[b:c16f2e0109]B-Movie/ Da Gloria Guida a Edwige Fenech, vola il business dei dvd delle commedie all'italiana[/b:c16f2e0109]
Martedà 11.01.2005 11:59
Di Matteo Ganino
Sugli scaffali dei negozi c'è da un po' di tempo un'invasione di videocassette e dvd di film di genere degli anni '70 e dintorni, con frequenti incursioni negli anni '60 e '80.
Titoli appartenenti al western, alla commedia sexy, all'horror e al cosiddetto "poliziottesco", il poliziesco di casa nostra che vedeva come protagonisti Giuliano Gemma, Franco Nero e Maurizio Merli.
E' una moda che non risparmia nemmeno i film storico-mitologici in costume e che coinvolge persino ambienti insospettabili: la colonna sonora dello spot dell'8 per mille, è il tema musicale composto da Ennio Morricone per il film C'era una volta in America, un motivo peraltro già ampiamente utilizzato in pubblicità .
Non si tratta di un fenomeno limitato all'Italia: basti pensare all'uscita nei mesi scorsi del film Starsky e Hutch, basato sulla serie televisiva degli anni '70, con tanto di apparizione in un cammeo dei protagonisti dell'omonimo telefilm.
Da noi, tuttavia, il recupero non si limita ai grandi successi, ma coinvolge, in una grande operazione filologica, titoli di cui si erano ormai perse le tracce.
I destinatari di quella che non può essere liquidata come una semplice operazione nostalgia sono principalmente i 30-40enni di sesso maschile, cultura medio-alta e con un buon potere d'acquisto.
Ne è nato quindi un fenomeno di marketing che vede un'utile fonte di guadagno dietro al ritorno delle docce delle varie Gloria Guida, Nadia Cassini ed Edwige Fenech o alle scazzottate di Bud Spencer e Terence Hill. Anche per l'aspetto economico, si tratta di un ritorno al passato: negli anni '70 erano proprio gli incassi di questo tipo di film a finanziare il cinema italiano.
Oggi la riscoperta di una certa filmografia considerata minore non si limita alla cerchia degli appassionati. Persino l'ultima mostra di Venezia ha dedicato una sezione al cinema di genere italiano e i registi Ciprì e Maresco hanno portato al Festival un documentario su Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
Sulla scia della rivalutazione del cinema di serie B, compiuta da Marco Giusti, uno dei padri di Blob, autore del libro "Stracult" e dell'omonimo programma televisivo, i cosiddetti film "di culto" ritornano nei palinsesti e sui canali satellitari vanno in onda le opere dei maestri dell'horror e del western all'italiana. Il fenomeno si sta inoltre rivelando un'ottima occasione per accelerare il passaggio dal formato vhs al dvd.
Un'opportunità irripetibile per stampare titoli che non erano mai entrati nel circuito dell'home video, ma appartenevano alla memoria collettiva di chi, prima dell'avvento dei multisala, ha conosciuto il fascino dei cinema di provincia. Oggi la riproposizione di queste pellicole assume una funzione rassicurante. Spesso,però, proprio sotto al revival si nascondono imprevedibili sviluppi, non solo dal punto di vista televisivo.
Alla fine degli anni '70, all'epoca delle prime tv private, l'attacco al monopolio Rai cominciò a colpi di film con infermiere e soldatesse più o meno svestite e poliziotti dal grilletto facile. Il recupero del cinema di genere, a cui la Rai non dava cittadinanza, consentiva alle piccole emittenti di ritagliarsi fette di pubblico non trascurabili.
E negli anni '80, Rai e Fininvest celebravano i "mitici anni '60", ma preparavano già i modelli televisivi attualmente dominanti- più attenti all'audience e agli aspetti commerciali che alla qualità del prodotto- destinati ad avere un forte impatto sulla società italiana.
http://canali.libero.it/affaritaliani/87471.html