Empoli, Fiorentina, Verona, Lazio e Udinese: sono queste le cinque società di Serie A sanzionate dal Giudice Sportivo con multe di 5mila euro per il mancato rispetto da parte dei rispettivi tifosi del minuto di silenzio disposto dalla Figc in omaggio all'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, morto a 98 anni lo scorso venerdì. Un comportamento indegno che almeno per quanto riguarda quanto successo a Milano (l'Hellas giocava infatti a San Siro) e Roma (la Lazio era di scena all'Olimpico) è stato "coperto - sottolinea il giudice nel suo provvedimento - dalla disapprovazione della restante parte dello stadio". Per lo stesso motivo, il giudice di serie B ha multato per 2000 euro il Catanzaro e il Como.
Mah, pur disprezzando chi non rispetta il minuto di silenzio (se non vuoi rendere omaggio eviti di applaudire dopo) trovo sbagliato pretendere che qualcuno si adegui.
Passi quando ci sono cori beceri (viene punito quello che si urla) ma fischiare allo stadio, verso arbitri e giocatori, l'hanno sempre considerato una libertà di pensiero.
Stesso discorso quando si fischia un inno nazionale.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Empoli, Fiorentina, Verona, Lazio e Udinese: sono queste le cinque società di Serie A sanzionate dal Giudice Sportivo con multe di 5mila euro per il mancato rispetto da parte dei rispettivi tifosi del minuto di silenzio disposto dalla Figc in omaggio all'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, morto a 98 anni lo scorso venerdì. Un comportamento indegno che almeno per quanto riguarda quanto successo a Milano (l'Hellas giocava infatti a San Siro) e Roma (la Lazio era di scena all'Olimpico) è stato "coperto - sottolinea il giudice nel suo provvedimento - dalla disapprovazione della restante parte dello stadio". Per lo stesso motivo, il giudice di serie B ha multato per 2000 euro il Catanzaro e il Como.
Mah, pur disprezzando chi non rispetta il minuto di silenzio (se non vuoi rendere omaggio eviti di applaudire dopo) trovo sbagliato pretendere che qualcuno si adegui.
Passi quando ci sono cori beceri (viene punito quello che si urla) ma fischiare allo stadio, verso arbitri e giocatori, l'hanno sempre considerato una libertà di pensiero.
Stesso discorso quando si fischia un inno nazionale.
5.000 euro di multa ad una società di serie A non è una punizione, è ipocrisia
Empoli, Fiorentina, Verona, Lazio e Udinese: sono queste le cinque società di Serie A sanzionate dal Giudice Sportivo con multe di 5mila euro per il mancato rispetto da parte dei rispettivi tifosi del minuto di silenzio disposto dalla Figc in omaggio all'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, morto a 98 anni lo scorso venerdì. Un comportamento indegno che almeno per quanto riguarda quanto successo a Milano (l'Hellas giocava infatti a San Siro) e Roma (la Lazio era di scena all'Olimpico) è stato "coperto - sottolinea il giudice nel suo provvedimento - dalla disapprovazione della restante parte dello stadio". Per lo stesso motivo, il giudice di serie B ha multato per 2000 euro il Catanzaro e il Como.
Mah, pur disprezzando chi non rispetta il minuto di silenzio (se non vuoi rendere omaggio eviti di applaudire dopo) trovo sbagliato pretendere che qualcuno si adegui.
Passi quando ci sono cori beceri (viene punito quello che si urla) ma fischiare allo stadio, verso arbitri e giocatori, l'hanno sempre considerato una libertà di pensiero.
Stesso discorso quando si fischia un inno nazionale.
5.000 euro di multa ad una società di serie A non è una punizione, è ipocrisia
Non mi ero messo nei panni delle povere società multate. Non c'entra nulla chi è stato sanzionato. Contestavo le motivazioni delle sanzioni.
Facendo quella ridicola multa si è voluto solo dare un messaggio (non alle società).
Io contesto proprio questo, l'aver voluto farci sapere che non dovevano (potevano) fischiare.
Quando fischiare è sempre stato considerato lecito. (anche verso il politico che fa un comizio per rimanere in tema Napolitano).
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
...ma fa anal??? (by Trez 2001)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
Empoli, Fiorentina, Verona, Lazio e Udinese: sono queste le cinque società di Serie A sanzionate dal Giudice Sportivo con multe di 5mila euro per il mancato rispetto da parte dei rispettivi tifosi del minuto di silenzio disposto dalla Figc in omaggio all'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, morto a 98 anni lo scorso venerdì. Un comportamento indegno che almeno per quanto riguarda quanto successo a Milano (l'Hellas giocava infatti a San Siro) e Roma (la Lazio era di scena all'Olimpico) è stato "coperto - sottolinea il giudice nel suo provvedimento - dalla disapprovazione della restante parte dello stadio". Per lo stesso motivo, il giudice di serie B ha multato per 2000 euro il Catanzaro e il Como.
Mah, pur disprezzando chi non rispetta il minuto di silenzio (se non vuoi rendere omaggio eviti di applaudire dopo) trovo sbagliato pretendere che qualcuno si adegui.
Passi quando ci sono cori beceri (viene punito quello che si urla) ma fischiare allo stadio, verso arbitri e giocatori, l'hanno sempre considerato una libertà di pensiero.
Stesso discorso quando si fischia un inno nazionale.
5.000 euro di multa ad una società di serie A non è una punizione, è ipocrisia
Non mi ero messo nei panni delle povere società multate. Non c'entra nulla chi è stato sanzionato. Contestavo le motivazioni delle sanzioni.
Facendo quella ridicola multa si è voluto solo dare un messaggio (non alle società).
Io contesto proprio questo, l'aver voluto farci sapere che non dovevano (potevano) fischiare.
Quando fischiare è sempre stato considerato lecito. (anche verso il politico che fa un comizio per rimanere in tema Napolitano).
Ma mi meraviglio che lo abbiano fischiato solo lì
Sta bene seppellito in un letamaio quello schifo d uomo
E no. La multa è ingiusta e oscena. Se i fischi fossero senza fondamento non dovrebbero generare preoccupazione
c è sempre tanta musica nell' aria -- a cup of tea would restore my normality-- “Non vi è alcuna strada che porta alla pace: la pace è la via”nulla contro l'utente Tenz
Empoli, Fiorentina, Verona, Lazio e Udinese: sono queste le cinque società di Serie A sanzionate dal Giudice Sportivo con multe di 5mila euro per il mancato rispetto da parte dei rispettivi tifosi del minuto di silenzio disposto dalla Figc in omaggio all'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, morto a 98 anni lo scorso venerdì. Un comportamento indegno che almeno per quanto riguarda quanto successo a Milano (l'Hellas giocava infatti a San Siro) e Roma (la Lazio era di scena all'Olimpico) è stato "coperto - sottolinea il giudice nel suo provvedimento - dalla disapprovazione della restante parte dello stadio". Per lo stesso motivo, il giudice di serie B ha multato per 2000 euro il Catanzaro e il Como.
Mah, pur disprezzando chi non rispetta il minuto di silenzio (se non vuoi rendere omaggio eviti di applaudire dopo) trovo sbagliato pretendere che qualcuno si adegui.
Passi quando ci sono cori beceri (viene punito quello che si urla) ma fischiare allo stadio, verso arbitri e giocatori, l'hanno sempre considerato una libertà di pensiero.
Stesso discorso quando si fischia un inno nazionale.
5.000 euro di multa ad una società di serie A non è una punizione, è ipocrisia
Non mi ero messo nei panni delle povere società multate. Non c'entra nulla chi è stato sanzionato. Contestavo le motivazioni delle sanzioni.
Facendo quella ridicola multa si è voluto solo dare un messaggio (non alle società).
Io contesto proprio questo, l'aver voluto farci sapere che non dovevano (potevano) fischiare.
Quando fischiare è sempre stato considerato lecito. (anche verso il politico che fa un comizio per rimanere in tema Napolitano).
Il tuo post era chiaro e non intendevo correggerti. Secondo te la federazione calcistica voleva opporsi a comportamenti delle curve, in questo caso fischiare e secondo te invece è preferibile lasciar fare, anche se personalmente disprezzi quel comportamento.
Il mio commento era che volevano “dire” di opporsi a queste cose ma in realtà lo hanno fatto solo in maniera apparente, ipocrita, falsa
Non so quale sia la soluzione migliore per combattere la maleducazione becera (come fischiare un minuto di silenzio alla memoria di qualcuno, o gli inni nazionali o altre cose del genere). Forse l’educazione e la cultura ma forse anche osservare con disprezzo chi comunque lo fa.
PS lascerei da parte la libertà di pensiero e di espressione che già viene limitata per difendere altri diritti. Ogni libertà ha dei limiti per non sfociare nel sopruso sugli altri, il difficile è capire quali limiti mettere
Mah, pur disprezzando chi non rispetta il minuto di silenzio (se non vuoi rendere omaggio eviti di applaudire dopo) trovo sbagliato pretendere che qualcuno si adegui.
Passi quando ci sono cori beceri (viene punito quello che si urla) ma fischiare allo stadio, verso arbitri e giocatori, l'hanno sempre considerato una libertà di pensiero.
Stesso discorso quando si fischia un inno nazionale.
5.000 euro di multa ad una società di serie A non è una punizione, è ipocrisia
Non mi ero messo nei panni delle povere società multate. Non c'entra nulla chi è stato sanzionato. Contestavo le motivazioni delle sanzioni.
Facendo quella ridicola multa si è voluto solo dare un messaggio (non alle società).
Io contesto proprio questo, l'aver voluto farci sapere che non dovevano (potevano) fischiare.
Quando fischiare è sempre stato considerato lecito. (anche verso il politico che fa un comizio per rimanere in tema Napolitano).
Ma mi meraviglio che lo abbiano fischiato solo lì
Sta bene seppellito in un letamaio quello schifo d uomo
E no. La multa è ingiusta e oscena. Se i fischi fossero senza fondamento non dovrebbero generare preoccupazione
E con questo ti sei conquistato il disprezzo di Sottodinove, che comunque rispetta il tuo diritto di esprimere le tue opinioni e non ti multerà
5.000 euro di multa ad una società di serie A non è una punizione, è ipocrisia
Non mi ero messo nei panni delle povere società multate. Non c'entra nulla chi è stato sanzionato. Contestavo le motivazioni delle sanzioni.
Facendo quella ridicola multa si è voluto solo dare un messaggio (non alle società).
Io contesto proprio questo, l'aver voluto farci sapere che non dovevano (potevano) fischiare.
Quando fischiare è sempre stato considerato lecito. (anche verso il politico che fa un comizio per rimanere in tema Napolitano).
Ma mi meraviglio che lo abbiano fischiato solo lì
Sta bene seppellito in un letamaio quello schifo d uomo
E no. La multa è ingiusta e oscena. Se i fischi fossero senza fondamento non dovrebbero generare preoccupazione
E con questo ti sei conquistato il disprezzo di Sottodinove, che comunque rispetta il tuo diritto di esprimere le tue opinioni e non ti multerà
Ma credo mi disprezzasse anche prima
In ogni caso di fronte all' abominio e ingiustizia il crimine è stare zitto non il contrario
c è sempre tanta musica nell' aria -- a cup of tea would restore my normality-- “Non vi è alcuna strada che porta alla pace: la pace è la via”nulla contro l'utente Tenz
Epitaffio di un uomo che ha saputo sempre e comunque trovarsi "dalla parte giusta"
Sabato 23 Settembre 2023
"L’Operazione Barbarossa civilizza i popoli slavi: dato che il nostro Alleato è lanciato alla conquista della Russia, vi è la necessità assoluta di un corpo di spedizione italiano per affiancare il titanico sforzo bellico tedesco allo scopo di far prevalere i valori della Civiltà e dei popoli d’Occidente sulle barbarie dei territori orientali".
Era il luglio del 1941 e a scrivere queste parole nero su bianco su BÒ, rivista universitaria dei Giovani Universitari Fascisti di Padova, era niente di meno che Giorgio Napolitano.
In effetti, come spesso accaduto lungo tutto l'arco della sua vita, il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, scomparso ieri 22 settembre 2023 all'età di 98 anni, è sempre stato capace (spesso grazie ad una stampa compiacente) di uscire indenne da diversi episodi che definire "foschi" sarebbe eufemistico.
Di fatto, il ritratto che si può pennellare di una figura come quella di Napolitano potrebbe somigliare molto a quello cantato da Giorgio Gaber nel suo brano "Il Conformista".
Parliamo, infatti, di un uomo in grado di abbandonare, immediatamente dopo la caduta di Mussolini e la liberazione di Napoli da parte degli Alleati, la militanza all'interno dei circoli fascisti per riconvertirsi in fervente anti-fascista, fino ad essere eletto nel 1953 tra le fila del Partito Comunista Italiano.
Parliamo di un uomo capace di trasformarsi da comunista "stalinista", impegnato financo nell'applaudire la violenta repressione attuata dall'Unione Sovietica nel contesto delle rivolte nell'Ungheria del '56, in comunista "migliorista", abbracciando l'omonima corrente interna al PCI e ponendosi come unico fine quello di appoggio all'architettura atlantista ed europeista e, dunque, al vincolo esterno.
Molto si potrebbe dire sulle vicende che hanno caratterizzato la torbida vita di Napolitano, dalla controfirma del Lodo Alfano al conflitto di attribuzione sollevato contro la procura di Palermo nell'ambito dell'indagine Trattativa Stato - Mafia, ma a noi piace concentrare l'attenzione proprio sull'aspetto che concerne quel costante appoggio incondizionato nei confronti del vincolo esterno.
A testimoniare la cieca fedeltà ai dettami di Washington e Bruxelles, un anno chiave in tal senso è il 2011.
Fu proprio nel 2011, infatti, che si iniziò ad assistere al cambio di paradigma rispetto al ruolo all'interno dell'ordinamento dello Stato del Presidente della Repubblica, che da figura di garanzia principiò a configurarsi sempre più come attore ingerente nelle scelte di indirizzo politico.
Esempio ne sono l'appoggio all'aggressione deliberata della Libia voluta da USA, Francia ed Inghilterra, la forzatura sull'acquisto dei caccia americani F35, il supporto al referendum costituzionale promosso da Renzi ma, soprattutto, il sostegno ad un vero e proprio golpe bianco che portò alla caduta del governo democraticamente eletto di Silvio Berlusconi in favore dell'insediamento a Palazzo Chigi dell'esecutivo tecnico guidato da Mario Monti, che molti lutti addusse in seguito agli italiani.
Fu in quel contesto che la "maestosa difesa delle istituzioni democratiche" valse a Napolitano l'appellativo - coniato dal New York Times - di "Re Giorgio".
Peccato che tale "maestosa difesa delle istituzioni democratiche" abbia segnato l'inizio di uno dei periodi più cupi della storia Repubblicana, periodo tutt'altro che conclusosi.
Ancora oggi, infatti, siamo più che mai schiavi di una visione ideologica che vede il nostro Paese incapace di immaginarsi protagonista nella Storia, ancorato alla tragica zavorra del vincolo esterno, in un perenne scivolamento verso un baratro dove i princìpi e i diritti costituzionali vengono costantemente soppiantati dall'affermazione del libero mercato e dove il rigore delle regole di bilancio - regole decise altrove e contro ogni possibile interesse nazionale - calpesta senza remore quei pochi diritti sociali che ci sono ancora rimasti.