Parakarro ha scritto:Tigerman ha scritto: il gran casino odierno è partito sostanzialmente da là , .
fatal error!
E' quello che Tremonti, Marcigaglia, Lapo e Tronchetto vogliono farvi credere!
Nessuno è immune da colpe! Nessuno! Non è esente l'americano che stipula mutui che nonb puó pagare, non è immune la banca che prima li accetta poi li propone a speculatori esterni, non è esente la banca europea che li ri-propone come fondi d'investimento,non è esente il banchiere che li sbatte in mano a geni della borsa improvvisati che vogliono speculare senza sapere un cazzo! Ma non è nemmeno esente l'istituto di credito che ti offre fino a 30mila euro per andare in vacanza o per comperare il collare di diamanti al cane nano anche se guadagni 700 euro al mese. Non è esente l'industriale che sposta la produzione in India ma nemmeno la casalinga che in 450 comode rate poggia il culo su una BMW x5 a plutonio....
L'economia non è divisa in reparti stagni! Abbiamo tutti girato più veloci di quello che potevamo permetterci, chi ha approfittato e si è divertito rimpiangerà i bei tempi passati, chi ha messo il fieno in cascina lo userà , chi cavalcherà il momento si dimostrerà il migliore.
Ok, ma il tuo ragionamento è un'analisi dal taglio più psicologico sulla società in generale: volendo stare in un ambito più preciso, in cui è meno facile cadere in argomenti (scusa se te lo dico) così populisti, bisogna puntare anzitutto il dito contro le strutture finanziarie americane, responsabile del crack.
In Italia, consapevoli o meno, le banche hanno effettivamente una struttura meno esposta ai rischi, perchè a differnza di quelle americane, quelle nostrane sono rimaste incantenate a un ruolo più terra terra, quello di intermediarie tra i risparmi del cittadino e le imprese che hanno bisogno di finanziamenti.
In America invece le banche hanno voluto "fare la cresta", esporsi sul mercato finanziario per, come dici tu in sostanza, cartolizzare e guadagnarci sui crediti che avanzano, o da un'altra prospettiva, sui debiti degli americani.
In ogni caso era inevitabile che ci fosse un effetto domino di queste dimensioni... i tasselli che venivano messi uno dopo l'altro sono stati frutto di un'avventata politica, soprattutto delle banche, volte al guadagno o meglio speculazione.
C'è, nelle cose umane, una marea che colta nel flusso conduce alla fortuna ma perduta, l'intero viaggio della nostra vita si arena su fondali di miseria. Ora noi navighiamo in un mare aperto dobbiamo dunque prendere la corrente finchè è a favore
oppure fallire l'impresa avanti a noi