Anche su questo punto sei parecchio confuso. Trump non fa causa per “zittire” qualcuno, ma perché ritiene che alcune testate giornalistiche abbiano commesso illeciti, come diffamazione o calunnia, diffondendo disinformazione o attribuendogli dichiarazioni o comportamenti falsi.Johnny Wadd ha scritto: ↑18/09/2025, 9:06
Trump ha chiesto 15 miliardi di dollari al New York Times facendogli causa per certi articoli che lo criticavano. Con metodi mafiosi fa pressioni sulle aziende che non limitano o cacciano quelli che dicono cose non gradite a lui. Ovviamente per quelli come il Grandi è tutto normale. Lui impegnato nella caccia alle streghe contro la sinistra questo non lo nota.
Il suo scopo, in questi casi, non è “far chiudere la bocca” alla stampa in generale, ma ottenere un risarcimento per i danni subiti. In passato ha già vinto o patteggiato diverse cause contro testate giornalistiche che avevano pubblicato notizie false o fuorvianti su di lui.
Per esempio:
Nel 2023, la CNN ha accettato un patteggiamento con Trump in una causa da 475 milioni di dollari, dopo che lui aveva sostenuto che la rete lo avesse diffamato accusandolo di essere “un nazista” e di aver promosso una “grande menzogna” sulle elezioni.
Il New York Times, invece, è riuscito a vincere una causa intentata da Trump nel 2021 per un'inchiesta sulle sue tasse, ma in quel caso il giudice ha ritenuto che si trattasse di attività giornalistica lecita. Quindi non tutte le cause vanno a suo favore, ma non si può dire che le faccia per censura. Ma più precisamente per far sborsare soldi a coglioni che nell'ipotesi più probabile hanno "ingigantito o inventato di sana pianta" fatti contro di lui. Trump cerca di colpire economicamente quelle testate che, secondo lui, danneggiano la sua immagine con notizie false. Lo fa nel contesto del diritto, non con atti autoritari.
Se un tribunale accerta che ciò che è stato detto è falso e diffamatorio, allora la testata è obbligata a pagare. E infatti, se non fossero colpevoli di false attribuzioni, non ci sarebbe nulla da patteggiare.
In sintesi, lo scopo principale è ottenere un risarcimento economico e, in parte, ristabilire una versione dei fatti più corretta secondo il suo punto di vista. Non si tratta di censura o repressione della libertà di stampa, ma di usare gli strumenti legali disponibili per difendere la propria reputazione.