[O.T.] pubblico impiego
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«Inefficienza? Problema reale. Ma ci vuole più tecnologia, non tagli negli uffici pubblici»
Caro Direttore,
ho letto con attenzione gli articoli di Pietro Ichino nei quali si affronta con un approccio, a mio parere, non condivisibile un problema reale: il livello di efficienza dell'amministrazione e dei dipendenti pubblici. Innanzitutto dobbiamo partire dal fatto che una buona parte dei dipendenti pubblici lavora con spirito di servizio verso le istituzioni, ma operando spesso in condizioni difficili e con scarse risorse. Il vero problema è che per decenni la pubblica amministrazione è stata considerata dalla classe politica un calmiere della disoccupazione, specie nel Mezzogiorno: da qui è nato un patto scellerato tra politica e lavoratori pubblici basato sul concetto «poco lavoro-pochi soldi».
E' solo con le riforme degli anni '90 che si avvia un mutamento della mission dell'amministrazione, che viene finalmente considerata come un fattore chiave dello sviluppo economico e sociale del Paese. Proprio in quegli anni vennero avviate importanti riforme, che riguardavano l'organizzazione della P.A., le modalità di accesso al pubblico impiego, in particolare alla dirigenza, la formazione continua dei dipendenti, il controllo di gestione e la valutazione dei dirigenti. E' inevitabile, tuttavia, constatare come il processo avviato negli anni '90 non solo sia rimasto in mezzo al guado,ma come sia stato completamente abbandonato nella scorsa legislatura: molti dei principi e delle innovazioni introdotte sono rimasti purtroppo lettera morta.
Il nostro compito oggi è quello di combattere le sacche di inefficienza della P.A. o di personale «nullafacente », volendo usare il termine di Ichino, mettendo realmente in campo quelle riforme, utilizzando tutti gli istituti e gli strumenti esistenti, compresi quelli sanzionatori già previsti dai contratti (sanzioni disciplinari e licenziamenti). Contemporaneamente bisogna lavorare all'ammodernamento delle amministrazioni pubbliche. Solo così possiamo rispondere alla domanda di modernizzazione e di efficienza che viene dal Paese.
In questa direzione vanno alcuni provvedimenti, ai quali sto lavorando proprio in questi giorni, che puntano a dare certezza ai tempi per la conclusione dei procedimenti amministrativi, con un termine massimo di 90 giorni e l'introduzione dell'indennizzo automatico e forfettario a favore del cittadino in caso di mancato rispetto dei tempi. Sono misure tese a ridefinire il rapporto cittadino-amministrazione: la possibilità di avere dei dati chiari sull'efficienza dei singoli uffici e sulla capacità della dirigenza di fissare e perseguire obiettivi introdurrà nella Pa un nuovo circolo virtuoso. Ogni amministrazione infatti, a prescindere dal suo colore politico, sarà valutabile pubblicamente anche sulla base di questi nuovi parametri.
Non guardo dall'altra parte, come dice il professor Ichino, ma sono consapevole che per combattere l'inefficienza occorrono innovazione tecnologica e organizzativa, formazione e motivazione del personale e, soprattutto, un grande cambiamento della cultura e dei comportamenti quotidiani delle amministrazioni: dobbiamo adottare un nuovo sistema di valutazione dei risultati a cui ancorare meccanismi di sanzione, da una parte, e di incentivazione, dall'altra, che premino davvero impegno e produttività . Su questo punto sono d'accordo con Ichino: il tempo delle incentivazioni «a pioggia» è finito. Vogliamo promuovere, ad esempio, in tutte le amministrazioni pubbliche tavoli con le organizzazioni rappresentative del mondo imprenditoriale, dei cittadini e le organizzazione sindacali per monitorare l'utilizzazione delle risorse dedicate alla produttività . Per contrastare l'inefficienza ognuno deve fare la sua parte: le organizzazione dei lavoratori, la dirigenza, che deve rispondere dei risultati raggiunti, e la politica, che deve garantire un cambiamento delle amministrazioni pubbliche realmente percepibile dai cittadini.
*Ministro per le Riforme e l'Innovazione nella Pubblica amministrazione
Luigi Nicolais*
31 agosto 2006
Caro Direttore,
ho letto con attenzione gli articoli di Pietro Ichino nei quali si affronta con un approccio, a mio parere, non condivisibile un problema reale: il livello di efficienza dell'amministrazione e dei dipendenti pubblici. Innanzitutto dobbiamo partire dal fatto che una buona parte dei dipendenti pubblici lavora con spirito di servizio verso le istituzioni, ma operando spesso in condizioni difficili e con scarse risorse. Il vero problema è che per decenni la pubblica amministrazione è stata considerata dalla classe politica un calmiere della disoccupazione, specie nel Mezzogiorno: da qui è nato un patto scellerato tra politica e lavoratori pubblici basato sul concetto «poco lavoro-pochi soldi».
E' solo con le riforme degli anni '90 che si avvia un mutamento della mission dell'amministrazione, che viene finalmente considerata come un fattore chiave dello sviluppo economico e sociale del Paese. Proprio in quegli anni vennero avviate importanti riforme, che riguardavano l'organizzazione della P.A., le modalità di accesso al pubblico impiego, in particolare alla dirigenza, la formazione continua dei dipendenti, il controllo di gestione e la valutazione dei dirigenti. E' inevitabile, tuttavia, constatare come il processo avviato negli anni '90 non solo sia rimasto in mezzo al guado,ma come sia stato completamente abbandonato nella scorsa legislatura: molti dei principi e delle innovazioni introdotte sono rimasti purtroppo lettera morta.
Il nostro compito oggi è quello di combattere le sacche di inefficienza della P.A. o di personale «nullafacente », volendo usare il termine di Ichino, mettendo realmente in campo quelle riforme, utilizzando tutti gli istituti e gli strumenti esistenti, compresi quelli sanzionatori già previsti dai contratti (sanzioni disciplinari e licenziamenti). Contemporaneamente bisogna lavorare all'ammodernamento delle amministrazioni pubbliche. Solo così possiamo rispondere alla domanda di modernizzazione e di efficienza che viene dal Paese.
In questa direzione vanno alcuni provvedimenti, ai quali sto lavorando proprio in questi giorni, che puntano a dare certezza ai tempi per la conclusione dei procedimenti amministrativi, con un termine massimo di 90 giorni e l'introduzione dell'indennizzo automatico e forfettario a favore del cittadino in caso di mancato rispetto dei tempi. Sono misure tese a ridefinire il rapporto cittadino-amministrazione: la possibilità di avere dei dati chiari sull'efficienza dei singoli uffici e sulla capacità della dirigenza di fissare e perseguire obiettivi introdurrà nella Pa un nuovo circolo virtuoso. Ogni amministrazione infatti, a prescindere dal suo colore politico, sarà valutabile pubblicamente anche sulla base di questi nuovi parametri.
Non guardo dall'altra parte, come dice il professor Ichino, ma sono consapevole che per combattere l'inefficienza occorrono innovazione tecnologica e organizzativa, formazione e motivazione del personale e, soprattutto, un grande cambiamento della cultura e dei comportamenti quotidiani delle amministrazioni: dobbiamo adottare un nuovo sistema di valutazione dei risultati a cui ancorare meccanismi di sanzione, da una parte, e di incentivazione, dall'altra, che premino davvero impegno e produttività . Su questo punto sono d'accordo con Ichino: il tempo delle incentivazioni «a pioggia» è finito. Vogliamo promuovere, ad esempio, in tutte le amministrazioni pubbliche tavoli con le organizzazioni rappresentative del mondo imprenditoriale, dei cittadini e le organizzazione sindacali per monitorare l'utilizzazione delle risorse dedicate alla produttività . Per contrastare l'inefficienza ognuno deve fare la sua parte: le organizzazione dei lavoratori, la dirigenza, che deve rispondere dei risultati raggiunti, e la politica, che deve garantire un cambiamento delle amministrazioni pubbliche realmente percepibile dai cittadini.
*Ministro per le Riforme e l'Innovazione nella Pubblica amministrazione
Luigi Nicolais*
31 agosto 2006
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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ogni volta che sento "pubblico impiego" mi viene in mente il gabbiotto poste della centrale...
puttana galera manco nei film di totó
bel biglietto da visita per gli stranieri che arrivano in "the capital of fashon" non c'è che dire...
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“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
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straquoto!Husker_Du ha scritto:Faccio anche presente che chi ha scritto l'articolo e' un docente della statale di milano.....e che rappresenta, come la maggior parte dei suoi colleghi, una delle parti piu' improduttive dell'attivita' lavorativa italiana...prendendo lo stipendio da ordinario, piu' 250 altri lavori di consulenza, e mantenendo un rendita di posizione all'interno delle universita' italiane che crea solo inefficienze (assistenti privilegiati, concorsi pilotati...etc. etc.).....
Forse, si potrebbe cominciare da lui con l'eliminazione dei parassiti pubblici.....
sti soloni mi fan girare le palle! Son tutti della serie:
"fai quello che dico io ma non fare quello che faccio io"!
Che il problema dei fannulloni esista è un dato di fatto è non è solo questione di pubblico dato che anche nel privato ci sono situazioni di inefficenza o peggio ancora di dolo per la cultura fantozziana abbondantemente diffusa!
Nessuno ha la bacchetta magica e certi eccessi di garantismo sia nel pubblico che nel privato sono francamente eccessivi ma credo la soluzione vada trovata nel cambio generale dell'atteggiamento di noi itaGliani verso chi non rispetta le regole.
brainsex ha scritto:nei film di totó le Poste erano pubblico impiego
si da il caso che siano, oggi e da anni, una S.p.A.
si vede che privatizzare non serve, allora...
S.P.A....51% proprieta' dello stato, 29% banche interesse pubblico, 20% privati...
...brain...quando vedremo un tuo bel post di porno e/o sesso...??? Qua c'e' gente che e' stata bannata per molto meno...!!!

si e no...Husker_Du ha scritto:Faccio anche presente che chi ha scritto l'articolo e' un docente della statale di milano.....e che rappresenta, come la maggior parte dei suoi colleghi, una delle parti piu' improduttive dell'attivita' lavorativa italiana...prendendo lo stipendio da ordinario, piu' 250 altri lavori di consulenza, e mantenendo un rendita di posizione all'interno delle universita' italiane che crea solo inefficienze (assistenti privilegiati, concorsi pilotati...etc. etc.).....
Forse, si potrebbe cominciare da lui con l'eliminazione dei parassiti pubblici.....
da esperienze molto dirette e molto vicine non sono motlo d'accordo....
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Allora chiariamoci le idee:
-un discorso è quello dell'efficenza
-un'altro discorso è quello della spesa pubblica in sè
Sono due cose che non vanno mischiate (se non per fini propagandistici)
Dipende dove si vuole incanalare il discorso perchè le i due filoni sono molto differenti.
Giusto per capirsi: io posso spendere 100 milioni in un istituto di robotica e realizzare il miglior istituto di ricerca al mondo in quel settore.
Posso spendere 100 milioni in un istituto di ricerca e fare la solita cagata all'italiana con baroni universitari che si riempiono le tasche e fanno assumere l'amico del nipote del cugino.
In questo caso il sistema adottato che è inefficente non la spesa nella ricerca in sè.
Così come posso assumere 100 persone per un ente qualsiasi per fargli svolgere una mansione qualsiasi, con il solo scopo di far lavorare 100 persone.
Oppure le posso far lavorare e offrire un ottimo servizio alla comunità .
Considera che il problema dell'inefficenza è sentito anche nelle grandi organizzazioni private. E sempre nel privato, gli investimenti sbagliati e fallimentari sono all'ordine del giorno.
-un discorso è quello dell'efficenza
-un'altro discorso è quello della spesa pubblica in sè
Sono due cose che non vanno mischiate (se non per fini propagandistici)
Dipende dove si vuole incanalare il discorso perchè le i due filoni sono molto differenti.
Giusto per capirsi: io posso spendere 100 milioni in un istituto di robotica e realizzare il miglior istituto di ricerca al mondo in quel settore.
Posso spendere 100 milioni in un istituto di ricerca e fare la solita cagata all'italiana con baroni universitari che si riempiono le tasche e fanno assumere l'amico del nipote del cugino.
In questo caso il sistema adottato che è inefficente non la spesa nella ricerca in sè.
Così come posso assumere 100 persone per un ente qualsiasi per fargli svolgere una mansione qualsiasi, con il solo scopo di far lavorare 100 persone.
Oppure le posso far lavorare e offrire un ottimo servizio alla comunità .
Considera che il problema dell'inefficenza è sentito anche nelle grandi organizzazioni private. E sempre nel privato, gli investimenti sbagliati e fallimentari sono all'ordine del giorno.
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi
Helmut ha scritto:brainsex ha scritto:nei film di totó le Poste erano pubblico impiego
si da il caso che siano, oggi e da anni, una S.p.A.
si vede che privatizzare non serve, allora...
S.P.A....51% proprieta' dello stato, 29% banche interesse pubblico, 20% privati...
...brain...quando vedremo un tuo bel post di porno e/o sesso...??? Qua c'e' gente che e' stata bannata per molto meno...!!!
Si si, ma chi comanda? I Consulenti Globali Mediolanum che inseguono le vecchiette negli uffici postali ti suggeriscono niente? Il fatto che chi ha il conto nella banca costruita intorno a Doris faccia le operazioni di sportello in posta puó aiutare?

P.S.: Brainsex, prima di ogni post butta lì un W LA FIGA, così questi sono contenti.
P.P.S.: a proposito - W LA FIGA -
Se una libera società non puó aiutare i molti che sono poveri, non dovrebbe salvare i pochi che sono ricchi. (John Fitzgerald Kennedy)
- Drogato_ di_porno
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Non eri stato bannato perchè non parlavi di porno, ma perchè rompevi i coglioni.Helmut ha scritto:...brain...quando vedremo un tuo bel post di porno e/o sesso...??? Qua c'e' gente che e' stata bannata per molto meno...!!!
Tra le due passa una differenza abissale. Brevemente: se io COMUNISTA entro nel forum di Forza Italia e in ogni singolo post sparlo di Berlusconi li applaudo quando mi sbattono fuori a pedate. Sta alla mia intelligenza(


Insomma, puoi parlare solo di politica purchè non passi il limite, dove per limite s' intende il "farlo a fette".
E adesso Helmut t' imploro, ti prego, ti scongiuro, polemizza un pó anche con me. Ho bisogno che tu polemizzi con me, capisci? Ti pago per litigare con me!

Per camminatore: mi spiace che abbia problemi di login, sarà una frana col pc.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Drogato_ di_porno ha scritto:Non eri stato bannato perchè non parlavi di porno, ma perchè rompevi i coglioni.Helmut ha scritto:...brain...quando vedremo un tuo bel post di porno e/o sesso...??? Qua c'e' gente che e' stata bannata per molto meno...!!!
Tra le due passa una differenza abissale. Brevemente: se io COMUNISTA entro nel forum di Forza Italia e in ogni singolo post sparlo di Berlusconi li applaudo quando mi sbattono fuori a pedate. Sta alla mia intelligenza() e sensibilità (
) evitare di farlo. Nè serve ad ingraziarmi i moderatori qualche pretestuoso topic sul sesso messo lì a bella posta.
Insomma, puoi parlare solo di politica purchè non passi il limite, dove per limite s' intende il "farlo a fette".
E adesso Helmut t' imploro, ti prego, ti scongiuro, polemizza un pó anche con me. Ho bisogno che tu polemizzi con me, capisci? Ti pago per litigare con me!![]()
Per camminatore: mi spiace che abbia problemi di login, sarà una frana col pc.
Siamo contradditori caro Drogato...in un post precedente (non mi metto a cercarlo, non ho tempo) affermavi il contrario...ovvero che fui bannato perchè non scrivevo di porno...

- Drogato_ di_porno
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Questo era solo il cavillo "legale" per farti fuori. Soccorso e brain non parlano mai di porno. E non vengono bannati.Helmut ha scritto:ovvero che fui bannato perchè non scrivevo di porno...
Helmut: "Per forza, sono comunisti!"


Ma se sei rincoglionito non è colpa tua.
Ultima modifica di Drogato_ di_porno il 22/09/2006, 16:51, modificato 1 volta in totale.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”