gi.kappa. ha scritto:Plo Style ha scritto:Perché il genere è morto da 20 anni
Per non parlare del fatto che non ci sono più le mezze stagioni, si stava meglio quando si stava peggio, i treni con LVI arrivavano in orario e il riso al forno scaldato è sempre più buono di quello appena cucinato.
Plo sono consapevole che in questo topic musicalmente ne sai più di tutti gli iscritti al forum messi insieme, ma queste storielle non si possono più sentire.
Come fai a dire che il genere è morto? Qual è il criterio che utilizzi per fare tale affermazione?
A questo punto sarebbe più coerente dire che qui da noi non è mai nato e che si è solo scimmiottato l'eco che arrivava dall'altra parte dell'oceano.
Scrivo di getto senza curar la forma.
Partiamo dalla fine: il Rap italiano non ha nessuna valenza artistica. Nessun album ha influenzato alcunche', nessun album ha retto l'urto del tempo (anche il primo Sangue Misto se lo ascolti oggi non ha nessuna valenza estrapolato dal contesto dei primi 90 in cui una certa rottura in Italia la ebbe), nessun artista ha rilievo fuori dai confini del paese (nemmeno i produttori, per cui non c'e' la scusante della lingua e che vedono colleghi italiani in altri contesti ritagliarsi i loro spazi), nessuna canzone/album ha dettato uno stile o perlomeno rivoluzionato una tecnica (produzioni e metriche mutuate dagli USA). Insomma, non ci sono elementi per ergere il rap italiano a niente che non sia cibo per adolescenti senza cultura musicale e senza nessun concetto di base di cosa sia il Rap. Se non hai ascoltato G Rap, BDK, BDP, Ultramagnetic MCs ecc... se non hai fatto un minimo di sforzo e di ricerca per capire il genere, normale che la prima cazzata dei Club Dogo ti possa piacere. Come se uno si mettesse a parlare di pornografia avendo visto solo video della Cento X Cento, andrebbe matto per le casalinghe con la mascherina chiaramente.
Il Rap e' morto (e lo sostengono persone piu' autorevoli di me) per tantissimi motivi. Iniziamo dal fatto che le istanze che hanno fornito la propulsione iniziale, leggi creativita', sono sepolte dal mercato. Il Rap oggi e' la musica che vende maggiormente al mondo, ha influenza nei costumi, nel cinema, nella moda, nel marketing, nella pubblicita'. Il Rap e' pop a tutti gli effetti, piegato dalle leggi del mercato e del profitto. I suoni devono essere sempre piu' accomodanti, raggiungere il maggior numero di persone attraverso semplicita', ripetitivita', facilita' di fruizione. Metriche sempre meno complesse e suoni sempre piu' appiattiti e studiati per raggiungere gente poco educata musicalmente, caratteristica del pop: ascolto senza sforzo (che e' lo stesso concetto dietro un libro di Moccia). In pratica: passa in radio e piace al primo ascolto. Metti un pezzo degli NWA e un pezzo di Drake, falli sentire ad un ragazzino di 12 anni che ha appena finito il periodo dalle sigle dei cartoni animati, vediamo la reazione. Oggi le case discografiche hanno massificato il Rap, quindi l'imprevedibilita', i campionamenti raffinati, le rime articolate e complesse, sono state eliminate.
Il Rap e' morto perche' si e' normalizzato. Perse le istanze di protesta e di gangstarismo, e' un genere domato. Si ripetono i cliche' di 20 anni fa, le stesse pose, gli stessi atteggiamenti. Tutto costruito a tavolino per perpetrare un modello di successo. Si e' creato uno stereotipo, una macchietta di quello che e' stato. Il modello vende, riproponiamolo all'infinito per le nuove generazione. E' successo a molti generi, normale che anche il Rap non si sia sottratto a questo processo di omologazione.
Il Rap e' morto perche' non ci sono state piu' evoluzioni. In ordine di tempo dopo gli anni 80 le nuove generazioni dei 90 hanno saputo rinnovare quello fatto dai fratelli superiori, vedi l'introduzione di campionamenti sempre piu' massicci e ricercati (basta funky president ma rovistiamo nella Stax), suoni e rime cinematografiche, il boom bap (oggi macchietta anche lui), storytelling complesso, e l'ultima vera rivoluzione che e' stata il dirty south. Da allora nulla: rime non rinnovate nella forma e nei contenuti, nessuna innovazione nella programmazione delle macchine in fase di produzione. Molto piu' digitale e molto meno analogico. Digitale che ha sempre piu' allontanato il Rap dal concetto fondante di campionare i dischi black dei genitori in favore di suoni freddi e impersonali. Se non fai un passo avanti da 20 anni, sei un genere morto.
Il Rap e' morto perche' si e' determinata la vittoria dell'ego (ego tripping) sulla musica. Si parla molto piu' del personaggio (Kanye, Jay Z e la sua bellissima donna ecc..), gossip da rotocalco...e sempre meno di qualita' dell musica. Ha vinto l'immagine (e non apro questa parentesi)
Il Rap e' morto perche' gli album venivano prodotti con un criterio, spesso da un team ristretto di producer (spesso cresciuti insieme ai liricisti) che confezionavano suoni sulla base delle caratteristiche degli MC. C'era unita' di intenti e affiatamento. Ora gli album sono prodotti da 10 producer per 12 pezzi, suoni non conformi con le caratteristiche degli MC. Perche' oggi non puoi non fare un album con pezzi prodotti da tutti i produttori che portano piu' vendite, la casa discografica te lo chiede. I Wu Tang nei 90 avevano un suono che li ha caratterizzati, quello di RZA. Organize noize ha creato Atlanta, DR Dre il G Funk ecc... Oggi chi ha un suono definito che lascera' il segno fra 20 anni?
Potrei continuare con la morte delle radio underground (che passavano la roba figa del quartiere e non quello che gli impone la Sony), i mixtape che circolavano fuori dai circuiti convenzionali, rapper che crescevano in ambienti altamente competitivi e non cullati da MTV (la competizione alza il livello), produttori che compravano migliaia di dischi prima di trovare il suono perfetto per il needle drop (e magari ascoltare migliaia di dischi ti raffina e amplia le tue conoscenze musicali e ti aiuta a riversare questo bagaglio nelle tue produzioni)...guarda se mi dai una giornata potrebbe non bastarmi per argomentare.
Un saluto.
PS: siccome mi stai simpatico posso spostare i 20 anni a 15 come data della morte

I was having fish n chips with my dad this week. He had cod, I had plaice. He said: good cod! I said, space is the plaice! - Sun Ra