complimenti a tutti.
[O.T.] l'onere inverso della prova applicato alla religione
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- Antonchik
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se dai 10 euro ad un povero sei un filantropo, non un cristiano, hai perfettamente ragione.faber-mi ha scritto:perchè se do 10 euro ad un povero per strada sto facendo la carità "cristiana"? sto facndo la carità ...e basta!
perchè se educo un figlio insegnandogli il rispetto,la lealtà ,l'amore,la sincerità ....lo sto educando secondo i valori "cristiani"?
cazzo...questi hanno messo il copyright su tuttto...sono veramente peggio di una multinazionale...
mica scemi....a tutto ció che è "buono", viene appiccicato il suffisso "cristiano"...cosi' pare che le cose buone che ognuno di noi fa, le faccia grazie a loro.
è una cosa su cui ho riflettuto spesso questa e non so se riderci sopra o provare il solito quarto d'ora di odio e disgusto verso la chiesa e le pecore che la seguono...
bah...
Non basta essere Ned Flanders
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
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Giulio Tremonti
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Vi posto uno stralcio del libro "Perchè non possiamo essere cristiani" di Piergiorgio Odifreddi, che vi consiglio caldamente:
La nascita e la morte di Gesù rivelano assonanze più o meno implicite con una lunga serie di miti religiosi di altre civiltà : gli egizi Horus ed Osiride, il persiano Mitra, i greci Dioniso ed Ercole, persino l'azteco Quetzalcoatl. Il che non significa, naturalmente, che ci siano stati prestiti diretti fra i vari miti: piuttosto, significa che fatti come la nascita da una vergine e la resurrezione dalla morte costituiscono ovvi archetipi universali, condivisi dalle mitologie di molte culture.
Ma non significa nemmeno che tali prestiti non ci siano stati. Ad esempio, la scelta del 25 dicembre come giorno della nascita di Gesù è mutuata dalla festa del Sol Invictus, "Sole Invitto", il Dio Sole (El Gabal) che l'imperatore Eliogabalo importò nel 218 a Roma dalla Siria. L'imperatore Aureliano ne instaurò il culto nel 270 e ne consacrò il tempio il 25 dicembre 274, durante la festa del Natale del Sole: il giorno, cioè, del solstizio d'inverno secondo il calendario giuliano, quando il Sole tocca il punto più basso del suo percorso, si ferma (da cui il nome solstitium, "fermata del Sole") e ricomincia la sua salita, in un succedersi di eventi che si può metaforicamente descrivere come la sua "morte, resurrezione e ascesa in cielo". Il 7marzo 321 l'imperatore Costantino stabilì poi il Dies Solis (che ancor oggi si chiama in inglese Sunday) come giorno del riposo romano.
Dopo essere evidentemente stato notato dai fedeli dei due culti, anche grazie a pronunciamenti evangelici quali «Io sono la luce del mondo», il collegamento fra Cristo e il Sole venne praticamente ufficializzato nel 350 da papa Giulio I, con la scelta del 25 dicembre come Natale di Gesù. Anche il Dies Solis fu adottato dai Cristiani come giorno di riposo, benché col nome di Domenica, da Dominus, "Signore". Il culto di Cristo non riuscì però a rimuovere quello del Sole, come dimostra il Sermone di Natale del 460 di papa Leone Magno:
[i:2402d5d8d8] è così tanto stimata questa religione del Sole che alcuni cristiani, prima di entrare nella basilica di San Pietro apostolo, dedicata all'unico Dio, vivo e vero, dopo aver salito la scalinata che porta all'atrio superiore, si volgono al Sole e piegando la testa si inchinano in onore dell'astro fulgente. Siamo angosciati e ci addoloriamo molto per questo fatto, che viene ripetuto in parte per ignoranza e in parte per mentalità pagana. [/i:2402d5d8d8]
Benché «ignorante e pagano», il simbolismo solare permane ancor oggi comunque nei rituali della Chiesa: principalmente nell'uso dell'ostensorio, in cui l'ostia consacrata viene esibita come un Sole irradiante raggi dorati. Esso fu introdotto nella liturgia cristiana da Bernardino da Siena nel XV secolo, ma era di uso comune già nella liturgia egizia per il culto di Aton, il dio unico di Akhenaton rappresentato dal disco solare. Lo stesso dio, cioè, che potrebbe aver ispirato Jahvé a Mosè: in tal caso, veramente Gesù sarebbe il Figlio del Padre, e il cerchio si chiuderebbe storicamente.
Ma si chiude in ogni caso etimologicamente, perché non sono affatto casuali i legami tra le divinità indoeuropee e la luce: l'italiano dio, il latino deus, il greco theos e il sanscrito dyaus derivano infatti tutti da un'unica radice che significa "luminoso" o "splendente", e identificavano variamente il giorno (da cui il latino dies) ed il cielo. I nomi comuni sono poi stati personificati nei nomi propri Dyaus Pitar indù, Zeus Pater greco, Deus Pater latino e Dio Padre italiano, che significano semplicemente "Padre Cielo" o, con una ulteriore ipostatizzazione, "Padre che sei nel Cielo".
Leone Magno aveva dunque ragione di essere addolorato, perché recitando il Padre Nostro i Cristiani si rivolgono semplicemente a Giove, il cui nome Iove non è altro che l'ablativo di Iuppiter, a sua volta contrazione del vocativo Dyeu Pitar.
Un minimo di linguistica basta dunque a smascherare l'anacronismo della fede in Dio Padre: cioè, in Padre Cielo, quello stesso che nella religione naturalistica del Rig Veda era sposato a Prithvi Mata, la "Madre Terra", e aveva come figli il fuoco Agni e la pioggia Indra.
E mentre siamo in tema di oscure confusioni a proposito della luce e di Dio, tanto vale chiarire anche quella che ha portato invece a chiamare Lucifero il Diavolo. Per i Romani, infatti, Lucifero, "Portatore di Luce" (da lux, "luce", e fero, "porto"), era semplicemente ciò che Fosforo (analogamente, da phos phero) era per i Greci: la Stella del Mattino, cioè Venere. E poiché, a parte il Sole e la Luna, essa è l'oggetto celeste più brillante insieme a Giove, ma essendo un pianeta interno non si vede di notte, le venne associato il mito secondo cui Lucifero era stato cacciato dal Cielo perché aveva voluto prendere il ruolo di Giove.
Una volta identificato Giove con Dio Padre, diventa naturale identificare Lucifero con l'Angelo Ribelle che viene scacciato dal Paradiso. O meglio, lo diventerebbe, se da qualche parte nella Bibbia ci fosse scritta questa storia, che invece è un'invenzione di molto posteriore a quelle dell'Antico e del Nuovo Testamento. Non a caso, in entrambi Lucifero indica ancora semplicemente Venere: ad esempio nella Seconda lettera di Pietro, che parlando di Gesù ai fedeli augura loro: «Lucifero si levi nei vostri cuori», o nell'Apocalisse, in cui Giovanni fa dire a Gesù stesso: «Io sono Lucifero».
A causa della balzana identificazione col Diavolo, popolarizzata da Dante nella Divina Commedia e da Milton nel Paradiso perduto, quando oggi si sente Lucifero non si pensa certo più a Venere. L'edizione ufficiale CEI evita dunque accuratamente di menzionare questo nome dove lo usava invece la Vulgata, soprattutto in riferimento a Gesù. Ma lo mantiene furbescamente in questo brano di Isaia: Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell'aurora?
[i:2402d5d8d8]Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli? Eppure tu pensavi: «Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell'assemblea, nelle parti più remote del settentrione. Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all'Altissimo». E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell'abisso! [/i:2402d5d8d8]
In accordo con la loro nuova mitologia, i vescovi spiegano farisaicamente che «la tradizione cristiana applica il testo alla caduta di Satana», pur sapendo benissimo che esso non è invece altro che un canto riferito al re di Babilonia, che gli Ebrei speravano di intonare quando fossero stati liberati dall'esilio.
La nascita e la morte di Gesù rivelano assonanze più o meno implicite con una lunga serie di miti religiosi di altre civiltà : gli egizi Horus ed Osiride, il persiano Mitra, i greci Dioniso ed Ercole, persino l'azteco Quetzalcoatl. Il che non significa, naturalmente, che ci siano stati prestiti diretti fra i vari miti: piuttosto, significa che fatti come la nascita da una vergine e la resurrezione dalla morte costituiscono ovvi archetipi universali, condivisi dalle mitologie di molte culture.
Ma non significa nemmeno che tali prestiti non ci siano stati. Ad esempio, la scelta del 25 dicembre come giorno della nascita di Gesù è mutuata dalla festa del Sol Invictus, "Sole Invitto", il Dio Sole (El Gabal) che l'imperatore Eliogabalo importò nel 218 a Roma dalla Siria. L'imperatore Aureliano ne instaurò il culto nel 270 e ne consacrò il tempio il 25 dicembre 274, durante la festa del Natale del Sole: il giorno, cioè, del solstizio d'inverno secondo il calendario giuliano, quando il Sole tocca il punto più basso del suo percorso, si ferma (da cui il nome solstitium, "fermata del Sole") e ricomincia la sua salita, in un succedersi di eventi che si può metaforicamente descrivere come la sua "morte, resurrezione e ascesa in cielo". Il 7marzo 321 l'imperatore Costantino stabilì poi il Dies Solis (che ancor oggi si chiama in inglese Sunday) come giorno del riposo romano.
Dopo essere evidentemente stato notato dai fedeli dei due culti, anche grazie a pronunciamenti evangelici quali «Io sono la luce del mondo», il collegamento fra Cristo e il Sole venne praticamente ufficializzato nel 350 da papa Giulio I, con la scelta del 25 dicembre come Natale di Gesù. Anche il Dies Solis fu adottato dai Cristiani come giorno di riposo, benché col nome di Domenica, da Dominus, "Signore". Il culto di Cristo non riuscì però a rimuovere quello del Sole, come dimostra il Sermone di Natale del 460 di papa Leone Magno:
[i:2402d5d8d8] è così tanto stimata questa religione del Sole che alcuni cristiani, prima di entrare nella basilica di San Pietro apostolo, dedicata all'unico Dio, vivo e vero, dopo aver salito la scalinata che porta all'atrio superiore, si volgono al Sole e piegando la testa si inchinano in onore dell'astro fulgente. Siamo angosciati e ci addoloriamo molto per questo fatto, che viene ripetuto in parte per ignoranza e in parte per mentalità pagana. [/i:2402d5d8d8]
Benché «ignorante e pagano», il simbolismo solare permane ancor oggi comunque nei rituali della Chiesa: principalmente nell'uso dell'ostensorio, in cui l'ostia consacrata viene esibita come un Sole irradiante raggi dorati. Esso fu introdotto nella liturgia cristiana da Bernardino da Siena nel XV secolo, ma era di uso comune già nella liturgia egizia per il culto di Aton, il dio unico di Akhenaton rappresentato dal disco solare. Lo stesso dio, cioè, che potrebbe aver ispirato Jahvé a Mosè: in tal caso, veramente Gesù sarebbe il Figlio del Padre, e il cerchio si chiuderebbe storicamente.
Ma si chiude in ogni caso etimologicamente, perché non sono affatto casuali i legami tra le divinità indoeuropee e la luce: l'italiano dio, il latino deus, il greco theos e il sanscrito dyaus derivano infatti tutti da un'unica radice che significa "luminoso" o "splendente", e identificavano variamente il giorno (da cui il latino dies) ed il cielo. I nomi comuni sono poi stati personificati nei nomi propri Dyaus Pitar indù, Zeus Pater greco, Deus Pater latino e Dio Padre italiano, che significano semplicemente "Padre Cielo" o, con una ulteriore ipostatizzazione, "Padre che sei nel Cielo".
Leone Magno aveva dunque ragione di essere addolorato, perché recitando il Padre Nostro i Cristiani si rivolgono semplicemente a Giove, il cui nome Iove non è altro che l'ablativo di Iuppiter, a sua volta contrazione del vocativo Dyeu Pitar.
Un minimo di linguistica basta dunque a smascherare l'anacronismo della fede in Dio Padre: cioè, in Padre Cielo, quello stesso che nella religione naturalistica del Rig Veda era sposato a Prithvi Mata, la "Madre Terra", e aveva come figli il fuoco Agni e la pioggia Indra.
E mentre siamo in tema di oscure confusioni a proposito della luce e di Dio, tanto vale chiarire anche quella che ha portato invece a chiamare Lucifero il Diavolo. Per i Romani, infatti, Lucifero, "Portatore di Luce" (da lux, "luce", e fero, "porto"), era semplicemente ciò che Fosforo (analogamente, da phos phero) era per i Greci: la Stella del Mattino, cioè Venere. E poiché, a parte il Sole e la Luna, essa è l'oggetto celeste più brillante insieme a Giove, ma essendo un pianeta interno non si vede di notte, le venne associato il mito secondo cui Lucifero era stato cacciato dal Cielo perché aveva voluto prendere il ruolo di Giove.
Una volta identificato Giove con Dio Padre, diventa naturale identificare Lucifero con l'Angelo Ribelle che viene scacciato dal Paradiso. O meglio, lo diventerebbe, se da qualche parte nella Bibbia ci fosse scritta questa storia, che invece è un'invenzione di molto posteriore a quelle dell'Antico e del Nuovo Testamento. Non a caso, in entrambi Lucifero indica ancora semplicemente Venere: ad esempio nella Seconda lettera di Pietro, che parlando di Gesù ai fedeli augura loro: «Lucifero si levi nei vostri cuori», o nell'Apocalisse, in cui Giovanni fa dire a Gesù stesso: «Io sono Lucifero».
A causa della balzana identificazione col Diavolo, popolarizzata da Dante nella Divina Commedia e da Milton nel Paradiso perduto, quando oggi si sente Lucifero non si pensa certo più a Venere. L'edizione ufficiale CEI evita dunque accuratamente di menzionare questo nome dove lo usava invece la Vulgata, soprattutto in riferimento a Gesù. Ma lo mantiene furbescamente in questo brano di Isaia: Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell'aurora?
[i:2402d5d8d8]Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli? Eppure tu pensavi: «Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell'assemblea, nelle parti più remote del settentrione. Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all'Altissimo». E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell'abisso! [/i:2402d5d8d8]
In accordo con la loro nuova mitologia, i vescovi spiegano farisaicamente che «la tradizione cristiana applica il testo alla caduta di Satana», pur sapendo benissimo che esso non è invece altro che un canto riferito al re di Babilonia, che gli Ebrei speravano di intonare quando fossero stati liberati dall'esilio.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
- Mavco Pizellonio
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Lucifero è sempre stato identificato col diavolo.
Tutta la parte postata da Giulio Tremonti riguardante Lucifero è falsa. E' un complotto di Squirto per edulcorare la figura del suo antenato, Lucifero di Calares (Cagliari), vescovo del IV secolo.
Quello che Squirto non vuole che sappiate è che lui è il discendente di Lucifero. Ora lo sapete.
Tutta la parte postata da Giulio Tremonti riguardante Lucifero è falsa. E' un complotto di Squirto per edulcorare la figura del suo antenato, Lucifero di Calares (Cagliari), vescovo del IV secolo.
Quello che Squirto non vuole che sappiate è che lui è il discendente di Lucifero. Ora lo sapete.
Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore
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- Antonchik
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Lucifero è una metafora interessante per esprimere il concetto Agostiniano del peccato in quanto "bene minore".
Certo è attraente fare la vita di John Holmes, ma guardiamo che fine ha fatto, e quanto soffriva.
Certo è attraente fare la vita di John Holmes, ma guardiamo che fine ha fatto, e quanto soffriva.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
mi hai scoperto. la chiave di tutto è in "Passavamo sulla terra leggeri" di Sergio AtzeniMavco Pizellonio ha scritto:Lucifero è sempre stato identificato col diavolo.
Tutta la parte postata da Giulio Tremonti riguardante Lucifero è falsa. E' un complotto di Squirto per edulcorare la figura del suo antenato, Lucifero di Calares (Cagliari), vescovo del IV secolo.
Quello che Squirto non vuole che sappiate è che lui è il discendente di Lucifero. Ora lo sapete.
You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
sappi che il senso critico è la cosa che la cultura cattolica che ho incotnrato io non smetterà mai di insegnare e di ricercare con chiunque. e il limite è la libertà . una libertà non intesa come limite su cui fermarsi, ma limite continuamente da provocare. perchè il cristianesimo ha una bella pretesa. cioè quella di essere la strada per la verità . non una strada fra le tante, ma la strada. ma ció non puó essere imposto a nessuno. ma solo scelto.Mavco Pizellonio ha scritto:zio ha scritto:e ti ricordo che la conoscenza per fede è il metodo maggiormente usato per vivere e per conoscere.
ovviamente deve essere ragionevole.
io a mio figlio gli insegno che l'america sta oltre l'oceano atlantico.
lui mi crede. conosce dando fede alle mie parole.
a scuola si conosce così. ed è credibile e ragionevole perchè l'istituto scuola è credibile e ragionevole.
Quello che la scuola si vanta di voler insegnare - o meglio, aiutare a sviluppare - è il senso critico. Sull'importanza del senso critico non oso qui iniziare una discussione.
A lezione di storia greca (all'università ), una docente esordì dicendo: "voi non dovete credere a una parola di quello che vi dico".
Qualche giorno fa leggevo le riflessioni si una nota storica della tarda antichità su una imprescindibile opera di storia del cristianesimo (coincidenza). La studiosa manifestava tutta la sua riconoscenza verso quel grande classico, ma invitava a guardare criticamente a quell'opera tanto prestigiosa con parole simili: "non si puó aver scritto tanto, e di un periodo tanto lungo, senza aver commesso qualche errore" .
Ecco, l'approccio "laico" alla storia è quello che, di fronte a uno dei suoi più grandi esponenti, autore di un vero e proprio "testo sacro", non dice "ipse dixit", ma dice: stiamo attenti, non puó non aver comesso qualche errore.
in questo avete sempre centrato il problema: che il cristianesimo è insopportabile. ha una bella pretesa.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
scusa hell, ma questo x me non è vero.hellover2 ha scritto:chi ha fede ha risolto il 90% dei problemi.
Se credi che tutto ció che accade è perchè è volontà di Dio hai finito di penare.
Io, essere raziocinante, di intelligenza superiore alla media e soprattutto presuntuoso non riesco a farmi una ragione di certi avvenimenti.
Se muore un bambino di leucemia non riesco a limitarmi a pensare " Così ha voluto Dio".
Non posso accettare che il dolore non sia distribuito in maniera equanime a tutti.
Per non farla lunga: io non so se Dio esiste ma se esistesse non è buono e giusto.
E' meglio che non esista.
chi ha fede si domanda le stesse cose di tutti.
e davanti alla leucemia di un bambino rimane drammaticamente senza parole come tutti.
vedo un'unica possibile differenza, ma non è automatica, bensì è una scelta di libertà e che non sempre trova persone che riescono ad attuarla, seppur credenti: cioè che davanti al dramma del dolore, il credente offre al Mistero.
parola difficile. che difficilmente riesco a spiegare.
e adesso non ci provo nemmeno.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
sono perfettamente d'accordo e sono sicuro che anche la chiesa è perfettamente d'accordo.Antonchik ha scritto:se dai 10 euro ad un povero sei un filantropo, non un cristiano, hai perfettamente ragione.faber-mi ha scritto:perchè se do 10 euro ad un povero per strada sto facendo la carità "cristiana"? sto facndo la carità ...e basta!
perchè se educo un figlio insegnandogli il rispetto,la lealtà ,l'amore,la sincerità ....lo sto educando secondo i valori "cristiani"?
cazzo...questi hanno messo il copyright su tuttto...sono veramente peggio di una multinazionale...
mica scemi....a tutto ció che è "buono", viene appiccicato il suffisso "cristiano"...cosi' pare che le cose buone che ognuno di noi fa, le faccia grazie a loro.
è una cosa su cui ho riflettuto spesso questa e non so se riderci sopra o provare il solito quarto d'ora di odio e disgusto verso la chiesa e le pecore che la seguono...
bah...
Non basta essere Ned Flanders
secondo me si continua a far confusione fra cristianesimo, fra cattolicesimo nel mio caso, e la visione borghesizzata della moralistica cattolica.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
è abbastanza curioso che presunti scienziati come oddifredi si accaniscano così tanto contro il cattolicesimo in particolare.
anche perchè il difendere oggi la laicità della scienza, difronte ai continui tentativi di eugenetica è abbastanza ridicolo.
e nessuno vuole clericalizzarla.
ma semmai larga parte del mondo laico vuole che la scienza non superi il limite del rispetto del valore della persona.
ci sono fior di scienziati che considerano uno come oddifredi un sempliciotto. e solo nelle nostre università gente così puó fare carriera accademica.
e parlo di contenuti e non perchè passa la sua vita a cercare di affossare il cristianesimo.
anche perchè il difendere oggi la laicità della scienza, difronte ai continui tentativi di eugenetica è abbastanza ridicolo.
e nessuno vuole clericalizzarla.
ma semmai larga parte del mondo laico vuole che la scienza non superi il limite del rispetto del valore della persona.
ci sono fior di scienziati che considerano uno come oddifredi un sempliciotto. e solo nelle nostre università gente così puó fare carriera accademica.
e parlo di contenuti e non perchè passa la sua vita a cercare di affossare il cristianesimo.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
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Giulio Tremonti
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Zio, Odifreddi non è uno scienziato ma un bravo logico matematico e un ottimo divulgatore ed è molto ben considerato in ambito accademico.
Squirto, facendo un po' di ricerche ho trovato siti che fanno riferimento alle analogie che hai descritto fra Horus e Gesù. Analogie davvero sorprendenti.
Ma ora mi vengono dubbi sulla credibilità di chi propone queste ricostruzioni. Mi sembrano ricostruzioni fantasiose alla Voyager e il loro successo si basa sulla ignoranza di noi lettori. Stando ai commentatori cristiani si tratta di panzane e bufale belle e buone. Si potrebbe obiettare che non sono commentatori disinteressati, ma loro sostengono che chi propone queste analogie non ha titoli nè riconoscimenti in ambito scientifico. Credo che abbiano ragione.
Squirto, facendo un po' di ricerche ho trovato siti che fanno riferimento alle analogie che hai descritto fra Horus e Gesù. Analogie davvero sorprendenti.
Ma ora mi vengono dubbi sulla credibilità di chi propone queste ricostruzioni. Mi sembrano ricostruzioni fantasiose alla Voyager e il loro successo si basa sulla ignoranza di noi lettori. Stando ai commentatori cristiani si tratta di panzane e bufale belle e buone. Si potrebbe obiettare che non sono commentatori disinteressati, ma loro sostengono che chi propone queste analogie non ha titoli nè riconoscimenti in ambito scientifico. Credo che abbiano ragione.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
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- jhonnybuccia
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