MiniMe ha scritto:Lemmy ha scritto:Bah, Inglosrius Basterds manco lo considero un film.
E' l'ennesimo giocattolone a uso e consumo del Taranta, che se lo puó permettere visto che la gente si beve tutto quello che fa uscire dal cilindro.
Un "prodotto" che arrivati alla fine non ha saputo presentare nessuno dei protagonisti, senza approfondire nulla e senza l'attenuante di partire in media res (anzi, la prima parte seppur breve rispetto alle altre è praticamente un lungo preambolo per tutti i protagonisti).
Poca cura anche per i personaggi secondari, tolto Landa che è quello alla fine che esce meglio di tutti, pensati anche bene ma non sviluppati (il critico inglese, l'eroe di guerra tedesco, il soldato neopapà , Marcel...).
Solte digressioni per chi condivide gli hobbies del Taranta -siano telefilm, gruppi afro, cinema tedesco...- solo che stavolta più lunghe e meno legate alla trama (in questo senso la summa è la scena dell'infiltrato inglese: piuttosto lunga se si considera che non offre niente alla storia se non la non-presentazione di un personaggio che poteva essere interessante ma che esce di scena nella sequenza successiva e qualche nozione sui registi del reich).
Citazionismo stilistico che nella scena iniziale in cui omaggia Leone ha il suo inutile e tedioso apice (guardi l'orologio, poi guardi la camionetta nazista, poi riguardi l'orologio e cazzo, so' passati due minuti e sti stronzi ancora là stanno?).
Quando un film mi lascia tanti dubbi non posso giustificare tutto con un "è Tarantino (o Pincopalla)".
Di solito il giudizio me lo faccio in primis sul contenuto, ma qui non mi convince nemmeno la confezione.
Taranta bocciatissimo: hai 50 anni, smetti di fare ragazzino che puó tutto e rimettiti a fare film, che dopo Jackie Brown hai solo cazzeggiato!
E poi, vaccaboia mi sento Mugatu che non si capacita di come nessuno si sia mai accorto che le smorfie di Zoolander sono tutte uguali, vi sembra esagerato stancarsi di ascoltare sempre gli stessi discorsi, con lo stesso ritmo, lo stesso stile, le stesse pause, lo stesso tono che siano pronunciati da la pupa di un gangster, da un killer della mala, da un pezzo grosso della mala, da un serial killer, da un samurai, da una serial killer adolescente, da una puttana francese, da un boss cinese della mala giapponese, dal capo di un'organizzazione internazionale di killer, dal fratello del capo dell'organizzazione internazionale di killer, dalla tizia che uccide il fratello del capo dell'organizzazione internazionale di killer, da un'hostess di 50 anni, da un trafficante d'armi, da una troietta sballata, dalla moglie punk di uno spacciatore, da un' ebrea in incognito durante la IIGM, da un sergente sadico, da una spia inglese, da diversi ufficiali\soldati nazisti?
più che altro non condividi lo stile da quello che capisco
io adoro tarantino, ma sono in grado di dire che grindhouse è uno dei film più brutti della storia.
kill bill non mi ha mai entusiasmato.
se si vede il passato (da pulp fiction a le iene) si trova un filo diretto che scavalca tutto quello che sta in mezzo fino ad Inglourious Basterds. La descrizione sommaria del personaggio, concretizzata poi nei piccoli tic e nelle nevrosi maniacali, è quello che rende il plot differente ogni volta, a prescindere dalla presenza fissa del killer e di chicchessia.
Ogni caratterizzazione è differente, le microstorie introduttive sono fondamentali per creare il tipico intreccio finale. L'idea di rappresentare la debolezza dell'uomo è sempre affascinante, soprattutto quando si parla di quella di personaggi storici di una certa rilevanza. L'Hitler che sclera per le sconfitte in quel modo grottesco ed anche comico, il film di propaganda, la precisione meticolosa di Landa (sembra quasi un personaggio di American Psyco) contrapposta alla fanfaronaggine dell'Apache molto poco preciso e antagonista...
insomma le caratterizzazioni secondo me sono fatte bene, è il genere che puó stancare, non il film in sè.
Bof, classifico in due filoni i film del Taranta: FILM (PF, Reservoir Dogs, Jackie Brown) e i giocattoloni (KB, Death Proof e IB)
Nei film c'è sempre l'equilibrio tra le passioni che T infila ovunque, storia e caratterizzazione (che RIPETO un conto è lasciarla intuire quando la trama parte in media res, un conto è fare lo stesso avendo tutto il tempo e avendo scandito le fasi cronologicamente).
Un conto è usare quell'approccio con cognizione di causa e un conto usarlo nonostante le condizioni non lo richiedano.
In PF Vincent e Jules entrano subito in azione, non hai il tempo per sapere la storia dei due ma qualcosa lo intuisci dai loro discorsi, non saprai mai i dettagli ma ti sei fatto un'idea di che tipi siano; calcolando che la storia occupa un paio di giorni, che è già cominciata prima dell'inizio del film con la sparizione della valigetta e che ti mostra solo i momenti di svolta delle vicende che si intrecciano ci sta ed è funzionale.
In IB parti con la faccenda della missione, il discorso è figo ma la domanda sul perchè a parte Hugo gli altri siano stati reclutati per, di fatto, una missione suicida non ottine risposta.
A parte Hugo, l'Orso, il critico, Raine e il Piccoletto gli altri ce l'hanno un nome?
Mi incazzo un po' perchè Taranta le cose le sa fare bene quando vuole, a modo suo ovviamente, mentre ultimamente pare fregarsene delle basi del raccontare una storia.
Ha ragione CianBellano, Taranta ha fregato tutti (o tutti si sono fatti fregare): i suoi film, almeno gli ultimi, non sono per noi pescivendoli che in un romanzo (sia esso cartaceo o girato) cerchiamo una storia, ha sbagliato a proporsi al grande pubblico come artista commerciale.
MA ormai l'ha fatto, e il danno maggiore è che adesso i pescivendoli hanno perso la loro identità di fruitori semplici e si danno alla critica cinematografica, solo che non sanno nemmeno loro dove finiscono i nei del regista e dove comincia lo stile.
Per non sbagliarsi acclamano tutto quello che il Taranta fa uscire, se non capiscono un punto ''è perchè è Tarantino, non potete capire''.
Tarantino come Manzoni e tutti ad ammirare la merda d'artista, acriticamente?
Detto ció, con la vostra buona volontà , mi spiegate perchè Taranta piace a tutti?
Uno non puó piacere a tutti, eppure da quel che sento\leggo sto film è piaciuto a chiunque (pescivendoli compresi, il che mi promuove a pescatore o mi declassa a totano).
Quando tutti sono d'accordo sulla stessa cosa qualcosa non torna, credo.
Ergo perchè ho sti dubbi, io che sono stato un grande fan del Taranta (e lo sono ancora per certi film)?
Secondo voi, i miei dubbi sono infondati (o meglio: sbaglio a pormeli)?
Tutto qui, se qualcuno avesse la pazienza di spiegarmelo sarà sentitamente ringraziato.
AGGIUNGO:
Guardatevi Disctrict9: lì con 30 milioni di budget (una bazzecola rispetto a IB) e con un'ora di meno fanno partire una storia in media res e caratterizzano i personaggi, talmente bene che il buono non è buono buono nemmeno quando cinematograficamente dovrebbe esserlo.