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passato
L'ARBITRATO Siglata l'intesa che impedisce nuove penalizzazioni. E apre la porta al ritorno in A la prossima estate. Resta la classifica attuale. Riabilitati Zarbano e Blondet. Preziosi puó essere graziato.
Genova Alla fine Enrico Preziosi ha seguito l'indicazione degli strateghi, Sergio Maria Carbone e Andrea D'Angelo (ieri assente per motivi di salute), ed è entrato nello studio del professor Massimo Coccia, presidente del collegio arbitrale (con Marcello Papa e Marcello De Luca Tamajo) del Coni che ha ospitato l'incontro con la Federcalcio, rappresentata (su delega di Franco Carraro) dall'avvocato Pietro Gallavotti. A far da pacchetto di mischia intorno al patron del Genoa, i legali Sergio Maria Carbone e Paolo Gatto, con il collega romano Enrico Lubrano.
L'intesa c'è stata e ricalca le anticipazioni di questi giorni, fissando un principio importante: non ci saranno altre penalizzazioni e processi sportivi per il Genoa, collegati in modo diretto o indiretto, al contenzioso aperto con Genoa-Venezia e le disgrazie che ne sono seguite. Riassumendo, l'intesa di ieri sera fissa una parte ufficiale e altre due non ufficiali. Perchè su intesa delle parti e su sollecitazione dello stesso collegio arbitrale, il testo dell'intesa non sarà pubblicato secondo la consueta prassi che vede le sintesi arbitrali ufficializzate sui portali del Coni. Quali sono i punti ufficiali?
Primo: resta la penalizzazione della sentenza C1 meno3 che sancì la retrocessione del Grifone. Secondo: sono azzerati i deferimenti in corso per i ricorsi al giudice civile e al Tar Lazio che la Caf aveva recentemente rimesso alla Disciplinare, azzerando la penalizzazione di tre punti che restano nel carniere dei rossoblù. In classifica il Genoa resta quindi a 38 punti. Terzo: conseguentemente il Genoa rinuncia ad altre iniziative giudiziarie sul tema. Quarto: Alessandro Zarbano e Gianni Blondet tornano nei ranghi federali in quanto l'intesa, azzerando i deferimenti, cancella la squalifica di un anno inflitta dalla Disciplinare di serie C, tornata sub judice dopo la sentenza della Caf. Quinto: la Figc rinuncia a una parte della sentenza che sancì la retrocessione con i 5 anni di squalifica a Preziosi e Stefano Capozucca (per quest'ultimo il procedimento conciliativo è ancora pendente), ovvero alla proposta di radiazione che era stata formulata per Preziosi.
Questo passaggio consentirà il "reintegro" di Preziosi se la Figc e il Coni decideranno per provvedimenti di sanatoria (per esempio) in caso di una vittoria ai Mondiali o per le vicinissime Olimpiadi invernali. Tre giorni fa l'ex presidente dell'Ancona, Pieroni, grande accusatore del calcio, ha visto la sua radiazione "riconvertita" in una squalifica a cinque anni, un precedente di grande importanza.
La mancata pubblicizzazione del verbale arbitrale - «quanto diffuso riteniamo sia sufficiente per chiarire il senso dell'intesa, globalmente c'erano e ci sono aspetti di delicatezza e di riservatezza che inducono a questa scelta, condivisa dalle parti e dal collegio arbitrale. Il futuro? Adesso è meglio di quanto preventivabile», sono parole del professor Carbone - lascia aperta la strada a diverse e, comunque, concrete, interpretazioni.
I temi? La corresponsione della quota parte di mutualità (5 milioni) destinata alle società retrocesse dalla B alla C (ovvero solo il Genoa considerati i ripescaggi di Pescara, Catanzaro, Vicenza e il fallimento del Venezia). Si andrebbe verso un'intesa per la metà dei 5 milioni sul tavolo e rivendicati dal Grifone.
Quindi la serie A. Nulla di ufficiale o di illusorio. Peró se ci saranno spazi (Genoa in B, squadre che saltano dalla A per motivi di bilancio o altri) per i rossoblù la porta mezza aperta potrebbe diventare spalancata.
A 218 giorni dalla disgraziatissima Genoa-Venezia arriva quindi una prima parola definitiva che stabilisce come i punti che il Genoa ha in classifica sono "suoi" e basta. Certo, resta la vicenda Ghomsi sulla quale si attende il parere della Corte Federale che, peraltro, due campionati fa, si era espressa nella logica delle ragioni del Genoa.
Resta e viaggia per conto proprio la causa penale sulla sentenza pre stampata. Se le perizie Microsoft, dopo le consulenze di parte, daranno definitivamente ragione a Preziosi, il presidente (vinta la sua battaglia) sceglierà (collegamento con l'arbitrato) di non costituirsi parte civile. La Figc scaricherà i suoi uomini coinvolti nel caso perchè di colpa "personale" (nel caso) si tratta. Il (sano) cinismo della razionalità di un arbitrato vuole dire anche questo: il Palazzo del calcio non sconfessa mai se stesso. [Marcello Zinola]
17/01/2006
Genoa e Figc, compromesso storico
PROCESSI SPORTIVI Definiti i punti della tregua. Resta aperta solo l'indagine della procura sulla sentenza prestampata. Tutti i retroscena dell'intesa: Preziosi sceglie la linea morbida ed evita altre penalizzazioni
Genova Enrico Preziosi, scioglierà oggi il nodo, ma difficilmente domani alle 17 sarà a Roma nello studio per professor Meacci dove si discuterà l'arbitrato tra Genoa e Figc. La delega al professor Sergio Maria Carbone e ai legali Paolo Gatto che con il romano Enrico Lubrano lo assistono, è completa. C'è, ovviamente, anche il professor Andrea D'Angelo altro artefice della trattativa, tra i fiduciari. Ma non sarà a Roma: nessun giallo, è solo un non rinviabile problema personale. La "linea"è condivida da tutti.
Anche per l'eventuale firma o via libera al proseguimento del confronto sull'ipotesi di intesa, quella che con l'anticipazione del 28 dicembre scorso sul Secolo XIX era stata definita come "Genoa, un arbitrato per la serie A". Come sarà allora questa istanza, maturata tra contatti, riunioni e molta "sofferenza" per Preziosi che, salvo ripensamenti dell'ultima ora, non sarà del gruppo, proprio per non dovere (quantomeno formalmente) "abbracciare" una controparte con la quale ha ben poco da condividere?
L'ultima sollecitazione all'entourage del Genoa è arrivata durante l'assemblea di Lega della serie quando Mario Macalli (presidente di C) e Giancarlo Abete (vice presidente vicario federale e futuro presidente Figc, presumibilmente dopo i Mondiali) hanno invitato in via "informale" a chiudere i contenziosi. E si sa quanto questa informalità sia in realtà "formalmente pesante". Perchè di segnali (chiamiamoli così) ne sono arrivati. Gli inviti prima a Massimo Borgobello, (difeso anche in sede arbitrale da Maurizio Mascia), a collaborare con nuove rivelazioni su Genoa-Venezia in cambio della commutazione della squalifica a sei mesi in una sanzione pecuniaria da devolvere in beneficenza (tra i 10 e i 15 mila euro). Poi quelle a Martin Lejsal, ex portiere del Venezia sempre in sede arbitrale con l'avvocato Diego Perugini, offerta anche in questo caso respinta al mittente federale. E quelle sul procedimento conciliativo pendente per Dal Cin junior, figlio dell'ex presidente dei veneti.
Il tutto condito dai rinvii della decisione sul caso Ghomsi sino alla remissione del quesito alla Corte Federale che deve ancora pronunciarsi, al balletto sui due deferimenti per le cause civili e al Tar Lazio (manca ancora la motivazione della Caf che ha annullato i tre punti di penalizzazione e deve essere fissato il giudizio rinviato alla Commissione Disciplinare) e del procedimento (sempre alla Corte Federale) sulla richiesta del Genoa per la corresponsione dei diritti televisivi (quota parte) per le retrocesse dalla B alla C. Una riffa di punti di penalizzazione che aggiunta a qualche altro sospetto - se si insiste nella battaglia giudiziaria inizierà ad arrivare anche qualche arbitro, per così dire, non all'altezza - ha indotto alla scelta finale.
Preziosi avrebbe voluto andare avanti. Per l'arbitrato ha fatto un fioretto: non parlare ufficialmente o direttamente della questione. Ma ha valutato vari aspetti: valeva la pena di continuare la guerra? D'istinto ha detto sì, ma si è poi domandato quale sarebbe stata la ricaduta sul Genoa e la città rispetto anche ai tempi certi della conclusione di tutti i procedimenti giudiziari. E ha pure valutato, questo in casa propria (le sue aziende) se la battaglia Genoa poteva avere ricadute anche sulla sua attività industriale dalla quale deriva la possibilità economica impegnata nel Genoa. E ha scelto - interpretando il suo pensiero: «incazzato nero» - una mediazione per chiudere una volta per tutte la partita. I punti cardine dell'intesa? Quelli anticipati il 28 dicembre e che illustriamo nello specifico nell'articolo a lato. Affidate, con delega alla firma, dopo l'ultima riunione di domenica da Enrico Preziosi, al professor Carbone.
L'intesa consentirà di chiudere i contenziosi giudiziari ordinari (Tar Lazio e causa risarcitoria civilistica la cui presentazione è in itinere) e quelli sportivi (i deferimenti) con le penalizzazioni pendenti. La serie A? Nessuno potrà scrivere nero su bianco che il Genoa, se torna in B, sarà ripescato. Ma ci sono i nuovi parametri definiti per il prossimo anno.
L'ultimo messaggio è arrivato ancora dalla Corte Federale a Massimo Borgobello che era ricorso contro la violazione del diritto alla riservatezza e alla difesa con l'uso delle intercettazioni. Il no, con una motivazione anche un po' irridente, è arrivato il 28 settembre, 48 giorni dopo la conclusione del processo.
Preziosi china la testa? E' stato razionale per non fare pagare altro dazio al Genoa. Senza soddisfazione personale? Resta aperta (procede d'ufficio), l'indagine penale sulla sentenza prestampata della Caf. E lo schiaffo per il palazzo del calcio potrebbe essere proprio lì. [Marcello Zinola]
presente
futuro?
boh..

E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.