GiarneseUmnberto ha scritto:Gargarozzo ha scritto:Poi vorrei capire chi sono, tra i contemporanei, questi fantomatici "italiani che hanno forgiato un paese" e che in virtú di ció esigono trattamento privilegiato
in sto Paese ogni tanto ci vorrebbe un po di rispetto per i discendenti di chi ha combattuto la guerra contro gli invasori austriaci,non soltanto per loro ma anche per tutti quelli che hanno dato la vita per unificare il Paese che oggi conosciamo.
Se ti riferisci a quei poveri cristi mandati a morire da quei porci criminali di casa savoia in tutte le guerre dal 1861 al 1945, esclusa una minima parte di loro che davvero ci credeva, si trattava di giovani strappati alle loro famiglie per diventare carne da cannone, su pressione dell'imprenditoria bellica del nord-ovest del paese e della fame di potere di sciaboletta.
L'Italia poteva essere fatta in maniera diversa, con una federazione di Stati, ma i porci sabaudi avevano fretta di ripianare i debiti mostruosi accumulati in anni di guerre e mala gestio. E anche la IGM poteva essere evitata, se quei boia avessero accettato le concessioni austriache dell'aprile 1915. Ma si preferì la carneficina totale.
Gli austriaci tecnicamente non sono stati invasori fino alla disfatta di Caporetto. Dopo essere dilagati nel Veneto, allora sì, furono invasori, ma per i due anni prima lo fummo noi.
Detto questo, massimo rispetto per i nostri caduti che andrebbero commemorati più di come lo sono oggi, ma a me questa retorica risorgimentalista (altra farsa quella del risorgimento) fa girare le palle.
E chi vi scrive non ha certamente simpatie di sinistra (ammesso che l'accozzaglia immigrazionista che esiste adesso la si possa definire tale).
L'Italia non l'ha forgiata nessun uomo, non esiste nessun simbolo dell'unità nazionale: siamo la somma di tante piccole realtà municipali, ognuna con una sua storia, con le sue secolari tradizioni che fortunatamente resistono alla desolante globalizzazione dei costumi, anzi si affiancano ad esse e in alcuni casi finiscono per primeggiare.