vertigoblu ha scritto:Drogato_ di_porno ha scritto:pan ha scritto:Quei giovani psicotici e il delirio terroristico
di Massimo Recalcati 22 Luglio 2016 13 1«Questa nuova forma della violenza non si inserisce in nessuna strategia militare ci riguarda profondamente, ovvero riguarda il senso stesso della vita, è il nuovo abisso dentro il quale siamo costretti a guardare». La Repubblica, 22 luglio 2016 con postilla
stavolta non sono del tutto d'accordo con Recalcati. indubbiamente i processi psicologici che descrive sono veri ma non si capisce perché a compiere questi atti siano solo giovani di etnia riconducibile a paesi islamici. Tanto per fare un esempio il Bangladesh (attentato di Dacca) è un paese al 90% musulmano e dove l'Islam è religione di stato.
perché non ci sono bianchi o non-bianchi non-islamici a compiere questi gesti? eppure i disperati non sono solo occidentali di origine iraniana, magrebina, siriana, tunisina o asiatici islamici. è chiaro che l'ideologia giochi la sua parte, inutile negarlo, ma non in senso dottrinale perché nessuno di questi schizzoidi conosce alcunché dell'islam, bensì come punto di riferimento "operativo".
Perché se un afghano o un arabo vuole compiere una strage ha come punto di riferimento l'ISIS/Islam e non altre forme di terrorismo? Perché i neri che hanno compiuto stragi negli USA (o sul versante opposto i suprematisti bianchi) non hanno come punto di riferimento l'ISIS/Islam?
L'etnia e la religione contano eccome. A me sembra che nel dibattito pubblico si oscilli fra questi due estremi: chi attribuisce tutte le colpe all'ISLAM e chi esclusivamente a fattori sociali-psicologici (esistenziali). Le due cose si compenetrano, assurdo scinderle (per interessi politici o vendita di libri o forme di esorcizzazione del male).
Concordo con drogato
L'articolo di recalcati mi sembra superficiale e buonista.
Al netto che siamo davanti a stragi diverse i denominatori comuni sono Islam ed emarginazione.
La seconda da sola non basta a spiegare tutto,ed insistere sui depressi o matti non inquadra il problema anzi lo sottostima clamorosamente.il fenomeno si è allargato includendo personaggi sempre più borderline ma le fondamenta sono sempre in un tipo di radicalizzazione. Veloce stupida quanto si vuole ma che include sempre soliti elementi.farei notare anzi come ideologia isis stia sostituendo le correnti di pensiero del Corano nell'immaginario giovani seconda è terza generazione. Molto inquietante poiché questo è il collante che unisce i terroristi di Bangladesh passando per il diciassettenne con ascia.
Questa è la differenza con in mass Murder che rimangono isolati e riconducibili a patologie attentatore
Pur riconoscendo nell'articolo di Recalcati il vizio atavico della psicanalisi di voler dare a ogni costo un'interpretazione unitaria e onnicomprensiva dei fenomeni, concordo sul fatto che la moda islamica fornisce il modello, la sceneggiatura e la scenografia a ogni genere di disagio giovanile. Del resto lo avevo scritto qui prima di lui. Questo fenomeno si affianca e in un certo senso integra la linea militare dell'IS, grazie al forte impatto mediatico. Se proprio dovessi fare un'analogia (forzatissima) mi somiglia più al sessantotto che, nato dal disagio giovanile, si incanalò qui in Europa nell'alveo dell'opposizione comunista con vantaggi e svantaggi per entrambe le parti. Il ragazzo di ieri era di origini iraniane, Paese nemico per eccellenza dell'IS, alleato di Assad e di Putin, ma, come non conosceva il Corano, con altrettanta probabilità ignorava gli schieramenti dello scacchiere mediorientale, esattamente come li ignora il suo coetaneo che è mio figlio. Solo che, per sua e nostra sfortuna, il tedesco stava malissimo. Ha gridato
Allah u achbar ! E allora? Quelle sono le sue radici religiose, forse le uniche parole in arabo che sapeva.
Quanti europei, credenti, atei, agnostici avranno gridato
Mio Dio ! in una situazione di tensione parossistica come quella di ieri ?