Tranne quella di conte, non mi sono piaciute molto le dichiarazioni del governo, di maio al tg2 era come se fosse in campagna elettorale buttandola sui giornali che non hanno fatto inchiesta, sulle tasse che Autostrade paga in Lussemburgo (cosa da verificare, la sede sociale è a roma)..sembra quasi una caccia alle streghe, una ricerca di qualcuno su cui puntare il dito, ancora non si sa niente sul crollo ed i motivi è per cui avvenuto, non si punisce politicamente una società se non vengono dimostrate responsabilità ed eventuali colpe. Le concessioni non si revocano con le chiacchiere, mi chiedo se sono a conoscenza del fatto che esiste una penale miliardaria…
Il Ponte Morandi è stato costruito tra il 1963 e il 1967 dalla Società Italiana per Condotte d'Acqua.
In quegli anni, la Società che ha costruito il ponte era di proprietà del Vaticano tramite l'A.P.S.A. (L'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica), per poi essere acquistata nel 1970 dall'IRI mediante Michele Sindona.
Gran parte delle maggiori infrastrutture italiane risalgono a quegli anni, gli anni del "miracolo economico italiano", e hanno avuto la stessa storia del Ponte Morandi.
Gran parte di quelle infrastrutture hanno raggiunto e ampiamente superato la loro vita utile, e la loro manutenzione è in buona sostanza più costosa del loro abbattimento e ricostruzione.
Si fa prima a buttarli giù che ad aggiustarli, per capirci.
Ora, la manutenzione di queste strutture viene affidata dallo Stato ad aziende private (Autostrade per l'Italia, gruppo Gavio ecc.) mediante contratto di concessione.
Questi contratti sono coperti da una sorta di segreto di Stato (ma de che?) e sono stati resi pubblici parzialmente per la prima volta solo a febbraio 2018.
Parzialmente perché non sono stati divulgati i dati economici che regolano il rapporto.
Ovvero i dati più importanti.
Un'indagine della Banca D'Italia del 2015 denunciò alcune "particolarità" di queste concessioni, ovvero:
- concessioni senza passare per una gara pubblica, ma tramite trattativa diretta
- rinnovi delle concessioni, sempre senza gara pubblica, di oltre 20 anni.
In tutto questo, che si configura come una classica "privatizzazione all'italiana" (ovvero la distribuzione della gestione dei monopoli senza appalti, senza competizione nazionale e internazionale e con lo Stato che di fatto continua a dirigere da dietro le quinte), alcuni si scandalizzano per la composizione del capitale sociale del concessionario maggiore, ovvero Atlantia (che possiede Autostrade per l'Italia).
A parte il 30% di proprietà della famiglia Benetton, sento persone scandalizzate per:
- l'8% in mano a un fondo di private equity di proprietà del Governo di Singapore
- il 6% in mano a un investitore inglese, Sir Christopher Anthony Hohn, tramite il fondo TCI Fund Management Ltd.
- il 5% in mano a BlackRock, il 2% di Lazard e l'1% di Vanguard.
Quindi, la situazione è questa.
Le infrastrutture italiane sono vecchie e decadenti, sono costruite chissà come da società pubbliche e ecclesiastiche in anni di vacche grasse e controlli inesistenti, la manutenzione (costosissima ed economicamente sconveniente) è affidata ad aziende private mediante concessioni fumose, secretate nei dati economici, senza concorrenza e blindate per 30 anni...
Viadotto Morandi a Genova, crollato.
Viadotto Morandi ad Agrigento, inagibile per questioni di sicurezza.
Ponte Morandi sul Wadi al-Kuf, in Libia, chiuso al traffico per deterioramento strutturale.
Ponte Morandi in Venezuela, parzialmente collassato per collisione con petroliera.
Ponte Morandi a Catanzaro, soggetto a continue opere di manutenzione straordinaria.
Ponte Vespucci (di Morandi) a Firenze, monitorato da un anno per problemi di erosione della struttura.
Facciamo il processo portando in tribunale la bara del morandi?