Vallanzasca di destra non fu.
Diciamo un anarco individualista che se ne fregava della politica...
Riporto le sue parole in merito a quella volta che sarebbe stato contattato da alcuni neo-fascisti vicini ai servizi segreti...
[i:9cb8af5e80] Passa un paio di giorni in cui mi strafaccio di bucatini e morfina e viene a trovarmi questo avvocato.
Fascista, come l'amico da cui stavo nascosto. Comincia a magnificare le mie doti di combattente, per poi farmi sapere che la patria aveva bisogno di ragazzi come me.
Avrei dovuto semplicemente essere il braccio violento della "Strategia della Tensione", qualche attentato qua e là , un po' di sangue innocente versato.
Insomma avrei dovuto, parole sue, "dare la spallata definitiva che avrebbe scardinato le istituzioni". In compenso avrei ottenuto quanti soldi volevo.
Io gli dico che ho bisogno di tempo per pensarci. Poi lo chiamo e lo invito, diciamo così, a trovarsi qualcun altro che faccia quelle porcate, perché Renato Vallanzasca è un bandito, non un boia travestito da politicante.
Mentre stiamo parlando tiro fuori tutto quello che i suoi amici neri vogliono combinare.
Lo registro.
E glielo faccio sapere.
Ancora oggi, l'idea di tenerlo per le palle mi piace assai. Anche più di allora, visto che quello che per me era un illustre sconosciuto non lo è certo più... Anche se da tempo ha indossato i panni del francescano.
Anni dopo, a San Vittore, finisco in cella con Concutelli, il fondatore di Ordine Nuovo. Beh, allora più neri di lui non ce n'erano.
Era uno con le palle, non aveva paura di nessuno.
E sai che mi racconta sull'avvocato?
"è un boia dei Servizi" dice "amico di quei bastardi di Delle Chiaie e Nardi, di quelli che fanno comunella con la sbirraglia più infame".
Allora l'Italia era questa roba qui, anche se a scuola non ve l'insegnano, le stragi fasciste erano stragi di Stato.[/i:9cb8af5e80]
Questa è la sua intervista autobiografica
http://www.isral.it/web/web/storiedel90 ... cimila.htm