[O.T.] Crisi economica

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Helmut
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1741 Messaggio da Helmut »

cimmeno ha scritto: ragionare oggi su quanto diceva adam smith è un'operazione che va fatta con cautela...
Verissimo, caro cimmeno, ma questo vale per tutti i grandi pensatori del passato. :o

Io mi concentrerei sull'estrema attualità dell'analisi relativa alla quota di lavoro improduttivo su quello produttivo.

E' vero o no che l'eccessiva spesa pubblica parassitaria causata da impieghi che scambiano salario con reddito e non salario con capitale appesantisce le economie avanzate e le rende poco competitive...??? :blankstare:

Questo è il nocciolo della questione. :o
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

Giulio Tremonti
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1742 Messaggio da Giulio Tremonti »

cimmeno ha scritto: manca un filino di contestualizzazione....


adam smith muore nel 1790, l'arte che conosce è quella mossa dal mecenatismo, dalle commesse.l'arte come merce non la poteva neanche immaginare perchè la sua scozia era lontana dalle rivoluzioni borghesi e massoniche che volevano spazzare via troni ed altari.
l'arte che conosce lui è lusso, è sperpero, è il ritratto o l'affresco commissionato al pittore famoso da re regine papi e banchieri.
inoltre tutto il conceto di intrattenimento e tempo libero non fanno parte dle suo modo di pensare: ricordiamoci che nel 700 il 90 % della popolazione europea è analfabeta e contadina.
adam smith non fece in tempo a vedere l'industrializzazione di massa ( il motore a vapore è di pochi anni prima ) quindi il suo modo di vedere l'economia ela società risente dle fatto che nella sua società fossero presenti solo artigiani, contadini , mercanti . il terziario in sè era marginale e misconociusto.
ragionare oggi sdu quanto diceva adam smith è un'operazione che va fatta con cautela...

Giusta osservazione. La società di Smith era molto semplificata: esistevano capitalisti, lavoratori e proprietari terrieri.
Il valore aggiunto si applica non solo ai beni ma anche ai servizi ad opera non solo della produzione ma anche della distribuzione.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]

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Helmut
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1743 Messaggio da Helmut »

Capitanvideo ha scritto: Non sono d'accordo. Se un prodotto non ha mercato non ha valore.
Anzi, lavorarci sopra e' spreco di denaro
Capisco che siamo su un forum ed è usuale rispondere con carote quando di parla di patate, ma il punto, caro Capitano, non è questo. :blankstare:

Stiamo trattando di "creazione di valore" e non di "prezzo di mercato", due elementi differenti.

Rispondimi, da bravo:

quale è il parametro comune a tutti per definire il valore di un bene...???
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Capitanvideo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1744 Messaggio da Capitanvideo »

Helmut ha scritto: E' vero o no che l'eccessiva spesa pubblica parassitaria causata da impieghi che scambiano salario con reddito e non salario con capitale appesantisce le economie avanzate e le rende poco competitive...??? :blankstare:

Questo è il nocciolo della questione. :o
E' peggio: oltre al peso economico, la burocrazia (al 90% inutile) influisce sulla libertà economica dei potenziali imprenditori.

Praticamente per assurdo sarebbe meglio lasciare qualche milione di parassita burocrate a casa pagato ugualmente ma lasciando libertà d'impresa.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1745 Messaggio da Capitanvideo »

Helmut ha scritto: Capisco che siamo su un forum ed è usuale rispondere con carote quando di parla di patate, ma il punto, caro Capitano, non è questo. :blankstare:

Stiamo trattando di "creazione di valore" e non di "prezzo di mercato", due elementi differenti.

Rispondimi, da bravo:

quale è il parametro comune a tutti per definire il valore di un bene...???
Sono artigiano, mi sporco le mani sul campo, con la teoria mi ci soffio il naso :wink:

Da quel che so il valore di un bene e' dato dalla quantità di denaro necessario per il suo acquisto.
Credo alla fin fine sia il concetto espresso da Drogato: il solito incontro tra domanda e offerta.

Se per te e' altro spiegati meglio perche' purtroppo non ci arrivo, limite mio.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1746 Messaggio da Barabino »

Come storia dell'economia politica:

Il valore di un bene, e' dato dalla sua utilita', oppure dal valore del lavoro che e' incorporato in esso?

Adam Smith era ancora agli inizi e non ha le idee chiare: in passi diversi sostiene sia l'una che l'altra ipotesi... come accade nella realta'.

Marx pensava assolutamente che dipendesse dal valore del lavoro che e' incorporato in esso. Il che ha implicazioni politiche evidenti: i lavoratori creano tutto il valore, l'imprenditore e' solo uno sfruttatore :o

La successiva scuola neoclassica detta anche marginalista, per confutare Marx, sostiene con coerenza assoluta che il valore e' dato solo dall'utilita'. La fonte del valore e' la mente geniale dell'imprenditore che produce i prodotti giusti al momento giusto: proprio un attimo prima che il consumatore si renda conto di averne bisogno: come Asaph McKenzie che nel 1907 divento' miliardario inventando la pompa per biciclette. Prima di allora tutti andavano in giro con la bici sgonfia, rovinando le gomme :lol:

Cosi' alla fine di questo dialogo sui massimi sistemi, nel 2000 siamo arrivati alle offerte speciali della LIDL, per cui abbiamo le case piene di barbecue, gazebi e tostapane che abbiamo comprato a prezzi scontatissimi ma non sappiamo piu' dove metterli :-(

E viceversa, la mia laurea in economia mi e' costata un sacco di soldi, ma la sua utilita' e' molto bassa :-(

Insomma, alla fine ho solo acquisito la consapevolezza che io valgo poco piu' della macchinetta del pop corn :-(

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Re: [O.T.] Crisi economica

#1747 Messaggio da Capitanvideo »

Barabino ha scritto: La successiva scuola neoclassica detta anche marginalista, per confutare Marx, sostiene con coerenza assoluta che il valore e' dato solo dall'utilita'. La fonte del valore e' la mente geniale dell'imprenditore che produce i prodotti giusti al momento giusto: proprio un attimo prima che il consumatore si renda conto di averne bisogno: come Asaph McKenzie che nel 1907 divento' miliardario inventando la pompa per biciclette. Prima di allora tutti andavano in giro con la bici sgonfia, rovinando le gomme :lol:
Mi sembra assennato.

Cmq oltre all'utilità entrano in gioco anche altri fattori, altrimenti l'Ipad non venderebbe a tonnellate.

Prima ho scritto, in maniera imprecisa:

"Da quel che so il valore di un bene e' dato dalla quantità di denaro necessario per il suo acquisto."

Imprecisa perche', come dicevo in precedenza, se nessuno il prodotto non lo vuole, vale zero.
Posso lavorarci di cesello quanto mi pare (e ti assicuro che l'ho fatto, ci sono oggetti che mi ostino a modificare
ogni tot di tempo perche' non li vuole nessuno :lol: ) ma se non incontra il gusto del cliente.....
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1748 Messaggio da Drogato_ di_porno »

riporto qui un mio vecchio post su Marx dato che non mi va di ripetere le stesse cose:
La teoria economica di Marx è assurda per via del suo assunto fondamentale: solo il lavoro dell' operaio valorizza le merci. Si tratta di un assunto arbitrario, teologico, metafisicizzante, in linea con altre sue deduzioni. Per Marx il valore di un prodotto si crea dentro le mura della fabbrica e dipende dalla quantità di lavoro necessaria per produrlo ma in tal modo non spiega l' andamento dei prezzi.

Una merce ha una valore "costo" originale e un valore "prezzo" finale" ed è il mercato, cioè il complesso della domanda e dell' offerta, a determinare quest' ultimo. La rarità di un prodotto rispetto alla sua domanda; e come si forma la domanda del consumatore? Dai suoi gusti, dai suoi bisogni, dalle sue scelte personali.

Marx nel suo fanatismo ignora tutti questi elementi. Un appezzamento di terra non ha bisogno di essere prodotto ma la sua domanda ne determina ugualmente il valore. Non solo, ma la teoria economica di Marx ha conseguenze ineluttabilmente dispotiche, autoritarie, antidemocratiche: non tenendo conto del mercato solo se lo Stato (cioè un' autorità forte e centrale) obbliga i consumatori a comprare i prodotti al loro costo di produzione la sua teoria è salva. Si crea così una "dittatura dei bisogni" come è avvenuto nell' URSS.

à‰ un errore considerare la teoria economica di Marx slegata da quella più propriamente filosofica: gli errori dell' una si ripercuotono sull' altra. à‰ il metodo ad essere sbagliato, e se uno sbaglia metodo, ha già sbagliato prima di cominciare. Riguardo alla sua "teoria" sociologica mi limito a una citazione:

"Finora ciascuno ha avuto una sfera di attività determinata ed esclusiva che gli viene imposta e dalla quale non puó sfuggire. Nella società comunista, in cui ciascuno non ha una sfera di attività esclusiva ma puó perfezionarsi in qualsiasi ramo a piacere, la società regola la produzione generale e appunto in tal modo mi rende possibile di fare oggi questa cosa, domani quell' altra, la mattina andare a caccia, il pomeriggio pescare, la sera allevare bestiame, dopo pranzo criticare, così come mi vien voglia: senza diventare nè cacciatore, nè pescatore, ne pastore, ne critico."

Domanda: me se uno non ha voglia di fare un cazzo?
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1749 Messaggio da Parakarro »

Drogato_ di_porno ha scritto:
Domanda: me se uno non ha voglia di fare un cazzo?
diventa idraulico

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Re: [O.T.] Crisi economica

#1750 Messaggio da Drogato_ di_porno »

No la risposta di Helmut è che chi non ha voglia di fare un cazzo fa l'impiegato statale.

Helmut dimentica (o finge di dimenticare) che Marx ha dedotto il suo assunto di base da Adam Smith.

Il che equivale a dire che Smith ha sparato le sue belle stronzate (senza nulla togliere alla sua grandezza).

Sai Helmut che Smith nei suoi testi si pronuncia CONTRO la democrazia rappresentativa (parlamentare)? Sai con quale motivazione?

Non ci siamo Helmut, non puoi idolatrare in questo modo Sergio Romano e il vecchio Smith. Non sono la Bibbia. Ognuno ha i suoi Miti ma non ci si può basare solo su di essi.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1751 Messaggio da Blif »

Un Helmut che si rivela finalmente marxista...

Vogliamo parlare del privato parassitario?

Non solo quello che si regge direttamente sui contributi pubblici,
ma anche quello che si regge su bisogni indotti dalla legislazione.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1752 Messaggio da zio »

Capitanvideo ha scritto:...
Altro discorso, come dicevate, sovvenzionare anche in perdita un museo in una zona strategica.
Cmq il privato non e' satana, sarebbe l'ora di allentare i lacci statali da tutto quel che riguarda l'arte, visto che sembra un monopolio.
Bellissimi poi gli artisti che si offendono se si parla di interrompere le sovvenzioni a opere, lirica, balletti tutti clamorosamente in perdita e che evidentemente non interessano piu' al grande pubblico.
Ma non si sentono falliti a chiedere l'elemosina?
La democrazia ha lavorato di cesello in questi 50 anni, il buon senso e' andato a farsi fottere.
guarda il problema oggi non è che siano in perdita gli enti lirici. è strutturale un bilancio in perdita non compensato con la vendita degli ingressi e della pubblicità.
il problema è che non ci sono risorse.
perchè il ritorno in termini di immagine e di indotto commerciale, è enorme.
e poi nella realizzazione di uno spettacolo lavora un sacco di gente brava, in particolare poi, spesso, giovani.
che si lamentino è direi più che comprensibile.
che gli enti si debbano dare una gestione moderna idem.
è una giusta misura fra i tagli e la dinamicità di questi enti culturali che manca.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1753 Messaggio da zio »

Helmut ha scritto:
zio ha scritto: d'altra parte uno che usa oltre 150 pagine per raccontare qualcosa, o aveva del tempo da perdere o vuol prendere tempo.
Non si tratta di letteratura, caro zio, ma di analisi economica.

NB in genere sotto le 150 pagine trovi i libri di Veltroni, Fassino, Bertinotti, Occhetto, Diliberto...scritti in caratteri grandi con doppio interlinea e pagina bianca a inizio e fine capitolo...tutti espedienti per guadagnare spazio...diversamente i loro libri sarebbero di 10-15 pagine al massimo...poche idee e ben confuse...!!! :DDD

trovo molti libri sotto le 150 pagine. anche scritti piccolino piccolino.
e poi anche un libro di filosofia può contenersi.
anche una ricerca del censis può contenersi e rimandare ad un allegato con i dati scientifici.
:wink:
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1754 Messaggio da zio »

Helmut ha scritto:
cimmeno ha scritto: ragionare oggi su quanto diceva adam smith è un'operazione che va fatta con cautela...
Verissimo, caro cimmeno, ma questo vale per tutti i grandi pensatori del passato. :o

Io mi concentrerei sull'estrema attualità dell'analisi relativa alla quota di lavoro improduttivo su quello produttivo.

E' vero o no che l'eccessiva spesa pubblica parassitaria causata da impieghi che scambiano salario con reddito e non salario con capitale appesantisce le economie avanzate e le rende poco competitive...??? :blankstare:

Questo è il nocciolo della questione. :o
è vero. faccio mea culpa.
solo che volevo capire meglio.
e ho portato un esempio contemporaneo (le sinergie fra arte e commercio) che all'epoca del nostro non esisteva neppure come idea.
errors.....
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1755 Messaggio da Husker_Du »

La Grecia per risolvere la crisi pare mettera' in vendita alcune delle sue isolette, ora parte del demanio pubblico.

IDEA FANTASTICA

Possiamo fare anche noi la stessa cosa. Si vendono Sardega e Sicilia e si ripiana il debito di almeno il 40%.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"

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