[O.T.] Crisi economica

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Helmut
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1786 Messaggio da Helmut »

Capitanvideo ha scritto:Che fosse solo teoria e' palese.
Teoria, dici...???

Ti farò un altro esempio in una materia nella quale, modestamente, sono ferrato. :o

Il tubo da 2" in carbon steel ha una grandissima richiesta di mercato (edilizia, industria, chimica, acquedotti etc.)
Il tubo dello stesso materiale da 36" è molto meno richiesto (si adopera principalmente in oleodotti/gasdotti)
A parità di peso, il tubo da 36" ha un prezzo unitario circa doppio del 2".

Perchè costa di più, se ha una minor richiesta e le ditte ne hanno i magazzini pieni...???

Perchè per un 2" la produzione è di 65 ton/ora.
Il 36" solo 28 ton/ora.

Meno della metà.

Domanda:

quale dei due prodotti, di uguale materiale e di morfologia omogenea, racchiude un maggior tempo di lavoro...???

Spero di essere stato chiaro. :-D
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Capitanvideo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1787 Messaggio da Capitanvideo »

Il primo esempio a cui ti riferivi era questo:
"Un manufatto che, per la sua produzione, richiede una quantità di ore di lavoro maggiore di un altro, perchè costa di più...???

Perchè è maggiormente richiesto dal mercato...???

NOOO...!!!

Perchè contiene più tempo di lavoro."
Forse ti e' sfuggito, ma sono commerciante e artigiano da quasi 20 anni, quindi un pochino il funzionamento del mercato (manufatturiero) lo conosco, e ti assicuro che in questo caso quello che dici e' una inesattezza.

Nel caso di cui sopra, che concerne ambiente di cui tu sarai sicuramente piu' ferrato di me, provo a dare spiegazioni logiche:

Il tubo da 36" costa di piu' perche' ha cmq mercato, anche se minore, e sicuramente finche' un prodotto ha possibilità di essere venduto cercherà di mantenere un prezzo che permette cmq guadagno. (faccio un azzardo: anche se costa il doppio produrlo, non credo che costi il doppio come vendita. Ho azzeccato?)
Se fabbrichi un tubo da 45,7" che non usa nessuno sta tranquillo che dopo 6 mesi lo regali pur di toglierlo dal magazzino, anche se ti e' costato un patrimonio di denaro e tempo :)
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1788 Messaggio da pelleposcide »

fender ha scritto:
pelleposcide ha scritto:Oggi è venuto il tecnico della caldaia perchè quando accendevo l'acqua calda si accendevano i caloriferi, per questo mia nonna era diventata gonfia che sembrava un'albicocca gigante. mi ha cambiato lo scambiatore di calore + un trevie (non so che roba è). totale 200 euro.
Ho detto di andare a chiedere i soldi al comune e lui ha minacciato di rimontare tutti i pezzi vecchi. ho pensato a mia nonna e ho dovuto pagare. pomeriggio sono andato in comune con la fattura ma mi hanno risposto che loro non mi danno indietro i soldi. questa crisi non è possibile andare avanti.
Comune ? E' sua la casa ?

La casa è di mia nonna. ho già scritto all'Indignato speciale, speriamo che Andrea Pamparana mi da una risposta. se mandano una troupe di canale 5 mi metto la maglia di superzeta.




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donegal
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1789 Messaggio da donegal »

Pelle, ma è la stessa nonna che aveva la radio dei cantanti melodici, prima che arrivasse la legge Mammì a ridurla sul lastrico?
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Blif
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1790 Messaggio da Blif »

Capitanvideo ha scritto: Forse ti e' sfuggito, ma sono commerciante e artigiano da quasi 20 anni, quindi un pochino il funzionamento del mercato (manufatturiero) lo conosco, e ti assicuro che in questo caso quello che dici e' una inesattezza.
Non può essergli sfuggito, perché legge interamente tutti i tuoi post... :DDD
Capitanvideo ha scritto: Nel caso di cui sopra, che concerne ambiente di cui tu sarai sicuramente piu' ferrato di me, provo a dare spiegazioni logiche:

Il tubo da 36" costa di piu' perche' ha cmq mercato, anche se minore, e sicuramente finche' un prodotto ha possibilità di essere venduto cercherà di mantenere un prezzo che permette cmq guadagno. (faccio un azzardo: anche se costa il doppio produrlo, non credo che costi il doppio come vendita. Ho azzeccato?)
Se fabbrichi un tubo da 45,7" che non usa nessuno sta tranquillo che dopo 6 mesi lo regali pur di toglierlo dal magazzino, anche se ti e' costato un patrimonio di denaro e tempo :)
E il giorno che si riescono a fare le stesse cose con i due tubi, e quindi la domanda per i due tubi diventa la stessa,
il tubo costoso sparisce in breve dal mercato.
L'unica cosa che oggi lo tiene sul mercato è che ha una sua domanda specifica, per la quale è insostituibile.

Lo stuzzicadenti di Tognazzi, fatto a mano in sei mesi usando un intero "troncio", ma perfettamente identico
a quello fatto a macchina con un milionesimo di tronco, non ha domanda.
Dovrebbe costare un botto, ma non lo compra nessuno e quindi il suo costo è puramente virtuale.

A meno che il fatto di rinchiudere al suo interno molto lavoro non convinca qualcuno che l'articolo abbia un plus di valore,
creando una domanda specifica per quell'articolo.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

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Re: [O.T.] Crisi economica

#1791 Messaggio da pelleposcide »

donegal ha scritto:Pelle, ma è la stessa nonna che aveva la radio dei cantanti melodici, prima che arrivasse la legge Mammì a ridurla sul lastrico?
Sì. mia nonna si è venduta il ristorante per comprarsi la radio e mio nonno ha mollato il negozio di parrucchiere per fare il deejay. E' andato tutto in fumo. a casa mia venivano tutti i più grandi, veniva anche Little Tony con suo fratello a mangiare a sbafo (domani posterò le foto) che poi mio nonno lo ha attaccato al muro perchè anni dopo faceva finta di non conoscerlo.
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Capitanvideo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1792 Messaggio da Capitanvideo »

DEBITO PUBBLICO, GLI USA SONO UNA BOMBA INNESCATA!

Ancora non hanno un nome e probabilmente non ce l’avranno mai. Difficile, infatti, formare parole evocative come “maiali” (PIGS, Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna, considerati i paesi a rischio crac) quando le lettere da impiegare nella sigla sono più di quattro decine. Già, perché i nuovi membri dell’ultimo club internazionale della crisi debitoria sono tanti così. E fanno sempre più paura.

L’allarme lo ha lanciato in questi giorni il Center on Budget and Policy Priorities (Cbpp), uno dei più autorevoli centri di ricerca di Washington. 46 Stati americani (cioè tutti eccetto quattro…) presentano bilanci in rosso che, nel solo ultimo anno fiscale, hanno prodotto un disavanzo da 112 miliardi di dollari. Una cifra spaventosa che pesa come un macigno sul complicato piano di ripresa del Paese. Di recente, Barack Obama ha insistito sulla priorità dello stimolo economico nei confronti del rigore di bilancio. Una tesi che non convince gli europei e che adesso rischia di essere messa apertamente in discussione anche nella prima economia del Pianeta.

La spesa pubblica dei singoli Stati (circa 1.700 miliardi) ha un peso equivalente al 12% del Pil nazionale e non è più sostenibile. Le generose iniezioni di capitale pubblico sono destinate ad esaurirsi e così, ai singoli amministratori, non resterà che una soluzione: quella dei tagli. Drastici. A Washington hanno già fatto i loro calcoli: per almeno 18 Stati le sforbiciate alla spesa saranno colossali, nell’ordine della doppia cifra percentuale. Dal 16% di Utah e Pennsylvania si dovrebbe così arrivare al titanico 57% del Nevada, il vero trionfatore della fiera suina nazionale.

Al G20 non se ne è parlato e molti analisti ancora sottostimano il problema. Ma la situazione è gravissima. La voragine debitoria americana rischia infatti di trasformarsi nella minaccia primaria all’agognata ripresa globale. Lo spettro della bancarotta sfreccia libero coast to coast e gli osservatori più accorti lo hanno già capito con una semplice occhiata ai dati sui titoli derivati. Il calcolo del valore dei credit default swaps, gli strumenti finanziari che misurano il costo dell’assicurazione sui debiti, permette di aggiornare periodicamente la classifica degli Stati a maggior rischio fallimento. E qui arrivano le amare sorprese. Osservando la graduatoria capeggiata da Venezuela, Grecia e Argentina (che hanno una probabilità di fallimento vicina o superiore al 50%) si scopre che ben due Stati Usa fanno ormai parte della poco invidiabile Top 10. Con una probabilità di default pari al 24,69% l’Illinois tallona niente meno che l’Iraq, 7° in classifica, scoprendosi così ancor più “maiale” del Portogallo (9°) e della disgraziatissima California (10°).

La minaccia insomma sembra venire dal Nuovo Mondo, altro che dall’Europa orientale e meridionale. Di recente sembra essersene accorto anche il vecchio Alan Greenspan. Il governo, ha affermato l’ex numero uno della Fed, “non ha un piano realistico per tagliare la spesa e ridurre il debito”. I mercati lo sanno e molto presto potrebbero manifestare un crescente rifiuto per i bond a stelle e strisce dando il via all’inevitabile circolo vizioso fatto di tassi in crescita e deficit in espansione.

Il vero dramma, a questo punto, è però l’esistenza di una sola via d’uscita: quella dell’austerity. Una strategia scomodissima, in termini di consensi, per un Obama chiamato a ristrutturare un disastro sistemico che, è bene ricordarlo, si è originato ben prima della grande crisi. Dopo aver azzerato in 18 mesi i quasi trecento miliardi di surplus lasciati in eredità da Bill Clinton, George Bush aveva chiuso il suo doppio mandato con un disavanzo da 10.300 miliardi. Negli otto anni della sua presidenza le 15 mila famiglie più ricche del Paese avevano visto i loro ricavi annuali raddoppiare, i profitti delle corporation erano cresciuti del 68% mentre il reddito dell’americano medio si era ridotto dell’1%. Un contesto iniquo aggravatosi con la crisi e destinato a deteriorarsi ulteriormente alla luce di costi sociali futuri che si annunciano pesantissimi.

da: www.valori.it
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1793 Messaggio da Helmut »

Capitanvideo ha scritto:1-Forse ti e' sfuggito, ma sono commerciante e artigiano da quasi 20 anni

2- e sicuramente finche' un prodotto ha possibilità di essere venduto cercherà di mantenere un prezzo che permette cmq guadagno
1-non mi è sfuggito :o

2-è inutile, caro Capitano, parliamo due lingue diverse.

Ripeto:

il prezzo è un'altra cosa rispetto al valore

Il nesso sta tutto nella domanda che ti feci nel post precedente e alla quale tu non desti risposta alcuna. :blankstare:

Riformulo:

- tra il tubo da 2" e il tubo da 36", quale dei due contiene la maggior quantità di tempo lavorato...??? :-?
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1794 Messaggio da Capitanvideo »

Helmut ha scritto: Il nesso sta tutto nella domanda che ti feci nel post precedente e alla quale tu non desti risposta alcuna. :blankstare:

Riformulo:

- tra il tubo da 2" e il tubo da 36", quale dei due contiene la maggior quantità di tempo lavorato...??? :-?
Cazzo Helmut, siamo ridotti a farci le domandine come a scuola :lol:

Proviamo così, a sto punto. Magari riusciamo a capirci.

Risposta: il tubo da 36"

Ora fa l'altra domanda, anche se la immagino.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1795 Messaggio da Helmut »

Capitanvideo ha scritto:
Helmut ha scritto: - tra il tubo da 2" e il tubo da 36", quale dei due contiene la maggior quantità di tempo lavorato...??? :-?
Risposta: il tubo da 36"
ESATTO...!!! :-D
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1796 Messaggio da Capitanvideo »

Helmut ha scritto:
Capitanvideo ha scritto:
Helmut ha scritto: - tra il tubo da 2" e il tubo da 36", quale dei due contiene la maggior quantità di tempo lavorato...??? :-?
Risposta: il tubo da 36"
ESATTO...!!! :-D
Basta, rinuncio! :lol:

Blif, se hai ancora energie, continua tu.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1797 Messaggio da Helmut »

Blif ha scritto: Lo stuzzicadenti di Tognazzi, fatto a mano in sei mesi usando un intero "troncio", ma perfettamente identico a quello fatto a macchina con un milionesimo di tronco, non ha domanda.
Andiamo, Blif, non estremizziamo i concetti.

Lo stuzzicandenti di Tognazzi non esiste se non nella storia della televisione. :roll:

Parliamo di beni industriali durevoli destinati alla produzione e alla vendita.

Per essere venduti a prezzi competitivi si deve estrarre plusvalore da essi.

Quindi o si aumenta, a parità di costo, il tempo lavorato per addetto, oppure si aumenta la resa oraria sempre dell'addetto.

La civiltà industriale sta seguendo la seconda soluzione da circa 150 anni, aumentando gli investimenti di capitale per addetto.

Sempre di tempo di lavoro si parla, Pomigliano d'Arco docet. :o
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Giulio Tremonti
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1798 Messaggio da Giulio Tremonti »

In regime di concorrenza il prezzo tende ad eguagliare il costo marginale di produzione, quindi separare concettualmente le due cose ha poco senso.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]

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Re: [O.T.] Crisi economica

#1799 Messaggio da Helmut »

Giulio Tremonti ha scritto:costo marginale di produzione
Ulteriore domanda:

- per calcolare il costo marginale di produzione di un prodotto, si può non tenere in conto il tempo di lavoro dello stesso...???

:o
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Giulio Tremonti
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Re: [O.T.] Crisi economica

#1800 Messaggio da Giulio Tremonti »

Ovvio che no, quindi?
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]

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