nico ha scritto:Le mie esperienze di fruitore del porno sono, per motivi anagrafici, più legate "all'epopea" del cinema francese a cavallo tra la fine degli anni '70 ed i primi anni '80. Ora che più che altro sono interessato a tutto ció che puó essere inusuale, mi rendo conto che comunque anche il porno più normale (mi rendo che potremmo parlare per giorni anche solo del concetto di normalità ) è profondamente cambiato.
Mi si dirà che tutto cambia (fortunatamente), ma le differenze mi sembrano davvero radicali. D'accordo l'avvento di internet, d'accordo le difficoltà economiche, ma davvero questo basta a spiegare un cambiamento così netto?
Personalmente credo che le nuove generazioni siano molto più orientate ad un utilizzo dell'immagine di per se stessa e ad una maggiore velocità nel consumo e dunque anche nella fruizione del porno. Dunque niente fronzoli e "dritti all'obiettivo".

trovo analogie fra le tue parole e quello che da sempre dice un tipo come Mughini.

ma non dovresti offenderti troppo. è uno dei critici più lucidi sul modernariato e sugli oggetti di design del 900. e un grande estimatore del porno.
ovviamente le mie parole sono quelle di uno che non ha mai visto in tutta la sua vita il Porno da dentro. ma ne ha fruito dall'esterno, come fruitore finale, appunto.
il clima da fastfood che vive non solo nel porno, ma anche in tutto ció che riguarda la comunicazione, è reale.
ormai tutta la conoscenza si muove per salti, a canguro, come su internet.
l'attenzione dell'utente viene catturata per punti separati fra loro e d'altronde l'utente stesso non è disposto a dare troppo tempo per leggere una pagina. tutto subito. non solo tutto palese.
per questo ho poca stima dell'epoca moderna. non perchè sia stato il tempo del relativismo o altro. ma principalmente perchè tutte queste linee nuove di pensiero, assieme alle grandi utopie dell'ottocento, hanno portato esattamente al consumo come unico valore da attribuire alle cose e alle persone.
l'utente di internet ha poco tempo da dedicare al porno.
non è più il tempo rubato ad un pomeriggio o ad un dopocena, dove ci ritrovavamo in vari amici. lì era una liturgia, una trasgressione, piccola, che per essere percorsa aveva bisogno di un rito (liberarsi dagli impegni, ritrovarsi per accenni con gli amici, ecc.).
oggi è il tempo strappato fra una pratica ed un'altra.
insomma il passaggio mi sembra avvenga fra l'idea di un "prodotto" e l'idea di una "merce".
gli attori di cui parli erano coloro che creavano il prodotto. luci, trama, recitazione, in altri termini la "finzione" era il logos del prodotto.
e si ricercava la star. la star, cioè colei che meglio di altri diventava il luogo del soddisfacimento di un desiderio.
oggi molto è ridotto a merce. i corpi di molte attrici e attori sono solo il luogo dove questa merce viene consumata.
e non si ricerca la star, ma si ricerca con velocità spasmodica il consumo della merce. per questo domandavo in altro topic se c'era nel porno la ricerca di creare una star o se semplicemente si consumava il corpo della giovane attrice.
ma il capo mi ha redarguito solo perchè invece del termine political correct "scopare" ho usato il termine "sfondare". senza ricevere nessuna risposta sul merito.