente perché ha la mano".

Qui sveli il tuo orientamento, già confessato sopra per altro, ed implicitamente mi confermi che comunque l'orizzonte è sempre l'esistenza. Allora lo vedi che Martin, "Lettera sull'Umanesimo" o meno, è e resta esistenzialista??

[samsara]

dovrebbe essere esistenzialista, sì dovrebbe esserlo, se solo fosse coerente...
il mio orientamento da cosa si capisce??? ho lasciato volontariamente una parola-guida nelle frasi che hai citato qua sopra... l'hai beccata?

[Bonaventura]

Ci ho preso,vero??