
[O.T.] Crisi economica
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Re: [O.T.] Crisi economica

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Re: [O.T.] Crisi economica
Tu li avresti di diritto, per manifestà superioritàBardamu ha scritto:Tutto molto bello, ma chi ti dice che tu avresti i requisiti per poter votare? O che li avrei io? Chi decide questi requisiti? Persone elette e delegate? Da chi?hoover ha scritto:Era ovviamente un'esagerazione la miaCapitanvideo ha scritto:Dai su, non diciamo stronzate.
Peró ció non toglie che esistano persone che non hanno effettivamente la "capacità di intendere e di volere", e sapere che il loro voto,qualunque sia l'orientamento politico, possa essere decisivo mi infastidisce. É un discorso snob e razzista,ma la penso veramente così...
L'oligarchia è bellissima se fai parte dell'oligarchia. (Paperoga)

Più che decidere chi puó stare dentro,potremmo iniziare a decidere chi sta fuori,sarebbe già un buon inizio...
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Re: [O.T.] Crisi economica
Sara' anche vero, ma citare come fonte Il Giornale mi sembra francamente troppo. Per chiunque.dboon ha scritto:pressione fiscale record
http://www.ilgiornale.it/news/interni/p ... 56876.html
avanti cosi !
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
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Re: [O.T.] Crisi economica
da "Rinascita"
Aumenta il debito e frega il mondo
di: Giuliano Augusto
Per il Congresso Usa si avvicina la scadenza del 17 ottobre entro la quale democratici e repubblicani dovranno trovare un accordo per alzare ancora una volta “legalmente” il tetto del debito pubblico. La maggioranza repubblicana alla Camera dei Rappresentanti e quella democratica al Senato sono tutt’ora al muro contro muro. Al sì dei senatori si è contrapposto il no dei deputati. I repubblicani si sono infatti impuntati dopo il rifiuto di Obama di posticipare di un anno l’entrata in vigore della riforma sanitaria. Non se ne parla proprio, aveva replicato con veemenza l’inquilino della Casa Bianca. E’ una legge che è stata approvata in via definitiva da entrambi i rami del Congresso ben tre anni e mezzo fa. Ed è una legge che consente l’assistenza medica a 35-40 milioni di cittadini che ne sono privi. Il tutto a fronte di una polizza assicurativa che comporta un prezzo ritenuto accettabile anche per il ceto medio. In ogni caso, un bel guadagno per le compagnie assicurative che avranno 35-40 milioni di nuovi clienti. Il punto è tutto lì. Obama, dopo il mega prestito di 85 miliardi di euro versati all’AIG, il colosso assicurativo nazionale, ha confermato di avere sempre nel cuore più Wall Street dei suoi concittadini. Il no dei repubblicani ad una legge che in ogni caso è da ritenersi sacrosanta, è semmai una conseguenza della svolta a destra del Gop. Dove destra non significa necessariamente la difesa degli interessi dell’Alta Finanza ma al contrario la difesa dei “valori” tipicamente Usa del self made man. Una svolta verificatasi sotto la spinta degli ambienti che si riconoscono nel Tea Party e che giudicano una insopportabile ventata di “socialismo” ogni intrusione dello Stato federale nella vita dei cittadini. Insomma, dicono i repubblicani puri e duri, nessuno può obbligare un cittadino a sottoscrivere una polizza del genere se lui non è d’accordo. Ed anche se ha a che fare con la sua salute. Si è creata in tal modo una situazione paradossale nella quale i concetti di destra e di sinistra, di liberismo e di statalismo finiscono per confondersi in un groviglio inestricabile. Con logiche che agli europei appaiono incomprensibili. Nessuno da noi oserebbe mai mettere in discussione il diritto dei cittadini di usufruire di una assistenza sanitaria. Almeno in questo campo lo Stato Sociale, il Welfare come lo chiamano gli anglofoni, è considerato un diritto acquisito. Nessuno qui da noi, almeno in teoria, rischia di vedersi respinto da un ospedale, come succede in America, perché è privo di una polizza sanitaria. Sono due modi di vedere che stanno agli antipodi e che testimoniano che i modelli italiano ed europeo, che pure dovrebbero vedere l’eliminazione di sprechi e delle baronie ereditarie, è lontano anni luce da quello di oltre Atlantico.
Resta comunque la scadenza del 17 ottobre dopo di che lo Stato Federale Usa potrebbe anche dichiarare bancarotta. Un rimedio in extremis è già stato trovato due volte, nell’agosto 2012 e nel luglio scorso, alzando legalmente il tetto del debito. Ed è prevedibile che succeda anche stavolta. Ma dopo il no della Camera a maggioranza repubblicana, la macchina federale ha subito un brusco stop. Per la mancanza di stipendio ai dipendenti si sono infatti bloccati molti servizi pubblici “non vitali” come i musei e i parchi naturali. Il cosiddetto “shutdown” non è stato apprezzato per niente dal maggiordomo di Wall Street che l’ha considerato come una offesa personale. Obama, dopo aver ribadito il suo sostegno alla classe media e la volontà di creare milioni di nuovi posti di lavoro, ha ammesso di stare cercando una mediazione con i repubblicani e gli ha chiesto di approvare una legge che consenta di alzare il tetto legale del debito per sei mesi invece dei canonici dodici. In ogni caso, se adesso i repubblicani si atteggiano a difensori dell’equilibrio dei conti pubblici e giocano nell’accusare i democratici di essere fautori della spesa facile, della quale sono pienamente corresponsabili, a nessuno può sfuggire la realtà di un Paese, gli Usa, che non trova nulla di strano a vivere ben al di sopra delle proprie possibilità. Il debito federale è infatti al 105% del Pil e con il debito degli Stati dell’Unione si arriva oltre il 130%. Come e peggio dell’Italia. A questo si aggiunge il perenne deficit commerciale Usa, 600-700 miliardi di dollari annui che testimonia del fatto che gli Usa importano e consumano più beni di quanti ne esportano. E teniamo conto che per il petrolio gli Usa sono tornati ad essere quasi autosufficienti. A questo si aggiunge che i cittadini sono perennemente indebitati per il mutuo e i consumi di tutti i giorni. Esce così fuori la realtà di un Paese che vive sulle spalle del resto del mondo e che vuole continuare a farlo. Un Paese che può contare ancora sul ruolo del dollaro, il cui cambio non riflette più la forza della sua economia ma che si avvale della forza degli Usa come prima potenza militare del mondo. Una moneta di occupazione che potrà continuare ad imporsi fino a quando l’intero edificio crollerà su se stesso.
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Per il Congresso Usa si avvicina la scadenza del 17 ottobre entro la quale democratici e repubblicani dovranno trovare un accordo per alzare ancora una volta “legalmente” il tetto del debito pubblico. La maggioranza repubblicana alla Camera dei Rappresentanti e quella democratica al Senato sono tutt’ora al muro contro muro. Al sì dei senatori si è contrapposto il no dei deputati. I repubblicani si sono infatti impuntati dopo il rifiuto di Obama di posticipare di un anno l’entrata in vigore della riforma sanitaria. Non se ne parla proprio, aveva replicato con veemenza l’inquilino della Casa Bianca. E’ una legge che è stata approvata in via definitiva da entrambi i rami del Congresso ben tre anni e mezzo fa. Ed è una legge che consente l’assistenza medica a 35-40 milioni di cittadini che ne sono privi. Il tutto a fronte di una polizza assicurativa che comporta un prezzo ritenuto accettabile anche per il ceto medio. In ogni caso, un bel guadagno per le compagnie assicurative che avranno 35-40 milioni di nuovi clienti. Il punto è tutto lì. Obama, dopo il mega prestito di 85 miliardi di euro versati all’AIG, il colosso assicurativo nazionale, ha confermato di avere sempre nel cuore più Wall Street dei suoi concittadini. Il no dei repubblicani ad una legge che in ogni caso è da ritenersi sacrosanta, è semmai una conseguenza della svolta a destra del Gop. Dove destra non significa necessariamente la difesa degli interessi dell’Alta Finanza ma al contrario la difesa dei “valori” tipicamente Usa del self made man. Una svolta verificatasi sotto la spinta degli ambienti che si riconoscono nel Tea Party e che giudicano una insopportabile ventata di “socialismo” ogni intrusione dello Stato federale nella vita dei cittadini. Insomma, dicono i repubblicani puri e duri, nessuno può obbligare un cittadino a sottoscrivere una polizza del genere se lui non è d’accordo. Ed anche se ha a che fare con la sua salute. Si è creata in tal modo una situazione paradossale nella quale i concetti di destra e di sinistra, di liberismo e di statalismo finiscono per confondersi in un groviglio inestricabile. Con logiche che agli europei appaiono incomprensibili. Nessuno da noi oserebbe mai mettere in discussione il diritto dei cittadini di usufruire di una assistenza sanitaria. Almeno in questo campo lo Stato Sociale, il Welfare come lo chiamano gli anglofoni, è considerato un diritto acquisito. Nessuno qui da noi, almeno in teoria, rischia di vedersi respinto da un ospedale, come succede in America, perché è privo di una polizza sanitaria. Sono due modi di vedere che stanno agli antipodi e che testimoniano che i modelli italiano ed europeo, che pure dovrebbero vedere l’eliminazione di sprechi e delle baronie ereditarie, è lontano anni luce da quello di oltre Atlantico.
Resta comunque la scadenza del 17 ottobre dopo di che lo Stato Federale Usa potrebbe anche dichiarare bancarotta. Un rimedio in extremis è già stato trovato due volte, nell’agosto 2012 e nel luglio scorso, alzando legalmente il tetto del debito. Ed è prevedibile che succeda anche stavolta. Ma dopo il no della Camera a maggioranza repubblicana, la macchina federale ha subito un brusco stop. Per la mancanza di stipendio ai dipendenti si sono infatti bloccati molti servizi pubblici “non vitali” come i musei e i parchi naturali. Il cosiddetto “shutdown” non è stato apprezzato per niente dal maggiordomo di Wall Street che l’ha considerato come una offesa personale. Obama, dopo aver ribadito il suo sostegno alla classe media e la volontà di creare milioni di nuovi posti di lavoro, ha ammesso di stare cercando una mediazione con i repubblicani e gli ha chiesto di approvare una legge che consenta di alzare il tetto legale del debito per sei mesi invece dei canonici dodici. In ogni caso, se adesso i repubblicani si atteggiano a difensori dell’equilibrio dei conti pubblici e giocano nell’accusare i democratici di essere fautori della spesa facile, della quale sono pienamente corresponsabili, a nessuno può sfuggire la realtà di un Paese, gli Usa, che non trova nulla di strano a vivere ben al di sopra delle proprie possibilità. Il debito federale è infatti al 105% del Pil e con il debito degli Stati dell’Unione si arriva oltre il 130%. Come e peggio dell’Italia. A questo si aggiunge il perenne deficit commerciale Usa, 600-700 miliardi di dollari annui che testimonia del fatto che gli Usa importano e consumano più beni di quanti ne esportano. E teniamo conto che per il petrolio gli Usa sono tornati ad essere quasi autosufficienti. A questo si aggiunge che i cittadini sono perennemente indebitati per il mutuo e i consumi di tutti i giorni. Esce così fuori la realtà di un Paese che vive sulle spalle del resto del mondo e che vuole continuare a farlo. Un Paese che può contare ancora sul ruolo del dollaro, il cui cambio non riflette più la forza della sua economia ma che si avvale della forza degli Usa come prima potenza militare del mondo. Una moneta di occupazione che potrà continuare ad imporsi fino a quando l’intero edificio crollerà su se stesso.
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Re: [O.T.] Crisi economica
grandissimo il Genius italicus at work! Se ci mettessimo la stessa creatività nella scienza avremmo decine di Nobel
Per far passare la seconda casa come prima si finge di divorziare, s'intestano le case ai figli, bambini di 3 anni che vivono da soli e costituiscono autonomi gruppi famigliari, padre usufruttuario e figlio nudo proprietario che si trasferiscono l'un l'atro il diritto di abitazione, commercialisti che inventano sistemi scaccia-IMU
grandissimi

Per far passare la seconda casa come prima si finge di divorziare, s'intestano le case ai figli, bambini di 3 anni che vivono da soli e costituiscono autonomi gruppi famigliari, padre usufruttuario e figlio nudo proprietario che si trasferiscono l'un l'atro il diritto di abitazione, commercialisti che inventano sistemi scaccia-IMU
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“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
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Re: [O.T.] Crisi economica
E poi ci sono i gonzi come me che pur non avendo una prima casa, comprandone una la dichiarano come seconda casa.Drogato_ di_porno ha scritto:grandissimo il Genius italicus at work! Se ci mettessimo la stessa creatività nella scienza avremmo decine di Nobel![]()
Per far passare la seconda casa come prima si finge di divorziare, s'intestano le case ai figli, bambini di 3 anni che vivono da soli e costituiscono autonomi gruppi famigliari, padre usufruttuario e figlio nudo proprietario che si trasferiscono l'un l'atro il diritto di abitazione, commercialisti che inventano sistemi scaccia-IMU
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E mi vengono anche a rompere i coglioni perché secondo loro l'ho pagata poco.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Re: [O.T.] Crisi economica
Drogato_ di_porno ha scritto:grandissimo il Genius italicus at work! Se ci mettessimo la stessa creatività nella scienza avremmo decine di Nobel![]()
Per far passare la seconda casa come prima si finge di divorziare, s'intestano le case ai figli, bambini di 3 anni che vivono da soli e costituiscono autonomi gruppi famigliari, padre usufruttuario e figlio nudo proprietario che si trasferiscono l'un l'atro il diritto di abitazione, commercialisti che inventano sistemi scaccia-IMU
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Sara' anche vero, ma citare come fonte un servizio di Ballarò (come questo, poi) mi sembra francamente troppo. Per chiunque.
Populismo da quattro soldi. Ignoranza crassa dell'ordinamento giuridico. Che è complicato dagli stessi che poi si lamentano.
é un sacrosanto diritto quello di difendersi dalle aggressioni dello stato, chi dice il contrario è perchè dallo stato i soldi li prende, in un modo o nell'altro, invece di versarli.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.
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Re: [O.T.] Crisi economica
Lo diceva Tremonti, richiamandosi a Locke e ai grandi classici che risplendono nel pantheon e firmamento liberale.marziano ha scritto:é un sacrosanto diritto quello di difendersi dalle aggressioni dello stato
Quello che Tremonti non diceva, è che nell'Inghilterra liberale scaturita dalla glourious revolution si poteva essere impiccati per più di 60 reati, fra cui inezie come il furto di una mela o...il mancato pagamento delle tasse.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
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Re: [O.T.] Crisi economica
Gli è che di Robespierre in giro non cè nè manco l'ombraDrogato_ di_porno ha scritto:Lo diceva Tremonti, richiamandosi a Locke e ai grandi classici che risplendono nel pantheon e firmamento liberale.marziano ha scritto:é un sacrosanto diritto quello di difendersi dalle aggressioni dello stato
Quello che Tremonti non diceva, è che nell'Inghilterra liberale scaturita dalla glourious revolution si poteva essere impiccati per più di 60 reati, fra cui inezie come il furto di una mela o...il mancato pagamento delle tasse.
http://denunceinrete.blogspot.it/2012/0 ... -rete.html
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Re: [O.T.] Crisi economica
Non solo ladri, ma subdoli e ipocriti.
Il ladro ti ruba quello che hai, questi pretendono di prenderti quello che presumibilmente dovresti avere.
Ma poi quello che non ho mai capito;un referendum della repubblica italiana strumento di democrazia diretta cancello' le forme di finanziamento pubblico alla politica, è fuorilegge.
La politica l'ha aggirato completamente cambiandogli denominazione ma non la destinazione.
E' come aggirare il divieto del superamento dei 130kmh in autostrada sostituendo sui cruscotti i tachimetri indicanti le miglia..
Il ladro ti ruba quello che hai, questi pretendono di prenderti quello che presumibilmente dovresti avere.
Ma poi quello che non ho mai capito;un referendum della repubblica italiana strumento di democrazia diretta cancello' le forme di finanziamento pubblico alla politica, è fuorilegge.
La politica l'ha aggirato completamente cambiandogli denominazione ma non la destinazione.
E' come aggirare il divieto del superamento dei 130kmh in autostrada sostituendo sui cruscotti i tachimetri indicanti le miglia..
I padroni, anche i piu ributtanti, sono sempre migliori dei loro servi
La realtà è sempre come è e non come vorresti che fosse
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Re: [O.T.] Crisi economica
Come no? Non noti la somiglianza?dostum ha scritto:Gli è che di Robespierre in giro non cè nè manco l'ombra

“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
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"Magari è il contrario, no?"
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Re: [O.T.] Crisi economica
Ah Si? E allora tiè beccati questaDrogato_ di_porno ha scritto:Come no? Non noti la somiglianza?dostum ha scritto:Gli è che di Robespierre in giro non cè nè manco l'ombra
]
dal sito PCL
Invece di rivendicare un sindacato che faccia finalmente il proprio mestiere , Beppe Grillo rivendica l'abolizione del sindacato in quanto tale. Casa Pound applaude. Presumibilmente assieme a Marchionne. Si tratta della proposta sociale più reazionaria attualmente in circolo nel dibattito politico. Tanto più reazionaria di fronte all'aggressione capitalistica contro il lavoro più pesante dell'intero dopoguerra.
Non inganni la formula” le aziende a chi lavora”: Grillo intende nel migliore dei casi il modello americano, con i lavoratori azionisti del capitale d'impresa. Dove lavoro, sanità, previdenza sono affidati alla roulette russa del mercato: non più diritti, ma variabili del capitale. Il “sindacato” serve tuttalpiù come azionista collettivo complice del capitalista. Che è appunto l'esatto opposto del sindacato. Tutto torna.
I lavoratori sindacalmente attivi, ed in particolare gli attivisti e iscritti della Fiom e dei sindacati di base, sono avvertiti: il milionario Beppe Grillo non è un alleato, fosse pure pittoresco, ma un loro avversario. Non un interlocutore, ma un nemico. Come il PCL ha sempre detto.
Tutte le aperture al grillismo fatte a piene mani da tanti ambienti della sinistra ( politica e sindacale) si sono rivelate per quello che sono: un' effetto ( fra i tanti) della deriva politica e culturale della sinistra italiana.
P.S.
Scherzi a parte è affermazione dogmatico/settaria IMHO
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Re: [O.T.] Crisi economica
Tranquillo dos, stanno arrivando Joseph e Jean-Robert
adesso la sistemano loro la fazenda


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“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: [O.T.] Crisi economica
Storie! L'Etat c'est Lui gli altri sono solo comparse Lady Oscar è stata accoppata da mòDrogato_ di_porno ha scritto:Tranquillo dos, stanno arrivando Joseph e Jean-Robert
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Re: [O.T.] Crisi economica
Questa è spettacolare:
Fmi: prelievo del 10% su tutti i conti europei
NEW YORK (WSI) – L’idea è sorprendente, ma ciononostante è passata pressoché inosservata, celata tra le righe di un lungo rapporto di economia. Per porre rimedio all’esperimento fallimentare della moneta unica, il Fondo Monetario Internazionale ha aperto alla possibilità che le autorità europee impongano un prelievo forzoso del 10% sui conti correnti di 15 paesi dell’area euro. Tanto ci vorrebbe, secondo i calcoli degli economisti, per riportare il debito sovrano del blocco ai livelli pre crisi.
Quanto espresso dall’istituto di Washington è certamente stato preso in considerazione anche dalle autorità politiche. Il concetto è semplice: piuttosto che appesantire il carico fiscale delle imprese e far scendere ancora di più le buste paga, perché non andare a toccare i capitali "dormienti"?
Il Fondo osserva che contributi una tantum come i prelievi coatti sono stati ampiamente utilizzati in Europa dopo la Prima Guerra Mondiale (vedi il caso della Germania) e in Giappone dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il report riconosce che le misure drastiche non hanno avuto i risultati attesi e che non hanno portato ad una riduzione del debito pubblico (l’obiettivo iniziale). E sopratutto che il ritardo nell'attuazione ha portato alla fuga di capitali e a un’elevata inflazione.
Concentrandosi nei problemi della zona euro e nella necessità di riportare il livello del debito pubblico a livelli pre-crisi (fine 2007), il FMI riconosce anche che per curare l’area ci sarebbe bisogno di un tasso di prelievo alto (10%) dei risparmi netti positivi dei nuclei familiari di 15 paesi della zona euro.
"Dato il pessimo stato delle finanze pubbliche della zona euro – si legge sul
quotidiano belga L'Echo - le idee per rafforzare i fondi pubblici non mancano, come questa piuttosto semplicistica e senza precedenti del FMI".
Degli analisti interpellati da L'Echo c'è solo un economista,
Etienne de Callatay, che trova qualche virtu' nell'idea: "A prima vista, la proposta può sembrare perturbante, persino scioccante e scandalosa. Ma si tratta di una alternativa alle altre misure preconizzate per uscire dalla crisi, come il ricorso all'inflazione".
Fmi: prelievo del 10% su tutti i conti europei
NEW YORK (WSI) – L’idea è sorprendente, ma ciononostante è passata pressoché inosservata, celata tra le righe di un lungo rapporto di economia. Per porre rimedio all’esperimento fallimentare della moneta unica, il Fondo Monetario Internazionale ha aperto alla possibilità che le autorità europee impongano un prelievo forzoso del 10% sui conti correnti di 15 paesi dell’area euro. Tanto ci vorrebbe, secondo i calcoli degli economisti, per riportare il debito sovrano del blocco ai livelli pre crisi.
Quanto espresso dall’istituto di Washington è certamente stato preso in considerazione anche dalle autorità politiche. Il concetto è semplice: piuttosto che appesantire il carico fiscale delle imprese e far scendere ancora di più le buste paga, perché non andare a toccare i capitali "dormienti"?
Il Fondo osserva che contributi una tantum come i prelievi coatti sono stati ampiamente utilizzati in Europa dopo la Prima Guerra Mondiale (vedi il caso della Germania) e in Giappone dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il report riconosce che le misure drastiche non hanno avuto i risultati attesi e che non hanno portato ad una riduzione del debito pubblico (l’obiettivo iniziale). E sopratutto che il ritardo nell'attuazione ha portato alla fuga di capitali e a un’elevata inflazione.
Concentrandosi nei problemi della zona euro e nella necessità di riportare il livello del debito pubblico a livelli pre-crisi (fine 2007), il FMI riconosce anche che per curare l’area ci sarebbe bisogno di un tasso di prelievo alto (10%) dei risparmi netti positivi dei nuclei familiari di 15 paesi della zona euro.
"Dato il pessimo stato delle finanze pubbliche della zona euro – si legge sul
quotidiano belga L'Echo - le idee per rafforzare i fondi pubblici non mancano, come questa piuttosto semplicistica e senza precedenti del FMI".
Degli analisti interpellati da L'Echo c'è solo un economista,
Etienne de Callatay, che trova qualche virtu' nell'idea: "A prima vista, la proposta può sembrare perturbante, persino scioccante e scandalosa. Ma si tratta di una alternativa alle altre misure preconizzate per uscire dalla crisi, come il ricorso all'inflazione".
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