[O.T.] ISLAM
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- donegal
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La sola idea che la superiorità della razza bianca venga rappresentata da Belnudo, mi causa una irresistibile crisi di risobelnudo ha scritto:WHITE POWER
WHITE RIOT

Lo slogan "White Riot" venne coniato da quei comunistacci cattivi dei Clash e aveva il significato opposto a quello che Belnudo crede : si rivolgeva ai giovani bianchi chiedendo loro di trovare una causa per la quale far scattare una rivolta, dato che gli afrocaraibici londinesi già l'avevano trovata... e l'invito era quello di ribellarsi insieme a loro.
Maturità e depravazione battono sempre gioventù e bellezza
impeccabile donegal.......donegal ha scritto:La sola idea che la superiorità della razza bianca venga rappresentata da Belnudo, mi causa una irresistibile crisi di risobelnudo ha scritto:WHITE POWER
WHITE RIOT
Lo slogan "White Riot" venne coniato da quei comunistacci cattivi dei Clash e aveva il significato opposto a quello che Belnudo crede : si rivolgeva ai giovani bianchi chiedendo loro di trovare una causa per la quale far scattare una rivolta, dato che gli afrocaraibici londinesi già l'avevano trovata... e l'invito era quello di ribellarsi insieme a loro.
il brano fa riferimento ai riots degli emigranti di origine giamaicana in occasione del carnevale caraibico di notting hill.......circostanza storica alla quale joe strummer e paul simonon parteciparono, razionalizzando, tuttavia, nonostante l'indole propensa alla rivolta che i due possedevano e manifestavano, una sindrome da straniamento e disadattamento essendo stata la gazzarra in questione promossa e realizzata quasi esclusivamente da individui di colore................(l'espressione di colore la considero un eufemismo insopportabile ma in questa circostanza si accorda foneticamente alla perfezione col resto del discorso, onde per cui la includo ugualmente....in ogni modo preciso)..........
"Dietro ogni italiano si nasconde un cretino"
Ennio Flaiano.
Ennio Flaiano.
La Jihad omosessuale
Sessualità e religione. Due sfere che se nel privato rispondono solo a formazione, gusto e credo del singolo, nelle loro manifestazioni sociali si trovano di fronte le istituzioni della fede. Nell'Occidente della Chiesa cattolica esempio ne sono l'aborto, il divorzio, le unioni omosessuali, la fecondazione assistita. Ma cosa avviene nei paesi a maggioranza musulmana?
Una parte della 23ma edizione del "da Sodoma a Hollywood - Torino GLBT Film Festival" (19-25 aprile, la kermesse significativamente si chiude il giorno della Liberazione) si concentra proprio sul rapporto tra omosessualità ed Islam attraverso 7 titoli tra film di finzione, documentari e cortometraggi. Il lavoro più articolato è sicuramente A Jihad for love , scritto e diretto dall'indiano Parvez Sharma, produttore e giornalista radiofonico che spesso si è occupato di diritti umani. Un'opera prima (co-finanziata dal Sundance Documentary Fund), ed anche primo documentario su quest'argomento. «Jihad - spiega il regista - non significa solo "guerra santa" ma anche "lasciarsi andare verso la strada di dio". Questo film vuole raccontare la jihad ripudiando il concetto di guerra». E lo fa incontrando lesbiche e gay musulmani praticanti in 12 stati, in 9 differenti lingue, a partire dall'India e passando per Pakistan, Iran, Turchia, Egitto, Sud Africa, fino ad arrivare in Francia. I loro sono racconti di vita sull'amore e sull'accettazione di sè - nel superamento di conflitti interni, familiari e con la società - ripresi con grande rischio e in segreto per 6 anni, perchè «i musulmani - continua Sharma - ritengono che l'omosessualità sia vietata dal Libro Sacro, e molti insegnanti del Corano ne attribuiscono direttamente a Maometto la condanna. L'islam conta 50 stati a maggioranza musulmana. Solo in poche di queste nazioni la legge non proibisce espressamente l'omosessualità , la maggior parte prevede carcerazione, tortura, repressione ed esecuzione dei gay. Il lesbismo nel Corano non è neanche preso in considerazione». Ciononostante, «la maggioranza dei gay musulmani non vuole ripudiare la propria religione, ma far convivere serenamente omosessualità e credo. Come i personaggi del documentario, che sono molto diversi tra loro: alcuni osservano rigorosamente i dettami ortodossi, altri hanno fatto proprio il modo di vivere occidentale. Tutti vivono con la speranza di un futuro migliore». Di contro, tra questa minoranza taciuta, esclusa dalla vita pubblica, vittima di persecuzioni, «le persone che decidono di fuggire verso gli stati occidentali si trovano a fare i conti con l'intensificazione dei controlli ai confini e leggi di schedatura, a causa degli attacchi dell'11 settembre, in un clima di completa diffidenza».
Due donne, l'iraniana Negir Kianfar e l'olandese Daisy Mohr, sono invece le autrici del doc The Birthday , su un giovane seguito prima e dopo l'operazione chirurgica di passaggio da uomo a donna, circondato dal suo compagno, altri transessuali (tra cui una donna che sta diventando uomo), il medico, un religioso, e specialmente la famiglia. Il luogo è l'Iran e tutti i personaggi sono credenti, in un contesto schizofrenico dominato dal perchè un uomo scelga di diventare una donna non-libera. In Love and Words , la regista e montatrice Sylvie Ballyot va nello Yemen per riprendere una donna. Pochi giorni dopo deve interrompere perchè la mette in pericolo, e inizia così ad interrogare varie persone sull'amore e sulla vita, esponendo anche se stessa. Citiamo infine The Beirut Apt di Daniele Salaris (già autore di due reportage per Gay.Tv - sulla "Marcia per la Tolleranza" di Cracovia e sul primo tentativo di Gay Pride in Russia - ed un altro su gay e lesbiche islamiche londinesi, col cui materiale ha realizzato il video Sul carro di Imaan ). Salaris ci parla qui del Libano, dove il codice penale vieta l'omosessualità . Un appartamento diventa allora luogo di libera manifestazione della propria sessualità , di analisi e racconto.
Sessualità e religione. Due sfere che se nel privato rispondono solo a formazione, gusto e credo del singolo, nelle loro manifestazioni sociali si trovano di fronte le istituzioni della fede. Nell'Occidente della Chiesa cattolica esempio ne sono l'aborto, il divorzio, le unioni omosessuali, la fecondazione assistita. Ma cosa avviene nei paesi a maggioranza musulmana?
Una parte della 23ma edizione del "da Sodoma a Hollywood - Torino GLBT Film Festival" (19-25 aprile, la kermesse significativamente si chiude il giorno della Liberazione) si concentra proprio sul rapporto tra omosessualità ed Islam attraverso 7 titoli tra film di finzione, documentari e cortometraggi. Il lavoro più articolato è sicuramente A Jihad for love , scritto e diretto dall'indiano Parvez Sharma, produttore e giornalista radiofonico che spesso si è occupato di diritti umani. Un'opera prima (co-finanziata dal Sundance Documentary Fund), ed anche primo documentario su quest'argomento. «Jihad - spiega il regista - non significa solo "guerra santa" ma anche "lasciarsi andare verso la strada di dio". Questo film vuole raccontare la jihad ripudiando il concetto di guerra». E lo fa incontrando lesbiche e gay musulmani praticanti in 12 stati, in 9 differenti lingue, a partire dall'India e passando per Pakistan, Iran, Turchia, Egitto, Sud Africa, fino ad arrivare in Francia. I loro sono racconti di vita sull'amore e sull'accettazione di sè - nel superamento di conflitti interni, familiari e con la società - ripresi con grande rischio e in segreto per 6 anni, perchè «i musulmani - continua Sharma - ritengono che l'omosessualità sia vietata dal Libro Sacro, e molti insegnanti del Corano ne attribuiscono direttamente a Maometto la condanna. L'islam conta 50 stati a maggioranza musulmana. Solo in poche di queste nazioni la legge non proibisce espressamente l'omosessualità , la maggior parte prevede carcerazione, tortura, repressione ed esecuzione dei gay. Il lesbismo nel Corano non è neanche preso in considerazione». Ciononostante, «la maggioranza dei gay musulmani non vuole ripudiare la propria religione, ma far convivere serenamente omosessualità e credo. Come i personaggi del documentario, che sono molto diversi tra loro: alcuni osservano rigorosamente i dettami ortodossi, altri hanno fatto proprio il modo di vivere occidentale. Tutti vivono con la speranza di un futuro migliore». Di contro, tra questa minoranza taciuta, esclusa dalla vita pubblica, vittima di persecuzioni, «le persone che decidono di fuggire verso gli stati occidentali si trovano a fare i conti con l'intensificazione dei controlli ai confini e leggi di schedatura, a causa degli attacchi dell'11 settembre, in un clima di completa diffidenza».
Due donne, l'iraniana Negir Kianfar e l'olandese Daisy Mohr, sono invece le autrici del doc The Birthday , su un giovane seguito prima e dopo l'operazione chirurgica di passaggio da uomo a donna, circondato dal suo compagno, altri transessuali (tra cui una donna che sta diventando uomo), il medico, un religioso, e specialmente la famiglia. Il luogo è l'Iran e tutti i personaggi sono credenti, in un contesto schizofrenico dominato dal perchè un uomo scelga di diventare una donna non-libera. In Love and Words , la regista e montatrice Sylvie Ballyot va nello Yemen per riprendere una donna. Pochi giorni dopo deve interrompere perchè la mette in pericolo, e inizia così ad interrogare varie persone sull'amore e sulla vita, esponendo anche se stessa. Citiamo infine The Beirut Apt di Daniele Salaris (già autore di due reportage per Gay.Tv - sulla "Marcia per la Tolleranza" di Cracovia e sul primo tentativo di Gay Pride in Russia - ed un altro su gay e lesbiche islamiche londinesi, col cui materiale ha realizzato il video Sul carro di Imaan ). Salaris ci parla qui del Libano, dove il codice penale vieta l'omosessualità . Un appartamento diventa allora luogo di libera manifestazione della propria sessualità , di analisi e racconto.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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- Mavco Pizellonio
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Riportiamo da Tiscali News:
"Topolino, il più famoso e longevo personaggio dei fumetti creato da Walt Disney, "rischia la coda". Un alto esponente del clero musulmano saudita, infatti, ha deciso di dichiarargli guerra, invitando tutti i fedeli a ucciderlo.
Il perchè di questa presa di posizione? Topolino, a detta del chierico, lo sceicco Muhammad Munajid, "è diventato leggendario anche se per la legge musulmana, essendo un roditore, è una creatura impura". I topi, pertanto anche Topolino, appartengono all'esercito di Satana e per questo vanno uccisi.
Il problema è che Topolino mina la mente dei più giovani che ora ne prendono le difese. Il suo essere simpatico, tenero e in generale amabile, porta i bambini a credere che anche quelli in carne ed ossa siano come lui: questo è male. A minare l'integrità delle nuove generazioni non è tuttavia soltanto Topolino. Tra i nemici finiti nella lista nera di Muhammad Munajid vi sono anche altri personaggi di fantasia, tra i più noti spiccano anche Tom Jerry".

"Topolino, il più famoso e longevo personaggio dei fumetti creato da Walt Disney, "rischia la coda". Un alto esponente del clero musulmano saudita, infatti, ha deciso di dichiarargli guerra, invitando tutti i fedeli a ucciderlo.
Il perchè di questa presa di posizione? Topolino, a detta del chierico, lo sceicco Muhammad Munajid, "è diventato leggendario anche se per la legge musulmana, essendo un roditore, è una creatura impura". I topi, pertanto anche Topolino, appartengono all'esercito di Satana e per questo vanno uccisi.
Il problema è che Topolino mina la mente dei più giovani che ora ne prendono le difese. Il suo essere simpatico, tenero e in generale amabile, porta i bambini a credere che anche quelli in carne ed ossa siano come lui: questo è male. A minare l'integrità delle nuove generazioni non è tuttavia soltanto Topolino. Tra i nemici finiti nella lista nera di Muhammad Munajid vi sono anche altri personaggi di fantasia, tra i più noti spiccano anche Tom Jerry".

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Somalia: lapidata adultera, un parente la aiuta e nel conflitto a fuoco muore bimbo
Sentenza eseguita dalle Corti islamiche. Ma per i familiari non ha ricevuto un processo coranico equo
CHISIMAIO (SOMALIA) - Miliziani somali fedeli alle deposte Corti islamiche hanno giustiziato in pubblico una giovane donna accusata di adulterio, ricorrendo all'arcaico e macabro metodo della lapidazione: lo hanno denunciato testimoni oculari, secondo cui l'esecuzione è avvenuta nella tarda serata di lunedì a Chisimaio, città portuale situata circa 520 chilometri a sud-ovest di Mogadiscio, davanti a centinaia di spettatori, molti dei quali costretti ad assistervi, parenti della vittima compresi.
LA VITTIMA - La ragazza si chiamava Asha Ibrahim Dhuhulow e aveva 23 anni; tradizionale velo verde sul capo, il volto coperto da un panno nero, è stata condotta sul luogo del supplizio a bordo di un furgone per poi essere massacrata. Ai presenti è stato detto che lei stessa aveva riconosciuto la propria colpa, e accettato il suo crudele destino: ma, al momento di essere trucidata, si è messa a urlare e a divincolarsi, mentre i carnefici la immobilizzavano legandole mani e piedi. A quel punto un congiunto le è corso incontro, tentando di aiutarla, ma gli integralisti di guardia hanno aperto il fuoco per fermarlo, e hanno ucciso un bambino. Secondo i familiari, Asha non ha ricevuto un processo coranico equo: «L'Islam», ha ricordato uno di loro, «non permette che una donna sia messa a morte per adulterio se non sono presentati pubblicamente l'uomo con cui ha avuto rapporti sessuali e quattro testimoni del fatto». I giudici fondamentalisti si sono peró limitati a replicare che puniranno in maniera adeguata la guardia responsabile della morte del bimbo. àˆ il primo episodio del genere di cui si abbia notizia in Somalia da due anni: da prima cioè che, alla fine del 2006, le truppe del governo transitorio di Mogadiscio sconfiggessero le Corti islamiche con il determinante appoggio militare dell'Etiopia. I ribelli hanno peró intrapreso una guerriglia difficile da contrastare, e lo scorso agosto si sono reimpadroniti di Chisimaio, reimponendovi leggi ispirate alla più vieta concezione dell'Islam; in città , per esempio, è proibita qualsiasi forma di svago perchè considerata blasfema.
da corriere.it
basta, basta, basta.
Sentenza eseguita dalle Corti islamiche. Ma per i familiari non ha ricevuto un processo coranico equo
CHISIMAIO (SOMALIA) - Miliziani somali fedeli alle deposte Corti islamiche hanno giustiziato in pubblico una giovane donna accusata di adulterio, ricorrendo all'arcaico e macabro metodo della lapidazione: lo hanno denunciato testimoni oculari, secondo cui l'esecuzione è avvenuta nella tarda serata di lunedì a Chisimaio, città portuale situata circa 520 chilometri a sud-ovest di Mogadiscio, davanti a centinaia di spettatori, molti dei quali costretti ad assistervi, parenti della vittima compresi.
LA VITTIMA - La ragazza si chiamava Asha Ibrahim Dhuhulow e aveva 23 anni; tradizionale velo verde sul capo, il volto coperto da un panno nero, è stata condotta sul luogo del supplizio a bordo di un furgone per poi essere massacrata. Ai presenti è stato detto che lei stessa aveva riconosciuto la propria colpa, e accettato il suo crudele destino: ma, al momento di essere trucidata, si è messa a urlare e a divincolarsi, mentre i carnefici la immobilizzavano legandole mani e piedi. A quel punto un congiunto le è corso incontro, tentando di aiutarla, ma gli integralisti di guardia hanno aperto il fuoco per fermarlo, e hanno ucciso un bambino. Secondo i familiari, Asha non ha ricevuto un processo coranico equo: «L'Islam», ha ricordato uno di loro, «non permette che una donna sia messa a morte per adulterio se non sono presentati pubblicamente l'uomo con cui ha avuto rapporti sessuali e quattro testimoni del fatto». I giudici fondamentalisti si sono peró limitati a replicare che puniranno in maniera adeguata la guardia responsabile della morte del bimbo. àˆ il primo episodio del genere di cui si abbia notizia in Somalia da due anni: da prima cioè che, alla fine del 2006, le truppe del governo transitorio di Mogadiscio sconfiggessero le Corti islamiche con il determinante appoggio militare dell'Etiopia. I ribelli hanno peró intrapreso una guerriglia difficile da contrastare, e lo scorso agosto si sono reimpadroniti di Chisimaio, reimponendovi leggi ispirate alla più vieta concezione dell'Islam; in città , per esempio, è proibita qualsiasi forma di svago perchè considerata blasfema.
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Sono un forumista-immagine.
- norrin2007
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- Iscritto il: 11/09/2008, 12:17
- Località: terronia
finchè i paesi musulmani non recepiranno il principio di reciprocità dei diritti (ergo, una moschea a te qua, una chiesa/sinagoga a me là ), io non ne voglio neanche sentir parlare... se poi ci si aggiungono pure le considerazioni sulla jihad, sulla lapidazione, sull'ipocrisia del sessismo, sul verosimile q.i. di chi si suicida convinto di trovare nell'aldilà sette vergini che lo aspettano a gambe aperte...
"Nessun uomo è mai tanto grande come quando è in ginocchio davanti a Dio." (B. Pascal)
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber
"Vi è una sola cosa peggiore dell'ingiustizia: la giustizia senza la spada in mano. Quando il diritto non è la forza è male." (O. Wilde)
"io so' 'n gueriero che sta riposanno dopo che ha rivortato mezzo monno. ma ormai c'ho er doppio petto e la cravatta, 'ndo voi che vada..." (F. Califano)
"sta diventando morale tutto ciò che ci conviene. praticamente, un affare." G. Gaber
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- Storico dell'impulso
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- Iscritto il: 29/02/2008, 22:25
l'islam è la prova di come puó funzionare male la mente umana.....capace di creare cose meravigliose e al contempo una religione che consente queste atrocità ....ecco dove il fanatismo religioso puó portare, inculcato in scuole che sembrano avere come unico scopo quello di creare dei fanatici incapaci di avere una vita propria ma solo di vivere seguendo i precetti coranici
e poi quelli che si ergono a difesa di questa religione dicono: si parla cosi perchè non si è letto il corano....cazzate, la vita reale ha mostrato dove porta seguire questa religione....l'ONU dovrebbe metterla al bando come nemica dell'umanità altro che storie....
scusate ma dopo aver letto certe notizie la tolleranza va a farsi benedire...
e poi quelli che si ergono a difesa di questa religione dicono: si parla cosi perchè non si è letto il corano....cazzate, la vita reale ha mostrato dove porta seguire questa religione....l'ONU dovrebbe metterla al bando come nemica dell'umanità altro che storie....
scusate ma dopo aver letto certe notizie la tolleranza va a farsi benedire...
- Neil McCauley
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- Iscritto il: 11/06/2008, 23:28
Solo per amore di verità , vogliamo ricordare le migliaia e migliaia di streghe bruciate vive nella nostra cattolicissima Europa nei secoli passati?
La misoginia non è una esclusiva dell' Islam....è solo che il loro calendario è indietro di più di 600 anni
Ció detto, mi associo al basta, basta , basta di danny
La misoginia non è una esclusiva dell' Islam....è solo che il loro calendario è indietro di più di 600 anni
Ció detto, mi associo al basta, basta , basta di danny
"Chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una"(Luca 22,36)
- jhonnybuccia
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- Iscritto il: 28/07/2007, 18:37
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- Iscritto il: 29/02/2008, 22:25
siamo nel 2008, la chiesa cattolica ha chiesto anche scusa per gli sbagli passati dovuti non alla religione in se ma alla distorsione che ne facevano tanti e che ancora alcuni fannoNeil McCauley ha scritto:Solo per amore di verità , vogliamo ricordare le migliaia e migliaia di streghe bruciate vive nella nostra cattolicissima Europa nei secoli passati?
La misoginia non è una esclusiva dell' Islam....è solo che il loro calendario è indietro di più di 600 anni
Ció detto, mi associo al basta, basta , basta di danny
nell'islam invece non si vede distorsione, in effetti viene applicato nella sua interezza il corano...non credo che possa essere applicato in maniera diversa
- Satana in autobus
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calma,calma
stiamo parlando dellla somalia cazzo! In Tanzania hanno smembrato un albina e non sono musulmani affatto.
L'Africa è spesso così.. . Nel Maghreb ste storie non accadono più. In alcuni paesi l'islam si sta adeguando alla società per fortuna e l'islam non è uguale ovunque
stiamo parlando dellla somalia cazzo! In Tanzania hanno smembrato un albina e non sono musulmani affatto.
L'Africa è spesso così.. . Nel Maghreb ste storie non accadono più. In alcuni paesi l'islam si sta adeguando alla società per fortuna e l'islam non è uguale ovunque
I'll be your mirror, reflect what you are.