http://www.istat.it/salastampa/comunica ... 100219.pdfDiscoBall ha scritto: Helmuttone, sii più preciso...
[O.T.] Crisi economica
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Re: [O.T.] Crisi economica
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Re: [O.T.] Crisi economica
Speriamo che sta crisi greca indebolisca l'euro come si deve. Il valore della sterlina rispetto all'euro e' troppo basso al momento. Se l'euro si deprezza rispetto alla sterlina, almeno mi piglio qualche capital gain.
Dai forza grecia, fammi sto favore per una volta!
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se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
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Re: [O.T.] Crisi economica
Se la Grecia fa default, l'italia la segue a ruota....
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Re: [O.T.] Crisi economica
SI, ci dovremmo essere noi subito dietro.fender ha scritto:Se la Grecia fa default, l'italia la segue a ruota....
Cmq con l'andazzo attuale credo sia inevitabile entro un lustro.
Ci vorrebbero riforme coraggiose che per ora nessuno ha il coraggio di fare.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Re: [O.T.] Crisi economica
nonostante il tracollo
il potere di acquisto della Grecia
e' superiore a quello dell'ItaGlia

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"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
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Re: [O.T.] Crisi economica
Che gran speculatore che seiHusker_Du ha scritto:Speriamo che sta crisi greca indebolisca l'euro come si deve. Il valore della sterlina rispetto all'euro e' troppo basso al momento. Se l'euro si deprezza rispetto alla sterlina, almeno mi piglio qualche capital gain.
Dai forza grecia, fammi sto favore per una volta!
Ora mi spiego tante cose..
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Re: [O.T.] Crisi economica
Da: www.movimentolibertario.it
TUTTI I CONTI VENGONO AL PETTINE!
di Arturo Doilo
Loro cercano di far dimenticare la crisi evitando di parlarne, ma i numeri son numeri e, alla lunga, vanno comunicati.
Nell'intervista di Leonardo Facco a Francesco Carbone qualcosa è stato detto, soprattutto con riferimento a certe stranezze borsistiche. Qualche giorno fa, è emerso il dato del record della disoccupazione italiana, con dati tragici per quella giovanile. Due giorni fa, la stampa ha comunicato il dato dell'inflazione in crescita. Oggi, il Corriere della Sera - ed altre importanti testate - hanno spiattellato numeri da brivido: "Nel 2009 il rapporto deficit/Pil si è attestato al 5,2% (2,7% nel 2008, ben oltre il pessimo 5% pronosticato), il dato peggiore dal 1996. Lo comunica l'Istat sottolineando che il dato è al netto delle operazioni di swap che, se considerate, attestano il deficit/Pil al 5,3%, come previsto dal governo. L'avanzo primario rispetto al Pil è pari a -0,6% (+2,5% nel 2008), negativo per la prima volta dal 1991. Nel quarto trimestre il rapporto deficit/Pil si è attestato al 4,5% (2,4% nello stesso periodo 2008)".
Mancano i soldi signori cari, i soldi degli altri stanno per finire: "Quanto alle entrate totali - dice ancora il Corriere - queste sono diminuite lo scorso anno del 2% (+0,9% nel 2008), mentre le uscite sono aumentate del 3% (+3,5% nel 2008). Nel quarto trimestre le entrate totali hanno registrato un calo dell'1,2% (stessa variazione dello stesso periodo del 2008) e le uscite sono aumentate del 2,5% (-1,4% nel quarto trimestre 2008)". Di più: "Tra gli altri dati comunicati dall'Istat, quello sull'avanzo primario (al netto degli interessi sul debito pubblico), che nel 2009 è risultato pari a -0,6% contro il +2,5% dell'anno precedente: si tratta del primo calo dal 1991. Negativo anche il saldo corrente (risparmio): -2% nel 2009 contro il +0,8% del 2008. E mentre le entrate calano, aumentano le spese: nel 2009 le uscite totali hanno infatti registrato un aumento del 3% anche se più contenuto rispetto al 3,5% del 2008".
Orizzonte assai grigio dunque. Dopo le euforie da gradassi dell'establishment, ben contento della cura Keynesiana attuata lo scorso anno, i nodi cominciano ad arrivare al pettine. Tre mesi fa circa, su questo sito, abbiamo avuto modo di scrivere che la vera crisi l'avremmo toccata nel 2010. E' stato uno degli articoli più letti. Sapevamo di non sbagliare. I falsificatori di conti saranno costretti a pagarla cara!
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Loro cercano di far dimenticare la crisi evitando di parlarne, ma i numeri son numeri e, alla lunga, vanno comunicati.
Nell'intervista di Leonardo Facco a Francesco Carbone qualcosa è stato detto, soprattutto con riferimento a certe stranezze borsistiche. Qualche giorno fa, è emerso il dato del record della disoccupazione italiana, con dati tragici per quella giovanile. Due giorni fa, la stampa ha comunicato il dato dell'inflazione in crescita. Oggi, il Corriere della Sera - ed altre importanti testate - hanno spiattellato numeri da brivido: "Nel 2009 il rapporto deficit/Pil si è attestato al 5,2% (2,7% nel 2008, ben oltre il pessimo 5% pronosticato), il dato peggiore dal 1996. Lo comunica l'Istat sottolineando che il dato è al netto delle operazioni di swap che, se considerate, attestano il deficit/Pil al 5,3%, come previsto dal governo. L'avanzo primario rispetto al Pil è pari a -0,6% (+2,5% nel 2008), negativo per la prima volta dal 1991. Nel quarto trimestre il rapporto deficit/Pil si è attestato al 4,5% (2,4% nello stesso periodo 2008)".
Mancano i soldi signori cari, i soldi degli altri stanno per finire: "Quanto alle entrate totali - dice ancora il Corriere - queste sono diminuite lo scorso anno del 2% (+0,9% nel 2008), mentre le uscite sono aumentate del 3% (+3,5% nel 2008). Nel quarto trimestre le entrate totali hanno registrato un calo dell'1,2% (stessa variazione dello stesso periodo del 2008) e le uscite sono aumentate del 2,5% (-1,4% nel quarto trimestre 2008)". Di più: "Tra gli altri dati comunicati dall'Istat, quello sull'avanzo primario (al netto degli interessi sul debito pubblico), che nel 2009 è risultato pari a -0,6% contro il +2,5% dell'anno precedente: si tratta del primo calo dal 1991. Negativo anche il saldo corrente (risparmio): -2% nel 2009 contro il +0,8% del 2008. E mentre le entrate calano, aumentano le spese: nel 2009 le uscite totali hanno infatti registrato un aumento del 3% anche se più contenuto rispetto al 3,5% del 2008".
Orizzonte assai grigio dunque. Dopo le euforie da gradassi dell'establishment, ben contento della cura Keynesiana attuata lo scorso anno, i nodi cominciano ad arrivare al pettine. Tre mesi fa circa, su questo sito, abbiamo avuto modo di scrivere che la vera crisi l'avremmo toccata nel 2010. E' stato uno degli articoli più letti. Sapevamo di non sbagliare. I falsificatori di conti saranno costretti a pagarla cara!
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Re: [O.T.] Crisi economica
mi sono dimenticato di postare ''il mio marzo''...
bhè... l'anno scorso fu il mese peggiore... credevo di essere in linea con quel disastro... no... PEGGIO!...
si ma non ne parlo e non ho problemi... anzi... se dovesse chiamarmi il direttore della banca... io non gli rispondo neppure... mica che voglia parlarmi di dAnaro....
bhè... l'anno scorso fu il mese peggiore... credevo di essere in linea con quel disastro... no... PEGGIO!...
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Re: [O.T.] Crisi economica
ma quale crisi? autostrade intasate da ieri....chi ha i soldi, e ce ne sono, non sente crisi
Meglio essere invidiati che compianti
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Re: [O.T.] Crisi economica
chi ha i soldi non è in autostrada....ciop86 ha scritto:ma quale crisi? autostrade intasate da ieri....chi ha i soldi, e ce ne sono, non sente crisi
comunque il commento '' chisi,chisi ma i ristoranti e gli alberghi sono strapieni'' sto giro mi mancava!
l'economia della sciura maria!
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Re: [O.T.] Crisi economica
Ah, non vedo l'ora di vedere la politica alle prese col "Taglio del deficit":
"In Europa la ripresa è fragile"
Trichet: "I governi taglino il deficit"
"La ripresa in Europa rimane fragile": a sostenerlo è il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, a Milano per un forum all'universita' Bocconi. I governi, secondo Trichet, devono tagliare i loro deficit "nel breve termine".
L'uscita dalla crisi, ha aggiunto il governatore, potrebbe rivelarsi "una strada accidentata" per il Vecchio Continente. Inoltre, ha precisao, "non possiamo escludere nuovi scossoni lungo il percorso". Trichet ha così ricalcato in toto la disamina già fornita a Francoforte nella conferenza stampa dopo la riunione del consiglio direttivo della Bce.
"Abbiamo imparato che la deregulation non è una parola magica, che i mercati non possono funzionare correttamente senza un'adeguata infrastruttura regolatoria e questo include anche istituzioni di controllo sovranazionali", ha continuato nella sua lectio magistralis. E ha poi sottolineato i problemi dovuti alle diverse legislazione tra le varie aree del pianeta. "Una delle principali ragioni della crisi - ha detto - è stato il fatto che gli istituti bancari potevano scegliere la legislazione più conveniente. Vi era una situazione di arbitraggio che derivava dalla mancanza di un sufficiente grado di integrazione e coordinamento fra le varie legislazioni. La finanza era divenuta globale ma l'infrastruttura di controllo era rimasta divisa a livello locale".
"In Europa la ripresa è fragile"
Trichet: "I governi taglino il deficit"
"La ripresa in Europa rimane fragile": a sostenerlo è il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, a Milano per un forum all'universita' Bocconi. I governi, secondo Trichet, devono tagliare i loro deficit "nel breve termine".
L'uscita dalla crisi, ha aggiunto il governatore, potrebbe rivelarsi "una strada accidentata" per il Vecchio Continente. Inoltre, ha precisao, "non possiamo escludere nuovi scossoni lungo il percorso". Trichet ha così ricalcato in toto la disamina già fornita a Francoforte nella conferenza stampa dopo la riunione del consiglio direttivo della Bce.
"Abbiamo imparato che la deregulation non è una parola magica, che i mercati non possono funzionare correttamente senza un'adeguata infrastruttura regolatoria e questo include anche istituzioni di controllo sovranazionali", ha continuato nella sua lectio magistralis. E ha poi sottolineato i problemi dovuti alle diverse legislazione tra le varie aree del pianeta. "Una delle principali ragioni della crisi - ha detto - è stato il fatto che gli istituti bancari potevano scegliere la legislazione più conveniente. Vi era una situazione di arbitraggio che derivava dalla mancanza di un sufficiente grado di integrazione e coordinamento fra le varie legislazioni. La finanza era divenuta globale ma l'infrastruttura di controllo era rimasta divisa a livello locale".
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Re: [O.T.] Crisi economica
se salta la grecia l'europa traballa tutta altro che itaGlia
magari succede poco magari le spinte euroscettiche di chi sta benino e giustamente si caga in mano si amplificano a palla
in italy dalle mie parti si parlerebbe secessione che a farsi tirare nel gorgo mediterraneo dal sud itaglia non credo sia salutare
cmq. fantapolitica economica
p.s.
ammazza che zozzi sti greci comunardi che copiano il solito stile autonomen con 30 anni di ritardo economia alla viva li parroco ... e poi so pure brutti piccoli pelosi e con un culo molto basso ( le donne sul confine bulgaro fanno impressione cazzo passi il confine si abbassa il culo medio di 20cm secchi )
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“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Re: [O.T.] Crisi economica
balkan, la grecia non salta.....e poi cmq è un pesce piccolo...in europa ci sono altre nazioni molto a rischio
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Re: [O.T.] Crisi economica
@ BW: economia alla viva il parroco = ?
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: [O.T.] Crisi economica
la grecia non ha praticamente nulla in garanzia, una popolazione scarsa vecchia e con attività in declino ( poca industria, nolo cargo merci in stallo causa crisi, turismo in calo causa turchia ed egitto ) era tenuta in piedi da liquidità ricorso al debito ed immobiliare oltre che da fondi ue. se cade fa un buco da 350 miliardi di euro, non tantissimi ( lehmann da sola ha fatto peggio) ma sarebbe una figura di merda colossale per la ue , inoltre metà del debito pubblico greco è in mano a banche tedesche...quindi alle brutte i crucchi si muoveranno eccome .altri paesi messi male sarebbero spagna e italia ( portogallo e irlanda economicamente valgono una cagata di mosca) ma la spagna parte da un 'indebitamento statale basso , l'italia un basso indebitamento privato, tutti e due hanno bene o male un tessuto produttivo vitale in grado di reagire e in tutti e due i paesi ci sono colossi bancari che bene o male hanno tenuto botta e non hanno avuto bisogno dei soldi del paese ospitante ( mentre inghilterra e germania hanno dovuto nazionalizzare le proprie banche ed olanda e belgio hanno dovuto finanziarle pesantemente ).bocha ha scritto:balkan, la grecia non salta.....e poi cmq è un pesce piccolo...in europa ci sono altre nazioni molto a rischio
non credo che ci sarà alcun default ma si tornerà a poter fare buoni investimenti con i titoli di stato italiani e stranieri ( già queli greci a 7 e rotti non sono malaccio)
donne italiane!
se sentite il bisogno di azioni concrete...
FATE POMPINI!!!!
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